Capitolo 8
Primi chiarimenti
La
mattina dopo c'era
piuttosto freddo. La notte aveva piovuto, all'alba le strade erano
ancora bagnate, anche se era uscito il sole.
V-mon e Wormmon rimanevano
in compagnia di Agumon e Tailmon, alternavano momenti di tristezza a
momenti di felicità quando si presentava una buona colazione.
Koushiro e Taichi volevano parlare agli altri delle scoperte avvenute
il giorno prima e fissarono un appuntamento nel pomeriggio, non c'era
impegno che teneva. La mattinata trascorse normale, fino a che non
arrivò l'intervallo.
Hikari rivolgeva poco la
parola a Takeru, consapevole del fatto che questo atteggiamento
rendeva le cose solo più complicate. Era sempre stata buona,
gentile, disponibile con tutti, prima venivano gli altri e poi se
stessa, l'aveva fatto anche stavolta. Come tutte le persone buone,
alla fine, sarebbe arrivato il momento in cui la sofferenza taciuta
per troppo tempo sarebbe venuta a galla ed era arrivato.
Uscì dall'aula per andare
in bagno e sciacquarsi il viso, chiuse il rubinetto e si guardò allo
specchio. Aveva la faccia di una che sarebbe scoppiata a piangere in
ogni momento, gli occhi erano tristissimi. Scosse la testa, dandosi
uno schiaffetto: basta essere depressa. Decise di scendere in cortile
per prendere una boccata d'aria e fare due passi, in attesa di un'ora
di chimica. All'improvviso sentì una mano prenderle il polso e farla
girare.
<< Hikari, che cosa
ti prende? >>.
Agitò il polso e fece
lasciare la presa a Takeru. << Sto benissimo
>>.
<< Ieri ti ho vista,
stavi piangendo >>.
Trasalì ma fece finta di
niente. << Ti sbagli >>.
<< In queste ultime
settimane mi sembri sempre insofferente. C'è qualcosa che ti turba?
>>.
<< Ti ho detto che
sto benissimo! >>.
Takeru sospirò, gli
pesava fare quella domanda. << È Misae il problema?
>>.
Nel sentire il suo nome,
la maschera quasi crollò, sentì gli occhi pungere e cercò di
trattenersi. << Non ho niente contro Misae
>>.
<< Non ho detto
questo >>. Si avvicinò. << Sei forse
gelosa? >>.
<< Che dici? Da
quando sei così egocentrico? >>.
<< Da quando ti vedo
star male ogni volta che sono in compagnia di Misae >>,
le prese
dolcemente una mano. << Hikari siamo sempre stati sinceri
>>.
<< Le cose cambiano
>>, disse. << Tu hai una ragazza ora, non
possiamo essere
amici come prima >>.
Le strinse la mano. <<
Il fatto che io abbia una ragazza non significa che non possiamo
essere ancora amici >>.
Guardò i suoi occhi
azzurri. Era veramente così ingenuo?
<< No >>, fece
per lasciare la sua mano. << Mi dispiace >>.
Takeru la strinse ancora
più forte. << Perché Hikari? >>.
<< Ti prego, non
rendere le cose ancora più difficili. Lasciami >>.
Non lo fece. << Non
finché non mi dai una spiegazione! >>.
<< Ti ho detto di
lasciarmi! >>.
Takeru si sentì tirare
per una spalla e lasciò a forza la mano di Hikari.
<< Sei sordo forse?
>>, disse Taichi. Aveva assistito agli ultimi minuti e
sentito
sua sorella chiedere più volte di lasciarla andare, all'ultima
richiesta non aveva potuto non intervenire.
<< Taichi >>,
sussurrò Hikari.
<< Non le stavo
facendo niente >>, disse Takeru, scrollandosi la mano
dell'amico dalla spalla. << Stavamo solo parlando
>>.
<< A me non sembra
>>. Era minaccioso. << Takeru ti avverto:
smettila di
fare il doppio gioco con mia sorella >>.
<< Taichi smettila!
>>. Hikari si mise in mezzo ai due.
<< Che succede qui?
>>.
Yamato e gli altri avevano
assistito alla scena dalla finestra.
<< Niente Yamato >>,
rispose il fratello minore.
<< A me non pare >>.
Yamato si mise di fronte a Taichi.
<< Stava
infastidendo Hikari >>.
<< Non è vero! >>,
la sorella cercò di difenderlo. << Stavamo solo
discutendo >>.
<< Se magari tuo
fratello la smettesse di fare il cascamorto con lei, nonostante
l'impegno con Misae, io non avrei nessun problema >>.
Yamato guardò male il
fratello minore ma lo difese comunque. << Non lo farà più
>>.
<< Non l'ho mai
fatto! >>.
