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Autore: Sylvie91    09/12/2015    4 recensioni
-Perché il tuo libro ha il nome di Bilbo?-
-Non lo so, ti posso solo dire che il titolo non mi è nuovo… è come se l’avessi già letto, ma quando l’ho aperto ho scoperto che non vi è scritto nulla dentro-
Gandalf apre il libro con aria incuriosita, poi rialza lo sguardo verso di me e dice –C’è un capitolo-
-Cosa?-
- Si è scritto, c’è il racconto dell’incontro tra me e Bilbo, di te non c’è alcuna citazione al riguardo è come se non esistessi-
Gli prendo il libro dalle mani e comincio a sfogliarlo in maniera nervosa, leggendo a salti e in maniera incompleta; alla ricerca del mio nome, perché non è scritto? È come se non esistessi ed allora cosa sono in questo mondo?
... IN REVISIONE!!! MOLTI CAPITOLI CAMBIANO, ALTRI SONO RIVEDUTI E CORRETTI... vi auguro comunque una buona lettura se vi va! le recensioni vecchie non le ho cancellate ma saranno man mano spostate al capitolo corrispondente.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bilbo, Gandalf, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'angolo del nano.'
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Non riesco più a capire da quanto tempo siamo dentro in questa foresta, i giorni si ripetono uno dietro l’altro con la stessa cadenza; camminiamo seguendo il sentiero senza fine che sembra penetrare sempre di più la foresta.
Ed ogni giorno sento sempre di più quell’insopportabile mal di testa e un senso di oppressione che non vacilla davanti a niente, mi sento debole rispetto ai miei compagni che marciano fiduciosi di trovare l’uscita pur sentendo i morsi della fame.
Infatti il cibo che Beorn ci ha gentilmente offerto sta pian piano finendo e le razioni sono sempre più povere e misere, anche se qualche volta Fili insiste dandomi anche la sua fetta che io automaticamente rifiuto; non ha senso che si sacrifichi per me, almeno non in questa foresta che ci sta risucchiando.
-Alt!- esclama Thorin sollevando una mano per fermarci davanti ad un ruscello dalle acque scure e profonde, noto che anche il nostro sentiero è bloccato dal ponte distrutto che Gandalf ci ha consigliato di attraversare.
Ci guardiamo intorno e notiamo che il ponte è attraversabile solo utilizzando le liane e i grossi rami che si sono formati sopra al ruscello, cosa che non mi fa saltare dalla gioia preferendo avere della solida roccia sotto i piedi piuttosto che quei rami muschiosi e scivolosi.
Fili si sta per avventurare in quella giungla, ma Thorin lo blocca perentorio –Mandiamo i più leggeri…-
Guardiamo tutti Bilbo è il più piccolo anche se non so se è il più leggero, quindi decido di andare con lui: ci muoviamo sul ramo più grosso che si sporge verso il ruscello per una buona metà facendo poggio anche sulle liane.
Non riusciamo a muoverci agevolmente come dovremmo, i fumi dell’acqua uniti all’aria pesante ci rendeno lenti e goffi, ad un certo punto Bilbo per raggiungere un ramo si sporge troppo, e per poco non cade nel fiume; cerco di recuperarlo, ma riesce a rialzarsi da solo seppur lentamente.
Quando manca poco per arrivare all’altra riva saltiamo e riusciamo ad arrivare sul lastricato del sentiero, ci giriamo indietro per avvertire di non seguirci ma è troppo tardi, i nani si sono già messi in cammino sui rami cercando di seguire i nostri movimenti.
Si arrampicano anche loro con difficoltà e Bombur non riesce a resistere all’annebbiamento che da l’atmosfera strana e si addormenta su di un ramo.
Il primo che riesce a raggiungerci è Thorin saltando agilmente sul lastricato.
In mezzo alla foresta all’improvviso sentiamo un rumore non provocato da noi… ci giriamo e vediamo un stupendo cervo bianco illuminato da un lieve raggio, un animale maestoso e bellissimo, con delle grandi corna anch’esse bianche come il manto.
Thorin imbraccia l’arco però e gli scocca una freccia che lo fa scappare, Bilbo lo riprende –Non avresti dovuto, porta sfortuna.-
-Io non credo nella fortuna, noi ci creiamo la fortuna.- risponde Thorin sicuro di sé.
-Sì, giusto me lo dirò la prossima volta che romperò uno specchio.- intervengo ironica come il male, ci giriamo e vediamo Bombur che cade addormentato in acqua, mi volto verso Thorin –Dicevi?- e poi imitandolo –Noi ci creiamo la fortuna… questa come la chiami?-
Nessuna risposta, maledizioni nella mia direzione in khuzdul.
 
Tiriamo su Bombur e a turno lo trasportiamo a squadre di quattro, continuando il cammino su questo maledetto sentiero, ad un certo punto decidiamo di fermarci, mi siedo sul primo tronco che trovo e sente che è la testa a pesare più del corpo.
Chiudo gli occhi e respiro piano, cercando di inalare più aria possibile e questo più volte, finchè invece di migliorare la testa mi gira ancora più fortemente; sento un fischio alle orecchie che mi infastidisce, mi giro cercando di capire da dove proviene ed apro gli occhi ma è tutto annebbiato.
