Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
Segui la storia  |       
Autore: Alysia Moon    10/12/2015    0 recensioni
[Hunger Games AU]
Estratto dal primo capitolo:
"Mi chiamo Eren Jaeger, vivo nel Distretto 12 e ho quindici anni. Ed ecco un'altra sfortuna. L'avere più di dodici anni e meno di diciotto gioca a mio sfavore. Purtroppo oggi è il giorno della mietitura, e il mio nome si trova in una boccia di vetro, dove una donna, solitamente conciata peggio di un clown, ci infila una mano dentro e pesca un bigliettino tra tanti. Sopra c'è scritto il nome del povero sfortunato, e quest'ultimo è obbligato a partecipare a quei dannati "Titans Games"."
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eren Jaeger, Mikasa Ackerman, Rivaille, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salve gente! *^*

Eccomi (finalmente) con il settimo capitolo, in occasione dell'uscita de "Il canto della rivolta - parte 2" (ondata di feels)! Mi scuso nuovamente per l'assenza prolungata, spero di poter aggiornare con costanza d'ora in poi (dovrei anche recuperare le altre ff che avevo lasciato indietro più tutte le recensioni che mi mancano ç-ç). Allora, a proposito del capitolo (che è cortissimo, quindi una specie di intercapitolo), in questo dovevano iniziare ufficialmente i Titans Games, ma mi sono resa conto troppo tardi che mancavano ancora alcune cose da chiarire prima, quindi inizieranno nel prossimo (non odiatemi)! Qui ho anche aggiunto il punto di vista di Marco che, tempo fa, mi era stato chiesto di scrivere. In fondo al capitolo trovate la lista dei Titani (alias tributi, per chi si fosse imbattuto improvvisamente in questo capitolo) che potete consultare per poi chiedermi quale punto di vista vorreste leggere. Aggiungerò anche un piccolo sommario. Appena avrò tempo correggerò anche i capitoli precedenti.

Mi farebbe molto piacere ricevere delle recensioni, anche perchè devo capire se continuare la fanfiction oppure no, quindi grazie mille in anticipo a chi lo farà! Buona lettura! *^*


 


 

Alysia


 

_____________________________________________________________________________________________________________


 


 


 


 


 


 


 


 


 


The Titans Games


Capitolo 7: Quando non c'è altro che paura


 


 


 


 


 


Eren Jeager, Distretto 12


 


Stringo forte i denti per evitare di gridare.

Questa è l'ultima notte che passerò in un letto, al caldo. Era inevitabile che l'avrei trascorsa sudando freddo e con i crampi allo stomaco. Ho gli occhi obbligatoriamente serrati da quando mi sono messo a letto con la speranza di addormentarmi, quindi da almeno due o tre ore. Le gambe e le braccia sono come mosse da forti scosse impercettibili a causa della paura che sto provando come non l'ho mai provata dalla mietitura fino ad adesso. Prendo le coperte tra le mani e le chiudo forte nei pugni per scaricare la tensione ed evitare di cadere in un pianto isterico che potrebbe durare tutta la notte. Apro gli occhi e costringo il mio busto ad alzarsi e appoggiarsi alla testiera del letto per mandare via la nausea.

-"Merda"- bisbiglio, sull'orlo del vomito.

Sospiro piano e cerco di calmarmi. Capisco di aver bisogno di parlare con qualcuno, almeno prima che arrivi il pomeriggio e che le guardie mi scortino all'hovercraft per l'arena. Da lì non si torna indietro. Il mio pensiero va istantaneamente a Mikasa e mi chiedo come se la stia passando.

Sto qualche secondo immobile nel letto, poi mi alzo di scatto con una certa foga e percorro a grandi passi la stanza per arrivare d'innanzi alla porta. La apro piano e mi sporgo di un poco per controllare che non ci sia nessuno. Quando capisco che non c'è anima viva nell'atrio, chiudo la porta e sgattaiolo verso l'unico posto che porta alla stanza di Mikasa: il salotto. Ormai convinto di passare inosservato, cammino un pò più velocemente, finchè una voce dal tono profondo non chiama il mio nome e non mi fa prendere un colpo, facendomi sbilanciare e urtare il mobile che ho accanto.

-"Non fare casino."- dice Levi, pacato. E' seduto su una poltrona accanto all'enorme vetrata che da sulla piazza della città. In effetti, è proprio un bel panorama, me ne rendo conto solo adesso di tutte le volte che sono passato di qui, la notte.

-"Si... era quello che stavo cercando di non fare,"- cerco di giustificarmi, con una nota sarcastica nella voce -"Solo che non pensavo di trovarti qui."-

Solo che non pensavo di trovare un'ombra scura e inquietante seduta su una poltrona nel salotto di notte.

Rimango fermo, non sapendo bene che fare, poi il mio mentore spezza nuovamente il silenzio.