Gli altri si erano
aspettati questo finale, prima o poi doveva succedere.
<< Basta! >>,
urlò Hikari. Aveva gli occhi lucidi. << Io non ho bisogno
della tua protezione, non sono più una bambina! >>.
La ragazzina fuggì via,
imbarazzata, Mimi e Sora la seguirono.
Prima di andare Sora
guardò Taichi. << Sei uno scemo, Taichi. A volte non
capisci
proprio niente >>.
Il ragazzo si sentì
freddato da quella frase.
<< Va via >>,
disse Yamato al fratello.
<< Ma... >>.
<< Non voglio
discutere Takeru, sparisci! >>.
Il ragazzino andò via,
salutando gli altri.
Yamato respirò
rumorosamente e guardò duramente l'amico. << Non capisci
che è
per questo tuo atteggiamento che Takeru non ha scelto tua sorella?
>>:
Taichi ebbe l'impressione
che la terra sotto i piedi gli mancasse. << Come scusa?
>>.
<< Ha ragione >>,
intervenne Koushiro. << Finché tu la proteggerai per ogni
minimo cosa, Hikari si sentirà sempre più schiacciata >>.
Il ragazzo non ci aveva
mai riflettuto. Hikari, la sua dolce Hikari, non aveva più bisogno
di lui? Negli anni l'aveva protetta da ogni male del mondo, anche se
lei era la luce più splendente. Anche se c'era Tailmon al suo fianco.
Improvvisamente si era
reso conto che lui non era più il suo protettore.
Hikari era innamorata di
Takeru e il suo cuore ferito era colpa sua.
Takeru si appoggiò a un
muro della scuola, sotto una tettoia, affranto. Il fratello maggiore
svoltò l'angolo e lo fissò.
<< Yamato... >>.
<< Ti ho difeso
perché sei mio fratello ma se ti becco un'altra volta in
atteggiamenti ambigui con Hikari... Non sarà di Taichi di cui dovrai
preoccuparti >>.
<< Non ci provo con
Hikari >>.
<< Mi prendi in
giro? >>, si spazientì, << Le bugie dille a
te stesso,
non a me. Ci sono problemi più grandi di cui occuparci e le tensioni
nel gruppo sono solo deleterie. Se ti piace Misae tanto da starci
assieme, okay. Smetti di far soffrire Hikari >>.
<< L'atteggiamento
di Taichi poco fa è il motivo per cui non sono mai andato oltre
l'amicizia con lei! >>.
<< Hai ragione, ma è
sempre sua sorella e qualunque fratello maggiore si sarebbe
comportato così. Taichi non si sente pronto a smettere di proteggere
Hikari, ora tu hai una ragazza. Questa storia finisce qui
>>.
Takeru rimase in silenzio.
<< Ci siamo intesi?
>>.
<< Intesi >>.
Hikari
si nascose in un
bagno del piano terra, piangendo. Si sentiva così mortificata
dall'atteggiamento del fratello, possibile che non riusciva a
staccarsi da lei?
<< Hikari >>,
sussurrò dolcemente Sora. << Stai bene? >>.
<< Sì >>,
singhiozzò.
Mimi la abbracciò
dolcemente. << Taichi a volte non capisce molto bene
>>.
<< Lui voleva
proteggerti, lo fa un po' troppo spesso ma non avercela con lui.
Takeru è in un momento confuso ed è evidente che tu provi qualcosa
per lui >>.
<< Il fatto che lui
abbia una ragazza ti mette tanta tristezza >>, aggiunse
Mimi.
<< Però penso che potresti provare a pensare a te, tanto
per
cambiare >>.
Hikari annuì, si asciugò
le lacrime con un fazzoletto. << Grazie >>.
La ragazzina
guardò l'amica. << Sora... l'hai detto a Taichi?
>>.
<< Detto cosa? >>.
<< Che sabato esci
con Yamato >>.
<< Esci con Yamato?
>>, esclamò Mimi.
<< Ci hai visto
vero? >>.
La ragazza annuì.
<< Oggi non mi
sembra la giornata ideale, lo farò domani, promesso >>.
Il
pomeriggio il gruppo si
riunì nell'ufficio di Koushiro. Joe aveva notato il clima teso e fu
aggiornato da Mimi circa quello che era successo, aveva scosso la
testa e non fu poi tanto sorpreso.
I Digimon mangiavano, come
al solito.
<< Dov'è Meiko? >>,
chiese Sora.
<< Non le abbiamo
detto di questo incontro >>, rispose Taichi.
<< Che cosa? Non mi
piace fare le cose alle spalle! >>, disse Mimi,
arrabbiata.
<< Neanche a me! >>,
concordò Sora.
<< Lo stesso vale
per me ma le notizie che abbiamo la riguardano, diciamo
>>,
disse Koushiro, visualizzando alcuni immagini sul grande schermo.
