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Autore: clif    08/12/2015    4 recensioni
“Non andiamo in cerca di guai. Di solito sono i guai che trovano noi”
Così dicono i gemelli Potter, Harry ed Heather, studenti della prestigiosa scuola
di magia e stregoneria di Hogwarts.
Infatti due gemelli non sono al sicuro: un famigerato assassino è evaso
dalla terribile prigione di Azkaban e sta dando loro la caccia,
deciso ad ucciderli.
Questa volta nemmeno la scuola magica potrebbe rivelarsi un luogo tranquillo
I legami con i loro amici, che hanno tanto faticato a creare, vengono messi alla prova
Tra zie isteriche, ippogrifi scontrosi e provini per il Quidditch, ecco a voi il terzo capitolo della serie
Sequel della storia “Harry e Heather Potter_ la camera dei segreti”
Ambientazione: 2002-2003
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry e Heather Potter'
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Era andato tutto storto. La situazione, quella notte, era precipitata. Harry, Ron ed Hermione si trovavano in infermeria, il professor Lupin stava scorrazzando in forma lupo da qualche parte nella foresta, Peter Minus era riuscito a fuggire e Heather era dispersa da qualche parte nella foresta nel tentativo di inseguirlo, ma la parte peggiore era che Sirius stava per essere condannato.

Quella notte era successo un disastro. Appena heather era scomparsa oltre la boscaglia, per inseguire il topo, Lupin e Sirius si erano messi a lottare tra di loro. Il lupo mannaro stava per trionfare, quando un ululato lontano attirò la sua attenzione e lo fece correre via.

A quel punto Harry aveva raggiunto un Sirius agonizzante sulla riva del lago ed erano stati attaccati da un centinaio di dissennatori. Quando pensava che ormai fosse giunta la fine, Harry vide in lontananza un uomo lanciare un incanto Patronum e mettere in fuga tutti dissennatori contemporaneamente. Poco dopo svenne

Quando Piton riprese i sensi, avvertì (dato che non conosceva la storia) le autorità e fece imprigionare uno svenuto Black in una delle torri del castello fino a che non fosse stato condannato. Mentre i tre Grifondoro erano stati portati a forza in infermeria.

-Non posso permetterlo! Gli unici due famigliari che mi rimangono sono in pericolo: Sirius sta per essere condannato ed Heather è chissà dove nella foresta proibita- Esclamò il ragazzo, mentre andava avanti e indietro per tutta la stanza. Hermione e Ron lo guardarono, volevano cercare di calmarlo ma non sapevano come fare. Proprio in quel momento entrò Silente.

-Professore, ci deve aiutare! Sirius è innocente! È stato Peter Minus a tradire i miei genitori!- Harry cominciò a parlare a ruota libera, ma il preside lo zittì con un gesto della mano. Aveva già capito tutta la situazione leggendo le menti dei tre ragazzi, non c’era bisogno di aggiungere altro. Si voltò verso Hermione e le disse che tre giri sarebbero bastati. I due amici non capirono, ma la ragazza annuì sicura.

-Se tornerete indietro, più di una vita verrà salvata e… un anima rimarrà integra- Senza aggiungere altro, il vecchio professore uscì dall’infermeria, lasciando soli i tre studenti. I due ragazzi videro la loro amica tirare fuori uno strano ciondolo.

-Questa è una giratempo, permette di viaggiare nel tempo fino a ventiquattrore, è merito suo se quest’anno ho potuto seguire tutti i corsi (ben 12) contemporaneamente.  Con questa potremo tornare indietro nel tempo e salvare la situazione- Spiegò la Grifoncina.

I due ragazzi si avvicinarono al piccolo oggetto e attesero che Hermione facesse ciò che doveva fare. Girò il ciondolo tre volte e i ragazzi si ritrovarono catapultati nell’infermeria di dodici ore prima. La loro missione era impedire che Sirius venisse catturato… ma prima avevano tutto il tempo di fare un’altra cosa.

Il sole era appena tramontato. I tre ragazzi stavano in silenzio, dietro ad un cespuglio, a osservare il platano picchiatore in religioso silenzio. Avevano approfittato del salto nel passato per salvare anche Fierobecco: l’ippogrifo di Hagrid. Ora dovevano solo salvare Sirius e il gioco era fatto.

