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Autore: Viandante88    06/03/2009    2 recensioni
E se tra noi realmente esistessero persone 'diverse'? E se i così detti vampiri vivessero tra noi normalmente e non fossero desiderosi di sangue umano, ma bensì golosi di aglio e di tutti i cibi umani? Un sogno, un destino. Sarà Ginevra a far scoprire la verità ad un nuovo compagno, che si accorgerà ben presto di non essere ciò che sempre ha creduto. Buona lettura!
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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: IL NUOVO STUDENTE.

Corsi a casa più velocemente che potevo, ero davvero spaventata!
Come avevo fatto a sognare una persona che non avevo mai visto in vita mia? Era assurdo!
'Ok, adesso calmati Ginevra, e ragiona... E' possibile che lo abbia visto in giro senza farci caso e che il mio inconscio lo abbia riportato
nel sogno, è razionale' respirai profondamente.
'L'unica domanda che mi pongo è, dopo tutto il paese è piccolo, come diamine ho fatto a non notarlo un tipo così!?'
'Forse allora si trattava di un sogno premonitore, magari sono una specie di sensitiva e non lo sapevo...'
Ma cosa stò dicendo! Stò letteralmente impazzendo! Sensitiva io che a malapena ricordavo che giorno era domani!

Sentì il rumore delle chiavi nella porta.
"Sono io! Tesoro!" era la voce di papà.
"Ciao Gin, che ci fai con la giacca stavi uscendo?" mi domandò mentre si toglieva le scarpe.
"No, in verità sono appena tornata, ho fatto un giro in piazza." risposi io ancora con la testa tra le nuvole.
"Ma che hai? Ti vedo strana? Non è che ti sei beccata la febbre?" si avvicinò e mi posò le labbra sulla fronte:
"ma no! Stai benissimo!" concluse scompigliandomi i capelli.
Mi tolsi la giacca  e la appesi al gancio di fianco alla porta, poi entrai in cucina, dove papà si stava già mettendo all'opera per preparare
da mangiare. Dimenticavo di dire che lui è un cuoco e ha un ristorante tutto suo giù in città, in società con il suo migliore amico
di sempre, lo zio Raffaele, il papà di Linda per l'appunto!
In compenso mamma Silvia non sa neanche fare un uovo sodo! Ma Luca, mio padre, è felice di poter cucinare per lei!
Sono davvero innamoratissimi, e tra poco faranno 10 anni di matrimonio!
Devo ammettere che fanno una bella coppia! Anche papà infatti ha i capelli chiari e gli occhi verdi.
Io dalla mia vera mamma ho preso le cose peggiori i capelli scuri, ne ricci ne mossi, un incubo, e la carnagione chiarissima.
Che però non mi dispiace così tanto devo dire, ci sono affezionata! State indietro lampade!


"Senti papà.." cominciai a parlare sedendomi su una sedia e appongiando le braccia al tavolino, sul quale mangiavamo normalmente
quando non avevamo ospiti.
"Uh uh.." mi rispose lui mentre assaggiava il sugo dal cucchiaio in legno.
"Ti è mai capitato di sognare qualcosa che poi si è avverato?" gli chiesi pensierosa facendo dei disegnini con le dita sulla tovaglia.
Si girò verso di me con il cucchiaio ancora in mano e si mise a pensare.
"Mmm.. beh, mi pare proprio di si tesoro.." disse dopo qualche secondo.
Mi girai subito verso di lui: "davvero?! e che cosa?!" gli domandai curiosa di sapere! Forse allora non ero pazza!
"Ma come cosa Gin? Ho sognato tutta la vita di avere una famiglia meravigliosa e un lavoro soddisfacente, e così è stato!"
Sorridendo si rigirò mettendo l'acqua sul fuoco e cominciando a canticchiare.
Ero perplessa: "Si beh, io veramente non intendevo proprio questo..." risposi sotto voce sospirando.
"Ah no? E che cosa intendevi?" Chiese lui indaffarato ai fornelli.
"No, nulla..lascia perdere.." Conclusi rassegnata.
Forse mi stavo facendo tanti problemi per  niente -in fondo.

