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Autore: Mei91    14/12/2015    7 recensioni
Natale è alle porte e dopo la fine della guerra e il ritorno di Sasuke, a Konoha si respira aria di festa e Sakura non vede l'ora di passare più tempo con la sua famiglia: il team 7 specialmente adesso che Sasuke sembra essere davvero cambiato. ma quando una sera Sakura becca Sasuke a baciare Karin, i suoi piani idilliaci per quel Natale vanno in frantumi e Sakura giura a se stessa di chiudere il rapporto con Sasuke, qualunque esso sia e di dedicarsi solo al suo lavoro.Sasuke Uchiha è davvero cambiato e per quel Natale desidera solo crearsi una famiglia e per lui non c'e donna migliore di Sakura. Il cambiamento di Sakura in ghiacciolo però lo colpisce come un filmine a ciel sereno e Sasuke vede sparire davanti i suoi occhi la possibiltà di essere felice. la situazione per lui diventa insostenibile quando Karin gli dichiara i propri sentimenti e lo bacia cogliendolo di sorpresa. Come può Sasuke allontanare da se Karin e provare a riconquistare l'amore della sua Sakura?E se la soluzione secondo lui fosse un matrimonio di convenienza sfruttando la bontà di Sakura per aiutarlo a ripristinare il proprio clan?Sakura sarà disposta...
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Karin, Team 7 | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
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Eccoci signori al penultimo capitolo di A bride for Christmas. Spero che questa storia vi sia piaciuta e ringrazio di cuore tutti quell’ che l’hanno seguita e commentata un grosso Kiss alla prossima Mei

 

 


CHIARIMENTI

 

Sakura non riusciva a credere ai suoi occhi. Fino a un attimo prima sembrava tutto perfetto e nella frazione di un secondo tutte le sue illusioni erano andate distrutte.

La giovane ninja medico era ammutolita.

Non riusciva a credere che proprio il freddo e controllato Sasuke Uchiha, avesse aspettato il momento in cui era da solo per saltare addosso alla Uzumaki.

Karin se ne stava infatti sdraiata sul divano di casa Haruno con le guance rosso pomodoro, il respiro affannoso, gli occhi sgranati e Sasuke Uchiha sopra di lei.

Sakura aveva sentito il proprio cuore andare in mille pezzi, mai al mondo avrebbe potuto immaginare che L’Uchiha fosse capace di illuderla a quel modo, ridendo con lei, mostrandosi più cordiale, aiutandoli a decorare l’albero, a intonare canti natalizi, a baciarla persino per poi pugnalarla alle spalle proprio come aveva appena fatto. Sakura non si sarebbe mai immaginata che Sasuke fosse capace di darle il contentino della sua presenza, per non destare sospetti sulla sua relazione con Karin.

In quel momento Sakura se ne rese conto, Sasuke Uchiha non era la persona che lei credeva lui fosse. Si era sentita ampiamente presa per il culo da colui per cui avrebbe dato volentieri la vita.

Si era illusa che il comportamento amichevole e quasi romantico da parte di Sasuke significasse che in un modo alquanto strano lui stesse cercando di avvicinarsi a lei e invece era tutto l’opposto.

Per fortuna sua era riuscita a rimanere impassibile e a tirar fuori un comportamento di ghiaccio in perfetto stile Uchiha in modo tale da non far capire né a Sasuke né a Karin quanto in realtà quella scoperta, quel comportamento l’avesse ferita e delusa profondamente e in particolar modo nelle prossimità della sua festa preferita dell’anno: Il Natale.

Sasuke le aveva appena fatto proprio un bel regalo. Un regalo che poteva anche evitare di farle.

Il Natale da quel giorno per lei non sarebbe più stato lo stesso.

“Sakura!” esclamò Sasuke sollevandosi di scatto da Karin per voltarsi verso la rosa e guardarla negli occhi.

Sasuke sussultò non appena incontrò gli occhi freddi, gelidi e spietati di Sakura e quel sorriso sul volto della rosa non aveva alcun calore, anzi, pensò l’Uchiha, quel sorriso metteva i brividi.

“Non fare caso a me Sasuke, ero solo passata a portarvi i tramezzini, ma a quanto pare sono così sbadata che mi è caduto il piatto di mano.” Dichiarò gelida e tagliente Sakura.

Sasuke sospirò avvicinandosi a lei e sollevando una mano per poggiarla sulla spalla di Sakura.

