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Autore: _Atlas_    13/12/2015    4 recensioni
Dopo aver confessato al mondo intero la sua vera identità, il miliardario più famoso d'America decide di lasciarsi alle spalle i guai imminenti e di partire verso l'Europa, trascinando con sè anche la sua fidata assistente.
"Senta, mi sembrava di essere stato chiaro: quando torneremo a casa mi occuperò personalmente di tutta questa faccenda, glielo prometto. Ma adesso lasciamoci tutto alle spalle: Iron Man, la conferenza, le Industrie...solo io e lei per qualche giorno. E Roma."
[Post-Iron Man]
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tony Stark, Virginia - Pepper - Potts
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Pepperony Holidays'
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1.

Vacanze romane




"Ha intenzione di tenere il broncio per tutta la durata della vacanza?"

Virginia Potts sorrise adorabile. Sorrise perchè se avesse avuto il coraggio di parlare o di fare qualsiasi altra cosa, le conseguenze sarebbero state agghiaccianti, soprattutto per il suo interlocutore.

"Senta, mi sembrava di essere stato chiaro: quando torneremo a casa mi occuperò personalmente di tutta questa faccenda, glielo prometto. Ma adesso lasciamoci tutto alle spalle: Iron Man, la conferenza, le Industrie...solo io e lei per qualche giorno. E Roma." l'uomo allargò le labbra in un sorriso assolutamente sfacciato e rincarò la dose "A Venezia eravamo stati bene, ricorda? Neanche quella volta voleva partire e invece poi mi ha costretto a prenotare per altri due giorni al Cipriani."

"Era stata una sua idea!" parlò finalmente la donna, sorpresa di dover discutere di nuovo su una questione che riteneva chiusa da almeno due anni.

"Ancora con questa storia? Era stata lei a dirmi di rimandare la partenza, mi aveva pregato di farlo..."

"Ero ubriaca..." sillabò, arrossendo di colpo al ricordo di quella serata. Chiaramente era stata colpa di Tony anche in quell'occasione, ma evitò di specificarlo per non dover discutere con lui anche di quello, di nuovo.

"Questo me lo ricordo bene" disse infatti Tony, facendola arrossire ancora di più.

"...e così ha approfittato di me."

"Santo cielo, non lo farei mai!" si finse inorridito, ma solo per sperimentare quanto il viso della sua assistente potesse resistere prima di prendere fuoco.

Pepper incrociò le braccia sul petto e gli rivolse lo sguardo più gelido di cui era capace "Sa una cosa? Mi ha veramente stancata" proferì, riuscendo pian piano a tornare di un colorito semi-normale.
"Non faccio altro che rimediare ai suoi guai, tutti i santi giorni. E lei continua a scherzare, continua a fare finta di niente..."

"Era solo un gioco! Stavo scherzando..." si difese l'uomo.

"Non è mai solo un gioco, Tony! Lei non capisce, non ci pensa nemmeno!"

"Sì può sapere di cosa stiamo parlando adesso?" chiese iniziando ad agitarsi.

"Lo sa benissimo" appurò la donna "Ha confessato di essere Iron Man solo ventidue ore fa e adesso ci troviamo su un aereo diretto a Roma. A Roma! Ecco di cosa stiamo parlando, Tony."

"Mi sembrava di averle chiesto se preferiva andare a Parigi" disse non riuscendo proprio a trattenersi. Quella discussione lo stava facendo sentire improvvisamente a disagio.

"Continui pure" commentò la donna abbassando la voce, indecisa se essere più arrabbiata o delusa dal suo comportamento.

"Va bene, ho esagerato. Non volevo" si arrese infine Tony "Ma ho bisogno di questa vacanza, dico davvero. So bene cosa mi attende al nostro ritorno e proprio per questo voglio godermi qualche giorno di...tranquillità. Può capirmi?"

"Sinceramente? No."

Per Tony fu una pugnalata allo stomaco.

"Io non capisco perchè prima deve mettersi nei guai e poi fare di tutto per evitarne le conseguenze. E' facile scappare, ma ogni tanto dovrebbe prendersi le sue responsabilità, ci ha mai pensato a questo?"

"Sono stato prigioniero per tre mesi, signorina Potts, e nel frattempo ho avuto modo di riflettere su molte cose, mi creda" disse serio "Ci ho pensato a lungo, ho fatto quello che andava fatto e ora sono qui. Roma mi aspetta e a meno che non decida di saltare giù dall'aereo proprio adesso - cosa che per altro le sconsiglio - Roma aspetta anche lei."

Pepper avrebbe voluto replicare, avrebbe davvero voluto gridargli contro tutto ciò che c'era di sbagliato in quello che stavano facendo, ma decise di stare zitta e di assecondare l'ennesima pazzia dell'uomo.
E non perchè le aveva appena ricordato quello che aveva vissuto solo poche settimane prima, e nemmeno perchè si era sentita improvvisamente in colpa ascoltando le sue parole. Semplicemente, si disse, l'idea di saltare giù dall'aereo non era particolarmente invitante.

