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Autore: Astrea9993    07/12/2015    2 recensioni
"Tu vivi a cavallo tra i due mondi, sei perfetta per questo incarico"
Per un momento rimasi a meditare in silenzio. Probabilmente sarebbe stato rischioso ma, per la prima volta, mi veniva offerta in concreto la possibilità di rendermi davvero utile, mi veniva assegnato per la prima volta un incarico, un incarico che potevo portare a termine solo io.
Sono ormai passati tre anni e, i nostri eroi, hanno ormai concluso il loro ciclo di studi ad Hogwarts. Quelle mura sicure e ricche di ricordi sono ormai lontane ed ora James, Sirius, Remus, Lily, Marlene e Nelly sono immersi in una guerra che imperversa sempre più e che li trascinerà in una spirale di intrighi magici e Babbani.
Questa fanfiction è il seguito della mia long "Persona Priva di Poteri Magici" quindi vi consiglio di leggerla prima di procedere alla lettura di questa storia.
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Mangiamorte, Marlene McKinnon, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo 16
 
“La fiducia è preziosa e delicata come una gemma: ci vuole impegno per guadagnarla e molta cura per non scalfirla.”
 
 
"Se lo stai facendo per torturarmi, White, ti assicuro che non è divertente." Mi assicurò Sirius mentre incrociava le braccia al petto contrariato.
"Sono serissima Black." Ribadii io "quando dico che ti voglio in sala con me durante il parto o quando dichiaro di voler partorire in acqua scherzo ma sull'ecografia non si transige." Risposi in un tono che non ammetteva alcuna replica.
Che fossero maledetti James e Lily Potter e, con loro, il giorno in cui avevano deciso di traumatizzare il padre dei miei figli raccontandogli del parto cesareo e dell'incubatrice. Ok, Sirius se l'era meritata, aveva rotto la scopa di James, scopa che Lily gli aveva regalato l'anno prima al costo di mesi e mesi di risparmi ed una vendetta era più che naturale, il vero problema era che, l'unica vittima di questa storia, ero io.
La donna incinta che doveva rassicurare quell'idiota del suo ragazzo spiegandogli che nessuno gli avrebbe fatto una trasfusione di sangue.
"Non sarebbe meglio andare al San Mungo?!" Provò per l'ennesima volta Sirius.
"L'utero è mio e me lo gestisco io." Replicai piuttosto freddamente.
Sarei stata più dolce se quella non fosse stata l'ottantesima volta in cui mi poneva la stessa domanda.
"Andiamo Black!" Intervenne quella santa donna altresì chiamata -mamma-  "Sei un aspirante Auror e ti fai spaventare dalla medicina babbana... non vorrei che Moody lo venisse a sapere..."
Quella era indubbiamente una velata minaccia infatti, a dispetto delle apparenze, mia madre e Moody parevano andare straordinariamente d'accordo, ad unirli una sola cosa: la paranoia, tratto che, in seguito all'attacco di Clarke, si era sorprendentemente acuito nella mia dolce mammina.
"Questa volta ha vinto." Si arrese in un sospiro Sirius mentre io gioivo interiormente.
"Se farai il bravo ti comprerò un gelato." Lo canzonai mentre, tutti e tre assieme, uscivamo da casa Potter. 
 
 
 
*****
 
 
 
Uno stupido sorriso ebete non voleva saperne di abbandonare il mio viso mentre Sirius continuava a stringermi a se come fossi la cosa più preziosa al mondo e mia mamma... Be' lei non riusciva proprio a smetterla di piangere...
 
