Cap.19 Insieme (quasi) per sempre
Bra allargò le braccia e
girò su se stessa, gettò indietro
la testa facendo ondeggiare i lunghi capelli azzurri.
Allungò il braccio contro
il microfono davanti a sé, alzò e
abbassò il capo a tempo di musica e si
avvicinò il microfono alle labbra.
“E quando ti sei perso, che
la notte urla ed è solo
tempesta. Non lasciarmi sola in questa tempesta”
cantò. Si portò l’altra mano
al seno prosperoso stretto dalla maglietta nera.
“Vienimi a
riprendere!” cantò. Mary Jane si portò
il martini
alle labbra e sorseggiò il contenuto. L’oliva le
finì in bocca e la masticò
rumorosamente. Appoggiò la testa sulla spalla di 17 e
socchiuse gli occhi.
“Ancora non riesco a
credere che siamo tornati a casa tutte
e due sani e salvi” sussurrò. 17 le
accarezzò la testa un paio di volte.
“E’ stata gentile
la Briefs ad affittarci quell’appartamento
vicino a loro” mormorò. La giovane
giocherellò con il crocifisso al suo collo e
allungò le gambe sotto la scrivania.
“Dimmi la
verità. Tu non hai voluto lasciare la montagna
solo per cambiare vita e stare accanto a tua sorella. Quel saiyan,
Vegeta,
vuole tenermi sotto controllo perché sono una mezza
demone” bisbigliò. 17
indicò la giovane sul palchetto del karaoke, le parole del
testo della canzone
scorrevano su uno schermo azzurro alle sue spalle.
“Hai
l’età di sua figlia. Probabilmente vuole solo
proteggerti” disse. Mary Jane si morse l’interno
della guancia. Prese la mano
di 17 nella propria e deglutì.
“Non bisogna per forza
amarsi per stare insieme e non per
forza chi si ama riesce a rimanere insieme”.
Iniziò. Il cyborg inarcò un
sopracciglio e la guardò appoggiare il bicchiere vuoto sul
tavolo.
“Alle volte delle coppie
assurde funzionano pure. Quella
Bulma che ci ha affittato la casa riesce a sopportare Vegeta, mia
sorella ha
avuto il fegato di sposare un nanerottolo”
sussurrò. Mary si sporse e afferrò
una bottiglia di vodka alla fragola, aprendola.
“Hai deciso di perdonarlo
solo perché mi ha salvato la vita?”
chiese. Sorseggiò il contenuto della bottiglia, socchiudendo
gli occhi. 17
osservò un’altra canzone iniziare nello schermo
dietro Bra.
“Cado a pezzi, ho passato
la mia vita ha correre, ma ora i
miei demoni mi hanno raggiunto” cantò
l’azzurra.
“E se anche
fosse?” chiese. Mary Jane gli tolse il foulard,
lo strinse con la stessa mano con cui teneva la bottiglia e gli
baciò il collo.
“Penso che potrei
continuare ad amare un tipo così, ma io
non sono immortale … resterai al mio fianco fino alla fine
dei miei giorni?”
chiese. C17 le leccò le labbra, sentendo il sapore della
vodka e le sorrise.
“Fino all’ultimo,
mia sacerdotessa demone” sussurrò
seducente.