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Autore: Vincibosco934    08/12/2015    1 recensioni
Naga Aosugi, studente universitario di animo riservato alle prese con una deludente vita sociale, si fa convincere da un suo conoscente a partecipare ad un seminario del professor Zaccheus Steinmarder, noto studioso del folklore ed eccentrico romanziere ossessionato dagli eventi misteriosi. Ritrovandosi affascinato dalle lezioni dell'uomo e circondato da compagni che sembrano accettarlo per quello che è, accoglie con piacere la proposta di una escursione con la propria classe nella piccola cittadina di Gloom Hill, dove si narra accadano avvenimenti inquietanti. Naga non sa che quella gita sarà l'inizio di un incubo e che il sipario di un mondo buio e pericoloso sta per aprirsi davanti ai suoi occhi.
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il resto del gruppo giunse in tarda mattinata.
Per primi Sean e Cassandra in un vecchio pick up di un abbacinante giallo canarino, poi tre giovani che Naga non aveva mai visto. Erano due studenti di giornalismo e un fotografo che si presentarono come Marcus, Abby e Trevor.
L’ultimo a parcheggiare fu un elegante maggiolino celeste polvere dal quale uscirono Masha, il professor Steinmarder e la sua segretaria, Sullivan So-yon o, come lei preferiva venisse chiamata, Miss Sullivan.
In tutto erano un gruppo di dieci, ma Kyle non ebbe problemi a sistemare tutti quanti; c’erano stanze in abbondanza.
Quando vide Cassandra, Naga ebbe un tuffo al cuore. Si sentiva a disagio perché non aveva mantenuto la promessa di rivederla e si chiedeva se si fosse offesa.  Lei comunque lo salutò come aveva sempre fatto, ignara del turbamento che lo stava scuotendo.
Con sé aveva portato un trolley rosa che le arrivava al fianco e alcune borse che portava a tracolla. Il giovane si offrì di accompagnarla in camera ( insieme a Kyle nella mattina avevano deciso le sistemazioni per tutti) e, nonostante le proteste della ragazza, afferrò la valigia e cominciò a salire le scale con fatica.

- Grazie Naga, ma potevo farcela anche da sola- disse un po’ indispettita quando furono finalmente nella ariosa stanza che avrebbe condiviso con Masha.
Il ragazzo scosse le spalle, in silenzio. Voleva approfittarne per chiederle scusa, per sapere di più sull’uomo con l’automobile bianca, ma dalle labbra non gli uscì alcun suono.
Non sapeva come introdurre l’argomento. Cassandra lo avrebbe considerato uno svitato, uno che s’impicciava nelle vite degli altri.
Eppure non riusciva a smettere di pensare a lei. Era come se lo avesse stregato.
Nel frattempo la ragazza aveva aperto le sue borse e proprio in quel momento stava poggiando sul suo comodino un piccolo braciere in ottone brunito.
Naga inarcò le sopracciglia:

- Cosa ci fai con quello?Ridacchiò:

- È un brucia-incenso- rispose, - Più un portafortuna. È appartenuto alle donne della mia famiglia per varie generazioni.Il ragazzo si avvicinò per osservarlo meglio:

- Posso prenderlo in mano?Lei annuì.
Lo raccolse delicatamente e se lo rigirò tra le mani. Alcune figure decoravano le pareti d’ottone: un sole con lunghi raggi simili a fiamme, una lira e un cigno.

- Hanno qualche significato?

- Prova a indovinare- ribatté lei misteriosamente.

- Non sono bravo con gli enigmi.
Lei fece spallucce:

- Mi spiace per te, allora.Sembrava più aggressiva. Forse si era offesa, dopotutto.
Proprio in quel momento entrò Masha. Li fissò entrambi per un lungo momento:,

- Se volete amoreggiare, vi lascio soli.Entrambi arrossirono, ma l’imbarazzo di Naga era il più evidente, avendo la carnagione quasi bianca.

- M- me ne vado- balbettò, e se ne uscì in fretta e a testa bassa.
Scese nel salone e vi trovò il professore seduto su una poltrona, intento a sorseggiare da una tazza fumante;

- La vostra tisana è deliziosa, signora Parsons- commentò con un sorriso soddisfatto.
La donna annuì compiaciuta, sistemandosi meglio la cuffietta sul capo. Kyle, seduto su un divanetto proprio di fronte a Naga, fece cenno all’amico di sedersi di fianco a lui.
Quando si fu accomodato, riuscì a scorgere l’espressione divertita che il giovane biondo riusciva a stento a trattenere.

- Il professor Steinmarder ha fatto colpo sulla povera signora Parsons- gli bisbigliò ridacchiando.
In effetti l’uomo aveva uno strano fascino. Non era solo l’aspetto, piuttosto qualcosa che si nascondeva nel suo sguardo verde mare.

- Ti ringrazio, Kyle, per la tua ospitalità- disse poi il professore rivolgendosi al ragazzo;

- È una splendida villa, questa. Molto antica. Mi permetteresti di visitarla, più tardi?

- Ma certo!- rispose entusiasta, - Sono curioso di sapere se questa casa nasconde qualche torbido segreto. Roba occulta, intendo.
Sullivan So-yon, che come una colonna di granito era stata sino a quel momento in piedi e silenziosa di fianco a Steinmarder, non riuscì a nascondere una smorfia sprezzante, subito intercettata dalla signora Parsons che probabilmente decise proprio in quel momento che non avrebbe mai offerto nulla di delizioso a quella donna altezzosa.
Inaspettatamente Kyle mise una mano sulla spalla dell’amico:

- Vi ricordate del mio amico Naga Aosugi?
L’uomo si massaggiò il mento, perplesso, chiaramente non rimembrando il volto del giovane;

- Aosugi? Avete origini giapponesi?
Annuì: - Mia madre.

- Sono molto interessato al folklore giapponese- continuò il professore, - Forse in questi giorni potrai illuminarmi su alcune tradizioni a cui sono interessato.
Naga cercò di rimanere impassibile. Non ne sapeva molto di mitologia giapponese, ma pur di parlare a quattrocchi con Steinmarder, si sarebbe inventato qualcosa.

- Mi farebbe molto piacere- rispose infatti con entusiasmo.
 
   
 
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