-"Finalmente ti decidi a darmi del "tu"."-

Sorrido lievemente, incrociando le braccia sul petto. -"Finalmente?"-

Levi sposta lo sguardo sulla tazza, presubilmente vuota, che si trova davanti e inizia a giocherellarci. -"Non mi piace ricevere tale importanza."-

-"Allora potevi anche farmelo notare prima."- dico confuso, mentre cammino verso il tavolo per prendere posto davanti a lui. E' la prima volta che mi trovo a mio agio in sua presenza.

Lui non risponde e continua a far girare la tazza a vuoto sul piattino, guardandola. Io intanto mi accomodo meglio sulla poltroncina e mi appoggio al tavolo, per poi guardare al di fuori dalla vetrata. Sento tante voci che esultano arrivare dalla piazza sottostante, sicuramente provenienti da persone che stanno festeggiando in attesa dei Titans Games di domani o, per meglio dire, di oggi. La mia bocca si piega in una smorfia disgustata.

-"Non mi hai ancora detto perchè stavi passando di qui."-

Scatto il capo verso Levi, sorpreso di tutto questo interesse improvviso nei miei confronti. -"Io stavo... uhm..."-

Come glielo dico?

-"Si?"- dice, distogliendo lo sguardo dall'oggetto per posarlo su di me.

-"Stavo andando a bussare alla stanza di Mikasa."

Solo quando vedo Levi inarcare un sopracciglio capisco quanto possa suonare ambigua la frase.

-"Cioè... intendo..."- è tutto quello che esce dalla mia bocca. Sospiro, poi riprendo. -"Io... volevo solo un appoggio da una persona che potesse capirmi. Ho paura, molta."-

Noto che Levi mi sta fissando, così mi sento costretto a distogliere lo sguardo, in leggero imbarazzo.

-"Beh, e allora cosa aspetti?"-

Rilasso i muscoli del viso mentre gli angoli della mia bocca si alzano di un poco. Lui è un'altra persona che può comprendermi a pieno. E' un mentore, dopotutto. Forse potrebbe anche cercare di aiutarci quando io e Mikasa saremo nell'arena.

-"Preferisco stare qui, per ora."- dico, dopo essermi reso conto che il mio tremolio era cessato.

Lui poggia la guancia sinistra sul pugno chiuso e si rivolge verso il panorama urbano.

-"Va bene, ma non abituarti... moccioso."-


 


 


 


 


 


 


 

Marco Bodt, Distretto 3


 


 

Toc, toc, toc


 

-"Marco!"-

No, non ditemi che è già mattina.

-"Marco, alzati! E' tardi!"-

-"Mhm, mamma, lasciami dormire ancora."

Sento la porta della stanza che si apre e successivamente qualcuno che mi scuote il braccio. Con malavoglia alzo le palpebre, che sento estremamente pesanti, e incontro il dolce viso di mia madre.

-"Non vorrai per caso arrivare tardi."

-"Per cosa?"- farfuglio confuso.

Lei sogghigna. -"Per i Titans Games, ovviamente. Hanno sorteggiato te, non ricordi?".

Mi alzo con il busto di colpo dal materasso e corruccio la fronte. -"Ma che stai..."-

Pian piano la sua figura svanisce insieme alla stanza, lasciando spazio ad una foresta. Io mi guardo attorno, confuso e spaventato. Improvvisamente non indosso più il mio solito pigiama, è stato rimpiazzato dall'uniforme di addestramento. In mano stringo i manici con le rispettive lame. Ad un tratto sento dei passi, così pesanti da far tremare il terreno sottostante. Giro il capo verso la fonte del rumore, ormai forte a tal punto di sentire il suo rimbombo fin nelle ossa.

Una gigantesca figura scura sta facendo capolino oltre gli alberi. Il mio primo istinto è di sparare i spinotti per trovare riparo in alto, ma non funzionano. Il sistema è bloccato.

Merda. Merda!

Sono immobilizzato. Non riesco nemmeno a girarmi verso l'ibrido. Sento spalancarsi qualcosa, accanto a me, che identifico come una bocca. Un calore mi avvolge completamente.

Poi più nulla, solo il buio totale.


 

*


 

-"COS-"- scatto di colpo.

Qualcuno, vicino a me, è indietreggiato.

-"Tutto finto, solo un incubo..."- bisbiglio incredulo. Ma ancora per poco.

-"Finalmente."- commenta seccata una voce femminile. Il mio sguardo incontra la figura slanciata della coordinatrice del distretto 3. Ha le braccia incrociate sul petto. Le sue labbra, di un verde acceso, sono la prima cosa del suo viso che catturano la mia attenzione. I capelli dorati, sono raccolti in uno stravagante chignon.

Io riappoggio la testa sul cuscino e mi passo una mano sul viso, poi sbuffo. -"Che ore sono?"-

-"Le dieci passate, hai dormito più del dovuto. Meglio così, no?"-

Le dieci passate. Questo vuol dire che tra meno di cinque ore sarò nell'arena.

