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Autore: Vagabonda    04/03/2009    3 recensioni
Era alto e slanciato, la semplice maglia bianca metteva in risalto gli addominali scolpiti mentre un paio di jeans fasciava le gambe muscolose. I capelli color bronzo incorniciavano il viso dove spiccavano due fantastici occhi, neri come il carbone, inquietanti. Mai mi sarei immaginata che potesse esistere creatura più bella. La sua espressione era indecifrabile. Con gli occhi stava percorrendo la classe, senza soffermarsi su nessun volto in particolare, anche se lo vidi indugiare per un attimo verso la mia fila. Fu allora che i nostri sguardi si incrociarono. Sulle prime parve perplesso, poi si irrigidi e si voltò, non senza prima avermi lanciato un’occhiata glaciale. Non potei evitare di rabbrividire.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci qua! Come sempre un grazie enorme a chi ha aggiunto questa ficcy ai preferiti e a coloro che mi hanno recensita!


Noemi91: ^^ scusa se vi ho lasciati così...ma l'importante è che ora sia qui con un nuovo capitolo! Sì, erano ancora chiusi nella scuola...ma ora Ed la porterà fuori e...basta, non ti dico +niente! Leggi e vedrai! baci!
mione94: amorino mio!! Sono contenta che la storia ti piaccia e grazie per tutti i complimenti che mi fai sempre...sei la mia compa fantastica! Spero che anche questo chappy ti piaccia...ti amooo
mery123: grazie grazie grazie! Ecco il nuovo cap.! kiss!
Sabry87: Semplicemente grazie! kissoli
eka: Effetivamente mi piaceva l'idea di prendere frasi dal mitico libro...sono felice che tu abbia gradito! Eh, ora Eddino si darà una mossa, vedrai...^^ baci!
bella95: Che bello! Sono davvero contenta che la ficcy ti piaccia! Grazie per i complimenti! Kissoli!


Capitolo dedicato a tutti gli amanti dei fantasy...BUONA LETTURA!






Adoravo leggere. Fin da quando ero piccola ero subito stata attratta da quelle strane figure colorate e dai piccoli segni che le accompagnavano, quando ero cresciuta poi avevo imparato a padroneggiare quella meravigliosa magia chiamata scrittura. Già all’età di 6 anni amavo perdermi dentro mondi fantastici, popolati da creature bellissime come gli elfi e i centauri o bizzarre quali gnomi e folletti. Tuttavia le mie storie preferite erano sempre state quelle su streghe che cavalcavano scope incantate o inquietanti presenze che si aggiravano per castelli abbandonati. Ma non avrei mai immaginato che un giorno avrei finito per innamorarmi di un vampiro.