Spiegarono brevemente tutta la situazione, i sospetti di Taichi, le
scoperte di Hikari e il segno della fede. Infine sganciarono l'ultima
bomba, ovvero che Nishijima era stato un Digiprescelto.
L'ultima notizia fece
restare gli altri a bocca aperta, Digimon compresi.
<< Un
Digiprescelto?! >>.
<< Non è tutto. I
cinque partner Digimon del 1985 erano Elecmon della città della
Rinascita, Meramon della città dei Pyocomon, Monzaemon della città
dei giocattoli, Picklemon e infine Yukidarumon delle terre di
ghiaccio >>, spiegò Taichi.
<< Incredibile >>,
sussurrò Hikari.
<< Non l'avrei mai
detto >>, disse Tailmon.
<< Un momento...
Perché non ce l'hanno mai detto? >>, domandò curioso
Gomamon.
<< Perché non se lo
ricordano. Dopo che i Digiprescelti tornarono a casa, gli fu
cancellata la memoria per evitare la sofferenza della loro mancanza
>>, rispose Koushiro.
<< È terribile! >>,
esclamò Palmon. << Dimenticarmi di Mimi! >>.
<< Elecmon un
partner Digimon... >>, mormorò Patamon.
<< Nishijima sarà
qui tra pochi minuti, ieri ha detto che avrebbe fatto qualche
ricerca, non so di cosa si tratti >>, li informò Koushiro.
<< Chissà come si
sente il sensei >>, disse Sora. << Il suo
Digimon non ha
neanche idea della sua esistenza >>. Abbracciò Pyomon.
<< Non posso pensare
che Gabumon non si ricordi di me >>, aggiunse Yamato.
V-mon mangiò un biscotto.
<< Secondo me non hanno dimenticato del tutto
>>.
<< Cosa te lo fa
pensare? >>, gli chiese Tentomon.
<< Per me sarebbe
impossibile non ricordarmi di Daisuke! >>.
<< Ed io di Ken! >>.
<< Chi gli ha
cancellato la memoria? >>, domandò Takeru.
<< I Supremi >>,
rispose Taichi.
<< Quindi loro
possono ridargliela! >>, si entusiasmò Mimi.
<< Mica è così
semplice. Non troviamo Gennai, figurati i Supremi >>,
disse
abbattuto Joe.
<< Sei sempre un
campione di ottimismo, sai? >>, disse Gomamon, dandogli
una
zampata sulla schiena.
Qualcuno bussò alla porta
e il sensei Nishijima entrò nell'ufficio. La sua comparsa fece
zittire tutti i presenti, come se fosse entrata una creatura
leggendaria.
<< Ho interrotto
qualcosa? >>.
Tutti scossero la testa.
<< Ho delle cose da
dirvi >>, si sedette su una poltrona libera e tirò fuori
alcuni fogli. << Per chi non mi conosce, sono Daigo
Nishijima,
agente della cellula segreta informatica giapponese. Come copertura
lavoro alla scuola del vostro quartiere e immagino che ora avrete
capito perché >>.
<< Lei è veramente
stato un Digiprescelto? >>, chiese ammirata Palmon.
<< Tanto tempo fa
>>. Notò V-mon e
Wormmon. <<
Loro chi sono? >>.
<< I Digimon di
Daisuke e Ken >>.
<< Ah sì, i
Digiprescelti del secondo gruppo. Non li abbiamo trovati da nessuna
parte >>.
<< Perché sono
stati rapiti da Alphamon >>, disse V-mon, con quasi le
lacrime
agli occhi.
<< Veramente? >>,
sgranò gli occhi.
<< L'abbiamo saputo
solo poco tempo fa >>, disse Hikari.
<< Ieri ho parlato
con il mio migliore amico, Eizo. Non lo sentivo da qualche tempo e
gli ho parlato di quello che stava succedendo, anche se ne era già
informato. Pare abbia conosciuto qualche giovane Digiprescelto
americano e quindi le notizie non gli erano nuove. Ho contattato
anche Hisa, un'altra Digiprescelta. Non sono riuscita a sentire
Hideki e Kumi... be', lei è sparita in pratica >>.
<< Loro cosa ne
pensano? >>, chiese Yamato.
<< Secondo loro la
fede è sparita e spiega perché negli ultimi vent'anni Digiworld sia
tanto instabile >>.
<< E dov'è allora?
>>.
<< Non ne ho idea.
L'idea che Meiko possa avere come segno la fede è molto strano
>>.
<< So che potrà
sembrare strano... Sono dell'idea che dovremo sentire anche gli altri
due Digiprescelti, forse ne sanno di più >>, disse Takeru.