All'inizio non era stato per nulla divertente, era la mia prima visita ginecologica... insomma tra Hogwarts e tutto il resto non avevo visto molti medici babbani negli ultimi anni per cui, nonostante mi sforzassi di incoraggiare e minacciare Sirius ero mio malgrado piuttosto agitata.
Inoltre, come non aveva mancato di farmi notare la dolce ginecologa che mi aveva visitata e che, a dirla tutta, era cordiale almeno quanto Bellatrix, ero già alla nona settimana di gravidanza quando, per effettuare la prima ecografia, sarebbe stato più corretto presentarsi prima dell'ottava.
Ovviamente non potevo spiegarle che, negli ultimi giorni, ero stata impegnata a contrastare un branco di pazzi omicidi.
Sommando a tutto questo il fatto che fino ad allora avessi effettuato tutte le analisi al San Mungo e che non vi fosse una mia cartella clinica, nell'arco di un nanosecondo ero stata catalogata come una futura madre degenere.
Ma naturalmente la situazione poteva ancora peggiorare e tutto era diventato confuso e complicato quando la dottoressa aveva iniziato a porre delle domande a Sirius, domande a cui lui, da bravo purosangue, non sapeva rispondere o per meglio dire, di cui non capiva proprio in primis il senso.
Inutile dire che la povera donna era stata confusa almeno un paio di volte prima che riuscissimo ad effettuare l'ecografia.
Ma, alla fine, ne era valsa la pena.
Vedere quella creaturina poco più grande e definita di un fagiolino e percepire quel battito regolare, avvertire quella vita dentro di me era stato travolgente, emozionante e spaventoso nello stesso tempo perché tutto ora era reale, era vero.
Quella cosa che cresceva dentro di me era ora vera, era una vita che avevamo generato io e Sirius.
Avevo percepito la sua emozione mentre mi cingeva le spalle.
Qualunque obiezione avesse nei confronti dei medici babbani era morta davanti a quello schermo.
Ed ora eravamo lì, fuori dallo studio medico, ancora troppo sconvolti ed emozionati per tornare a casa.
Avevamo rinunciato già da un po' a cercare di arrestare le lacrime di commozione che rigavano il volto di mia madre e stavamo attendendo, infruttuosamente, che il pianto si arrestasse da solo.
Eravamo indubbiamente troppo felici ed emozionati per essere di qualche utilità.
"Che ne dici di quel gelato?" Proposi dopo un po' mentre Sirius, per tutta risposta, si lasciava andare ad una risata simile ad un latrato e mi stringeva teneramente a se.
 
 
 
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"Stai forse dicendo che mio figlio assomiglia ad un cucciolo di avvincino?!" esclamai adirata mentre scrutavo torva James, indubbiamente provocare una donna soggetta ad una costante crisi ormonale non era una buona idea.
"Non fraintendere Nelly, è molto carino!" esclamò lui nell'osservare l'ecografia a rovescio "Gli avvincini sono molto carini, non è vero Lily?!" continuò poi nel rivolgere uno sguardo supplice a Lily.
Senza alcun dubbio era degno di un cane bastonato o, nel suo caso, era degno di Bambi.
Per sua sfortuna il mio cuore non era sufficientemente tenero e Lily era fin troppo distratta per corrergli in aiuto.
A dire il vero ultimamente Lily appariva fin troppo distratta ed io non potevo fare a meno di pensare che il suo atteggiamento fosse legato alla rivelazione di Silente.
Appariva inoltre evidente che, oltre a essere distratta, Lily sembrasse sentirsi tremendamente colpevole ogni qual volta si trovasse a rapportarsi a me per cui, dopo aver esclusa la possibilità che la mia rossa amica si sentisse in colpa per aver mangiato il mio ultimo budino al cioccolato l'unica possibilità era che avesse vuotato il sacco con James.
La cosa ironica era che James appariva estremamente tranquillo mentre Lily... Be' un ippogrifo imbizzarrito era più rilassato di lei.
"Felpato, diglielo che non intendevo nulla di male." iniziò a piagnucolare James nel cercare il supporto dell'amico.
Probabilmente doveva aver supposto che in quel momento di silenzio stessi studiando qualche nuova forma di tortura alternativa che gli avrebbe fatto rimpiangere la maledizione cruciatus.
Di fatto la mia mente vagava per ben altri lidi ma, ovviamente, questo Potter non poteva saperlo.
"Andiamo Ramoso, un Auror grande e forte come te dovrebbe saper gestire una dolce e fragile ragazza."
"quella non è una fragile ragazza ma una banshee."
"Oh, molto bene, quindi mio figlio è un avvincino ed io sarei una banshee..." mormorai io più divertita dalla sua reazione che realmente arrabbiata.
"starei volentieri qui un altro po' per scoprire quale altra sciocchezza uscirà dalla tua bocca ma io e Lily dobbiamo proprio andare." dissi alla fine dopo aver dato una rapida occhiata all'orologio della cucina.
Non ero arrivata da molto a casa ed ero riuscita solo a pranzare velocemente.
"Dove dovete andare?" intervenne Sirius mentre una vaga ombra di panico attraversava lo sguardo di Lily.
"Shopping." mentii con più disinvoltura di quanto mi ritenessi capace.
"Prometto di fare attenzione e di tornare a casa il prima possibile." soggiunsi nel posare un lieve bacio sulle sue labbra.
Odiavo mentire.
 
