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Autore: Alison Cole    15/12/2015    6 recensioni
Pensate ad una ragazza qualsiasi, l'aspetto esteriore non ha molta importanza. Ha una migliore amica, un fratello e una madre strana e leggermente iperprotettiva.
Una vita normale. E fin qui, nulla di particolare.
Ma, se entrando in una pasticceria scoprisse che i suoi dipendenti allo scattare della mezzanotte si trasformassero in mostri assettati di sangue a causa di una maledizione e, per dei motivi ancora ignoti, di esser dentro a questa faccenda più di quanto lei stessa sperasse, cosa pensereste?
Beh, poiché la ragazza in questione sono io, penso di aver una gran SFIGA.
Ci mettiamo di mezzo anche un paio di affascinanti stolker e uno psicopatico megalomane e siamo a cavallo.
Sono Roxanne, una ragazza normale con una vita decisamente anormale.
"Cosa era quella... COSA?!"
"Esci dalla mia testa, dannazione!"
"Io ho ucciso molte persone innocenti... non vorrei tu fossi la prossima"
"Invece di blaterare che ne dici di morire? Non sei mica un boss finale di Kindom Hearts!"
Tutti hanno segreti da nascondere. Io sono alla ricerca della verità.
Ma voi... siete sicuri di volerla scoprire?
***
Salve a tutti! Questa è la prima FanFiction da me pubblicata in questa sezione! ^^
Siate magnanimi ahah
Genere: Horror, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Curse- La Saga delle Maledizioni'
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Chapter Seven
 Hide and Seek


"La vita è un gioco a nascondino con se stessi,
sempre più raffinato e complesso man mano che il tempo passa." 

Jonathan Carroll

 

Ho paura. Anzi, sono terrorizzata.
Sto correndo lungo uno dei tanti corridoi presenti in questo dannatissimo posto tenendomi una mano poggiata sul viso.
Varco l'ennesima porta, ritrovandomi in un ampissimo salone: librerie, poltrone, divani, un camino, mobili… i miei occhi analizzano in breve tempo ogni possibile rifugio dove potermi nasconde.
Mi fermo davanti a un mobile, scoprendo che al suo interno detiene solo un paio di cappotti e che vi è abbastanza spazio per contenere un essere umano.
Mi accuccio sul fondo e chiudo le ante, lasciando solo un piccolo spiraglio, giusto per controllare la situazione fuori. Allontano la mano dal viso per poi osservarla con ribrezzo.
Sangue. Sto sanguinando, diamine.

Quando poco prima quella volpe mostruosa mi era saltata addosso, avevo risposto con un assestato colpo di mazza in pieno muso, lasciandole un bel livido. Un suo tentacolo era partito spedito verso il mio viso, ma io lo avevo deviato appena in tempo, o almeno così credevo. Successivamente, mi ero fiondata fuori dalla stanza in una corsa sfrenata alla ricerca di un luogo sicuro.
Probabilmente quelle tenaglie affilate mi avranno colpito di striscio... oppure...