“Sakura…” iniziò ma non appena lei diede uno schiaffo alla mano che stava per poggiarsi sulla sua spalla, Sasuke si bloccò dal parlare aprendo di scatto gli occhi e puntandoli in quelli di lei sorpresi.

“Vai dalla tua ragazza Uchiha, non farla attendere, poi puoi fare come se fossi a casa tua e vai a giocare a carte con gli altri!” Spuntò scansando Sasuke e facendo qualche passo per dirigersi all’ ingresso e prendendo un cappotto, aprendo l’armadietto e tirando fuori un paio di vecchi pattini da ghiaccio, poi infine aprì un cassetto vicino l’ingresso e tirò fuori il suo cellulare e un paio di cuffiette.

 Sakura ricordava che durante l’inverno nelle periferie di Konoha un laghetto si trasformava in una momentanea pista di pattinaggio sul ghiaccio e Sakura si rifugiava li quando desiderava stare da sola e piangere la sua sofferenza. Inoltre gli abitanti di Konoha pensavano bene di adornare di luci colorate e atmosfera natalizia anche quel posticino isolato e permettere quindi al Natale e all’atmosfera Natalizia di invadere anche quel posto. L’Unico modo che aveva per sfogare la delusione e la sofferenza che aveva provato nel vedere Sasuke baciare Karin era pattinare e pattinare fino a che le sue gambe avessero avuto la forza di reggerla in piedi.

“Tsk. “Sbottò l’Uchiha. “La sanguisuga rossa non è la mia ragazza!” sbottò gelido L’Uchiha.

“Si, come no. Sono stanca delle tue bugie Sasuke. Ora per favore o ti togli dalle scatole o ti rompo il naso. “Esclamò la rosa.

Sasuke sospirò

“Sakura guarda che non è come pensi!” esclamò Sasuke mettendole una mano sulla spalla. Sakura se la tolse di dosso e lo fulminò. Sasuke le afferrò il polso.

“Come no! Adesso vorrai farmi credere che ho visto male e che quel bacio è stato solo frutto della mia fantasia. Sasuke non insultare la mia intelligenza!” urlò la rosa prima di liberare il polso dalla presa di Sasuke e uscire dal suo appartamento.

“Sasuke Kun…” balbettò Karin.

Sasuke si voltò di scatto verso la rosa guardandola con odio.

“Karin!” la chiamò Sasuke con tono spietato, freddo e gelido tanto che la Uzumaki si trovò ad indietreggiare impaurita vedendo che Sasuke aveva attivato, nell’ unico occhio visibile non coperto dai suoi capelli, lo Sharingan.

“Se la perdo, se per colpa tua perdo l’amore dell’unica donna che merita un briciolo della mia attenzione e del mio interesse, ovvero Sakura, Karin ti giuro che ti farò passare un Natale da incubo!” ringhiò l’Uchiha.

Karin deglutì visibilmente.

“La ami Sasuke?” chiese tremante la rossa.

“Questo non deve interessarti!” ringhiò Sasuke uscendo dall’ appartamento di Sakura con solo una felpa addosso e seguendo il flusso di Chakra della compagna di team prese a correre nel luogo in cui Sakura era diretta.

Sasuke aveva le mani che gli prudevano tanta era la voglia di strozzare Karin, ma in quel momento la sua priorità non era di certo la rossa, la cosa che in quel momento gli interessava più di tutte era trovare Sakura, farle capire che quello che aveva visto sul divano della sua casa era solo un grosso malinteso, che era stata Karin ad appropriarsi delle sue labbra e che lui era stato talmente colto di sorpresa da non essere riuscito a impedirglielo e che l’unica donna che voleva nella sua vita era proprio lei. Proprio Sakura che era stata sempre una costante nella sua vita e che davanti ai suoi rifiuti non si era mai arresa e che lo aveva sempre amato, sempre cercato, e se, lo aveva notato soprattutto nell’ ultimo periodo in cui lui era tornato a Konoha, se non lo vedeva per molti giorni, era capace di uscire in pieno inverno, sotto la neve, al freddo, pur di passare la sua festa preferita insieme a lui. Aveva notato anche quanto Sakura lo amasse nello scoprire la camera che aveva preparato per lui e non si era dimenticata di Itachi che per lei era ancora vivo quanto lo era per lui.

Mentre correva la mente di Sasuke era un turbinio di pensieri, emozioni, paure, vide dei bambini che giocavano a tirarsi palle di neve e vecchi ricordi di lui ed Itachi che facevano quei giochi quando lui era piccolo, prima dello sterminio del clan Uchiha, prima del suo Tradimento a Konoha, prima di Naruto, prima di Sakura gli tornarono alla mente prepotenti. Gli tornarono alla mente anche le parole di suo fratello Itachi.

