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Autore: G4s15    04/03/2009    6 recensioni
Sulle deliziose note della bellissima canzone "Marzo" di Giorgia nasce la mia prima fanfiction su James e Lily Potter! Siate clementi e, soprattutto, in moltitudine a commentare, altrimenti il seguito ve lo lascio immaginare...! ^^ Vi aspetto!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo EXTRA

Capitolo EXTRA        -      Stupire!

 

Le cose non vanno mai come credi

Un’altra notte ti svegli e ti chiedi

Se hai sbagliato per quella promessa

Se hai mentito per una carezza.

Per questo viaggio ci vuole coraggio

Per questo amore pieghiamo il destino

Ti resto accanto su questo cammino

Però, ti prego, tu dammi la mano.

I’ll show you something good (something good)

I’ll show you something good

E tutto quello che è stato è già stato

Lo metteremo nel nostro passato.

Vieni con me

Ti porterò

Sopra i deserti che ho scoperto con te

Vieni con me

Ti condurrò

Per quegli abissi dove mi perderei

E io sarò una regina

Sarò l’estate e la nebbia di mattina

Sarò il tuo miele, sarò le tue vele

E per questo ti chiedo… amami.

Le cose non vanno mai come credi

Il cuore è pieno di lacrime rotte

Il tempo è ladro di cose mai dette

E so che indietro mai più si ritorna

Eppure ancora ti resto vicino

Stanotte resta su questo cuscino.

I’ll show you something good (something good)

Ehy, I’ll show you something good

E tutto quello che è stato è già stato

Lo metteremo nel nostro passato.

Vieni con me

Ti porterò

Sopra i deserti che ho scoperto con te

Vieni con me

Ti condurrò

Per quegli abissi dove mi perderei

E io sarò una regina

Sarò l’estate e la nebbia di mattina

Sarò il tuo miele, sarò le tue vele

E per questo ti chiedo… amami.

Le cose non vanno mai come credi

(Le cose non vanno mai come credi)

Amami

(Le cose non vanno mai come credi)

(Le cose non vanno mai come credi)

Ancora

Le cose non vanno mai come credi

(Le cose non vanno mai come credi)

Amami

(Amami)

Amami

(Le cose non vanno mai come credi)

Amami

Amami

(Le cose non vanno mai come credi)

Amami

Ancora (le cose non vanno mai come credi)

Ancora, ancora, ancora (le cose non vanno mai come credi)

Amami

Amami

Vieni con me

Ti porterò

Sopra i deserti che ho scoperto con te

Vieni con me

Ti condurrò

Per quegli abissi dove mi perderei

E io sarò una regina

Sarò l’estate e la nebbia di mattina

Sarò il tuo miele, sarò le tue vele

E per questo ti chiedo

Amami…

Amami… ancora

Amami…

 

«JAMES POTTER!!!».

Una voce al quanto “suadente” lo risvegliò quella mattina presto.

Rimase imbambolato per un po’ alzando leggermente la testa dal cuscino.

Aprendo di poco i suoi occhi.

Non riusciva a vedere niente.

Una fortissima luce entrava da una finestra.

Ma senza occhiali era paragonabile ad un cieco.

«POTTEEEEEEEEEEER!!!» urlò di nuovo quella bellissima e sensuale voce che, al parere di persone non innamorate (tra le quali non rientrava James Potter), sembrava appartenere ad una donna “un tantino” incazzata…

Sorrise ebete.

«Si? Dimmi pure… luce dei miei occhi?» le chiese con la voce ancora impastata di sonno ma cercando di sembrare il più innocente possibile.

Quei bastardi di Sirius ed Angy dovevano aver fatto le spie alla sua bellissima ragazza che in quel momento intonava melodiose armonie.

«Al diavolo la luce dei tuoi occhi e smielosaggini varie…».

E perché, poi?

Perché lui, insieme a Lily, Alice, Franck, Remus e Peter, aveva organizzato un piano diabolico per farli mettere insieme e ora si volevano vendicare?!

Gli dovrebbero essere grati!

Per i bei momenti che hanno passato insieme quei due…

James doveva essere una sorta di genio incompreso.

‘Peccato che nemmeno la luce dei miei occhi mi degna di una minima attenzione…’ piagnucolò il ragazzo nella sua mente, mentre sentiva la dolce Evans tirargli via violentemente le coperte da dosso.

«… Come caspita ti è venuto in mente di fare una cosa del genere?!».

«Andiamo, Piccola Lily, sarà bello!» cercò di convincerla il ragazzo.

Da quella divertentissima giornata ad Hogsmeade erano passati due mesi.

Era Maggio, ormai, e la scuola stava per finire.

I ragazzi avrebbero dovuto dire addio ad Hogwarts per sempre.

E quell’emerito imbecille del suo ragazzo aveva trovato un modo fantastico (per lui) per festeggiare l’ultima settimana da studenti “liberi”, visto che dopo si sarebbero dovuti preoccupare per gli imminenti esami dei M.A.G.O.

«Col cavolo “sarà bello”… IDIOTA!» gli urlò la ragazza saltandogli addosso e tirandogli una cuscinata.

«AHIA! Lily, smettila!».

«Non ci penso nemmeno… non hai pensato all’orribile figura che farò?!».

«Ma se hai una voce bellissima?» le rispose suadente James allungando la faccia verso di lei.

Lily né approfittò tirandogli una nuova cuscinata.

Quella mattina di domenica, dopo essere scesa in Sala Comune, aveva trovato Angy e Sirius in atteggiamenti tutt’altro che casti comodamente sdraiati sul divano di fronte al fuoco ormai spento.

