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Autore: Giulia_Dragon    14/12/2015    1 recensioni
Sono passati mesi dalla sconfitta di Uriel e malgrado la poca voglia per Axel e Kurasa è ora di tornare a scuola. I due si ritrovano in classi separate e questo non piace a nessuno dei due soprattutto quando vengono a sapere che qualcuno trama contro di loro, qualcuno che li vuole separare per sempre
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Dangeros Games saga '
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Axel

La ferita che avevo sul corpo mi faceva male, ma
questo non lo dissi a Kurasa.
Non sapevo chi mi avesse fatto quel taglio,
doveva essere qualcuno che ci conosceva bene.
Sospirai appena mentre gurdavo distratto il
libro di scienze. Non avevo letto una parola
e non stavo ascoltando la spiegazione del professore,
la mia mente era concentrata sul mistero
che avvolgeva quella ferita.
In quel momento il bruciore divenne quasi
insopportabile e fui costretto a chiedere
al prof di uscire.
Corsi in bagno e vomitai sangue, caddi in
ginocchio quasi privo di forze mentre tossivo.
Ansimai tirandomi su.
Mi passai una mano sulla fronte ero sudato
marcio, mi tolsi la camicia e notai che
la ferita era rossa e pulsava come se fosse
viva.
La testa iniziò a girarmi e in un attimo
sentii il pavimento sulla faccia.

****
-Ax! Ax! Svegliati!- una voce mi arrivò alle
orecchie lontanissima.
Tentai di aprire gli occhi e a fatica ci riuscii.
La prima cosa che vidi fu il volto di Kurasa.
-Ku..rasa?- mormorai a fatica, lui annuì con
forza.
-Cosa ti è successo?- mi chiese.
-N-non lo so, la ferita sembrava viva- affermai
ansimando.
-Fa vedere- subito mi tolse la camicia e fissò
quello sfregio che ancora pulsava con forza
impedendomi di rimanere lucido.
-È un marchio demoniaco! Chi ha osato farti
questo?- domandò furioso il demone.
Ero troppo debole per rispondere e sentivo
che presto avrei riperso i sensi.
Lui mi sfiorò il viso mentre vedevo che le
grandi ali nere e viola di Kurasa gli erano
apparse sulla schiena.
-Tu sei mio e solo mio nessuno può marchiarti-
ringhiò lui a poca distanza dal mio volto
stanco.
-Temo che colpirà ancora- dissi cercando
di tirarmi su senza riuscirci. Lui mi strinse
forte facendomi appoggiare la testa al suo
petto mentre venivo scosso dai brividi.
-Ax, non svenire rimani lucido, resta sveglio.
Ascoltami- la sua voce mi arrivava debole.
-Non ci riesco Kurasa mi sento debolissimo-
-Resta con me ascoltami- mi sforzavo di
restare sveglio, ma mi risultava molto difficile.
In un secondo scomparimmo.
Ci ritrovammo a casa.
-Non puoi restare dove c'è chi ti ha marchiato-
affermò lui, ma potevo sentire la sua rabbia.
Non poteva accettare che qualcuno mi avesse
fatto del male.
In un attimo il buio mi avvolse di nuovo, sentivo
solo il calore delle braccia di Kurasa intorno al
mio corpo, il resto erano solo tenebre gelide. 

 
  
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