Videogiochi > Five Nights at Freddy's
Segui la storia  |       
Autore: Alison Cole    11/12/2015    7 recensioni
Pensate ad una ragazza qualsiasi, l'aspetto esteriore non ha molta importanza. Ha una migliore amica, un fratello e una madre strana e leggermente iperprotettiva.
Una vita normale. E fin qui, nulla di particolare.
Ma, se entrando in una pasticceria scoprisse che i suoi dipendenti allo scattare della mezzanotte si trasformassero in mostri assettati di sangue a causa di una maledizione e, per dei motivi ancora ignoti, di esser dentro a questa faccenda più di quanto lei stessa sperasse, cosa pensereste?
Beh, poiché la ragazza in questione sono io, penso di aver una gran SFIGA.
Ci mettiamo di mezzo anche un paio di affascinanti stolker e uno psicopatico megalomane e siamo a cavallo.
Sono Roxanne, una ragazza normale con una vita decisamente anormale.
"Cosa era quella... COSA?!"
"Esci dalla mia testa, dannazione!"
"Io ho ucciso molte persone innocenti... non vorrei tu fossi la prossima"
"Invece di blaterare che ne dici di morire? Non sei mica un boss finale di Kindom Hearts!"
Tutti hanno segreti da nascondere. Io sono alla ricerca della verità.
Ma voi... siete sicuri di volerla scoprire?
***
Salve a tutti! Questa è la prima FanFiction da me pubblicata in questa sezione! ^^
Siate magnanimi ahah
Genere: Horror, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'The Curse- La Saga delle Maledizioni'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Chapter Six
Scream!

 
"Un giorno la paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno."
(Martin Luther King Jr)

 

Mi ritrovo seduta sul bancone, con le gambe a penzolare avanti e indietro, mentre faccio il punto della situazione.
Innanzitutto, le finestre e la porta sono totalmente da escludere a causa delle serrande, e lo testimonia anche la sedia ora sfondata che ho provato a tirarci contro poco prima.
Il secondo piano è anch'esso da lasciar perdere visto che detiene le stesse condizioni del primo.

L'unica soluzione sensata mi sembra quella di cercare una porta secondaria, magari che usa solo lo staff.
Ispeziono la sala d'ingresso e noto che dietro al bancone si trova una porta accostata.
Entro e mi ritrovo in un piccolo locale con degli armadietti lungo tutto il perimetro.
Li osservo uno ad uno, riscontrando su alcuni di essi delle targhette con su scritto i nomi dei ragazzi della pasticceria.
Uno di questi è decisamente più grande del normale.
Afferro la maniglia e lo apro, scoprendo una lunga discesa di scale che portano a un piano interrato: le pareti sono grigie, il soffitto basso e soffocante, l'illuminazione è nulla, tranne per la piccola lampadina funzionante a scatti.
Dei brividi si arrampicano lungo la mia schiena.
Piano B? Me ne torno all'entrata e aspetto da brava bimba le sei del mattino.
Faccio quasi per tornare indietro con passo deciso, quando sento dei rumori provenire dalla sala.
Mi gelo atterrita sul posto.
Non c'era nessuno poco prima... e non dovrebbe esserci anima viva tuttora!
Le mie gambe si muovono senza consultarmi, imboccando la strada per il piano inferiore.
Chiudo dietro di me l'anta e inizio a scendere per un lasso di tempo che mi sembra interminabile… o forse è colpa mia dato che per scendere un gradino ci impiego un paio di minuti.
Arrivata, mi ritrovo in un bivio: alla mia sinistra vi è un lungo corridoio completamente buio; davanti a me ce n'è un altro, un po' più largo e luminoso del primo, ma pur sempre lungo e interminabile.
Per logica, decido di procedere dritta avanti a me.
Già vedo poco e faccio fatica ad orientarmi, figuriamoci se sto completamente al buio!
Mentre cammino mi chiedo quale potrebbe essere il fine di questa costruzione.
Perché fare una struttura del genere? A quale scopo?
E il sistema d'allarme assurdo?! Se prima sembrava fin troppo esposta a rischi, ora la pasticceria è diventata impenetrabile come una prigione di massima sicurezza.
Cosa vogliono tenere fuori? Di cosa hanno paura?
Scuoto la testa per scacciare quei pensieri disturbanti.
La mia priorità è trovare una via d'uscita possibilmente in un lasso di tempo minimo… al resto penserò poi.
Noto una via alla mia sinistra e decido di imboccarla.
Una musica inizia a diffondersi nell'aria. Sembra la stessa melodia prodotta solitamente dai carillon, sicuramente allegra e spensierata in altre circostanze ma ora come ora, in questo luogo buio e desolato, risulta a dir poco terrificante.
Avanzo con incertezza, ignorando una nuova insenatura, finché alla mia destra non appare una porta blindata di ferro.
La musica è più intensa.