Questi due, non appena l’avevano notata, avevano ghignato osservandosi prima fra di loro, poi fissando la giovane dai capelli rossi.

Ovviamente, Lily era rimasta interdetta per un po’.

Se non addirittura spaventata.

Quei due già erano due bombe quando litigavano, figurarsi ora che si erano coalizzati poiché fidanzati.

Angy e Sirius l’avevano presa per le spalle e l’avevano fatta sedere per forza in mezzo a loro.

Sempre sghignazzando le avevano rivelato del famelico piano di James di farla cantare quella sera nella Stanza delle Necessità per festeggiare l’ultimo anno.

La giovane Evans, ovviamente, impallidita come si doveva, si alzò senza degnare di altri sguardi o parole i suoi due amici e si fiondò fulminea nella stanza dei Malandrini, dove sapeva che il suo ragazzo ancora stava dormendo a differenza dei suoi tre amici che si erano svegliati da un pezzo.

Immediatamente, cominciò una lotta di cuscini.

Inizialmente, quella che aveva il vantaggio sull’avversario era proprio Lily trovandosi a cavalcioni sopra James.

Ma dopo che questo si riprese dal rimbambimento iniziale (dato sia dal “dolce” risveglio sia dai colpi della ragazza), le prese velocemente i polsi e con un leggero ed ingegnoso gioco di gambe, fece ribaltare la situazione.

Ora era la “Piccola Lily” a stare sotto e lui sopra che la teneva bloccata dai polsi.

Sorrise malizioso portando la sua bocca all’altezza del collo di lei ed iniziando a baciarla per bene.

Quei due mesi trascorsi insieme erano stati fantastici!

Addirittura, la giovane Caposcuola lo aveva stupito un bel po’ rivelandogli la sua voglia di farlo con lui, quando, una notte, si erano ritrovati in un corridoio.

Una tornava dalla ronda.

Lui, invece… beh, quella notte, riuscì a sviare egregiamente la ramanzina della sua fidanzata, non solo per lo scherzo che aveva escogitato ma anche per la ronda da Caposcuola mancata.

Lily sorrise chiudendo gli occhi e lasciandosi trasportare.

«James…» lo chiamò con un filo di voce.

Lui, imperterrito, continuò a baciarle il collo tenendola ancora bloccata per i polsi.

«James…» provò di nuovo lei.

Lo sentì sbuffare ed alzare riluttante la testa verso di lei.

«Cosa c’è?» le chiese pur già sapendo la risposta.

Non aveva voglia di farlo.

Però era cattiva… davvero tanto!

Sapeva perfettamente che, anche solo sedendosi sul suo letto, lo istigava a farlo.

Fissò il verde per un po’.

Sembrava stranamente preoccupato.

«Io… io non me la sento…» disse un tantino rossa in viso.

«Lo so…» ammise scoraggiato il ragazzo, liberandole i polsi dalla sua stretta rimanendo però a cavalcioni su di lei.

Lei, aiutandosi con le braccia, si alzò mettendosi quasi a sedere.

E, senza preavviso, prese tra le sue delicate mani il viso del suo ragazzo baciandolo con passione…

Si scambiarono parecchi baci prima di distendersi nuovamente e, soprattutto, molto lentamente sul letto di James.

Come sempre, lui fece pressione sulle sue braccia per evitare che il suo peso potesse schiacciarla, lasciando comunque che fosse Lily a guidarlo verso di lei.

Con i suoi tocchi leggeri sul viso che lo conducevano alle sue labbra.

Si sentiva semplicemente in paradiso…

Rimasero per un buonissimo quarto d’ora a baciarsi passionalmente.

Con baci tutt’altro che casti.

Ma, solo dopo un po’, James si allontanò da lei riluttante.

Lei aveva detto che non se la sentiva.

Ed ora si lasciava trascinare dagli istinti, più che dalla ragione?

Nonostante tutto, lasciò il verde e il nocciola incatenati.

La vide profondamente interrogativa.

«Che c’è?» chiese interdetto.

«Non vuoi farlo?» rispose Lily altrettanto interdetta.

James la fulminò con lo sguardo.

«Ma se hai appena detto che non te la senti…» rispose quasi offeso distogliendo lo sguardo.

Lily scoppiò a ridere.

«Ma che hai capito, scemo?» gli chiese ilare.

Potter riportò le attenzioni su di lei.

Lily sorrise ancora di più di fronte alla buffissima aria del suo ragazzo.

Gli poteva contare i punti interrogativi che gli aleggiavano intorno alla testa.

«Intendevo dire che non me la sento di cantare sta sera davanti agli altri…» continuò la giovane Evans notevolmente rossa in viso, questa volta.

James scoppiò a ridere contagiando anche Lily.

Risero entrambi per un po’.

Poi, lui si accovacciò lentamente accanto a lei.

Lily si mise di lato, avvicinandosi col corpo a quello di James.

«Andiamo, Lil… andrà bene, vedrai!» le disse il ragazzo accarezzandole la fiammeggiante chioma dopo che lei ebbe nascosto il viso, ancora un po’ rosso, contro il suo petto.

Alzò il capo poggiandolo sul palmo della mano, mentre il gomito lo teneva sopra il cuscino.

In quel modo riusciva a vedere la sua Piccola Lily dall’alto.

«No!» fu la risposta soffocata della ragazza che raggiunse le orecchie di James dal suo petto.

«Ma scusa, hai cantato davanti a me!».

«Era diverso!».

«Perché?».

«Perché, comunque, eravamo solo io e te!».

«E allora?» chiese insistente il ragazzo ancora accarezzante i lunghi capelli della sua ragazza.