 
 
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"Non posso credere che tu lo abbia detto davvero." Protestò Lily, ci eravamo appena materializzate in un parcheggio a qualche isolato di distanza da casa di Emily.
"E cosa avrei dovuto dire?! 'Ciao tesoro, vado ad indagare sull'Ordine, ci vediamo sta sera sperando di individuare colui che ci sta tradendo prima dell'ora di cena.'" Replicai sarcastica "qualora non ti sia chiaro questa è una missione segreta ma, effettivamente, mi pare evidente che tu non sappia cosa sia la segretezza..." conclusi facendo avvampare Lily in un misto di imbarazzo e senso di colpa.
Non avrei voluto essere così dura ma non tolleravo che lei criticasse il mio operato.
Non era facile neanche per me.
"Non sono riuscita a mentirgli, io non sono come te." Mormorò lei.
"Non piace mentire neanche a me."
"E allora perché non dici la verità a Sirius?! Dannazione sei incinta di suo figlio! Come puoi dubitare di lui?!" Ora era lei ad essere adirata, con me e con quella situazione in cui ci eravamo nostro malgrado cacciate.
"So che Sirius è innocente ma proprio perché queste menzogne mi stanno uccidendo non voglio costringere a mentire anche lui. Non voglio costringerlo a mentire a Remus e Peter, non voglio costringerlo a guardarsi le spalle con diffidenza. Se Silente ci ha affidato questo incarico è perché siamo in grado di portarlo a termine. Dobbiamo trovare la talpa, lo dobbiamo a Lene."
"Mi dispiace..." mormorò Lily mentre abbassava nuovamente lo sguardo.
La situazione in cui ci trovavamo faceva letteralmente schifo ma, prendercela l'una con l'altra, era del tutto inutile.
"Ad ogni modo Nelly, sei diventata più brava a dissimulare." Si complimentò Lily mentre ci incamminavamo verso l'appartamento di Emily.
"No Lily, non valgo molto come bugiarda e non posso fare a meno di sperare che lui se la sia bevuta." La contraddissi io.
Sirius Era sempre stato abilissimo a scorgere la verità dietro ai miei bluff.
Non potevo fare a meno di augurarmi di essere stata sufficientemente convincente...
 
 
 
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"Stavano mentendo." Sentenziò Sirius.
"Andiamo Felpato! Non ti pare di essere paranoico?!" Minimizzò la cosa James.
Neanche il suo amico sembrava raccontargliela giusta...
"Nelly non mi ha guardato negli occhi neppure per un secondo mentre parlava e per un attimo ho creduto che la Evans se la facesse addosso dalla paura!" Rincarò la dose Sirius mentre scrutava attentamente James.
Indubbiamente Nelly era diventata più brava a mentire, non era più la ragazzina che arrossiva per un non nulla e che si ostinava a respingerlo quando era evidente che le sue labbra dicessero una cosa ed i suoi occhi tutt'altro...
Si era temprata ma, nonostante questo, era impossibile che riuscisse a nascondergli qualcosa, lui sapeva leggerla come un libro aperto e James conosceva altrettanto bene Lily quindi era evidente che gli stesse nascondendo qualcosa...
"Sirius..." Mormorò James, era evidente che sperasse di convincere l'amico ad ignorare i suoi dubbi. 
"Sputa il rospo Ramoso! Lo so che le stai coprendo! Credevo che tra noi non ci fossero segreti dannazione!" Sbottò Sirius.
Non riusciva a credere che Nelly, per l'ennesima volta, cercasse di nascondergli qualcosa e il fatto che James la coprisse era semplicemente inconcepibile. 
Solo un' ora prima erano intenti a guardare l'ecografia del bambino e ora lei era chissà dove a fare chissà cosa e Sirius non era tranquillo perché, da un po' di tempo a quella parte, non riusciva neppure a fidarsi completamente dei membri dell'ordine.
Non sopportava che lei gli si allontanasse e non sopportava più le sue menzogne.
"James..." in quella singola parola vi era una muta supplica.
"Sono da Emily." ammise James mentre si passava una mano tra i capelli "ma per le spiegazioni rivolgiti a lei." concluse poi.
Per un istante Sirius si chiese cosa diavolo quelle due ci facessero a casa di Emily ma dentro di se, ancora prima di smaterializzersi, sapeva già la risposta a quella domanda perché tutto ruotava attorno a lei e alla sua morte, perché troppe cose non tornavano e al centro di tutto c'era lei: Marlene.
 