Sasuke ascoltami bene, il Natale è il periodo dell’anno i cui è più facile comprendere i propri sentimenti. Guarda otouto, l’amore è come la neve.  Lento, soffice, soave, arriverà sempre il momento in cui la neve si scioglierà Sas’ke, perché persino un soffice fiocco di neve può piegare un ramo di bambù. Costruiamo dei palazzi di neve in cui rinchiudiamo il nostro cuore e poi piangiamo nel vederlo dissolversi non rendendoci conto che quando la neve nel proprio cuore si scioglie ella si trasforma in acqua, linfa, che può irrogare un cuore che ha ormai smesso di sperare nell’ amore. Quindi Sasuke, quando arriverà il Natale, apri il tuo cuore all’amore e lascia che esso sciolga la neve, lascia che esso sciolga il dolore e trasforma la neve in acqua, per consolare quel cuore che piange per amore.”

 

Il ricordo della parole di Itachi gli arrivarono alla mente come uno schiaffo costringendo Sasuke a fermarsi. Da piccolo non aveva ben compreso il significato di quelle parole, ma adesso gli erano chiare come il sole.  Per tutto quel tempo, negli anni in cui era stato un traditore lui aveva chiuso il cuore all’ amore non permettendo a nessuno di penetrare nell’inverno perenne che albergava nel suo cuore, ma dopo la guerra le cose era cambiate e lui aveva permesso all’ amore che Naruto e Sakura provavano per lui di cominciare a sciogliere quei ghiacciai perenne dentro di lui e trasformare la neve in acqua che aveva innaffiato il suo cuore con il balsamo dell’amore e adesso toccava a lui dare amore e consolare un cuore che piange per amore e sapeva bene che quel cuore non era più il suo ma quello di Sakura.

“Grazie Nii San” sussurrò Sasuke riprendendo a correre. Adesso aveva una missione da compiere. La sua personale missione.

Avrebbe chiarito con Sakura. Chiuse gli occhi e si concentrò su Sakura, trovandola poco distante dalla periferia di Konoha.

Riprese a correre finché non la raggiunse.

Sasuke si bloccò di scatto appena la vide. Sakura si era messa gli auricolari e i pattini e aveva preso a pattinare in quel laghetto. IL posto era stupendo, gli alberi secchi e spogli erano adornati di luci colorate e i rametti erano pieni di neve. Ai bordi del laghetto c’era qualche decorazione Natalizia che segnava l’entrata, una panchina decorata con ghirlande e lucine colorate, mancavano meno di tre giorni a Natale quindi quel luogo era illuminato di tutto punto da mattina a sera e c’era Sakura che danzava in quel laghetto e sembrava quasi uno spiritello natalizio dei boschi, aggraziata elegante, deliziosa.  Sasuke sentì il proprio cuore accelerare i battiti e alla vista della rosa che faceva le sue piroette e acrobazie con un’espressione di puro piacere stampata in viso, fece capire a Sasuke quanto in realtà volesse anche lui dargli un briciolo di felicità, come anche lui desiderasse essere il rifugio sicuro di Sakura. Perché lo percepiva, Sakura aveva preferito lasciare la festa a casa sua dopo quello che aveva scoperto per rifugiarsi nel l’unico luogo che in quel momento le potesse dare un briciolo di serenità. Quella serenità che Karin, approfitta di un suo momento di distrazione aveva distrutto.  In quel momento Sasuke comprese quanto in realtà desiderasse essere l’uomo di Sakura, e che quel bacio che le aveva dato quando lei era addormentata tra le sue braccia in realtà era un atto che desiderava compiere davvero e non lo aveva di certo fatto solo perché lo facevano tutti. Lui desiderava baciare Sakura, desiderava marcare il territorio, far capire a lei e a tutta Konoha, che Sakura Haruno era sua, che gli apparteneva. Comprese quanto in realtà il cognome di Sakura gli desse fastidio solo perché desiderava ardentemente che il suo cognome fosse Uchiha e non Haruno.

Sasuke comprese di volere Sakura come moglie.

“Allora va e prenditela!” esclamò la voce di suo fratello Itachi nella sua mente.

“Si, come no! Dopo quello che ho fatto se le propongo di diventare mia moglie Sakura mi spiaccica al suolo!” borbottò tra se e se Sasuke

“Ne sei proprio sicuro!” esclamò ancora la voce di Itachi e come spinto da una forza maggiore sollevò il viso per puntare lo sguardo su Sakura che in quel momento, mentre danzava aveva preso a piangere e mentre danzava sussurrava il suo nome e una domanda continua.