«Allora…» rispose furiosa allontanandosi da lui ed alzandosi in piedi fulminea, camminando avanti e indietro ai piedi del letto del suo ragazzo gesticolando freneticamente «… c’è che quell’emerito imbecille del mio ragazzo ha chiamato tutti gli altri ad assistere e, quindi, non saremo più solo io e te!» concluse marcando l’ultima dicitura additandosi per prima e poi spostando il dito contro James.

Il giovane Caposcuola rimase in silenzio.

Sospirò sconsolato.

«Vabbè… se non vuoi…» rispose vago alzandosi e dirigendosi verso il bagno.

Si chiuse dietro sotto lo sguardo strabiliato della sua ragazza.

Da quando James Potter abbandonava così facilmente un’idea?

Specialmente se riguardava una festa!

Lily abbassò lo sguardo sconsolata.

Sapeva perfettamente di aver esagerato.

Non tanto per il fatto di essersi arrabbiata… forse, più che altro per “l’emerito imbecille”…

Insomma… ormai James era il suo ragazzo e non poteva più permettersi di insultarlo in quel modo.

Ne avevano già parlato due settimane dopo il loro “fidanzamento”.

Lui doveva assolutamente smetterla con gli scherzi contro Mocciosus e lei doveva assolutamente interrompere il flusso abituale di “deliziosi” aggettivi che gli apostrofava in epoche remote.

Solo che alcune volte… proprio non si sapeva controllare.

E James ci metteva anche la sua buona parte per farla arrabbiare.

Alzò lo sguardo ancora mortificato e si avvicinò alla porta del bagno.

Bussò.

«James…» chiamò con voce colpevole «…James… mi dispiace! Io…».

«Tranquilla, Lily… ti ho detto che se non vuoi non fa niente! È colpa mia… dovevo chiederti il permesso prima di dirlo agli altri!» la interruppe la voce del ragazzo dall’altra parte della porta.

«Ma potresti uscire da lì, per favore?» chiese ancora con quel tono di colpa che ormai, era sicura, non l’avrebbe più abbandonata finché lui non l’avrebbe perdonata.

«No…».

«Perché?».

«Perché ora mi sto lavando… vai in Sala Grande… ci vediamo lì!».

«Voglio scendere con te!» rispose la rossa usando quasi un tono capriccioso da mocciosetta.

«Lily, ci metterò una vita e rischi di non mangiare niente!».

«Vuol dire che faremo una scappatina alle cucine» rispose con scherzosamente la giovane Evans sperando che si lasciasse cadere l’offesa lì.

«Le scappatine alle cucine si fanno di notte, Lily. Non di pieno giorno quando potresti essere visto da tutti!».

Lily rimase in silenzio.

Aveva finito la scorta di scuse per rimanere lì.

Ma assolutamente non voleva scendere da sola.

Soprattutto in quel momento che aveva combinato quel guaio.

«James… ti ho detto che mi dispiace… ti chiedo scusa!».

Ci fu un secondo di silenzio.

«Non ti devi scusare di niente, Lil. Ora vai!» rispose James questa volta utilizzando un tono più scocciato.

Qualcosa che percepì anche Lily.

Si stava andando sul pericoloso, qui.

«Non me ne vado finché non mi perdoni» gli rispose a tono la ragazza.

Sentì uno sbuffo dall’altra parte della porta.

«Non ti devo perdonare proprio di niente, ok? Sei una santa… quante volte te lo devo dire?» chiese esasperato il ragazzo dall’altra parte.

«Nessun’altra più!» urlò questa volta Lily «Perché so che mi diresti solo bugie!».

La porta si aprì di scatto rivelando un James un tantino livido in faccia.

Ok, si era arrabbiato.

Ma anche Lily non scherzava.

Detestava quando lui doveva dire quelle cose…

Andava bene la prima notte, quando si misero insieme.

Ma solo perché lei aveva bisogno di sentirle vere quelle parole… e in fondo lo sapeva.

Ma dopo che lui gliele ripeteva ogni volta che combinava un guaio per far cadere lì il discorso, allora no!

La questione cambiava!

Glielo diceva solamente per non sentirla… per lasciarla andare via… per non vederla finché non gli sarebbe sbollita la rabbia o l’offesa!

Ma in quel caso glielo poteva chiede esplicitamente… invece di inventarsi bugie!

«L’ultima cosa che faccio è raccontarti bugie!» alzò la voce il ragazzo.

Lily, dal canto suo, non si fece affatto intimorire.

Aveva passato sette anni a litigare con Potter, figurarsi ora se si doveva lasciare spaventare da una reazione bruta come quella.

Anche se, sulle prime, l’aveva fatta sussultare.

Senza contare che comunque, le strette al cuore per quella litigata erano forti e dolorose.

«Allora evita di dirmi che sono una santa! Perché non è vero!» gli rispose puntandogli un dito contro il petto.

«E tu evita di rompermi ulteriormente le palle!» le rispose sbattendole di nuovo la porta del bagno in faccia.

«TI HO DETTO CHE MI DISPIACE! SCUSA!!!».

«Vattene!».

Lily non resistette oltre e, con le prime lacrime che cominciarono a solcarle le guance, uscì dal dormitorio dei Malandrini sbattendosi la porta alle spalle non prima di aver gridato un “IDIOTA!”.

Questo, però… sapeva che se lo meritava!

Esattamente come lei si meritava di doversi sentire così in colpa… ma così tanto da costringerla a rintanarsi di nuovo in camera sua e a non scendere nemmeno più per colazione.

