Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: february    12/12/2015    5 recensioni
{NaLu + altre coppie} {modern!AU}
Lucy Heartphilia è la ricca erede di Heartbucks, la catena di café più frequentata del momento e l'unica cosa che vuole è passare due settimane di relax con la sua amica Erza. Peccato che le cose non vadano mai come sperato...
***
{dal testo}
Incominciarono a venirle i sudori freddi: si rese conto che non aveva la benché minima idea di come tornare nella hall o al deposito bagagli.
Lucy Heartphilia si era persa nell'aeroporto, contravvenendo alla terza regola di Erza per quella giornata.
«Qualcosa non va, Lucy?» domandò innocentemente Happy, facendo le fusa contro il suo orecchio. Bastardo di un felino.
Era tutto un piano per farle perdere l'orientamento?
«Niente» replicò lei a denti stretti, sentendosi fregata. Altro che buona samaritana «Niente, sto benissimo. Com'è che è fatto questo Natsu?»
«Beh» Happy incominciò ad elencare sugli artigli «È alto ma non troppo, ha due occhi, un naso e indossa una sciarpa»
Ah, beh, certo.
Lucy represse l'istinto di affibbiare il gatto alla prima pellicceria e trovare un albergo per la notte, per poi chiamare Erza con tutta calma.
Signore, cosa ho fatto di male?
Genere: Comico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Gray Fullbuster, Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
HTML Editor - Full Version

Hellcome to London!

~


Capitolo due
«Dove Lucy è una spia russa, Cana è a caccia di scoop e Laxus è una leggenda del rock»

 

Caro Gerard,
la nebbia agl'irti colli AIUTO nonècolpamiaiononcentro ti scrivo da Scotland Yard.
Ha-ha.
No, non ho pestato nessuno, questa volta ー beh, a parte il tassista, ma lui sta benone. Almeno credo.
Questa volta è colpa di Gray: il cerebroleso ha avuto la brillante idea di fare uno strip tease in mezzo all'aeroporto e adesso sono qui ad aspettare che lo rilascino. Non ridere Gerard.
Non è divertente.
Non so chi sia più fuori tra lui e Juvia, ma sta di fatto che abbiamo un piccolo, piccolissimo problema ー Lucy.
Non ho la benché minima idea di dove sia finita e ho il forte sospetto che vagherà per l'aeroporto fino a domani se non la andiamo a prendere.
Ti spiacerebbe andare a prenderla? Immagino sarà nel panico più totale. Lo so che sei impegnato, ma appena questa storia sarà finita ci trasferiremo tutti ad Unicornolandia e avremo tanti bambini.
Sto per avere un calo di zuccheri.
Se non torno a casa viva, sappi che ho mangiato io la Sachertorte e me ne vergogno.
Con affetto.
Erza

p.s. potrei aver bisogno di un telefono nuovo. Ehm. Ti spiegherò.

«Oh-oh» Mest si appoggiò al banco con aria sorniona e un bel paio di occhiaie ad adornargli la faccia. Per non parlare dei capelli, che sembravano più rivoltosi dei movimenti del '68, creando un effetto porcospino. Appoggiò con nonchalance l'enorme bicchiere di surrogato di caffè della Heartbucks e si mise le mani sui fianchi «Non credi di essere un po' esagerata, Erza? Sachertorte? Bambini?»
«Zitto, tu» Erza gli scoccò un'occhiata incenerente, trafficando sul foglietto con aria truce, infilzandolo con la punta della penna; probabilmente sperava di fare lo stesso con lui  «È un disastro. Un. Emerito. Disastro.»
«Gray?» domandò Mest, divertito.
«Gray. Juvia. Il tassista» Erza indicò una Juvia piangente, avvinghiata ad un Gray ancora mezzo nudo nonostante le temperature artiche di Londra in dicembre. Quando aveva saputo che Gray era stato preso sotto custodia aveva quasi linciato l'agente di sicurezza. E poi si sarebbero trovati con due squilibrati internati.
Mai mettersi contro il potere dell'amore.
«Per l'amor di Dio, Mest» borbottò Erza «Quanto ancora devo stare in questo posto?»
L'ufficio puzzava di sigarette e profumo per l'ambiente scadente. Era uno stanzino spoglio e anonimo, privo di segni distintivi.
La cosa più fastidiosa era il piccolo babbo natale meccanico che ondeggiava come una ballerina di hula, cantando 'Last Christmas' con un falsetto quantomeno irritante e luci stroboscopiche da rave party.
Roba kitsch comprata dai cinesi, non c'è dubbio.
«Qualche ora al massimo, poi potremo rilasciarlo» le allungò un modulo con un ghigno sardonico «Qualcuno dovrebbe insegnare al signor Fullbuster a non spogliarsi in pubblico»
«E qualcuno dovrebbe tenere la bocca chiusa» lo rimbeccò lei, tornando con il pensiero a Lucy, che ormai doveva essere sull'orlo della disperazione.
Che giornata tremenda.