 
* * *



Abituati com'erano al caldo afoso della California, il vento primaverile che incontrarono appena arrivati a destinazione fu un vero toccasana.
Tony si passò una mano fra i capelli scompigliati e indossò i suoi Ray Ban nuovi di zecca, scendendo dalla scaletta dell'aereo con uno charme degno di un divo hollywoodiano. Pepper gli stava dietro e sebbene avesse avuto ben sei ore per dimenticare di essere molto arrabbiata con lui, ancora non riusciva a guardarlo in faccia senza che l'impulso di prenderlo a sberle emergesse nella sua mente. Comunque, per orgoglio personale decise di tenere il broncio ancora per un po'.

"Da questa parte, signori" li invitò uno steward accompagnadoli verso un'auto pronta a scortarli fino all'hotel in cui avrebbero soggiornato.

Per i primi cinque minuti di viaggio nessuno parlò, d'altra parte era difficile per due cittadini americani non essere attratti dalla vita frenetica delle strade di Roma e l'autista che li stava conducendo nel pieno centro della capitale direttamente da Fiumicino, ogni tanto si divertiva a guardare le loro espressioni dallo specchietto retrovisore.

"Ha perso la lingua per caso?" chiese a un tratto Tony, deciso a spezzare quel silenzio che era calato fra lui e la sua assistente.

"Sto cercando di non pensare al fatto che dovremmo trovarci dall'altra parte del mondo"

"Capisco. Beh, siamo a Roma ormai, cerchi di godersi la vacanza" disse abbassando il finestrino con l'intento di osservare il panorama, ma trovando davanti a sè solo una lunga e disordinata fila di macchine ferme a un incrocio.
Dopo dieci minuti di attesa nel traffico, l'austista si voltò verso di loro: "Chiedo scusa" disse pacato prima di abbassare il finestrino al suo fianco e mostrare una grande padronanza della situazione.

"AHO', CHE C'HAI PRESO 'A RESIDENZA A 'STO SEMAFORO?!" gridò diretto a qualcuno circa quattro macchine più avanti "Vedi de spicciatte!"

Tony deglutì.
Non ne sapeva quasi niente di italiano, ma percepì una certa tensione nell'aria ed era sicuro che non provenisse soltanto dallo sguardo di Pepper puntato pericolosamente sul suo viso. Si voltò con cautela e incrociò i suoi occhi azzurri che mai aveva visto così minacciosi.
"Ehm...siamo ancora in tempo ad andare a Parigi."

Passato il primo momento di sconforto Pepper decise che continuare a tenere il broncio non sarebbe servito a nulla, così iniziò a guardarsi intorno cercando di dare un senso a quei giorni di "pausa" e renderli quanto meno dignitosi, nonostante tutto.
L'hotel Fontana era situato a due passi da Piazza di Spagna e una volta giunti a destinazione la donna capì che anche in quell'occasione Tony aveva scelto probabilmente uno degli hotel più lussuosi e costosi della zona.

"Le piace?" le chiese l'uomo andando verso la reception "Non ho voluto esagerare questa volta..."

Pepper lo guardò di sbieco e lo seguì, già immaginando di doversi arrabbiare con lui per non essere riuscito - come d'abitudine - a prenotare due stanze differenti e/o non comunicanti fra loro.
Fu parecchio sorpresa quando si accorse che le stanze erano sì molto vicine, ma assolutamente divise l'una dall'altra.

"Non ci credo...come ha fatto?" chiese scettica.

"E' delusione quella che leggo nei suoi occhi, signorina Potts?" ribattè lui sfrontato.

"Sollievo" precisò Pepper avviandosi da sola verso la sua camera.





NdA
Non chiedete. Non volete davvero sapere perchè mi sono dedicata a un'altra long pur avendone ancora tre da continuare.
Diciamo che mi mancano i Pepperony di una volta - mancanza a quanto pare condivisa da molti - così niente...li ho spediti entrambi a Roma per una vacanza di qualche giorno, in ricordo dei vecchi tempi.
Ammetto di essermi divertita un sacco a scrivere i primi capitoli e non vedo l'ora di finire anche gli altri :P
La storia riprende in grosso modo i punti principali del film Vacanze Romane, con Audrey Hepburn e Gregory Peck, location comprese, a parte qualche modifica qua e là. I capitoli successivi invece avranno i titoli di alcuni film ambientati a Roma.
Spero possa piacervi l'idea e, se vi va, fatemi sapere che ne pensate.
A presto
_Atlas_


P.S. Sinfonia d'Inverno verrà aggiornata sicuramente, solo non in questo periodo :P


 
   
 
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