 

«Non credo di conoscere due persone più imbecilli di voi due!» commentò aspro Remus dopo che Angy e Sirius ebbero raccontato delle ultime urla dei loro amici e della visione di Lily che usciva in lacrime dal dormitorio dei ragazzi per chiudersi nel suo.

Ma soprattutto, che il guaio l’avevano combinato loro!

Ora se ne stavano seduti insieme a Remus, Peter, Franck e Alice al tavolo di Grifondoro con la testa china.

La ramanzina se la meritavano proprio!

Insomma… c’erano voluti sette lunghi anni per far andare d’accordo James e Lily e, ancora meglio, per farli mettere insieme e ora, con un ingegnoso scherzo, ecco tutto all’aria!

«Non credevamo che potessero reagire così!» si giustificò Sirius anticipando Alice sul suo secondo commento visto che il primo a parlare era stato Remus.

«Infatti!» gli diede man forte Angy alzando il capo determinata «Quei due sono l’esagerazione fatta a persona!» continuò.

Alice sospirò.

Purtroppo, almeno per quanto riguardava Lily, Angy aveva perfettamente ragione.

Anche Remus sospirò, indicante lo stesso problema per James.

«Quindi, che cosa facciamo?» chiese all’improvviso Franck lasciando cadere lì le prediche.

Remus ed Alice si fissarono in cerca di idee, mentre Peter e Franck rimasero ad osservare i loro piatti aspettando una qualche ispirazione divina.

Angy abbassò nuovamente il capo tornando alla stessa posizione di Sirius.

Dovevano fare assolutamente qualcosa.
Quei due non potevano passare dalla coppia felice che erano diventata due mesi fa a non guardarsi più in faccia per una scemata del genere!

All’improvviso, però, si sentì un rumore un tantino sinistro.

Alice ed Angy alzarono lo sguardo incontrandosi e storcendo il naso insieme.

Franck si fissò intorno preoccupato, mentre Remus e Peter semplicemente osservavano apparentemente comprensivi il loro caro Felpato.

Quest’ultimo, dal canto suo, arrossì.

«Scusate… ma non riesco a ragionare a stomaco vuoto!» commentò in poche parole il Malandrino avventandosi subito dopo su tutto ciò che trovava.

Angy si sbatte violentemente una mano sulla faccia, mentre Alice e Franck lo fissavano come se fosse un extraterrestre.

«Quando anche il cervelletto del nostro caro Felpato si deciderà a raggiungerci, allora accoglieremo con piacere la sua idea!» commentò il saggio Lunastorta.

«Quindi, ora dobbiamo trovare un altro piano per farli tornare in pace?» chiese esasperata Angy.

«Si, e non credo ti convenga sbuffare o fare quelle facce visto che il guaio l’avete combinato voi!» la rimproverò Alice.

Angy immediatamente ingoiò l’aria che aveva inspirato per sbuffare.

Purtroppo per lei, la cara Abbott aveva ragione.

Fantastico!

Ed ora?

Idee?

No?

Bene!

«Scusa, Peter, mi passi il Porridge?» gli chiese gentilmente Sirius utilizzando un tono di voce alquanto anormale per lui dato che si sentiva ancora piccolo piccolo per il guaio che aveva combinato.

Peter, senza farselo ripetere due volte, per evitare anche di distrarre gli altri dalla concentrazione, prese la scodella piena di Porridge e la passò al compare.

Sirius, però, non l’afferrò.

Peter continuava a tendergliela.

Felpato la toccava con la mano, ma non l’afferrava saldamente.

Aveva lo sguardo perso nel vuoto.

«Sirius?» lo chiamò Peter, mentre anche Remus e Franck portavano le loro attenzioni sul moro.

«Sirius, stai bene?» aggiunse Franck facendo interrompere il discorso ad Angy che si voltò verso il suo ragazzo un tantino preoccupata e catturando anche lo sguardo di Alice che stava ascoltando il discorso della sua amica.

«Che gli è successo?» chiese la dolce Abbott.

«Non lo so…» ammise Codaliscia «…gli stavo passando il Porridge e…».

«Ma certo!» urlò all’improvviso il ragazzo facendo sobbalzare l’intera tavolata dei Grifoni.

«Ragazzi…» continuò alzandosi con un profondo ghigno di soddisfazione e anticipando qualsiasi commento sul suo strambo comportamento «… ho un’idea!».

 

 

«Che paranoia! Ma che dobbiamo fare qui?» chiese James, mentre veniva trascinato di peso da Sirius lungo uno dei tanti corridoi «E poi non dovevi passare un po’ di tempo con Angy?» continuò Ramoso tentando tutte le vie per convincere l’amico a tornare indietro sui comodi divani della Sala Comune.

«Non si sente bene…» spiegò in poche parole il giovane Black «… sai, problemi femminili!» aggiunse voltandosi almeno una volta a guardare Potter negli occhi.

Se la prima parte della spiegazione gli era sembrata una patetica scusa, la seconda aveva eliminato tutti i suoi dubbi.

Povera Angy… anche lei, insieme a Sirius, si erano rovinati l’ultimo sabato libero.

         “Anche…” pensò il ragazzo tornando con la mente ad una familiare testolina rossa.

Chissà cosa stava facendo in quel momento…

Come stava passando quell’ultimo sabato…

Con chi…

Se stava da sola…

E pensare che aveva programmato una serata meravigliosa: tutti insieme appassionatamente!

Per non parlare poi di loro due… la passione avrebbe raggiunto le stelle, secondo i suoi programmi!

Ovviamente, però, il tutto doveva essere rovinato dalla loro stupidità.

Che diamine!

Lily sapeva perfettamente che, ormai, quegli insulti indirizzati a lui e con mittente la giovane Evans, lo ferivano a morte.