In lontananza vedo Christopher, che si sta avvicinando a me sorridente come sempre e mi sento solo in colpa sentendo che ultimamente non mi è mancato così tanto;  ma non è solo… con  lui c’è una ragazza, una bella ragazza: alta e longilinea, man mano che si avvicinano vedo che ha capelli lunghi e morbidi del colore dell’oro, gli occhi come il cielo.
Sono mano nella mano e si fermano non poco lontano da me, mi sorridono e poi si sorridono; Christopher le accarezza una guancia, perché guarda lei come guardava me? Perché la tocca con così tanta delicatezza?
A seguito della carezza la ragazza si alza verso di lui e lui si avvicina sempre più a lei, finchè non si baciano prima piano e poi sempre più appassionatamente…allungo la mano per toccarli ma non ci riesco l’immagine si allontana ed io rimango stupefatta.
Non sento la gelosia che dovrei sentire, stranamente non sento proprio niente… forse ha trovato qualcuna migliore di me, io che l’ho abbandonata non so ancora per quale motivo per quattro o cinque mesi.
Chiudo gli occhi e li riapro velocemente sperando di rinsavire ed invece non vedo nient’altro finchè non compare di nuovo quell’orco bianco, Azog, che stringe il collo di Fili sollevandolo in aria.
Fili urla qualcosa che non sento e che non capisco, ha il volto terrorizzato che mi guarda accennando un segno di diniego con la testa, finchè non viene trapassato da parte a parte dalla lama di quel mostro. Adesso sì che sento un forte dolore e mi viene da urlare e piangere; tuttavia sento qualcuno che mi smuove le spalle e mi chiama, riapro davvero gli occhi pur essendo convinta di averceli avuti aperti fino a poco fa e vedo davanti a me Fili.
Sento le lacrime scendere e bagnarmi il viso, ma non posso che essere contenta di vederlo nuovamente sano e salvo.
-Anaïs, cosa è successo? Perché piangi?- mi chiede con voce allarmata, mentre con una mano mi asciuga le lacrime e con l’altra intreccia le nostre mani, io gli sorrido semplicemente prima di lanciarmi tra le sue braccia  –Sei qui… con me.- gli dico piano per non farmi sentire, spiazzandolo dato che non ricambia subito l’abbraccio.
-Non sono andato da nessuna parte.- mi dice accarezzandomi i capelli e lo sento sorridere –Adesso, però, dobbiamo incamminarci di nuovo, Thorin ha detto di seguirlo.-.
Continuiamo a camminare seguendo Thorin e perdendo il sentiero, continuo ad avere delle allucinazioni di Azog e di Christopher con la sua nuova fiamma, se vorrei uccidere il primo a Christopher non so proprio cosa dire.
Bilbo un certo punto sbotta –Ci siamo persi!-
-Non ci siamo persi! Dobbiamo trovare il sole.- risponde Thorin.
Vedo Bilbo che cerca di concentrarsi battendosi delle dita sulla tempia in modo nervoso –Lassù dobbiamo oltrepassare…- ma nessuno gli da retta stanno tutti discutendo persi come me nelle loro paure.
-Basta! A tutti! Siamo osservati.- ci riprende Thorin; giro lo sguardo e noto Bilbo già in alto sull’albero e mi chiedo dove vai piccolo Hobbit?
 
Non riesco nemmeno a pensare di raggiungere Bilbo che sento una presenza dietro di me, mi giro velocemente e vedo degli occhi nell’oscurità che mi fissano, sfilo la spada e mi avvicino, ci sono delle enormi ragnatele, che rompo con l’arma.
Riesco ad arrivare ad una distanza tale da riuscire a capire cosa mi fissa… mi volto verso i miei compagni cercando di urlare, ma due enormi zampe mi circondano dall’alto; le squarcio con la spada e corro dai miei compagni.
Arrivo nel punto in cui erano, ma trovo solo enormi ragni ho letteralmente il cuore in gola; sono degli esseri orribili: zampe gigantesche, gli occhi neri come la notte e ipnotizzanti, cerco di fare resistenza mantenendoli a distanza con la spada e colpendo le loro zampe… ma sono troppi e sento la loro fine ragnatela intrappolarmi i piedi e farmi cadere.
Cerco di tirarmi su sforzando gli addominali e strappo i fili, ma loro ricominciano a tessere velocemente la loro tela su di me, sento il materiale appiccicoso e bianco lungo il mio corpo, nei miei capelli e vedo ancora davanti a me quegli occhi che mi guardano fissi e affamati, mentre chiudono la trappola sul mio volto.
Mi trascinano da qualche parte, non riesco a vedere dove, la tela è talmente fitta che mi è impossibile muovermi, i miei arti sono compressi nel bozzo… mi sento sollevare dalla testa, guardo in basso senza successo; ho come l’impressione che ci sia il vuoto sotto di me, non sono riuscita a portarmi dietro la spada: è la mia fine.