Osservavo Edward con occhi sbarrati.
Non sapevo cosa pensare. Non volevo più pensare. Mi sarei accontentata di rimanere a guardarlo per sempre. Anche lui mi fissava, lo sguardo attento e circospetto. Sapevo che stava aspettando una risposta alla clamorosa confessione che mi aveva fatto poco prima.
Edward era un vampiro. Non potevo crederci. Era impossibile! Queste creature mi avevano sempre affascinata, nei libri che avevo letto erano descritte in vari modi, c’era il terribile conte Dracula affiancato dall’orrendo Nosferatu. Edward non assomigliava a nessuno dei due.
Bello come un dio, dalla pelle diafana, velocissimo e con una forza soprannaturale, ok, ma proprio non ce lo vedevo a dormire in una bara!
Continuava a guardarmi. Non avrei potuto reggere quello sguardo nero un attimo di più. Così sparai la prima cavolata che mi passò per la testa.
-Ma…c’è, quindi ti sciogli al sole?- chiesi timida.
Era scioccato.
-Ehm…n-no, è solo una stupida leggenda…-
-E l’aglio non ti fa ribrezzo? E le croci? Dormi davvero in una bara?!-
-No, sono tutte dicerie…-
Va bene, lo ammetto, ero un po’ delusa. Possibile che tutto quello che avessi letto sui vampiri che conoscevo fossero assurdità superstiziose?
-Non hai paura?-
Mi riscossi dai miei pensieri. Cosa??
-Paura?- chiesi perplessa.
-Bhe, ho appena ammesso di essere un mostro terribile e l’unica cosa che riesci a fare è chiedermi se posso cucinare l’aglio o andare a messa!- disse scocciato.
Non capivo. Perché avrei dovuto essere spaventata da lui? Certo, quando mi aveva mostrato i suoi poteri un po’ di timore l’avevo avuto…ma restava comunque il mio Edward!
-No, non ho paura di te, so che non mi faresti mai del male- risposi tranquilla.
La sua espressione era indecifrabile. Si avvicinò lentamente a me, ancora rannicchiata al muro. Quando il suo volto fu a pochi centimetri dal mio bisbigliò –E come fai ad esserne così sicura?-
Non riuscivo a parlare. Il suo alito mi sfiorava il viso e vedevo i canini luccicare. Solo ora mi accorgevo di quanto fossero appuntiti.
-Io n-non…- mormorai, poi mi mancò la voce.
Allora si scostò, sorridendo. Poi senza preavviso mi prese in braccio.
-Usciamo di qui Sophie- gli sentii dire, un attimo prima che cominciasse a correre.
Non esistono parole per descrivere ciò che provai.
Sulle prime stetti immobile, troppo terrorizzata perfino per chiudere gli occhi. Si potrebbe dire che fu come cavalcare il vento.
Edward mi portò fuori dalla scuola. Ma non andammo dagli altri, quando si fermò ci trovavamo in un boschetto vicino al fiume. Nonostante ciò non dovevamo essere molto lontani perché si sentivano ancora le sirene delle ambulanze. Il terremoto era finito, le ultime scosse si erano concluse e i primi soccorritori cominciavano a penetrare tra le macerie della scuola per cercare eventuali dispersi.
Edward mi poggiò delicatamente a terra. Avevo la nausea, non mi ero accorta di quanto mi girasse la testa durante la corsa. Aspettò che mi passasse il malore, poi parlò.
-Sophie, noi non siamo come i vampiri a cui sei abituata. Ci nutriamo di sangue come loro e non possiamo esporci alla luce, è vero, ma a parte questo non abbiamo nient’altro in comune. La mia famiglia è particolare, potremmo definirci “vegetariani”, infatti ci nutriamo solamente di sangue animale. Ma esso non ci soddisfa mai pienamente, solo quello umano ha il potere di calmare del tutto la nostra sete- tacque, aspettando una mia reazione.
-Hai detto che non ti sciogli al sole ma che comunque non ti ci puoi esporre…come mai?-
Mi guardò, imperturbabile.
-Seguimi-
Obbedii e camminammo fino in riva al fiume. Una spiazzo di luce si allungava per qualche metro. Edward si slacciò la camicia e, dopo avermi lanciato un’ultima fugace occhiata, avanzò fino al centro della radura.
Quando l’indumento cadde a terra, rimasi senza fiato.
La sua pelle bianca brillava come fosse ricoperta da tanti piccoli diamanti, il petto marmoreo sembrava rilucesse di luce propria, il volto poi era di una bellezza sconvolgente. Nel complesso era in assoluto lo spettacolo più incantevole a cui avessi mai assistito.
-Chiudi la bocca Sophie- disse Edward divertito.
-Ops- serrai le labbra, arrossendo.
Mi fece cenno di raggiungerlo.
-Posso farti una domanda?- chiesi una volta seduta di fianco a lui.
A un suo cenno affermativo continuai –I vampiri hanno nemici?-
Mi fissò sorpreso –Solo uno…ma come mai me lo chiedi?-
-Niente è che…quando ero priva di sensi ho fatto un sogno…-
-Ti va di raccontarmelo?-
Ero imbarazzata ma ormai non potevo più tornare indietro.