«Quindi, hai un cognome strano, vieni da un posto che si chiama New Jerk e sei un'amica di Erza?» Natsu si grattò i capelli color confetto ed annuì tra sé «Figo»
«Conosci Erza? E comunque è New York» Lucy aveva il fiatone per dover stare al passo con quel ragazzo alquanto balzano «Sai dov'è? Dove sono i miei bagagli? Ti ha parlato di me? Come mai eri qui all'aeroporto?»
«Natsu, è troppo curiosa, questa qui» sussurrò Happy «Deve essere del KGB. Lo sapevo che i russi ci stavano attaccando»
«Ingrato» lo rimbeccò lei, offesa, trotterellando dietro a Natsu nelle gallerie enormi dell'aeroporto «E pensare che ti ho anche aiutato»
«È tutta una tattica per rubare informazioni top secret. Mai fidarsi delle bionde ossigenate»
«Per tua informazione, sono bionda naturale»
«Naturale come la plastica» Natsu scoppiò a ridere all'ultima replica di Happy, che aveva lasciato la giovane Heartphilia allibita e confusa. Non si era neppure accorta di essere arrivata all'aperto, nel parcheggio. Un grosso aereo tuonò a pochi metri di distanza, sollevandosi da terra e scompigliandole i capelli biondi (veri). 
«Happy, oggi sei piuttosto crudele. In realtà stavo aspettando qualcuno, che poi non è arrivato» spiegò Natsu semplicemente, senza perdere il sorriso smagliante.
«Oh, non pensavo...» Lucy si passò una mano tra i capelli, rabbrividendo per il freddo invernale.
«Ah, non c'è problema. Igneel è sempre impegnato» la prese a braccetto, trascinandola lungo il marciapiede «Comunque, è una strana coincidenza. Hai detto di essere amica di Erza? È la mia vicina di casa!» 
«Davvero?» chiese la ragazza, ritrovando un briciolo di speranza in sé «Sai per caso dov'è finita?»
«Certo» rispose Happy.
«Davvero?»
«No» Lucy represse l'istinto omicida nei confronti del gatto blu e si strinse nelle spalle.
Ragionando:

1. si trovava in un paese straniero.
2. non aveva la minima idea di dove fossero i suoi bagagli.
3. la sua amica era scomparsa nel nulla.
4. era finita con uno squilibrato e il suo gatto parlante, senza speranza alcuna di tirarsene fuori.
5. Suo padre si stava già rivolgendo all'Interpol o alla CIA o a entrambi. 

«Cosa dovrei fare? Aspettare qui tutta la notte?» mormorò a bassa voce, controllando l'orologio con aria preoccupata.
Non sapeva se fosse il jet lag o la droga nella cioccolata, sta di fatto che si sarebbe volentieri fatta una dormita di venti ore consecutive.
«No, è fuori discussione» Natsu la afferrò per il polso, tirandola a sé con la grazia di un rinoceronte infuriato «Se sei amica di Erza, sei anche amica mia! E visto che hai aiutato Happy, devo ripagarti in qualche modo»
«Ah, uhm... io non...» l'idea che suo padre potesse venire a sapere di una cosa simile la fece sprofondare. Una volta, Lucy aveva portato a casa il fidanzatino delle elementari e Jude Heartphilia li aveva aspettati un salotto in un mk12 carico e la muta di cani da caccia. Per poco la madre del tipo non lo aveva denunciato.
«Su, su, non farti problemi! Siamo tra amici no? TAXI! TAXI?»
E, in men che non si dica, Lucy Heartphilia era già stata sospinta su un taxi diretto chissà dove.