Poggio i palmi delle mani sulla superficie liscia e gelida del battente, avvicinando anche la parte destra del mio capo, in ascolto.
Odo un respiro pesante e apparentemente sofferente, sovrastato quasi completamente dalla forte sinfonia.
Che ci sia qualcuno lì dentro?
-Hei, c'è qualcuno? Tutto bene?- grido, tirando pugni contro il metallo lucente.
Nessuna risposta dall'interno.
In compenso, un ringhio spaventoso, capace di mettere in fuga anche il più impavido degli uomini, proviene dietro alle mie spalle.
Atterrita, constato che davanti alla porta blindata vi è un altro corridoio, ora occupato da un essere alto e mostruoso.
Sembra avere le fattezze di un coniglio viola, composto sia da carne e, presumibilmente, ossa che da parti meccaniche: al posto delle zampe ha dei lunghi artigli, simili a quelli di Wolverine; il viso è per metà d'acciaio, l'occhio di vetro luminoso e rosso come il sangue; l'altra parte è ricoperta da pelo ispido, macchiato di nero, l'occhio verde smeraldo, in tutto e per tutto umano, mi fissa con astio.

Avanza di un passo, producendo uno scricchiolio terribile, come di ossa frantumate.
Un pensiero mi colpisce come un fulmine a ciel sereno: non vogliono allontanare alcuna minaccia esterna… la vogliono tener rinchiusa!
Senza pensarci due volte, torno indietro e mi precipito all'interno del corridoio da me ignorato poco prima.
Ma cos'è quella…. COSA?! Cosa diamine ci fa qui?!
Ma esiste realmente?! Scherziamo vero?! SONO IO CHE STO IMPAZZENDO!?
Svolto a sinistra e poi nuovamente a sinistra.
Sento i passi pesanti della creatura dietro le calcagna, così, scorgendo una porta accostata, irrompo all'interno di una stanza, rimanendo però una manciata di secondi sulla soglia, sbigottita.
Una camera… da letto? Una domanda mi si insinua prepotente da ogni dove… perché?
Spiegatemi l'uso di questa stanza QUI! No, perché lo voglio proprio sapere!
Scaccio questi pensieri inutili e penso a ciò che è più importante in questo momento: salvarmi le chiappe.
Mi richiudo la porta dietro alle spalle e mi inginocchio a terra, strisciando sotto alla rete del letto. Riesco a sentire i piedi (o zampe?) pesanti del robottone passare davanti alla porta del mio rifugio.
-Non entrare, non entrare, non entrare...- prego sottovoce con tutta me stessa.
Un cigolio risuona per tutta la stanza e uno spiraglio di luce illumina parte della camera.
Colgo appena un bagliore rosso prima che la porta si richiudi e che il simpatico essere prosegui per la sua strada.
Sospiro sollevata, asciugandomi la fronte madida di sudore a causa dei “magnifici” momenti appena trascorsi.
Rotolo fuori dal letto e mi appresto a rialzarmi, cercando di dominare lo stato di panico in cui sto precipitando.
Beh poteva andare peggio… Ok, questo non aiuta.
Osservo per un attimo l'ambiente circostante, stupendomi di constatare che la camera appartiene con molte probabilità ad un adolescente: poster di squadre di baseball; vestiti ammucchiati su di una sedia; un computer portatile poggiato sulla scrivania, anch'essa in un totale stato di disordine... come quasi tutta la stanza d'altronde.
Sorrido quando, in mezzo a tutto quel caos, trovo una utilissima mazza da baseball.