 
 
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"Non so se nessuno te l'ha mai detto ma il tuo appartamento è inquietante" si lamentò Thompson mentre cercavamo di collocarci all'interno del monolocale nel modo più pratico possibile.
"La casa di Emily è funzionale e dovresti ringraziarla per l'ospitalità." lo rimbeccò Cathy.
"Se abbiamo finito con gli inutili convenevoli passiamo a parlare di cose più serie." sentenziai nel sedermi sul letto di Emily, Lilly al mio fianco.
"Che cosa stai tramando, White." intervenne Thompson, lo sguardo curioso puntato su di me mentre Lily al mio fianco si irrigidiva lievemente.
Quella situazione non le piaceva ma, del resto, non piaceva neanche a me dubitare delle persone che amavo e che erano ormai per me una famiglia.
"Ho parlato con Silente, crediamo che all'interno dell'Ordine vi sia una spia." dissi senza troppi preamboli "le persone presenti in questa stanza sono le uniche di cui ci possiamo fidare completamente, sono le uniche completamente scagionate ed è per questo che è compito nostro individuare il traditore." conclusi poi con fermezza.
"Aspetta, vorresti dire che noi cinque siamo tutto ciò che resta dell'Ordine?!" intervenne Cathy allarmata.
"Fino a quando non troveremo il colpevole non potremmo fidarci totalmente di nessuno." ammisi in un sospiro.
"Per quanto io concordi nel ritenere la morte di Marlene e della sua famiglia sospetta questo è..." disse Cathy, sembrava che le parole le mancassero.
"folle?!" le venne incontro Lily "vorrei dire anche io che è impossibile ma purtroppo questa è la realtà." concluse tristemente mentre io non potevo che esserle grata per il suo sostegno.
"Per cui vorreste farmi credere che anche Potter e Black sono nella lista dei sospettati?!" intervenne Thompson.
"Dove vuoi andare a parare, Adam." chiesi freddamente mentre sentivo già montare la rabbia in me.
"Se davvero tra noi c'è una spia voglio assicurarmi che le vostre valutazioni siano obiettive e non quelle di due stupide ragazzine innamorate, sempre ammesso che non abbiate già vuotato il sacco con i vostri fidanzatini." Replicò Thimpson.
"Loro sono innocenti." Sentenziai io.
"Provamelo."
"Quando sono arrivata ad Hogwarts per la prima volta gli unici a sapere la verità sul mio conto erano James, Sirius, Remus e Peter. Avrebbero potuto vendermi a Lestrange ma non lo hanno fatto. Sirius è stato colpito da una maledizione solo per proteggermi e se non fosse stato per Lily quel gesto gli sarebbe costato la vita. È stato Sirius a trovarmi distesa sul pavimento mentre Lestrange si divertiva a torturarmi e se mi avesse considerato soltanto una schifosa Babbana avrebbe potuto lasciarmi morire in quell'istante. Io e Sirius facciamo sesso, tanto sesso, e se non lo avessi notato sono incinta e questo non mi sembra compatibile col modus operandi di un Mangiamorte. James e Lily sono sposati, hanno sfidato Voldemort pur di proteggermi, so per certo che si amano e che tengono l'uno all'altra più di quanto non tengano alla loro stessa vita per cui si, sono certa che James e Sirius siano innocenti. Se avessero voluto ucciderci avrebbero avuto molte occasioni per farlo." Sentenziai con rabbia.
"Mai pensato che potesse essere una copertura?! Secondo questa logica nessun membro dell'ordine può averci tradito. Remus stava assieme a Marlene, Fabian con Dorcas, Gideon non avrebbe mai fatto soffrire il fratello... Le vostre non sono prove ma semplici supposizioni e, se ci basiamo sulle supposizioni, non arriveremo mai a capo di questa storia." con rabbia mi alzai dal letto ma prima che potessi fare qualsiasi cosa Lily aveva già colmato la distanza che la separava da Thompson, la bacchetta puntata alla sua gola.
"Che cosa ti aspetti da me?! Io mi fido di mio marito." Sibilò con rabbia.