Cana Alberona era stanca e ancora mezza addormentata a causa dei postumi della sbornia del giorno prima ー lei e il suo collega Bacchus avevano tracannato abbastanza alcol da far esplodere l'Empire State Building, eppure eccola lì, in uno dei tanti punti di Heartbucks all'aeroporto, a fissare con aria troppo interessata la tazza di Heartuccino al caramello che aveva lo scopo ipotetico di sollevarle il morale.
Peccato che il caramello stesse fallendo miseramente nel suo arduo compito e lei era ancora lì, allo sbando, con i capelli annodati e l'espressione depressa da emo.
Accanto a lei, quel traditore del suo cellulare trillava gaiamente ai messaggi minatori del suo capo, quali: «se non consegni l'articolo entro domani, ti licenzio» o «IL TEMPO È DENARO!!1!1»
Huh, mica male. Però l'idea di tornare a vivere con suo padre non le sorrideva per niente ー immagino che non sia molto piacevole sapere che tuo padre è un don Giovanni con una sottospecie di harem pronto a fare di tutto per lui.
Ehm.
Ma il problema era proprio questo: Cana lavorava per la celeberrima rivista scandalistica 'Fairy Glitter'.
Rihanna aveva un nuovo fidanzato? Taylor Swift andava alle Bahamas? Kylie Jenner si rifaceva il canotto alle labbra? State sicuri che il 'Fairy Glitter' era il primo a saperlo.
Cana aveva in mente di fare un reportage con intervista al famoso attore Zeref, che sarebbe stato a Londra proprio in quel periodo. Ma, guarda caso, qualcuno le aveva già soffiato il lavoro. E lei doveva consegnare un articolo per il giorno seguente.
E non aveva idea di cosa scrivere.
Cana sprofondò nelle viscere della propria disperazione.
Cosa fare? 
Dubitava che un trafiletto su Katy Perry sarebbe stato accolto con entusiasmo.
Bacchus ー con quella sua ridicola faccia da immigrato di China Town ー aveva cercato di consolarla, dicendole: «È stato bello conoscerti. Porterò una bottiglia di birra sulla tua tomba, bellezza».
Beh, evviva la positività.
Per favore, pregò Cana, frizionandosi con forza le tempie, Allah, Buddha, Chuck Norris o come ti chiami, dammi un idea!
Fosse per intercessione di Allah, Buddha o Chuck Norris, non lo sappiamo, sta di fatto che la salvezza per Cana cadde dal cielo proprio in quel momento, sotto le sembianze di una biondina niente male che trotterellava dietro un ragazzo dai capelli cotonati.
Dove l'aveva già vista?
Cana rimase a fissarla per qualche istante con sguardo da pesce lesso, prima di ricordarsi chi fosse...
Poi, le venne in mente notando la faccia da schiaffi di Jude Heartphilia sul cartellone abnorme che faceva da sfondo nel café ー la somiglianza era innegabile.
Quella era Lucy Heartphilia, quella Lucy Heartphilia, l'erede dell'impero di Heartbucks è una delle figura più note del momento.
Cana aprì la bocca, scioccata.
Forse non tutto era finito per lei. Forse c'era ancora una piccola speranza: non poteva credere al suo colpo di fortuna!
Cana notò che stava confabulando con quel tipo strano dai capelli rosa (con cui sembrava piuttosto intima) e si immaginò già i titoli del giorno seguente: «Amore all'aeroporto: la giovane magnate fa di nuovo colpo» o «Giallo e Rosa, i colori di un Natale tutto Heart».
Cana si fece il segno della croce, mandando una silenziosa preghiera  alla faccia di bronzo di Jude Heartphilia (un nuovo culto?) e cominciò a scattare foto a raffica da sotto il tavolino, meritandosi un'occhiata accigliata dalla cameriera di turno.
Padre Heartphilia, pieno di soldi, sia stantificato Heartbucks e il suoi Heartuccini al caramello...
Cana si infilò il giubbotto e, lasciando i soldi sul tavolo senza preoccuparsi del resto, e si fiondò fuori alla ricerca del suo scoop, sentendo già l'odore di soldi (e caramello) nell'aria.
«Bacchus!» strepitò nel telefono «BACCHUS!»
«Ah?» provenne dall'altro capo una voce assonnata e infastidita per l'orario inopportuno ー anche se erano le sei di sera, Bacchus sembrava sempre sbronzo «Che vuoi?»
«Sono risorta! Sono risorta! Puoi tenerti la tua bottiglia di birra, stronzo» esclamò allegramente, seguendo i due piccioncini in mezzo alla calca, con le mani che fremevano per l'eccitazione precedente ad uno scoop che avrebbe fatto scandalo.
E chiuse la telefonata con una risata estatica.
Bacchus, dall'altro capo, guardò per qualche minuto il telefono inerte, domandandosi se fosse il caso di chiamare i servizi sociali.
Poi scrollò le spalle e si buttò nuovamente a letto, borbottando: «Saremo mica già a Pasqua?»