Rimasero tutto il tempo nascosti ad aspettare. Videro il professor Piton entrare dentro il passaggio. Ormai non mancava molto, una ventina di minuti e i loro stessi del passato sarebbero sciti dal passaggio segreto. Infatti il gruppo fuoriuscì poco dopo, proprio nel momento in cui la luna piena sbucò da dietro le nuvole.

Videro Remus trasformarsi in un licantropo, e  Peter fuggire in forma topo, subito inseguito da Heather. Harry fece per correrle dietro, ma Hermione lo fermò. Ormai era già lontana e non avevano tempo per cercarla.

Minus fuggì in mezzo alla sterpaglia, cercando di seminare la sua aguzzina. Purtroppo, per lui, dopo una fuga disperata, venne colpito da in incantesimo della Potter e tornò alla sua forma umana. Il ghigno folle e crudele sul volto della giovane lo fece tremare.

-Il gioco è finito- Disse semplicemente Heather. Colpì Minus con la maledizione Imperius e lo vide colpirsi ripetutamente da solo. La ragazza rise. Una risata fredda. Crudele. Appena si stancò del “gioco”. Cominciò a colpirlo ripetutamente con la maledizione cruciatus.

Le urla di dolore dell’uomo risuonarono per tutta la foresta. Per un solo istante Heather si chiese dove fossero esattamente, a pochi metri da loro vi era il lago nero, ma non aiutava molto l’orientamento dato che il lago era enorme. Peter ansimò dalla fatica. Anche se le scariche erano finite, sentiva ancora il dolore lancinante della maledizione.

A fatica alzò il volto e incontrò lo sguardo della giovane figlioccia. Sentì un brivido lungo la schiena: il suo sguardo era identico a quello di Voldemort. Il suo stesso ghigno sadico, il suo sguardo freddo poco prima di uccidere in modo lento e brutale le sue vittime. L’uomo a terra non potè fare a meno di tremare. Provava paura. una forte e incontrollata paura.

Intanto Harry e Ron si erano appostati sulle rive del lago, non dal lato dove stava Heather, e guardavano l’Harry e il Sirius del passato mentre venivano attaccati dai dissennatori. Hermione era riuscita a far allontanare Lupin, ululando come un mannaro, e attirandolo verso di lei, riuscendo poi fortunatamente a mandarlo via verso la foresta facendosi aiutare da Fierobecco.

In quel momento però era lontana, e i due ragazzi dovevano cavarsela da soli. Harry stava aspettando la comparsa della figura che avrebbe salvato il suo alter ego, vedendolo da lontano si era convinto fosse suo padre, ma ancora nessuna traccia. Di questo passo i dissennatori li avrebbero ucciso.

-Non mi va più di giocare, Peter. Non sei più divertente… facciamola finita, ora vedremo se sono brava anche con la terza maledizione senza perdono- Sghignazzò con il suo ghigno simile a quello di Voldemort. Minus ancora tremava, se per gli effetti della maledizione o per paura Heather non seppe dirlo.

-T… ti prego… abbi pietà- Balbettò disperato. Ma la ragazza non sembrava in vena di essere clemente in quel momento. Alzò la bacchetta e fece per pronunciare l’anatema assassino. Intanto Harry era disperato: il se stesso del passato e Sirius stavano per morire e ancora nessuno si apprestava a soccorrerli. Quando ormai mancava poco alla loro fine, Harry saltò fuori da dietro il cespuglio ed esclamò il suo incantesimo.

-EXPECTO PATRONUM!- A quelle parole, dalla bacchetta di Harry fuoriuscì un fascio di luce potentissimo. Sul lago iniziò a correre la figura di un maestoso cervo argentato (l’incanto Patronum usato alla massima potenza crea una forma corporea). L’animale uscito dalla bacchetta del ragazzo colpì contemporaneamente tutti i dissennatori.

Nello stesso momento, sulla sponda opposta alla loro, Heather venne accecata dal fascio di luce dell’incantesimo del fratello.
  
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