"Voglio solo che sopravviviate e teniate gli occhi aperti."
"I nostri occhi sono apertissimi." Replicai io nell'alzarmi e nel frappormi tra i due abbassando la bacchetta di Lily "Ma tieni a freno la lingua, Adam."
"Se ciò che cercate sono delle prove io credo di potervi aiutare." Intervenne Emily per la prima volta. "Non posso dirvi chi sia la spia ma ciò che abbiamo per riuscire a fare chiarezza sull'accaduto per il momento sono solo queste telecamere."
"Che cosa hai scoperto?" Chiesi io decisa a cambiare argomento prima che la tentazione di mettere le mani al collo di Thompson diventasse troppo forte.
"La cosa interessante è ciò che non ho trovato..." replicò Emily.
"Ovvero?" intervenne Lily impaziente.
"Nessuna traccia di magia, il sistema è semplicemente stato Hakerato e chiunque abbia eseguito il lavoro deve essere molto bravo."
"È impossibile che quegli stupidi purosangue sappiano cosa sia una telecamera, per non parlare dei computer!" esclamai incredula.
"L'Ordine ha reclutato noi, loro possono aver trovato qualcun altro." Replicò Cathy.
"È impossibile." Sentenziai io "Loro considerano quelli come noi feccia. Sai quale esame bisogna superare per diventare Mangiamorte?! Uccidere gli abitanti di un' abitazione scelta a caso, poco importa se vi siano bambini. In alternativa anche torturare delle persone con la maledizione cruciatus perché prive di poteri magici o perché, al contrario, dotate di poteri magici pur essendo di origini babbane, consente di unirsi a quel branco di psicopatici." continuai quasi con rabbia mentre i ricordi tornavano a farsi vividi.
Non avrei mai dimenticato, speravo solo che, col tempo, il rancore e la rabbia potessero diminuire.
"E allora come possono aver fatto?" intervenne nuovamente Catherine, la sua era mera curiosità, non vi era accusa nella sua voce.
Lentamente un sospetto si fece strada dentro di me...
"Clarke" disse Lily dando voce ai miei pensieri.
Lentamente annuii.
"Lui ha sempre considerato i Babbani interessanti." convenni senza riuscire ad impedire che un brivido mi attraversasse lentamente la schiena, per quanto odiassi ammetterlo quell'uomo mi spaventava.
Ricordai il suo volto sorridente mentre si allontanava da casa McKinnon.
Non gli avrei permesso di causare altro dolore.
Lo avrei fermato ad ogni costo.
"Nelly." Mi richiamò alla realtà Emily mentre fissava sorpresa un piccolo monitor che non sapevo neppure da dove fosse apparso "Sirius è qui." concluse mentre girava il monitor verso di me.
Per un istante rimasi ad osservare l'immagine in silenzio, lo sguardo di Sirius appariva distratto e assente mentre, immobile davanti alla casa di Emily, attendeva.
"lui..."
"È stato rilevato dal sistema dall'arme e ripreso dalle telecamere." Spiegò Emily che pareva quasi leggermi nel pensiero.
"Dannazione White!" sbottò Thompson "ti sei fatta seguire?! O peggio hai vuotato il sacco?!"
"Non ho idea di come sia arrivato qui!" Esclamai io anche se, una mezza idea di come avesse potuto scoprire dove mi trovassi in verità ce l'avevo...
"Trova una scusa migliore..."
"Sono stata io a dire la verità a James quindi piantala con queste inutili stronzate! L'ho fatto e non me ne pento! Quindi smettila di accusare inutilmente Nelly. Lei ha mantenuto il segreto." intervenne Lily nel pararsi di fronte ad Adam "Deve essere stato James a dire a Sirius dove trovarci."
"Davvero un ottima mossa!" sbottò lui.
"Piantala Adam! Le recriminazioni sono inutili." intervenne Catherine.
"Emily, le borse che ti ho consegnato ieri." dissi io decisa ad agire, Cathy aveva ragione: tutte queste chiacchiere erano inutili.
Velocemente Emily esaudì la mia richiesta porgendomi la borsa contenente le tutine che avevo comprato per il bambino il giorno prima.
"Lily, è ora di andare." dissi mentre mi avviavo rapidamente alla porta.
 