«Uhm» Lucy alzò lo sguardo verso l'insegna fosforescente illuminata e ーin un certo sensoー minacciosa.
'Fairy Tail' recava la scritta, illuminata da un audace rosa shocking che incombeva su di lei.
Certo che, visto da fuori, quel locale aveva l'aria di uno strip club gay (con un fetish per il furry, forse? Lucy preferiva non sapere).
Lanciò uno sguardo interrogativo a Natsu, che aveva la faccia da bambino, beato come se stesse per soffiare le candeline sulla torta del suo decimo compleanno.
Ancora. Cosa aveva fatto per meritarsi tutto ciò?
«Ah... Natsu...?» che poi, Natsu? Che nome era? Sembrava il nome di qualche protagonista di un manga. I suoi erano probabilmente fatti di sostanze poco raccomandabili quando l'avevano scelto «Cosa ci facciamo qui? Pensavo che 'ripagarti in qualche modo' significasse che saremmo andati da Erza»
Natsu la fissò con aria buffa, mentre Happy si limitò a sbadigliare fintamente.
«Beh, è possibile che sia qui anche lei, no?» domandò lui con un sorrisino pestifero, tirandola dentro il locale «E poi, visto che sei a Londra, tanto vale godertela, Lu! Ho un sacco di amiciー» 
Lucy sospirò, domandandosi se non si fosse imbattuta in un pazzo appena evaso da un manicomio, ma decise di dargli il beneficio del dubbio.
Il Fairy Tail era abbastanza ampio e arieggiato, con tavolini moderni appoggiati alle pareti e un palco rialzato. Sul fondo c'era un bancone, al quale due cameriere si affrettavano senza posa, indossando... ehi, quelli erano bikini in tweed?
Il locale era carino e pulito, già affollato di gente nonostante l'orario improponibile e, cosa ancora più inquietante, assieme a quel ammasso di strambi, Natsu sembrava quasi comune.
Oh, e tutti indossavano tweed in ogni modo possibile ed immaginabile: sciarpe, pantaloni, cappelli...
Forse, pensò Lucy, è davvero uno strip club gay.
La ragazza non poté fare a meno dj sentire la mancanza dei suoi bagagli e soprattutto di Erza.
Magari Natsu non era chi diceva di essere: magari diceva di essere il vicino della sua migliore amica, ma in realtà era una spia aliena che credeva di essere chi non era per darle a credere che fosse chi non era.
Beh, aveva senso, no?
«Ehm, ma sei sicuro che...?» prima ancora di finire la frase, Natsu si tuffò in mezzo alla calca vestita di tweed dall'aria molto gay, sbracciandosi come un ossesso alla ragazza in bikini dietro al bancone.
«Lisanna! LISANNA!» la ragazza dai corti capelli chiari alzò lo sguardo da un Black Russian (anche i drink erano sospetti, lì) che stava preparando e il suo bellissimo volto si illuminò. Lucy si domandò se la gente a Londra andasse in giro in bikini d'inverno, ma preferì lasciar cadere la questione. Meglio sai meno è, meglio sai meno è.
Il tutto era già abbastanza strano, grazie.
«Ehi, Natsu» quella che doveva essere Lisanna gli fece l'occhiolino «È un po' che non passi di qui, eh? Sei venuto per il Tweed party?»
«Volevo solo portare...» guardò Lucy, poi Lisanna, poi Lucy ancora «La mia, uhm, amica Lucy a fare un giro. Sai, viene da un posto chiamato New Jerk ed è amica di Erza»
«Erza? Sul serio?» Lisanna lanciò uno sguardo incuriosito a Lucy «Piacere di conoscerti, Lucy. Spero che Londra ti piacerà»
«In realtà sono solo in vacanza...»
Ma Lisanna era già impegnata a scambiare qualche battuta stramba con Natsu sotto le luci da discoteca.
«Sai che i Raijinshuu terranno un concerto qui?» urlò per sovrastare la musica da discoteca.
«Laxus è qui?!» strepitarono in coro Happy e Natsu, con aria più gasata di una lattina di coca cola in lavatrice «Forte! Dici che vorrà fare a botte?»
E così via.
Lucy si lasciò cadere su uno degli alti sedili in pelle.
Come diavolo era finita in una situazione simile?
Si agitò sulla sedia, in imbarazzo. Era arrivata a Londra da neanche due ore e tutto stava andando a rotoli.
Aprì la bocca per chiedere a Natsu dove poteva trovare informazioni su Erza, ma una voce la precedette.
«Are, are. Vedo che il nostro Natsu-kun ha finalmente trovato una fidanzata» Lucy sobbalzò per la sorpresa, quasi cadendo dal suo posto a sedere.