E lui sapeva perfettamente che era stato soprattutto il suo orgoglio e la sua testardaggine a rovinare tutto dato che lei, comunque, si era scusata.

Sospirò pesantemente.

Sirius si voltò verso di lui senza smettere di guidarlo per i lunghi corridoi del castello.

Ormai gli bastava un solo sguardo, un solo rumore emesso dal suo amico, un solo tocco per capire che cosa gli passava per la testa.

Quel sospiro era un chiaro indizio di quanto Lily gli mancava e di quanto, soprattutto, si sentisse in colpa in quel momento!

«Tranquillo, Ramoso… andrà tutto bene!» gli mormorò il giovane Black, mentre salivano una rampa di scale.

«E tu cosa ne puoi sapere?» gli chiese quasi scocciato James.

Gli piaceva essere un libro aperto per Sirius.

Nonostante questo, però, quello non era il momento più adatto per fare dell’ottimismo.

E, soprattutto, non ne voleva proprio parlare.

Anche se non riusciva a scacciare dalla sua mente quei due occhi verdi.

Sirius non rispose, ma si limitò a continuare a camminare in silenzio.

James si insospettì.

Quel ragazzo aveva qualcosa che non andava…

«Sirius… mi rispondi?».

«Siamo arrivati!» proclamò il ragazzo spostando per un secondo l’attenzione del compagno sull’ambiente che li circondava.

Erano di fronte alla fine di un corridoio che si snodava a destra e sinistra in altri rami che portavano da chissà quale parte del castello.

Improvvisamente, però, sulla parete di fronte a loro cominciò a prendere forma una porta.

Piano piano si infossò mostrando il legno scuro di cui era fatta e possenti battenti che servivano per aprirla.

«Perché siamo venuti nella Stanza delle Necessità?» chiese con un filo di voce James, mentre Sirius si avvicinava alla porta e lentamente l’apriva.

Si fece da parte in silenzio permettendo al compagno di entrare per primo.

Senza una parola James obbedì al gesto dell’amico ed entrò cauto dentro.

C’era molto buio e quelle poche zone illuminate erano accompagnate da delle candele.

Alcune erano sospese in aria come succedeva nella Sala Grande, altre erano appoggiate su tavolini dove vi erano bicchieri e bevande.

Altre ancora erano sistemate a terra.

Vicino ai tavolini vi erano dei cuscini immensi sui quali si potevano sedere due o tre persone.

Queste contornavano un tappeto per terra e, sopra di questo, un pianoforte.

Lo stesso che lui suonò quando incontrò Lily in quel posto.

Quando lei cantò per la prima volta quella canzone.

Dietro al pianoforte un accogliente camino acceso illuminava quel poco di spazio che c’era davanti a lui, poiché il resto della stanza era molto grande e, di conseguenza, rimaneva al buio.

«Che… che cosa significa, Sirius? Mi vuoi fare una dichiarazione d’amore?» chiese il giovane Potter tentando di mettere un po’ di sarcasmo in quella faccenda assurda.

Sirius gli mollò una scuzzettata amichevole prima di precederlo su quei tre gradini rialzati.

Si stava avvicinando ai cuscini.

Vi si sedette sopra.

James rimase a fissarlo sconcertato.

Era la prima volta che quel ragazzo lo sorprendeva così radicalmente.

Scese anche lui quei tre gradini, ma prima che potesse muovere un passo di più, dal buio comparvero altre cinque figure: Angy, che si andò immediatamente ad accomodare vicino Sirius; Alice e Franck che, naturalmente si sedettero vicini, seguiti da Peter che occupò un intero cuscino e Remus che prima di sistemarsi sorrise incoraggiante verso James.

Il quale ci stava capendo sempre meno.

«Che sta succedendo qui?» chiese avvicinandosi.

Ma, esattamente come qualche momento fa, prima che riuscisse a raggiungere i suoi sei amici, una voce lo bloccò.

La conosceva bene quella voce.

Oh, come la conosceva.

E… si… conosceva anche le parole.

         “…Lily…” pensò il ragazzo cercandola nel buio, mentre lei continuava a cantare.

«Le cose non vanno mai come credi

  Un’altra notte ti svegli e ti chiedi

  Se hai sbagliato per quella promessa

  Se hai mentito per una carezza…

  Per questo viaggio ci vuole coraggio

  Per questo amore pieghiamo il destino

  Ti resto accanto su questo cammino

  Però ti prego tu dammi la mano

 

  I’ll show you something good

  I’ll show you something good

  E tutto quello che è stato è già stato

  Lo metteremo nel nostro passato».

Eccola!

È comparsa all’improvviso dal buio.

Dall’esatto punto dal quale erano comparsi anche gli altri.

Era… era… semplicemente divina!

Indossava un abito verde che si intonava ai suoi fantastici occhi.

Non poco più sopra del ginocchio era corto, con due bretelline leggere sulle sue spalle e una scollatura non troppo provocatoria.

Ai piedi indossava degli sandali neri.

I capelli rossi raccolti in una piccola coda debole che le lasciava qualche ciuffo ricadente lungo il suo viso.

Ed era bellissima!

«Vieni con me

  Ti porterò

  Sopra i deserti che ho scoperto con te

  Vieni con me

  Ti condurrò

  Per quegli abissi dove mi perderei…».

Cantava da sola.

Nessuna melodia l’accompagnava.

Ma non serviva.

Infatti, ecco che lei alzava la voce di un tono.

Melodiosa e fantastica.

Bastava solo la sua voce per rendere il tutto unico.