Deglutisco a secco, e il groppo in gola non aiuta. -"Non ho dormito per niente."-

La coordinatrice annuisce lentamente con fare disinteressato. Perchè parlo a fare? E' una cittadina della capitale, ha accompagnato molti ragazzi prima di me verso la loro morte, quasi letteralmente.

-"Sai che non posso permetterti di rimanere qui. Devi alzarti. Almeno prima di partire hai qualche ora libera."- dice la donna con serietà mentre si dirige verso la porta della stanza. -"Ci vediamo dopo."-

-"Si."- dico io dopo un pò, ormai troppo tardi dato che sono rimasto solo. -"Vuol dire che andrò a parlare con l'unica persona con cui mi sia sentito bene, qui."-


 


 


 


 


 


 


 


 

Mikasa Ackerman, Distretto 12


 


 


Mastico piano la brioche che ho appena addentato con disgusto. Mi sto sforzando a ingurgitare qualcosa, perchè altrimenti non arriverò nemmeno a metter piede sul piedistallo dell'arena. Sono estremamente debole e vulnerabile in questo momento, il che non è proprio da me.

-"Mikasa, stai bene?"-

Alzo lo sguardo dal tavolo e vedo Hanji che mi guarda compassionevole. Sembra avere un'aria distrutta anche lei. Perchè?

-"Me lo stai chiedendo davvero?"- rispondo acida. Me ne pento comunque troppo presto, non si merita questo da parte mia. Alla fine è soltanto una pedina dei giochi anche lei. Si passa imbarazzata una mano sulla nuca e svia i miei occhi, senza mollare la smorfia di prima.

-"Scusami..."- è tutto ciò che riesco a dirle.

Hanji torna a guardarmi sorpresa, poi ridacchia nervosamente. -"No, scusami tu! Non hai tutti i torti."-

Io mi limito ad annuire un poco, poi mi verso acqua nel bicchiere e la ingurgito a forza.

-"Uhm, Mikasa... te lo dico ora perchè poi penso non avrò più molto tempo."- dice Hanji, dopo essersi probabilmente accorta del silenzio tombale che si era creato tra di noi, cosa non molto strana, comunque. -"Ti prego, fai attenzione. Fate attenzione."-

Me lo comunica con talmente tanto dolore nella voce da farmi aprire la bocca per lo stupore. Non pensavo che il pensiero di due ragazzi che stanno andando incontro a morte certa, potesse far star così male una coordinatrice di un distretto. Lei non dovrebbe essere qui, questo non dovrebbe essere il suo lavoro. Non è nativa della capitale, è impossibile.

-"Tu... perchè-"- inizio col dire finchè una voce maschile non mi interrompe.

-"Mikasa"-

Mi giro di scatto sulla sedia. Eren.

-"Posso parlarti un attimo?"- domanda, facendo cenno con la testa verso il corridoio.

Perchè vorrebbe parlare con me?

Mi rigiro verso Hanji e, prima che possa dire una parola, annuisce solamente.

-"Arrivo."- rispondo rivolgendomi ad Eren, cercando di essere il più lucida possibile. Sono solitamente una persona difficile da scomporre ma, quando mi trovo davanti a lui, fatico a non mostrare quello che provo. Appena mi alzo dalla sedia, lui inizia a dirigersi verso il corridoio e sparisce dietro ad una parete. Io lo seguo e non sono nemmeno arrivata a destinazione quando la sua mano mi afferra veloce il braccio e mi attirà a se. Il mio cuore perde un battito. Mi stringe forte con entrambe le braccia e nasconde il viso nell'incavo della mia clavicola, mentre io rimango immobilizzata e con gli occhi sbarrati in cerca di una risposta per tutto ciò. E' successo troppo velocemente, non riesco a capire.

-"E-Ere-"-

-"Aspetta, per favore."-

Io ubbidisco e aspetto, poi dopo un minuto buono mi lascia andare. E' durato poco ma è stato comunque bellissimo. Lui guarda altrove e allora io mi limito a fare lo stesso e, con mio dispiacere, non ho il coraggio di chiedergli del perchè mi ha abbracciata. Mi strofino un braccio con imbarazzo.

-"S-scusami..."- dice, poi se ne va.


 


 


 


 


 


 


 


 


 

Titani e distretti:

  1. Distretto 2: Annie, Reiner. Mentore: Erwin

  2. Distretto 3: Marco

  3. Distretto 4: Christa, Jean

  4. Distretto 5: Bertholdt

  5. Distretto 7: Sasha, Armin. Mentore: Petra

  6. Distretto 11: Ymir, Connie

  7. Distretto 12: Mikasa, Eren. Mentore: Levi. Presentatrice e coordinatrice: Hanji

I distretti non ci sono tutti, però potrei aggiungere altri mentori. Sono comunque aperta a richieste! :)



Baci,
Alysia

 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti / Vai alla pagina dell'autore: Alysia Moon