Un'altra ragazza in bikini, dai lunghi capelli pallidi tirati all'indietro la fissava (davvero, TROPPO da vicino) con un misto di malizia e... divertimento?
«Ah, io-- non son--»
«Che peccato, voi due potreste avere dei bambini così belli...» la ragazza girò uno stuzzicadenti in una bevanda dall'aria poco rassicurante e sospirò teatralmente «Magari con i capelli biondi... O sono ossigenati? Mh, un peccato davvero! Comunque io sono Mirajane, piacere. Tu devi essere l'amica di Erza dagli Stati Uniti, eh?»
Lucy disse mentalmente una preghiera a qualche santo random e annuì con fervore (tralasciando volutamente la parte dei capelli ossigenati, thanks), incrociando le braccia sul petto prosperoso.
«Sì, esatto! Mi chiamo Lucy, piacere» Lucy snocciolò un sorriso speranzoso nei confronti di Mira «Ah, Mira-san? Anche tu conosci Erza?»
«Andavamo alle elementari assieme» Mira si posò le mani sul cuore, con espressione sognante, ricordando qualche avvenimento passato «Eravamo grandi amiche noi due. Picchiavamo gli altri bambini in coppia. Ah, quelli si che erano bei tempi...»
Erza che picchiava mocciosi frignanti?
Okay, stava diventando strano, piuttosto strano. Il sorriso angelico della barista aveva un che di inquietante e di... demoniaco, forse?
Lucy rabbrividì inconsciamente.
«E hai qualche idea di dove sia? Perché oggi avrebbe dovuto venirmi a prendere all'aeroporto...» la domanda non era più di un pigolio, ma Mira socchiuse gli occhi come un serpente prima di azzannare la preda.
Sembrava... indemoniata.
Pronto St. Paul Cathedral?, pensò Lucy, abbiamo bisogno di un esorcista. TANTO BISOGNO.
«Pensavo che fosse venuta a prenderti con Gray» Mira scrollò le spalle e afferrò un foglietto ed una penna da non si sa dove «Se vuoi ti scrivo il suo indirizzo...»
Scribacchiò qualcosa sul pezzo di carta e lo porse a Lucy con un'occhiata in tralice e quel sorriso inquietante.
«Grazie!» Lucy non poteva credere ai suoi occhi. Le aveva appena dato un biglietto di sola andata per la sua libertàーlontana dal gatto sclerotico e dal suo amico dai capelli improbabili.
Ora bastava solo prendere un taxi e...
Mira le passò una mano sulla spalla sopra il bancone, e le luci soffuse fecero apparire il suo ghigno ancora più diabolico.
«Ehi, non così in fretta, okay?» le strizzò nuovamente l'occhio «Se Erza sa che sei con Natsu, non si preoccuperà. Non c'è bisogno di andare a casa così presto. Oggi c'è persino la band di Laxus che suona! Vedrai, sarà uno sballo!»
«Erza nonー» Lucy cominciò a replicare, ma improvvisamente la musica terminò, lasciando un silenzio imbarazzante a coprire il tutto.
«Oh, eccoli che cominciano» Mira ridacchiò «Speriamo che non distruggano il locale come la scorsa volta...»
«Cosa?!» sussurrò Lucy mentre il palco si riempiva di fumo scenico e le luci colorate brillavano, disegnando sentieri variopinti nella nebbia. La gente si accalcava attorno al palco, con grida di giubilo ed eccitazione.
«Laxus è un po'... vivace» continuò Mira, e finalmente Lucy riuscì a vedere a chi si riferiva.
Erano tre figure maschili ed una femminile, ma quella che più saltava all'occhio era il gigante biondo e muscoloso che si era piazzato davanti al microfono. E... oddio, non aveva la maglietta?
Lucy era sicura che quel Laxus doveva essere qualche incarnazione di un guerriero vichingo di qualche libro di testo. Perché i vichinghi avevano invaso l'Inghilterra... giusto?
Lo strano tipo dai capelli verdi accanto a lui prese posto alla tastiera, mentre l'altro, che sembrava appena uscito da un round di cosplay violento con George R. R. Martin si appostò al basso.
La ragazza invece si sedette alla batteria con un sogghigno divertito.
Laxus guardò la folla adorante con espressione da mitomane pronto a staccare la testa a morsi a qualcuno e sussurrò nel microfono, quando in realtà quella era la sua espressione standard.
«Buonasera, Fairy Tail!»
E incominciò il delirio.