-Risaliva a questa mattina, ero in classe e a un certo punto mi trovavo davanti un cavallo ramato, gli salivo in groppa e correvamo per un campo innevato. Poi l’animale si tramutava in un lupo che voleva attaccarmi. Ero spaventata e non riuscivo a muovermi e certamente mi avrebbe uccisa se in quel momento…- mi fermai, indecisa.
-Se in quel momento…?-
-…se non mi fossi svegliata- non so perché ma qualcosa mi diceva che era meglio non dirgli che non era il lupo quello che avrebbe voluto aggredirmi ma LUI.
Edward era pensieroso.
-Qual è il vostro unico nemico?- chiesi allora.
Si voltò –I licantropi-
-Ah, certo…- dissi sconvolta.
Scoppiò a ridere.
-Hai ragione, già non deve essere facile accettare l’idea che i vampiri esistano per davvero, figurati i lupi mannari!-
-No no ma io ti credo…-
Mi fissò divertito.
-Posso chiederti un’altra cosa?-
-Dimmi-
-Fin dalla prima settimana di scuola ho notato che i tuoi occhi cambiano colore…anche questa è una vostra caratteristica?- ero davvero interessata, quel mistero mi incuriosiva da tempo.
-In realtà la tonalità cambia a seconda della…sete.-
-Quindi quando hai bevuto gli occhi sono ambrati mentre quando sei assetato diventano neri, come ora?-
Sorrise –Sei un’attenta osservatrice-
Ricambiai il sorriso.
-Perciò adesso…-
Il sorriso si allargò –Tranquilla, come hai detto tu prima non potrei mai farti del male.-
Arrossii a una sua occhiata.
-…C’è dell’altro, vero?- chiese perspicace.
-Sì ma è una curiosità…-
-Vediamo se riesco a soddisfarla- disse gentile.
-Mi chiedevi se…sei mai stato…ATTRATTO…dal mio sangue?-
Silenzio.
-Sophie, il tuo sangue mi attrae come non fa nient’altro. Non ho mai desiderato tanto bere del sangue umano. Tu non lo sapevi ma il primo giorno di scuola sei stata molto vicina a morire. Anche ora, nonostante la fasciatura, sento l’odore del tuo sangue, più forte che mai.- vide la mia espressione terrorizzata. –Tuttavia non potrei mai, MAI procurarti dolore. Sei una ragazza fantastica, timida ma anche grintosa, sempre pronta ad aiutare gli altri. In breve tempo mi sono accorto che ancor più del tuo sangue desideravo te, stare insieme, averti per sempre al mio fianco. Ho cercato di starti lontano ma non ho avuto abbastanza forza di volontà. Quando poi mi sono reso conto di quello che provavi per me, ero disperato. È stato allora che ho deciso di lasciarti.- si stava riferendo al nostro primo disastroso bacio, gli leggevo l’imbarazzo e il rimorso sul volto. –Ma quando oggi è arrivato il terremoto la prima cosa che ho fatto è stato cercati. Sentivo che dovevo proteggerti a tutti i costi. Quando ti ho trovata, ferita e sanguinante, non sai quanto mi sono maledetto per non essere riuscito a salvarti. Poi ti sei svegliata e appena mi hai visto ti si sono illuminati gli occhi: allora ho capito che non avrei mai più potuto allontanarmi da te, perché tu eri tutto per me. Ti avrei amata per sempre e anche se avessi voluto dimenticarti non ci sarei mai riuscito.- tacque, costernato.
Non sapevo cosa fare, non sapevo cosa dire. Non sapevo più niente. Solo una cosa: Edward mi amava e voleva passare la vita con me. Ero troppo felice, così felice che avrei voluto urlare, saltare al collo del mio amore e dirgli quanto fosse importante e indispensabile per me. Ma non feci niente di tutto ciò, sapendo che lo avrei messo a disagio. In questo momento era assetato e ogni contatto fisico con me lo avrebbe fatto soffrire. E io volevo che non stesse male, mai più. Così mi limitai a prendere la sua fredda mano tra le mie. Un gesto semplice ma più significativo di qualsiasi altro.
Edward mi guardò e rafforzò la presa, delicatamente.
Poi mi si avvicinò e in un sussurro disse –Ora sei tutta la mia vita-
E mentre calde lacrime mi bagnavano il viso, il mio principe mi baciò e nascosta tra le sue braccia fui certa che la nostra storia non avrebbe avuto una fine ma che sarebbe stato un amore eterno, immortale come la meravigliosa creatura che mi stava stringendo dolcemente a se.





...SCUSATE SCUSATE SCUSATE! Questo doveva essere il penultimo capitolo ma ieri sera mi sono messa a scrivere e mi è venuto di getto... i nostri amici sono arrivati alla fine della loro storia ma questo per loro è solo l'inizio di un grande amore che durerà...per sempre!
Spero vivamente che la ficcy vi sia piaciuta, personalmente mi sono divertita a scriverla e vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno seguita, recensita e messa tra i preferiti: siete stati voi che mi avete incoraggiato a continuare, con i vostri preziosi consigli e bellissimi complimenti! *piange disperata* Perciò grazie 1000 a tutti, spero che continuerete a seguirmi!!!

   
 
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