“Perché mi hai fatto questo Sasuke!”  Sussurrò Sakura piano, ma Sasuke la sentì.

Sakura aveva indossato anche un berretto da babbo Natale che davano in dotazione al chioschetto dove affittavano i pattini. Aveva preso a girare su se stessa per evitare che le lacrime gli offuscassero maggiormente la vista. Sasuke la vide chiudere gli occhi, pattinare velocemente e fare un salto con avvitamento incredibile.

“Sakura…” la chiamò Sasuke ma lei parve non sentirlo.

Alzando gli occhi al cielo Sasuke e notando che dei fiocchi di neve avevano preso a cadere, si alzò e si avvicinò al Chioschetto dove l’uomo dei pattini gli prestò subito attenzione.

“Signor Uchiha, che ci fate qui?” chiese l’uomo

“Tsk. Dammi un paio di pattini!”

“Signor Uchiha, il laghetto è occupato e....”

Sasuke attivò lo sharingan.

“Si calmi, volevo solo dirle che il laghetto è già occupato da una sua compagna di team, aspettiamo anche Naruto sama?” chiese l’uomo

Sasuke sbuffò.

“Naruto non viene e dammi un dannato paio di pattini!”

“Sa pattinare signore!”

“No, ma tu dammeli lo stesso!” sbottò l’Uchiha

“È pericoloso e…”

“Ma vuoi farmi infuriare sul serio!” ringhiò Sasuke

“No, ecco a voi!”

“Bene!”

Sasuke notò sul bancone dei fogli e gli diede un’occhiata.

“Cos’è?” chiese l’Uchiha

“Posso mettere delle canzoni mentre i clienti pattinano!” esclamò l’uomo.

Sasuke annuì, poi prese a leggere i titoli delle canzoni e appena trovò quella giusta per lui esclamò.

“Appena ti faccio un segno metti questa musica!” esclamò L’Uchiha indicando la canzone.

“Siete sicuro?”

“Tsk” esclamò Sasuke dandogli le spalle e annuendo.

Sasuke prese i pattini e si andò a sedere sulla panchina e se li mise, poi si avvicinò al laghetto cercando di mantenere l’equilibrio e attese che lei si accorgesse di lui.

Sakura fece una piroetta, poi si accorse di lui e si bloccò.

“Che ci fai qua!” esclamò gelida e spietata la rosa.

Sasuke sospirò cercando di pattinare da lei, ma traballò.

Sakura granò gli occhi.

“Sasuke, ma che cavolo stai facendo. Non sai pattinare. Vedi di finirla e non romperti l’osso del collo!” ringhiò Sakura pattinando da lui per sorreggerlo.

Sasuke ghignò e la prese tra le braccia facendole fare una piroetta.

Sakura sussultò.

“L’hai fatto apposta. Tu sai pattinare!” ringhiò Sakura cercando di staccarsi da lui e fulminandolo con lo sguardo, ma Sasuke non la lasciò andare.

“Ti pare che un Uchiha non sa pattinare? Certo è cosa da femminucce, ma a mali estremi, estremi rimedi!” esclamò Sasuke ghignando.

“Lasciami!”

“No. Almeno fino a che non mi avrai ascoltato!”

“E allora sbrigati a parlare perché con te non voglio più avere nulla a che fare!” esclamò Sakura indignata.

Sasuke sospirò.

“Ora ascoltami bene Sakura perché non lo ripeterò una seconda volta. NON HO BACIATO KARIN! Ma è stata lei a baciarmi. L’unica donna che IO ho baciato sei stata tu. Il problema è che non ho capito cosa avevo fino a che non l’ho perso. Sakura, per me non è facile cedere all’amore, perché in passato esso mi ha portato solo sofferenza, ma tu mi fai sperare che anche io posso essere amato e che soprattutto posso meritare di essere amato. Una volta Itachi mi disse che l’amore è come la neve e…”

“Persino un piccolo fiocco può piegare un ramo di bambù” concluse piano Sakura sorprendendo Sasuke che annuì.