«Il pigiama è in lavatrice, ci sono asciugamani puliti in lavanderia, il gatto è scappato, ritornerà. Ti ho preparato il polpettone. Devi sono scaldarlo in microonde, Gajeel. Senza. Buttarci. Le Posate. Dentro» elencò Levy sulle punte delle dita, lanciando al suo fidanzato uno sguardo tagliente. Aveva passato il pomeriggio a litigare con Makarov per i bagagli misteriosi. A quanto pareva, neppure lui ne sapeva niente «È a prova di stupido»
«Non sono stupido» borbottò Gajeel con la sagoma della mano ancora dolente sulla guancia.
«E io non sono bassa» Levy alzò un sopracciglio. Lei e il suo fidanzato erano conosciuti per le loro battaglie silenziose tra sopracciglia arcuate e corrucciate, in un linguaggio che conoscevano solo loro. E oggi, le sue sopracciglia volevano sangue.
«È un colpo basso, piccoletta» ribatté Gajeel, spaparanzato in divano e pronto per l'imminente boxing day con una ciotola di pop corn alla mano e il fidato telecomando nell'altra. Aveva una aspetto così solitario e patetico, visto che Panther Lily non era con lui.
«Ha-ha, molto divertente, davvero» Levy si infilò il cappotto, stringendo a sé il piccolo plico di fogli per cui aveva sudato sette camicie. Aveva dovuto tradurre quell'articolo scandalistico per il Fairy Glitter (un giornalucolo di bassa lega è ancora più bassa editoria) in tutta velocità e l'aver cercato il padrone dei bagagli fantasma aveva impiegato gran parte del suo pomeriggio, di conseguenza era molto, molto di fretta e doveva ancora consegnare il tutto.
Accidenti.
«Ti prego» lo supplicò «Cerca di non far esplodere la casa come l'ultima volta»
«Non prometto niente» ribatté lui con una scrollata di sopracciglia.
A sua volta, Levy alzò le sue turchine con un'espressione da 'ti-sfido-a-contraddirmi' che si addiceva tanto ad un film di spionaggio con Sean Connery.
Oh, le sue sopracciglia non perdevano mai.
«Bene. A dopo, allora» gli spedì un bacio wireless e si catapultò giù dalle scale con un mezzo sorriso sulle labbra.
Non poteva immaginare che la semplice scelta di aver lasciato quel povero cane di Gajeel a se stesso avrebbe causato una catastrofe di eventi a catena che avrebbe fatto loro passare delle feste... bizzarre.
Ma ora, cambiamo punto di vista.

