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Autore: angioletta2901    14/12/2015    2 recensioni
Chi crede alle sirene? Se ne parla in miti, leggende e fiabe, ma chi crede veramente nella loro esistenza? Di sicuro non Lydia, una sedicenne londinese con i capelli rossi e un carattere impetuoso e infuocato come la sua chioma.
O almeno, non ci crede finché non scopre di essere lei stessa una sirena, così come la sua migliore amica e il ragazzo per cui, nonostante tutto, si è presa una cotta. Non solo: è anche destinata ad essere la regina delle sirene.
Ma una minaccia incombe: per vendetta, gli eredi di una potente famiglia sono disposti a tutto pur di complicare la vita alla ragazza, anche a tornare indietro dalla morte...
Tra intrighi, bugie, lezioni e riti inquietanti, Lydia dovrà convincere i nobili del regno, e se stessa, di essere forte abbastanza. E oltretutto dovrà tenersi ben stretta il bel principe a cui è destinata...
Genere: Fantasy, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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LA PRINCIPESSA

La discesa si fermò a circa sei metri dalla superficie delle onde. Susan mi guardò ammiccando- Lydia, ecco la prova che devi superare per essere la perfetta principessa sirena! Ahahah, ok scherzavo. Seriamente: l'aereo non può abbassarsi più di così, e noi dobbiamo saltare in mare. Ti garantisco che non ti farai male, non ti spiaccicherai sulle onde e che anzi tutti i tuoi attuali problemi fisici svaniranno e assumerai la tua forma marina. Quindi, non avere pura e buttati!-

Io mi avvicinai al portellone spalancato dell'aereo e guardai giù.

Ora, sapevo che sei metri erano una cavolata, ma visti da lì facevano davvero paura. Mi ritrassi immediatamente, anche per paura che uno dei miei due accompagnatori volesse darmi una spinta- Tu sei matta. IO da lì non salto, è escluso.-

La mia amica mi guardò imbronciata per circa tre secondi, poi si rassegnò- Oh, d'accordo, vado io per prima.-

Si avvicinò senza la minima esitazione al portellone e saltò giù, naturalmente con grazia impareggiabile. Io ero da sempre convinta di essere aggraziata come un elefante ubriaco, quindi il suo magnifico salto non mi rassicurò affatto.

Guardai nervosamente Conrad- Ehm, ad essere sinceri, non credo che ce la farò. Tu però puoi andare, e per favore riferisci che, mmm, la principessa Lydia Blackmore ha deciso che tutto questo non fa al caso suo e che se ne è tornata a vivere a Londra tranquillamente, ma che il suo cuore è con tutti i suoi ex sudditi eccetera eccetera.-

Conrad mi si avvicinò- Non dire sciocchezze. Tu sei perfettamente in grado di fare quel salto. Anzi, sei molto più forte di quanto la gente non pensi. O forse, più di quello che vuoi far credere.-

Io scossi la testa- E questa da dove l'hai tirata fuori? Cos'è, adesso leggi anche nel pensiero?-

Lui mi sorrise- Purtroppo no, ma sono molto bravo a capire le persone. E tutto di te mi dice che hai coraggio, determinazione e intelligenza, anche se a prima vista non sembrerebbe.-

Io mi inalberai. Mi stava forse insultando?

Stavo già aprendo la bocca per protestare quando lui mi prese la mano, gesto che cancellò ogni mia protesta e, a dirla tutta, ogni mio pensiero.

Il casanova mi guardò- Se hai paura, saltiamo insieme. Ma devi essere tu a saltare, mi trascinerai soltanto. Deve essere una tua scelta. Ci stai?-

Annuii, con ancora tutte le cellule cerebrali impegnate a ricordarsi di eseguire facili compiti, del tipo respirare. Poi, insieme, sempre tenendoci per mano, ci avvicinammo allo sportello.

-Al tre?- mi chiese Conrad. Annuii di nuovo.

Lui mi strinse forte la mano- Uno, due...-

Non disse mai tre. Sapevo che se lo avesse fatto avrei perso il coraggio che la sua vicinanza mi dava, quindi saltai direttamente al due.

Piombammo in acqua come due sassi, e addio a tutta la grazia che avrei voluto avere.

Intravidi Susan nell'acqua, ma era strana. Al posto delle gambe aveva...una bellissima coda di sirena, di un blu molto chiaro, quasi azzurro.

Nel vederla, una parte della mia mente che non aveva accettato, involontariamente, ciò che mi era stato raccontato dovette arrendersi all'evidenza. Era tutto vero.

Quasi contemporaneamente vidi Conrad venire avvolto da una luce fortissima, che però si dissolse quasi subito. Quando riuscii a guardarlo di nuovo, anche lui aveva la coda.

Era più lunga di quella di Susan, e di un blu diverso, elettrico. Nonostante fosse flessuosa e aggraziata, era sorprendentemente forte e mascolina, come non avrei mai creduto possibile.