“Il mio cuore Sakura, è stato ricoperto da strati e strati di neve, ma tu e Naruto siete riusciti a farmi percepire che mi volete bene e a poco a poco quella neve si è trasformata in acqua, irrorando il mio cuore di un nuovo sentimento a cui non volevo dare un nome per paura di…”

“Soffrire ancora” sospirò Sakura e Sasuke annuì

“Ma …sbagliavo Sakura. Tu …il sentimento che provo per te Sakura mi fa stare bene, mi fa sorridere, mi scalda il cuore. Ti giuro avrei voluto spezzare l’osso del collo di Karin ma…”

“Avresti commesso un omicidio?” chiese Sakura

“Si, perché con il suo bacio ha intaccato una cosa che non avrebbe mai dovuto toccare.”

“Ovvero?”

“Te Sakura. Ha ferito te e questo io non lo sopporto più. Hai sofferto troppo e soprattutto a causa mia, adesso voglio essere il balsamo che allevia quel dolore” sussurrò in imbarazzo Sasuke.

“Che stai cercando di dirmi?” esclamò Sakura con il cuore che prese a battere come un ossesso.

“Io…ecco…” balbettò Sasuke

“Non ho baciato Karin!” ringhiò Sasuke e Sakura sorrise.

“Ok, questo lo abbiamo appurato, ma a me che vuoi dirmi?” chiese Sakura punzecchiandolo.

Sasuke arrossì.

“Eddai…parla fifone non ti mangio!”

Sasuke ringhiò, poi si chinò e la baciò con passione. Il bacio fu il bacio più bello che Sakura si potesse immaginare. Sasuke le carezzò i capelli, mente le sue labbra accarezzavano dolci e soavi quelle sue. Sakura ancora non riusciva a credere alle parole che Sasuke era stato in grado di dirle e sapeva che non le avrebbe mai più sentite per tutta la sua esistenza, lui era pur sempre un Uchiha, ma il suo bacio, le sue coccole, i suoi sospiri sulle sue labbra, le fecero capire che in realtà Sasuke l’amava, che non era bravo a esprimere i proprio sentimenti, che usava Itachi per fare aforismi e citazioni romantiche e che l’aveva ingannata facendole credere di non saper pattinare per poterla tenere tra le braccia mentre le dava il bacio che aveva desiderato da tutta una vita. In quel momento Sakura toccava il cielo con un dito.

Sasuke si staccò da lei e la guardò con un mezzo sorriso.

“Ora pattina con me!” esclamò Sasuke e Sakura sgranò gli occhi.

“Ma non c’è la musica!” esclamò Sakura

“Invece c’è!” esclamò Sasuke facendo segno all’ uomo che mise la canzone.

Alle prime note della canzone Sakura sgranò gli occhi e scoppiò a ridere iniziando a pattinare con Sasuke.

“All I want for Christmas is you? Davvero Sas’ke?”  Chiese Sakura mentre faceva un doppio Alex e Sasuke la riprendeva al volo.

“Si, Sakura. Tutto quello che voglio per Natale, sei tu!” esclamò Sasuke attirandola a te.

Sakura lo guardò e sorrise.

“Ci penserò!” lo provocò.

Sasuke la fermò e la fece voltare di scatto.

“Cosa?” ringhiò l’Uchiha.

“Sto scherzando! Anche io voglio solo te!” esclamò Sakura e Sasuke si rimpadronì delle sue labbra baciandola con passione mentre danzavano.

“Bene. Quindi a Natale mi sposerai?” chiese Sasuke e Sakura annuì estasiata. Sasuke ghignò. Missione compiuta.

“Ma…” esordì Sakura

“Ma?” esclamò Sasuke inarcando un sopracciglio indignato.

“Karin…”

“Ti ho detto che lei non…”

“È Natale Sasuke, a Natale si è tutti un po’ più buoni. Che ne dici di accasarla con Suigetsu?” rise Sakura

“Oh Kami, non ditemi che a Natale mi tocca fare anche il Cupido oltre che la proposta!” sbottò Sasuke lanciando in aria Sakura e poi riprendendola al volo.

La rosa rise di cuore e si strinse a Sasuke che seppellì il viso nel collo della neo fidanzata sorridendo felice.

Se quello era l’amore era felice di esservici cascato.

La musica terminò e Sakura sorrise osservando negli occhi il suo futuro marito.

“Si, Cupido! Adesso il nostro compito è accasare quella pazza di Karin e quel tontolone di Naruto!” rise la rosa

“Chi me lo ha fatto fare!” sbuffò l’Uchiha e Sakura rise.

 

To be continued

Signori eccoci giunti alla fine, e tempo che il prossimo capitolo sia l’ultimo di A bride for Christmas, spero che questa storia senza pretese non vi abbia deluso un Kiss alla prossima Mei.

 

 

 

   
 
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