 
 
*****
 
 
 
Il passo svelto e le borse tra le mani, lo sguardo vagamente circospetto.
Non era per niente brava a mentire, i suoi movimenti erano troppo tesi e artificiosi.
Indubbiamente era migliorata, le sue capacità di dissimulazione erano cresciute rispetto a quelle della ragazzina timida che arrossiva ad ogni suo guardo e che aveva conosciuto ad Hogwarts.
Forse avrebbe potuto ingannare qualcun altro ma non lui.
Lui la conosceva troppo bene, conosceva ogni sua espressione, ogni suo sospiro ed ogni centimetro del suo corpo.
Non poteva ingannarlo.
"Sirius!" Esclamò Nelly nel venirgli incontro, le guance arrossate dall'aria fredda e i capelli scompigliati dal vento.
Era bella.
"Come mai da queste parti?" chiese poi mentre anche Lily li raggiungeva, il tono di voce fintamente allegro avrebbe potuto forse ingannarlo se solo lei lo avesse guardato negli occhi.
Improvvisamente Sirius sentì la rabbia montare in lui.
Era stanco, era stanco delle sue bugie ed omissioni, era stanco delle sue fughe ed era stanco di rincorrerla per assicurarsi che non si fosse cacciata nei guai.
Era stanco del fatto che lei volesse affrontare ogni cosa da sola tenendolo allo scuro di tutto.
In alcuni momenti rimpiangeva la ragazzina che si ubriacava con un solo bicchiere di Whisky Incendiario e che si accoccolava tra le sue braccia alla ricerca di protezione.
Nelly non era mai stata sincera con se stessa ma almeno all'epoca si appoggiava maggiormente a lui, ora era tutto diverso.
Era colpa di Piros Clarke, Sirius ne era certo.
Quel bastardo perverso l'aveva segnata a fondo, aveva giocato con lei demolendo la fiducia che nutriva nei confronti del prossimo e Sirius temeva che, per quanto ci provasse, Nelly non sarebbe mai più riuscita a fidarsi di qualcuno al di fuori di se stessa. Neanche di lui.
Era arrabbiato, con lei e le sue menzogne, con Clarke, con Lily che l'assecondava nella sua follia e James che non gli aveva detto immediatamente la verità.
"Credi davvero che io sia così stupido, Antonella?!" disse Sirius, un lieve sorriso a piegargli le labbra e la voce ancora apparentemente calma.
"Sirius..." mormorò lei, lo sguardo ora confuso e preoccupato mentre tendeva le braccia verso di lui, ma in quel momento Sirius era troppo arrabbiato.
"Non toccarmi." disse con decisione.
"Sirius..." iniziò Lily, sembrava essere piuttosto allarmata ma lui la interruppe.
"Non sono cose che ti riguardano. Torna da James e stanne fuori."
"Ti sbagli Black, tutto questo mi riguarda e come! Nelly è la mia migliore amica!" replicò furiosa Lily.
"Vai." Intervenne lei in quell'istante "lasciaci soli."
Un ultimo sguardo preoccupato di Lily prima che si materializzasse lontano da li.
"Mi dispiace." esordì Nelly.
"Ma davvero?!" esclamò Sirius prima di lasciarsi andare ad un' amara risata "Ultimamente non fai altro che fare cazzate per poi chiedere scusa!"
"Ho solo cercato di fare ciò che ritenevo più giusto."
"Mentire?! Questo è ciò che ritieni più giusto?!" sbottò Sirius "Dannazione sono stanco delle bugie e dei sotterfugi! Quando inizierai a fidarti davvero di me?!"
"È una missione segreta affidataci da Silente in persona!"
"Questo non ha impedito a Lily di parlarne a James!"
"Scusa se non sono Lily Evans." sbottò Nelly mentre distoglieva per l'ennesima volta lo sguardo da lui, ora iniziava ad arrabbiarsi anche lei.
"Guardami!" esclamò Sirius nel prenderle il volto tra e mani nel costringerla a guardarlo negli occhi. "Diventeremo genitori e non possiamo più limitarci a badare a noi stessi. Per crescere un bambino dobbiamo fidarci l'uno dell'altro. Fidati di me dannazione! Io ti amo Antonella White."
Lentamente calde lacrime iniziarono a sgorgare dagli occhi di Nelly.
Non era questo ciò che voleva, si disse Sirius mentre asciugava quelle lacrime con un bacio.
"Volevo solo proteggerti." ammise lei.
"L'unica cosa che desidero è la verità."
"La verità spesso e volentieri fa male, Sirius." Mormorò Nelly.
"Fidati di me e smettila di ostinarti a fare tutto da sola."
"Io mi fido di te!" Esclamò lei "è solo che è... Complicato."
Sirius non sapeva come mai ma, improvvisamente il ricordo di Marlene e la sensazione che qualcosa non tornasse si era nuovamente fatta strada in lui.
Nelly respirò profondamente prima di parlare.
"All'interno dell'Ordine c'è una spia."
Per un attimo Sirius restò immobile mentre registrava quell'informazione e si rendeva conto che una parte di lui lo aveva sempre saputo.
Ora il comportamento di Nelly acquistava senso, lei che difficilmente concedeva la sua fiducia era stata tradita per l'ennesima volta, e poi un sospetto si fece largo in lui...
"Sospetti di me?! Per questo non me lo hai detto?!" disse Sirius, la voce incredula.
"Devi essere un completo idiota se davvero lo credi possibile!" esclamò lei con rabbia mentre si scostava bruscamente da lui.
"Se davvero ti credessi capace di qualcosa del genere non ti permetterei neppure di toccarmi." continuò adirata al solo pensiero che lui la credesse davvero capace di ritenerlo colpevole, un traditore.
"Non te l'ho detto solo perché so che mentire a coloro che si ama è tremendo. Non volevo costringerti a mentire a James, Remus e gli altri. Non volevo coinvolgerti nei miei problemi."
"I tuoi problemi sono i miei problemi, credevo che ormai questo fosse chiaro." Disse Sirius, non sapeva se ridere o piangere. Quando avrebbe capito che poteva fare completamente affidamento su di lui?! Che era inutile cercare di proteggerlo perché, ciò che faceva soffrire lei faceva soffrire anche lui?!
"Sei davvero una stupida." mormorò poi nello stringerla a se.
"basta segreti White, per lo meno tra noi." concluse poi prima di baciarla cercando di infondere in quel semplice gesto tutto il suo amore, di farle capire che l'avrebbe protetta da tutto e tutti e che poteva fare affidamento su di lui.
In quel bacio erano racchiuse mille parole.
 