Avrei anche potuto continuare a contemplarlo per sempre, non fosse stato per un piccolo dettaglio: stavo soffocando.

Sapevo nuotare, e anche molto bene, ma in quel caso era diverso. Era come se avessi avuto qualcosa attaccato in fondo ai piedi, che mi impediva di tornare in superficie. E non riuscivo nemmeno a nuotare.

Susan era già schizzata via, in cerca di chissà che cosa, ma Conrad capì subito che c'era qualcosa che non andava. Mi si avvicinò e mi prese le mani. In qualche modo che non capii sentii la sua voce nella mia testa, esattamente come fuori dall'acqua, ma stavolta senza usare le orecchie- Lydia, che succede? Perché non ti sei trasformata?-

C'era agitazione nella sua voce, lo percepivo chiaramente. E cercai di rispondergli- Io...non lo so! Mi sento soffocare, e non posso fare nulla!-

-C'è una sola spiegazione. La tua mente, o forse solo una parte, si rifiuta di credere che tutto questo sia vero. È troppo tardi per tornare indietro. Ora hai due possibilità: credere con tutta te stessa che sia vero, e trasformarti, o morire. E non hai molto tempo per decidere.-

Che bella scelta: o così o muori. Ma anche io percepivo di non avere ancora molto tempo.

Ma dubitavo di avere molta scelta: avevo visto che le sirene esistevano, avevo accettato di essere la loro principessa prescelta eccetera. Se dopo tutto questo non credevo ancora, mi restava solo un'alternativa: morire.

In qualche modo che non compresi, Conrad afferrò la mia decisione, o meglio, la mia non-decisione. E io vidi nei suoi occhi che non mi avrebbe permesso di andarmene.

Poi lui fece una cosa sconvolgente: mi prese il viso tra le mani, mi guardò negli occhi e mi disse forte e chiaro- Non posso perderti. Non posso permettere che tu vada via da me.-

Quelle parole si depositarono nel mio cervello e aprirono una porta che non sapevo neanche che esistesse, figuriamoci che fosse chiusa.

Di colpo ritrovai la voglia di vivere che non sapevo di avere perso. E questo innescò una reazione nel mio corpo.

Fui avvolta da un bozzolo di luce accecante. Inizia a vedere benissimo, e le mie orecchie captarono ogni minimo suono. Non sentii più freddo, e nemmeno il peso che mi tirava a fondo. Percepii che le mie gambe si univano insieme, che i polmoni si adattavano alla mia nuova condizione. Perfino il mio cervello sembrò ingrandirsi. Voglio dire, sapevo che l'essere umano utilizzava solo una minima parte del suo cervello. Ma in quel momento, sezioni del mio cervello che appartenevano solo alle sirene si spalancarono, e vidi un grande potere e le stesse qualità che Conrad aveva citato sull'aereo. Vidi anche i miei difetti, ma questa consapevolezza era solo una parte della trasformazione.

Tutto questo durò una manciata di secondi, poi la luce si dissolse.

Mi guardai. Al posto delle gambe avevo una bellissima, aggraziata coda di moltissime sfumature verdi, che pure erano in totale armonia.

Al posto della maglia avevo un reggiseno verde, in armonia con la coda.

Ora, non ero il tipo che se ne andava in giro col davanzale seppellito sotto maglie informi, anzi, di solito mi compravo delle magliette parecchio aderenti, ma il mio seno a malapena coperto e la presenza di Conrad mi mettevano in imbarazzo.

I capelli mi fluttuavano attorno, quindi evidentemente non avevo più la coda.

Tutto considerato, dovevo assomigliare molto alla Sirenetta.

Quando ebbi finito di guardarmi, mi girai verso Conrad. Anche lui mi stava mangiando con gli occhi.

-Prima della trasformazione, per caso, hai pensato qualcosa del tipo “non posso perderti”?-

Vidi lo stupore nei suoi occhi, ma proprio in quel momento Susan fece ritorno.

-Ho trovato il portale. Quindi datevi una mossa, altrimenti a Mediterranea dovrete arrivarci a nuoto!- annunciò tutta allegra, apparentemente ignara di ciò che aveva interrotto.

Ci guidò fino al portale, un vortice di energia blu, e passandoci arrivammo in un corridoio illuminato da delle fiaccole che ardevano sott'acqua.

Angolino dell'autrice:
Rieccomi qui! In questo capitolo ci sono un po' di stranezze e anche un pochino di pensieri sdolcinati e romantici...ma non ci posso fare nulla! Spero che vi sia piaciuto, e mi piacerebbe molto sapere le vostre opinioni. Un grazie enorme a tutte coloro che hanno aggiunto la storia alle seguite, mi aiutano tantissimo a continuare il racconto!
angioletta2901
   
 
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