Uscita da questo rifugio ora avrei avuto più probabilità di sopravvivenza.
Prendendo un lungo respiro, mi piazzo davanti all'uscita, sbirciando il corridoio esterno alla ricerca di una qualche altra presenza poco raccomandabile.
La mia idea sarebbe quella di avanzare entrando di stanza in stanza: qualsiasi cosa troverò al loro interno è impossibile che sia peggiore di ciò che si aggira esternamente. Non cogliendo alcun suono, mi dirigo spedita nel corridoio alla mia sinistra e entro in un'altra stanza. Anche questa somiglia più a una camera da letto che ad altro: le pareti sono dipinte di un luminoso lilla; un armadio bianco domina la parete di destra, mentre quella di sinistra è occupata da una bianca scrivania ordinatissima.
Mi viene quasi da ridere, se non fosse il momento meno adatto per farlo: se l'altra stanza sembra appartenere a un demone, questa è certamente quella di una suora!
Con la coda dell'occhio colgo uno spostamento improvviso, schivando per un soffio un… tubo di metallo nero?
Cado a terra e alzo lo sguardo verso il soffitto.
Un grido di terrore soffocato mi sfugge attraverso le labbra. L'essere è appeso a testa in giù, sostenuto da una serie di tubi aventi origine dalla schiena e terminanti con delle tenaglie. Il busto è scheletrico, formato dalle ossa della cassa toracica, priva di organi; due braccia umane sproporzionatamente lunghe e dalla carnagione chiarissima penzolano verso il basso mentre le gambe, apparentemente umane, sono in ferro e verniciate di bianco; il viso ha le fattezze di una volpe con uno squarcio zeppo di denti affilati al posto della bocca, delle orecchie bianche che fanno capolino sulla testa e occhi ambrati vigili e, soprattutto, vivi.
Riesco a scorgere anche una coda gonfia e ispida muoversi lentamente e una testa metallica uscire direttamente dalla spalla del mostro.
Rimaniamo fermi entrambi, né io né la creatura ci muoviamo di un millimetro, intenti a fissarci… a studiarci a vicenda.
Solo ora mi accorgo che sto trattenendo il respiro.

Distolgo lo sguardo da quello scempio e... succede tutto in un attimo: sbatto le palpebre e le sue letali fauci si aprono su di me. 


Ali's Note:
Macciao! Sto aggiornando un po' tardi ma è a causa della verifica di inglese di domani. -_-"
*coff coff* Comunqueee... Eheheh... questo capitolo è divertente! *^*
Rox: ....non commento nemmeno.
Allora... ringrazio tutti voi che state leggendo, seguendo e recensendo la mia storia.
Grazie infinitamente perché anche se con poche parole mi rallegrate la giornata e mi date la carica, yup! ^^ 
Vorrei fare che alla fine di ogni capitolo scrivo una domanda indirizzata a voi lettori... puramente ad cazzum a cui se rispondete mi fa piacere, sennò... mandatemi pure francamente a quel paese C:
Se il capitolo vi è piaciuto vi invito a lasciarmi un vostro parere con una piccola recensione e a inserire la storia nelle varie categorie.
Da Ali, per oggi, è tutto e il nostro prossimo appuntamento è a Martedì! ^^
Jaa ne ♥
Alison Cole

*QuEsTiOn TiMe* ...solo a me torna in mente Fnaf quando Adele dice: "Hello? It's me!"? u.u


 

   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Five Nights at Freddy's / Vai alla pagina dell'autore: Alison Cole