 
 
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Piros Clarke osservò le foto che aveva tra le mani con piacere, quelle che stringeva tra le dita erano delle comuni foto babbane all'interno delle quali i soggetti ritratti non si muovevano ma restavano placidamente immobili.
Erano davvero interessanti quei Babbani, la loro capacità d'adattamento era sorprendente.
Lentamente iniziò ad osservare le foto, le prime ritraevano un uomo di mezza età.
Il primo ministro Babbano.
Il suo volto sorridente appariva ritratto all'interno del mirino di un fucile di alta precisione.
Una muta minaccia.
"Ottimo lavoro." Disse Clarke sorridendo al sicario Babbano che aveva assunto.
Ovviamente Voldemort non ne sapeva nulla, non avrebbe accettato l'aiuto di uno schifoso Babbano.
Era così stupido e noioso.
Era per questo che Clarke aveva deciso che era giunto il momento di agire in autonomia.
Con delicatezza inserì le foto in una busta che allacciò alla zampa di un gufo.
"consegnala ad Antonella White." disse poi, era certo che lei avrebbe capito.
Lei aveva già capito, si disse con gioia mentre osservava le altre foto, quelle foto che erano solo sue.
Sorrise nell'osservare quelle immagini.
Antonella da sola, lo sguardo triste e malinconico, Antonella assieme a Lily, Antonella con Sirius.
Sorrideva mentre guardava Sirius.
Ben presto avrebbe annientato quel sorriso e corrotto la sua anima, si disse Clarke mentre strappava a metà quella foto.
"È solo l'inizio, Antonella." disse prima di lasciarsi andare ad una risata liberatoria, era solo l'inizio...
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell'autrice
Salve a tutti! Ecco il nuovo capitolo che giunge seppur con due giorni di ritardo.
Mi auguro sia valsa l'attesa.
Ci tengo poi a dirvi che il prossimo aggiornamento dovrebbe essere il 27 Dicembre ma, a causa delle feste, non so se riuscirò ad aggiornare per tempo.
Inoltre dal 29 Dicembre all' 11 Gennaio partirò per un viaggio in Giappone ed ovviamente non riuscirò a scrivere.
Per cui sono costretta a dirvi che non so di preciso quando sarà il prossimo aggiornamento.
Ad ogni modo vi assicuro che, alla fine, ritornerò sempre.
 
Ringrazio angelslucy e thera che hanno aggiunto la storia alle seguite.
 
Grazie a tutti e alla prossima!
Astrea
  
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