Un cigolio inquietante riecheggia per tutta la sala riportandomi al presente.
Mi gelo sul posto, trattenendo il respiro.
La volpe bianca di poco fa entra lentamente, muovendosi con circospezione. Percorre l'area con le sue iridi color topazio alla ricerca di qualcosa… ehm o meglio qualcuno, visto che sicuramente sta cercando me per ringraziarmi dell'amabile mazzata che le ho rifilato.
Un altro suono gracchiante e il rumore metallico di passi pesanti. Rivolgo la mia attenzione su una figura alta e robusta che avanza in direzione della creatura bianca.
Inizialmente non ho la più pallida idea di chi sia; c'è troppo buio per capirne le fattezze a questa distanza. Arrivato però a pochi passi dal mio nascondiglio non mi è poi così difficile riconoscerlo: l'enorme coniglio viola sorride sadicamente, la parte animale del suo viso increspata in un'espressione ilare.
Un brivido di puro terrore mi percorre la spina dorsale.
I due esseri si guardano negli occhi, come intrattenuti in una muta conversazione.
Altri tonfi pesanti. CHI C'È ANCORA?!
Serro gli occhi con forza… non sono certa di voler controllare chi è appena entrato nella stanza.
I tonfi sono più nitidi e vicini.
Sono in preda al panico. Voglio tornare a casa.
Vorrei non essere mai scesa qui sotto, vorrei non essermi ubriacata, vorrei che Khloe non avesse fatto questa festa, vorrei non aver litigato con mia madre, vorrei che Nico non avesse problemi, vorrei non essere mai entrata in questa pasticceria, vorrei che quell'incidente non fosse mai avvenuto, vorrei non aver perso la memoria... Vorrei non essere mai nata!
Apro gli occhi. No. 
Non mi hanno ancora trovata... posso ancora sopravvivere... vero?
Il primo pensiero che mi viene guardando il nuovo arrivato è l'immagine di un pulcino… ma enorme, sproporzionato, con un becco gigantesco, denti affilati come lame, la pelle scorticata in vari punti e due occhi azzurri indemoniati.
Mi tappo la bocca con le mani mentre due scie di lacrime iniziano a solcarmi il viso stanco.
Le lacrime salate mi pizzicano un po' la ferita, ma non mi importa: sono troppo concentrata a cercare di rallentare il mio battito cardiaco impazzito per preoccuparmi di ciò.
Quando la gallina si gira nella mia direzione, mi mordo il labbro inferiore a sangue per evitare di urlare.
Cerco di tranquillizzarmi.
Non può vedermi, non può… non può dannazione!
Gli occhi spiritati del pollo si assottigliano, la testa piegata leggermente di lato. 
Parte del viso è completamente privo di pelle… è a dir poco ripugnante.
Dopo una manciata di minuti a mio parere eterni, il mutante si volta, mostrando una schiena ricoperta da spuntoni metallici, simili ad aculei. I tre, incredibilmente, tra ringhi e spintoni escono dalla stanza, ignorandomi completamente.
Emetto un sospiro di sollievo, liberandomi dal peso opprimente che mi schiacciava lo stomaco.
Apro lentamente l'anta di mogano dell'armadio, cercando di rimettermi in piedi.
Superato un primo momento di spossatezza, dovuto probabilmente all'eccessivo stress, mi incammino verso la via opposta presa dai tre mostri. Con la mazza impugnata saldamente, spalanco la porta, ritrovandomi davanti una scelta… destra o sinistra?
Scelgo sinistra, visto che da destra provengono dei suoni raccapriccianti, e, successivamente, svolto a destra.
Questo corridoio è quasi privo di luce e rischio più volte di inciampare sui miei stessi passi.
Mi volto un attimo, controllando che nessuno mi stesse seguendo... e in quel momento vado a sbattere addosso a qualcosa di duro.
Reagisco subito d'istinto: lo colpisco con tutta la forza che ho, scaraventandolo a terra.
Solo ora noto che è una specie di bambola di plastica un po' sproporzionata e a grandezza umana.
Ha un'aria familiare… capelli dorati, fisico asciutto… Sembra così innocuo...
-M-mi dispiace…- mormoro, più a me stessa che ad altri.
La bambola inizia a muoversi lentamente, girando la testa di 180 gradi per guardarmi, un sorriso triste ed inquietante dipinto in viso, le sue iridi fisse nelle mie. Indietreggio, spaventata. Vuoti.
Quegli occhi… non possono vedermi… sono vuoti, senza luce. Apre appena le labbra, mostrando una fila di aghi affilati. Sembra sul punto dir qualcosa, ma dalla sua bocca non fuoriesce una sillaba, solo una specie di lamento, sofferente.
Mi sento incredibilmente in colpa… ma questo non è il momento adatto per i sentimentalismi.
D'altra parte lui è uno di loro.
-...s-scusa… scusa!- gli grido mentre mi allontano, proseguendo per la mia strada.
Corro a più non posso, sperando di trovare l'uscita il prima possibile.
Non ne posso più! 
Non ce la faccio!
Finalmente vedo una luce… una lampadina, simile a quella solitaria che era appesa nella scala da cui ero scesa.