«E io sarò una regina

  Sarò l’estate e la nebbia di mattina

  Sarò il tuo miele, sarò le tue vele

  E per questo ti chiedo

  Amami

 

  Le cose non vanno mai come credi

  Il cuore è pieno di lacrime rotte

  Il tempo è ladro di cose mai dette

  E so che indietro mai più si ritorna

  Eppure ancora ti resto vicino

  Stanotte resta su questo cuscino

 

  I’ll show you something good

  I’ll show you something good

  E tutto quello che è stato è già stato

  Lo metteremo nel nostro passato

 

  Vieni con me

  Ti porterò

  Sopra i deserti che ho scoperto con te

  Vieni con me

  Ti condurrò

  Per quegli abissi dove mi perderei

  E io sarò una regina

  Sarò l’estate e la nebbia di mattina

  Sarò il tuo miele, sarò le tue vele

  E per questo ti chiedo

  Amami…

 

  Le cose non vanno mai come credi

  (Le cose non vanno mai come credi)

  Amami

  (Le cose non vanno mai come credi)

  (Le cose non vanno mai come credi)

  Ancora

  Le cose non vanno mai come credi

  (Le cose non vanno mai come credi)

  Amami

  (Amami)

  Amami

  (Le cose non vanno mai come credi)

  Amami

  Amami

  (Le cose non vanno mai come credi)

  Amami

  Ancora (le cose non vanno mai come credi)

  Ancora, ancora, ancora (le cose non vanno mai come credi)

  Amami

  Amami

 

  Vieni con me

  Ti porterò

  Sopra i deserti che ho scoperto con te

  Vieni con me

  Ti condurrò

  Per quegli abissi dove mi perderei

  E io sarò una regina

  Sarò l’estate e la nebbia di mattina

  Sarò il tuo miele, sarò le tue vele

  E per questo ti chiedo

  Amami…

  Amami… ancora

  Amami…».

«Caspita, Lily! Non credevo avessi una voce così bella!» commentò Remus applaudendola per primo, seguito subito a ruota da Angy e Alice che guardavano fiere la loro compagna più Sirius, Franck e Peter che squittiva eccitato.

La giovane Evans sorrise impacciata e ancora molto rossa in viso.

Nonostante non se la sentiva, l’aveva fatto.

James lo guardava tra il sorridente e ancora il stupefatto.

Non riusciva ancora a capacitarsi di quello che aveva visto.

Sebbene lei si fosse scusata, aveva comunque fatto la serata che aveva programmato lui per chiedergli ulteriormente scusa.

E davanti agli altri!

Aprì la bocca pronto a dire qualcosa e…

«Bene!» lo bloccò sul nascere Sirius «Ora si mangia!» continuò sfregandosi le mani impaziente.

«Non sai pensare ad altro…» commentò Remus seguendo i suoi amici ai tavolini dove vi erano appoggiate su dalle Burrobirre ai svariati dolci sequestrati alla cucina della scuola.

Il piano era riuscito!

Tutti concordavano sulla mistica presenza di un lato geniale nascosto in Sirius.

Un lato mistico che metteva paura.

Quella mattina aveva persino riso di perfidia dopo aver spiegato la sua ispirazione divina ai suoi amici.

Ma, l’importante era che il piano aveva funzionato.

Lily aveva cantato comunque davanti a James per farsi perdonare.

Dall’espressione di Ramoso sembrava sarebbe andato tutto per il verso giusto.

Erano rimasti da soli in quel momento.

E lui ora si poteva abbuffare di tutte le schifezze di quel mondo.

Ghignò…

«Ragazzi…» chiamò sotto voce «… è proprio vero che faccio paura! Credo che fra un po’ mi cacherò sotto dal terrore!».

Angy lo ignorò portandosi via una scandalizzata Alice per la demenza del compagno, seguite subito a ruota da Franck.

Remus si schiaffò un’altra manata in faccia.

Era impossibile!

 

«Allora?» chiese timorosa la ragazza.

James non era da meno.

Voleva dirle tante cose.

Abbracciarla di slancio.

Darle tutti quei baci che non le aveva potuto regalare da quella mattina che non si guardavano più in faccia.

Ma, soprattutto, ora voleva stupirla lui!

«Ti è piaciuta la sorpresa?» chiese Lily ancora rossa in viso e molto, molto timidamente.

James sospirò.

Poi sorrise.

Si avvicinò alla ragazza raggiungendole un orecchio.

«Dovevo sorprenderti io, Piccola!» le sussurrò provocandole brividi lungo tutta la schiena.

La giovane Evans ingoiò il groppo alla gola.

«Non mi interessa chi doveva sorprendere chi…» gli sussurrò all’orecchio, mentre James si allontanava per poterla vedere dritta negli occhi «… volevo solo farmi perdonare da te!» ammise in fine non riuscendo ad evitare che i suoi occhi si riempissero di lacrime.

«Lily… io ti ho detto che…».

«No! Tu hai ragione… è solo che a volte non riesco a contenermi e… e…» rimase qualche secondo in silenzio trattenendo con tutta se stessa i singhiozzi che minacciavano di salire, mentre James posava le sue mani sulle guance di Lily pronto a raccogliere la prima lacrima che le fosse scesa «… o… insomma… il punto è che mi dispiace! E, ti prometto che la prossima volta rifletterò cento volte prima di parlare…» concluse serrando i pugni e buttandosi contro il petto del ragazzo «… mi dispiace, James… mi dispiace davvero!» continuò la ragazza strofinando il viso contro il petto di Ramoso.

Potter sorrise stringendola forte a se.