Squillò il telefono e il suono improvviso mi fece spaventare.
"Vai tu Ginny?" mi chiese mio padre, come se avesse la minima intenzione di muoversi dal suo sughetto.
"Si, si.." Tanto ormai ero già li.
"Pronto, chi è?"
"Ciaaaooo! Sono io! Ho assoluto bisogno che mi dica come cavolo si fa l'esercizio di inglese! Non ci capisco una mazza!"
"Linda il prof lo ha spiegato oggi, è semplicissimo..." le risposi in tono di rimprovero per farla arrabbiare.
"Dai Ginny! Io ti aiuto sempre in matematica! Poi durante la lezione di inglese ero troppo impegnata a guardare Gerri!
Aahhh, è così bello! Ti supplicoooo!" insistette lei.
Scoppiai a ridere:" Ma dai lo sai che non ti direi mai di no!" le dissi dirigendomi a paralre in camera mia.
Sapevo che le cose sarebbero andate per le lunghe!
Rimanemmo un 'ora al telefono, mi ci volle mezz'ora solo per farle capire l'esercizio, e nell'altra mi parlò  senza prender fiato di Gerri,
il nostro compagno di classe che le piaceva.
Quando riattaccammo scesi al piano di sotto, depositando il cordless al suo posto. Entrai in cucina, la cena era in tavola.
"Sentite voi due avete a vostra disposizione un 'intera e stupenda camera per strofinarvi l'un l'altra, se non la usate me la prendo volentieri io,
visto che la mia è più piccola!" Esclamai quando vidi papà attaccato a mamma Silvia impegnati a baciarsi.
"Hai ragione tesoro scusaci!" escamò la mamma avvicinandosi a me e dandomi un bacio sulla guancia.
"Hey! Non dopo aver baciato lui però!" reclamai io pulendomi con la mano.
Loro risero.
"Su coraggio, tutti a tavola ora! Penserai dopo a disinfettarti tesoro!" Disse papà prendendomi in giro.
"Ah ah ah, spiritoso!" risposi sarcastica.
Mio padre aveva superato se stesso per la cena, come sempre del resto!
Appena finito me ne andai in camera mia e mi sdraiai sul letto accendendo la televisione, non c'era nulla di bello, e alla fine
lasciai su un film d'amore, che raccontava la storia di una donna alla ricerca continua del suo principe azzurro e alla fine si accorge
che lo ha sempre avuto accanto, e si innamora del suo miglior amico.
Quando finì spensi la tv. ' Troppo scontato' dissi tra me. Accesi una luce sul comodino e mi misi il pigiama, dopo di che andai a letto,
mi sentivo stanca. Però ero più tranquilla rispetto al pomeriggio, soprattutto grazie a Linda, che con la sua allegria e il suo
continuo chiacchierare riusciva sempre a distrarmi e a farmi tralasciare i miei problemi.
Ero fortunata ad avere un'amica come lei, e poi dopo tutto nella vita una coincidenza può anche capitare.
Quella notte feci ancora lo stesso sogno.


La sveglia cominciò a suonare alle sette come ogni mattina. Allungai una mano per spegnerla e mi stiracchiai ancora con gli occhi chiusi,
scesi in cucina per far colazione e sul tavolo trovai già il mio bicchiere con a fianco il succo d'arancia e qualche biscotto.
In verità fino a qualche tempo fa non mangiavo la mattina, ma mio padre ha sempre avuto da ridire al riguardo, quindi alla fine ci siamo
accordati su qualche biscotto appunto, con molto zucchero ed energetici.
Secondo lui non si può iniziare la giornata a stomaco vuoto! E io sapevo quanto era difficile smuoverlo se era convinto di qualcosa!
Tornai di sopra a lavarmi e vestirmi, quella mattina optai per un maglioncino bluette e un paio di jeans scuri,
poi scesi di sotto misi la giacca ed uscì.
Proprio in quel momento arrivò Linda correndo, con un toast spalmato di marmellata in bocca, e una parte di giubbino ancora da infilarsi.
"Erdoami" esclamò col fiatone finendo di indossare il giubbino tenendo sempre la fetta di pane tra i denti.
"Sei in ritardo... ancora!" feci l'arrabbiata.
Si tolse il pane dalla bocca:"Scusami davvero! Ma non è colpa mia, la sveglia non è suonata!"
"Già immagino... ma tu l'avevi puntata?" le chiesi conoscendo già la risposta.
"Beh... no! Ma questi sono particolari in fondo no?" mi rispose finendo di mangiare e leccandosi le dita sporche.
"Sei proprio irrecuperabile Lilla!" scoppiai a ridere guardandola. Lei fece lo stesso.
Arrivammo in classe prima del suono della seconda campanella e ci sedemmo ai nostri posti, purtroppo quest'anno non eravamo vicine,
io ero nel terzo banco vicino alla finestra e lei nel quarto dalla parte opposta.
Ma riuscivamo sempre a trovare un modo per parlare!
"Buongiorno a tutti ragazzi." salutò entrando il professore di inglese.
Vidi Linda già cercare di nascondersi dietro al compagno davanti, e mi misi a sorridere scuotendo la testa.
"Bene ragazzi da oggi ci sarà un nuovo studente nella nostra classe, mi raccomando di comportarvi bene... Entra pure Damian."
Disse il prof. facendo un gesto con la mano.
Rimasi impietrita, non potevo crederci, era lui, ancora quel ragazzo.
"Ciao a tutti, il mio nome è Damian Dragomir Conticini, mi sono trasferito da poco dalla Romania, e spero di trovarmi bene qui."
Parlò con una voce incantevole, non lo avevo notato il giorno prima, ma era molto più bello dal vivo che nel mio sogno.

RINGRAZIAMENTI:
*Grazie ladystorm94 per la tua bellissima recensione! Sono felice che ti sia piaciuta, e spero ti piacerà anche questo capitolo! Ancora grazie!
*Grazie pacci! Lo sai già che ti voglio bene no? Senza di te non avrei neanche cominciato, grazie che mi incoraggi!
Ringrazio tutti voi che leggete, spero tanto che anche questa storia possa piacervi, è più semplice dell'altra, ma molto dolce!
Grazieeeeeeeeeeeeeeeeee! Bacioni!
  
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