E i miei compagni anche loro sono stati presi? Dove li avranno portati? Non riesco sentire alcun rumore questa roba mi isola dal mondo, ho i sensi ridotti a niente: potrei parlare ma nessuno mi sentirebbe oltre  me stessa, non posso far altro che aspettare nel miracolo cercando di rimanere sveglia.
Dopo poco sento il mio corpo cadere e sbattere tra i rami degli alberi, anche se l’urto è ammortizzato dal bozzo, finchè non giungo per terra notando che la caduta ha indebolito la ragnatela; finalmente riesco a muovere le gambe.
Comincio a scalciare fortemente riuscendo a disfare lo schifo di tela che mi teneva imprigionata e dopo aver liberato le gambe, riesco a liberare anche se con più fatica le braccia togliendomi la ragnatela dal viso; attorno a me ci sono i miei compagni ugualmente ridotti a bachi che si stanno liberando lentamente.
Cerco con gli occhi Fili e lo trovo intento a liberarsi da solo, ci scambiamo un sorriso ed entrambi ci buttiamo ad aiutare i compagni che vediamo maggiormente in difficoltà; trovo Bofur ancora intontito e lo sveglio con qualche leggero schiaffetto.
 -Bofur! Sveglia! sei libero.- affermo accennandogli un sorriso.
-Grazie Anaïs.-
-Non c’è di che ma preparati a tirare fuori le armi… i ragni non tarderanno.- lo avviso, aiutandolo a togliersi gli ultimi brandelli di tela.
Adesso che ci penso: con che cosa mi difendo? La mia spada è rimasta dove i ragni mi hanno attaccata precedentemente, ho solo sue coltelli da lancio e basta.
-Fili avresti una spada in più? Ho perso la mia…- gli chiede speranzosa.
-Certo!- e si toglie da sotto il giaccone una dacia, lo guardo perplessa –Ma dove l’hai nascosta?- domando piuttosto confusa.
-Ho i miei segreti!- mi risponde facendo l’occhiolino.
Non facciamo in tempo a muoverci alla ricerca di Bilbo che siamo sotto l’attacco dei ragni, riusciamo a resistere difficilmente, dato siamo scarsamente armati e l’influsso della foresta ci da ancora alla testa.
Miriamo alle zampe facendo cadere gli insetti per poi finirli, ma sono tanti, troppi ci attaccano da ogni parte; io cerco di mantenere la guardia alta con la spada, mi giro velocemente e lancio il primo pugnale in salvataggio di Bombur in serie difficoltà con un ragno sopra di lui.
Rivolgo il mio sguardo alla ricerca di Fili e lo trovo; un sospiro di sollievo in tutto questo mare di terrore, mi avvicino a lui sempre con la sua spada alta, sapendo che con lui affianco ho una possibilità in più di salvezza oltre al fatto che potrò difenderlo anch’io se necessario.
All’improvviso i ragni vengono colpiti da veloci e letali frecce; ed altre agili figure ci circondano impugnando archi carichi nella nostra direzione, una figura longilinea e di bell’aspetto si pone innanzi a Thorin e gli sussurra qualcosa, sono sicuramente elfi silvani.
Un urlo però squarcia il silenzio creatosi-
-Kili!- urla Fili preoccupato e muovendosi verso il fratello, lo fermo prendendogli le spalle, non perché non voglia trovare Kili ma questi elfi non sono amichevoli se ci muoviamo probabilmente penserebbero ad una nostra fuga.
 –Fili, se ti muovi, ti uccideranno…calmati.- gli sussurro.
Lui punta lo sguardo verso il basso, lo so che si sente sopraffatto e impotente, anch’io molte volte in questa avventura mi sono sentita così; ma credo soprattutto che si senta in colpa per non essere stato attento a suo fratello… non sa quanto lo capisco, delle volte mi chiedo come stiano i miei di fratelli, se gli manco o se la loro vita è andata avanti anche senza di me, dopo la mia dipartita.
Gli prendo la mano, volgendo lo sguardo verso dove abbiamo sentito l’urlo e dopo qualche minuto un sorriso mi illumina, scuoto Fili per fargli alzare lo sguardo da terra: è tornato Kili accompagnato da un elfo femmina dai capelli rossi, che lo tiene sotto controllo con dei pugnali in mano.
Ci disarmano e mi allontano dai due fratelli, per andare verso l’elfo femmina a consegnarli la spada; giungo davanti a lei e le porgo l’arma e il mio ultimo coltello da lancio –Grazie, per aver salvato Kili.-  affermo tranquillamente e poi ritorno verso i miei compagni.
Guardo stranita gli elfi ancora impegnati a disarmare Fili: ma quanta roba si è portato dietro?









Ciao :3
Scusate ultimamente sono sempre di fretta e non riesco a scrivere due paroline qui sotto : )
Il disegno qui sopra non l’ho fatto io (sono incapacissima), ma l’ha fatto la gentilissima Shaon Niphadora che ringrazio davvero tanto tanto :* :*
Ringrazio anche chi legge silenziosamente, chi segue e preferisce! Grazie! Grazie! Grazie!
Bisous syl
   
 
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