«Lily… la colpa era tua fino ad un certo punto! È da quando ti sei scusata che la colpa è passata a me… ero troppo testardo per ascoltare il cuore… non so nemmeno cosa volevo dimostrare con quello che ho fatto! Ho esagerato… dispiace anche a me!» le sussurrò baciandole dolcemente i capelli.

Lily alzò il capo verso James sorridendogli.

«Stupido…» gli disse in un soffio prendendogli il viso e trascinandolo verso il suo.

Un primo tocco leggero.

Un secondo.

E poi il vero bacio.

Esattamente come piaceva fare a loro.

Esattamente come avevano fatto la prima volta.

Esattamente come avrebbero fatto per sempre.

«Vive l’amour!» urlò Sirius alzando in alto un calice pieno di chissà ché, subito seguito a ruota dagli altri che brindarono ai loro amici.

James e Lily si staccarono sorridenti prima che la ragazza nascondesse sul petto del giovane il suo rossore improvviso.

«E questo non è niente!» sentì dire James.

Questa volta tutti ammutolirono.

Che cosa aveva in mente quel depravato, ora?

Si staccò dalla ragazza che rimase a fissarlo interdetta, mentre lui le sorrideva felice.

«Che significa?» chiese Angy.

«C’è dell’altro?» aggiunse Sirius.

«Eccome se c’è!» esclamò Ramoso.

Poi, sotto gli occhi di tutti, ancora di fronte alla sua fidanzata, frugò qualcosa nelle sue tasche.

Sembrava una ricerca vana, perché a momenti James arrivava a toccarsi i piedi tanto spingeva dentro le tasche.

Poi alla fine fece una faccia trionfante.

Aveva trovato quello che cercava.

Estrasse un pugno dalla tasca e lo allungò verso Lily.

«Te l’avevo detto Lily, no?» cominciò il ragazzo sorridendole.

La giovane Evans lo guardava come se fosse appena uscito da uno strizzacervelli.

«Cosa?» chiese la ragazza capendoci poco quanto niente.

«Che, dopo aver passato sette anni della mia vita a cercare di convincerti di stare con me, non ti avrei lasciata andare via così facilmente!» continuò il ragazzo.

«Ma io non devo andare da nessuna parte!» rispose Lily.

«Già… dove dovrebbe andare?» chiese Angy.

James, però, si limitò a sorridere ancora di più e ad aprire lentamente il pugno.

Gli altri erano troppo lontani per vedere cosa vi era dentro ma, giudicando dagli occhi spalancati e illuminati di Lily, sicuramente qualcosa di meraviglioso.

La giovane Caposcuola alzò di scatto lo sguardo verso James.

Questo divenne rosso in viso portandosi la mano libera dietro la nuca e sfregandosela in segno di disagio.

«Beh…» commentò «Ti ricordi che avevo anche detto che odiavo le proposte sdolcinate di inginocchiamenti vari ecc. ecc.? Che tu sei anche stata d’accordo con me?» le chiese James ma preferì non aspettare risposta «Beh… Lily Evans… vuoi sposarmi?».

Remus si strozzò con la Burrobirra ma, questa volta non c’era nessuno ad aiutarlo a riprendersi.

Tutti troppo scioccati da quello che avevano di fronte.

Lily era rimasta a fissare James con quello sguardo sognante e felice.

Ma davvero tanto felice.

Con i suoi due occhioni verdi illuminati dall’emozione più grande che abbia mai potuto provare fino a quel momento!

Poi, qualcosa sembrò smuovere la sua espressione…

«SI!» gli urlò in faccia prima di buttarsi addosso al ragazzo gettandogli le braccia al collo.

«Oh, SI! SI! SI! Mille volte SI!» continuò la ragazza al culmine della sua gioia dopo che James l’ebbe tirata su da terra e l’ebbe fatto fare un giro su loro stessi.

Ridevano come due scemi, ma lo facevano di cuore.

Caspita!

Si sposavano!

Si dovevano sposare!

Proprio loro!

Qualche mese prima era ancora Lily Evans VS James Potter ed ora…

Ora non era più Lily Evans, ma Lily Potter!

E poi si baciarono!

Tanti piccoli e veloci baci!

Un sorriso tra uno e l’altro!

Una risata cristallina tra uno e l’altro!

E poi di nuovo baci e baci e baci e baci…

 

 

«Allora?» chiese James osservando Lily spostarsi sul suo braccio per usarlo come cuscino accoccolandosi attaccata a lui come una gatta.

Avevano dovuto cacciare Remus, Peter e Sirius dalla camera dei Malandrini per poter avere il loro momento.

Insomma… dovevano festeggiare a modo loro, o no?

Lily sorrise.

«Allora cosa?» gli chiese posandogli un bacio a stampo sulle labbra.

James ghignò.

«Ti è piaciuta la sorpresa?» le chiese usando apposta le stesse parole che aveva utilizzato lei quella sera.

Lily rise di cuore posandogli un secondo bacio a stampo sulle labbra.

«Dovrebbe significare un si?».

«Dovrebbe significare che è stato il momento più bello di tutta la mia vita, James Potter!» rispose Lily guardandolo dritto negli occhi.

James sorrise soddisfatto avvicinandosi di nuovo alla sua donna e baciandola con passione.

Riprendendo ad amarla come sempre.

Riprendendola senza lasciarla più… mai più.

Ma soprattutto… iniziando una nuova vita!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Beh… ragazzi… a questo punto è davvero finita!

L’immenso ritardo ve lo posso spiegare tranquillamente… niente ispirazione! Una cosa davvero grave… anche perché avevo cominciato un’altra storia su James e Lily, ma la devo vedere ancora bene prima di postarla su EFP!