Gerard era stato immobile come uno stoccafisso a squadrare la facciata dell'aeroporto con l'espressività di una rapa, per quella che pareva un'eternità.
La mail di Erza gli era arrivata due ore fa e lui si era subito precipitato all'aeroporto per ritrovare questa fantomatica Lucy.
Che, ehm, non aveva trovato.
E ora era lì, attonito, con le mani tra i capelli per lo sforzo di non pensare a quello che Erza gli avrebbe fatto appena avesse saputo che Lucy non era stata trovata.
Cristo, aveva la minima idea di quanta gente ci fosse a Londra?
Fissò la foto della biondina con aria supplichevole, come se il solo guardarla potesse risolvere qualche enigma arcano: il sorriso di Lucy sembrava volerlo prendere per il culo.
«Eh, amico, lo so» un tassista dall'aria scorbutica ed un livido blu sulla guancia (probabilmente procurato da un incontro del terzo tipo con il pugno di una cliente alterata) stava seduto sul cofano della sua macchina, una sigaretta in mano e una smorfia di dolore in faccia «Le donne sono tutte uguali. Ci usano e poi ci buttano via come cartoni del ristorante cinese usati. Non soffrirci su se la pollastrella ti ha mollato. Vanno e vengono come il vento»
Il discorso aveva un certo senso filosofico, un tono quasi paterno che poteva risultare amichevole, ma Gerard si limitò a sospirare ancora di più, scuotendo il capo.
Aprì la bocca per dirgli che si sbagliava, che le cose erano molto diverse...
«In realtà la sto cercando perchéー»
«Non serve che tu dica niente, fratello. La forza dell'amore vincerà su tutto» il tassista gli diede una pacca sulla spalla talmente forte da farlo ondeggiare e lanciò un'occhiata alla foto di Lucy. Non appena la vide, sgranò gli occhi per lo stupore «Ehi, ma questa l'ho già vista!»
«Cosa?!»
«È la pollastrella bionda di prima» ragionò il tassista «Un paio di tette del genere non te le scordi»
«La conosce o no?» trillò Gerard spazientito, con le braccia incrociate sul petto.
«L'ho vista prima, davvero, un bocconcino squisito. Era con un tipo punk con i capelli rosa checca e un gatto strambo. Certo che per essere una gnocca ha certi gusti...»
Ma Gerard non lo stava più ascoltando.
Punk. Gatto. Capelli rosa.
Bastava fare due più due e Gerard si maledì per non aver chiesto prima. Se Lucy aveva per caso incontrato Natsu, c'era da aspettarsi di tutto, tra cui lo scoppio di una bomba H e la nomina di un nuovo Papa.
Perciò non perse un istante.
Alzò la mano per bloccare il tassista che aveva iniziato a parlare a mitraglietta della cugina dello zio della madre del cane del lattaio e gli sventolò un paio di bigliettoni sotto il naso.
«Al Fairy Tail. Immediatamente»

 

feb said:
toh, guarda! un aggiornamento nella stessa settimana :")
lo so, sono più stupita di voi, davvero(?). però grazie alle vostre gentili parole, eccomi qui di nuovo con il secondo capitolo, in cui le cose stanno per diventare ancora più... frizzanti.
ma tranquilli, il prossimo capitolo avrà un livello di pazzia ancora superiore ;)
riuscite a indovinare cosa farà Gajeel? è un s e g r e t o ~
prima di tutto, scusate gli eventuali errori, ma sono fuori al freddo a scrivere e ho le dita che si muovono di testa loro, huh.
comunque, ringrazio moltissimo:
Gnarly
_Yuki00_
neverland_ (dimenticavo: hai un nick bellissimo *__*)
Shino_Chan
tanomax
Sayaka chan 94
NatsuxLucy94
per le bellissime recensioni; un grazie di cuore anche solo alle 8 persone che l'hanno messa nei preferiti e alle 16 che c'è l'hanno tra le seguite :3
non mi aspettavo così tanto successo, perciò grazie ancora! çwç 
fatemi sapere cosa ne pensate ;)

mahiru

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: february