Eccola! Posso farcela! Mi slancio con tutto il corpo, le gambe ormai distrutte dalla stanchezza, la vista leggermente annebbiata.
Qualcosa mi trattiene. Urlo. 
Un dolore lancinante mi percorre tutto il corpo, prepotente e straziante. 
Denso sangue caldo inizia a colare dallo squarcio creatosi sul mio braccio, gocciolando sul pavimento. 
Un uncino viene rimosso dalla mia carne martoriata, producendo un suono raccapricciante. 
Inciampo sui miei stessi piedi, cadendo a terra, il braccio sinistro che brucia come stesse andando a fuoco. 
Cerco di voltarmi, di visualizzare l'enorme essere che ho davanti, di mettere a fuoco il più possibile, ma le lacrime che mi invadono gli occhi me lo impediscono. Striscio all'indietro, in un disperato tentativo di sfuggire alla morte, di scappare da questa sorte ormai destinatami. Il mio aggressore mi blocca a terra con un piede, schiacciandomi lo sterno fino a quasi togliermi la capacità di respirare. 
Mi dimeno, scalcio, ringhio… sono una furia mentre cerco di convincermi che non è ancora tutto finito, trattenendo violentemente quel barlume di speranza che mi rimane.
Sento qualcosa di gelido, metallico e pungente premere sotto il mento, vicino alla giugulare.
Mi freno. 
Ora riesco a vederlo, a scorgere chi mi sovrasta con un uncino puntato alla gola, arrugginito e sporco di sangue fresco… il mio.
Possiede un muso di volpe in parte ricoperto da pelo ispido e rossiccio e in parte privo di rivestimento, lasciando così intravvedere la struttura di base in acciaio; uno squarcio che parte da metà fronte attraversa l'occhio destro e termina all'altezza della bocca; le gambe sono quasi prive di pelle, ricoperte solamente in alcune zone di carne marcia e sangue rappreso; il busto è un miscuglio di ossa e tubi metallici che si attorcigliano lungo la colonna vertebrale; le braccia muscolose terminano una in un enorme uncino, una in una mano antropomorfa provvista di artigli.
Fisso l'unico occhio aperto dell'ennesima creatura infernale frequentante questo posto dimenticato da Dio.
Rabbia, confusione, ferocia animale…
Porto entrambe le mani al polso del braccio uncinato della volpe, spingendo l'arma sempre più contro la mia pelle.
-Avanti… fallo- mormoro con voce roca mentre scie di lacrime solcano nuovamente il mio viso. 
Ormai è finita… è inutile combattere. 
Lui sembra sorpreso. 
Incerto, carica il colpo definitivo. 
È la mia fine. 
Serro gli occhi, aspettando che la mannaia si abbatta su di me… ma l'unica cose che mi giunge è lo stridere dell'uncino contro il pavimento, a un centimetro dalla mia testa.


Ali's Note: 
Ok... ok... OK! Ora mi linciate lo so già ahahah
I'm a bad girl! Ma dovevo per forza chiuderlo così il capitolo... sorry u.u
Se quindi volete leggere il seguito lasciate una piccola recensione. E forse lo carico giovedì invece di venerdì u.u
Non trovate che io sia un amore??? ♥_♥
Bevis: Io avrei detto che somigli più a una vipera... 
Ali: ... *rumori di lotta e urla*
*l'autrice torna con la Mazza insanguinata*
Aaah, questa mazza ve la ritroverete mooolto spesso. Trovo che sia ottima contro gli ebeti  ^^
Comunque ringrazio come al solito tutti voi! Grazie infinite per il sostegno♥
Bene bene... da Ali è tutto gente! Ci si sente venerdì (o giovedì... dipende da voi eheh)!
Jaa ne ♥
Alison Cole

*QuEsTiOn TiMe*  Ho ascoltato per caso "L'Amore Eterno" di Fedez... e c'è una bimba che canticchia: "Uno, due, tre, Freddy viene per te. Quattro, cinque, sei, al sicuro non sei"... Vi sembra normale sta cosa?! xD

 

   
 
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