Avevo addirittura cambiato idea non volendo postare più niente… poi, però, Sirius è stato tanto gentile da prestarmi un po’ della sua ispirazione divina! XD

Cmq, bando alle ciance! Questa è davvero la fine… di questa storia, eh… perché l’altra non ci dovrebbe mettere molto ad arrivare (sempre che la scuola me lo permetta… ieri mi stavo per impiccare XD)

 

 

Cmq, passando ai RINGRAZIAMENTI:

 

 

Per chi mi ha aggiunta ai suoi preferiti:

 

·        DANINO

·        Dora92

·        Frytty

·        Germana

·        Ginny_potter94

·        Jaily

·        Jellicalcat

·        Kairi4ever

·        Karmenpotter

·        Lady Patfood

·        Lally88

·        Ludo

·        MaryCullen

·        Mikelina

·        My angel

·        pRiNcEss LiLIUzzA (ciao CARAAAAAAAAAAAA… ^^! Ricordati che ti adoro e mi piacerebbe tanto se lasciassi un commentino! Grazie Stellina, un bacio!)

·        PrincessMarauders

·        Riddikulus

·        Sarina87

·        Sweetbaby

·        Wolverine

·        _PaNsY90_

 

 

Per Chi ha Commentato ed è rimasto con me fino alla fine (grazie!):

 

·        Dora92: Ciao, Giulia… se prima ero perdonata… beh ora dubito persino che tu voglia leggerlo questo capitolo…

Cmq, grazie per i complimenti sulla scrittura! Non puoi immaginare quanto contino per me poiché penso sempre di annoiare con le mie storie… Grazie davvero, anche per aver seguito la ficcy fino alla fine…

Nonostante tutto però, c’è una buona notizia che ti dovrebbe far felice: ho cominciato a scrivere un’altra storia su James e Lily… penso che questa sarà molto più lunga di quest’altra e la devo ancora vedere bene prima di postare almeno l’Epilogo… perciò bisogna aspettare… spero di ritrovare un tuo commento fra le recensioni, ok?

Un bacio Giu e grazie ancora!

Ciau, alla prossima!

 

·        Germana: ehi, cara… basta con i complimenti o mi fai diventare un peperone! Grazie cmq per tutto quello che hai detto e non ti preoccupare per quei vecchi capitoli che non hai recensito… anzi… U.U piuttosto preoccupati di perdonare questo mio orribile ritardo… Ti assicuro che di solito non impiego così tanto tempo per postare un capitolo nuovo, però, come ho già detto, avevo addirittura pensato di non postare più il capitolo EXTRA… ma, invece, eccoci qui! Ringraziamo il caro Felpato che, GENTILMENTE, mi ha voluto prestare la sua fantomatica ispirazione divina! Cmq, adesso è davvero finita… ma spero di trovarti nella mia prossima ficcy che dovrò pubblicare fra un po’…

Ti aspetto… mi raccomando!

Un bacio e grazie ancora per tutto!

Ciau

 

·        Jaily: ciao pazzoide (ti posso chiamare così o ti offendi? Perché dai commenti che fai mi lasci davvero a bocca aperta! Sei completamente fuori di testa! ^^) Cmq… ti adoro anche ioooooooooooooooooooooo! E mi dispiace di non aver potuto commentare il tuo vecchio capitolo, ma sono tornata da poco dalla montagna e li mancava il collegamento a Internet! Mi dispiace da morire, ma prometto che mi farò sentire presto… sia con un commento per te sia con una nuova storia!

Ehi, Gio! Grazie per i mille complimenti e scusami anche per il ritardo… questo capitolo non merita nemmeno di essere letto… ma non avevo ispirazione… tanto che avevo addirittura deciso di abbandonare… senza contare che la scuola ha dato la sua buona parte!

Invece, eccomi qui! Insieme al capitolo EXTRA che tanto volevi…

Spero ti sia piaciuto il tutto e… beh… alla prossima allora!

Un bacio strastrastrastrastrastrastra…megaenorme! XD

A presto… ciau!

 

·        Lady Patfood: Se proprio ci tieni posso mandarti il Sirius sensuale (quello che voglio anche io XD), ma un Sirius inca… beh… meglio che se ne resta dov’è! XD…

Vabbè, parlando di fatti seri, grazie per aver lasciato un commento! Mi ha fatto davvero piacere e spero che anche tu mi possa perdonare per tutto queste tempo che è passato per postare questo ultimo capitolo!

Mi dispiace sul serio…

Cmq, prometto di farmi sentire di nuovo presto con una nuova storia su James e Lily… ok?

Un bacio, bellissima

Alla prossima!

;)

 

·        Pan_Tere94: Ciao cara… beh, come vedi, non era proprio la fine fine… è vero che ci ho messo una vita da nascita a morte per postare questo ultimo capitolo EXTRA, ma come ho già spiegato altre volte non avevo proprio idee per l’impostazione della fine!

Spero che almeno il mio sforzo sia servito a qualcosa… Mi raccomando fammi sapere, ok?

E, anche a te, chiedo scusa per il ritardo… non volevo, ti assicuro che se fosse stato un capitolo normale lo avrei preparato molto più velocemente, esattamente come sto cercando di fare con la nuova storia di James e Lily che sto ancora scrivendo… per postarla ci vorrà un po’! Anche perché vorrei far passare questo periodo infernale della scuola che mi ostacola moltissimo!

Spero di risentirti presto e… beh… alla prossima, allora!

Un bacio… ciao!

 

 

Grazie ancora a tutti quelli che hanno seguito la mia fan fiction e i suoi protagonisti… insieme a loro vi mando un grosso abbraccio e vi saluto:

 

Alla Prossima!

Ciao!

  
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