<< Hideki posso
contattarlo... Ma Kumi, non la sento da quando si è trasferita
vent'anni fa >>, spiegò il sensei.
<< Dove si è
trasferita? >>, domandò Sora.
<< Tottoro >>.
Scese il silenzio per
qualche secondo.
<< Che c'è? >>.
<< Tottoro è la
città da cui proviene Meiko >>, disse Taichi.
<< Curiosa
coincidenza >>, ironizzò Mimi.
<< Che sia sua
madre? >>, ipotizzò Joe.
<< Impossibile. Ho
visto le foto dei suoi genitori... Non è sua madre >>,
assicurò Taichi.
<< Nishijima
dobbiamo trovare Kumi e in fretta. Avrà lasciato l'indirizzo di una
scuola nuova, un cambio di residenza... Le persone non possono
sparire >>, disse Koushiro.
<< Se c'è qualcuno
che può trovare qualcosa sei tu Koushiro >>, disse
Pyocomon,
con la sua solita allegria.
<< Koushiro voglio
collaborare con te con i sistemi dell'agenzia >>.
<< Sul serio? >>,
Koushiro si emozionò.
<< Sicuro >>.
<< Wow, sei grande! >>. Mimi lo
abbracciarono con il suo solito trasporto e
il ragazzo divenne rosso come un peperone.
<< Quando... ehm...
cominciamo? >>, balbettò, ancora intrappolato
nell'abbraccio
di Mimi.
<< Subito, vieni con
me. Ragazzi >>, li guardò. << Vi faremo
sapere la prima
possibile. Tenetevi disponibili a qualsiasi orario >>.
<< D'accordo >>.
Il gruppo si disperse e
ognuno tornò a casa propria, in attesa d’informazioni.
Hikari
stava con i gomiti
appoggiati alla ringhiera del balcone, pensierosa, Tailmon le stava
affianco.
Balzò sulla ringhiera,
con un perfetto equilibrio degno di un gatto.
<< Hikari, cosa è
successo con Takeru? >>.
<< Hai notato il
gelo, vero? >>. Fece un sorriso triste. <<
Ho avuto una
discussione, è degenerata e Taichi si è messo in mezzo >>.
<< Voleva solo
proteggerti >>.
<< Lo so. Lo fa
sempre >>.
Taichi stava ascoltando
dietro la tenda, mortificato. Hikari soffriva e la colpa era in parte
sua.
La
mattina dopo Koushiro
fu assente e anche l'agente. Non aveva mai fatto un'assenza, il
ragazzo era molto ligio al dovere scolastico, aveva ottimi voti. La
sua assenza fece pensare ai suoi amici che forse avevano trovato
informazioni interessanti e stavano continuando a scavare. Andarono
anche nell'ufficio del sensei ma non c'era nessuno, nel dubbio che si
fossero rifugiati lì. Ebbero notizie di Koushiro solo verso la fine
delle lezioni, li incitava a correre nel suo ufficio subito
dopo e, per quanto fosse odioso, di non dire niente a Meiko.
Quest'ultima era diventata piuttosto silenziosa dopo l'uscita con
Hikari e stava molto in disparte, mentirle non era neanche
necessario.
Alle tre e mezzo furono
tutti nell'ufficio di Koushiro, ormai la loro vita si divideva tra
quella stanza, la scuola e i loro letti. Non c'era neanche più tempo
per gli allenamenti, le prove del gruppo, lo studio di Joe, volevano
dire che la situazione era veramente molto grave.
<< Ci siamo
preoccupati oggi, quando abbiamo visto che eri assente
>>,
disse Taichi.
<< Avevo un buon
motivo >>.
<< Che cosa avete
scoperto? >>, domandò Yamato.
Daigo Nishijima aprì il
suo portatile e sfogliò varie cartelle. << Kumi si
trasferì
nell'ottobre del 1985. Per legge avrebbe dovuto indicare alla vecchia
scuola la nuova e all'epoca niente era digitalizzato. Per nostra
fortuna dieci anni dopo hanno messo tutti i dati su computer ed è
uscito fuori che Kumi si è trasferita in un liceo pubblico in centro
città >>.
<< E poi? >>,
domandò Mimi, curiosa.
<< È rimasta lì
fino al diploma ed è qui la cosa strana. Non è mai passata a
ritirarlo >>, disse Koushiro.
<< Com'è possibile?
Se non ha mai ritirato il diploma, non si è mai potuta iscrivere al
college o lavorare >>, disse Joe, lui era informato su
tutte
queste pratiche legali.
<< Infatti non c'è
niente su Kumi dopo >>, disse Koushiro. <<
L'ultimo
indirizzo di residenza era con i genitori, non risulta nessun impiego
>>.
<< Una persona non
può sparire dalla faccia della terra >>, disse Tailmon.
<< L'ultima traccia
di Kumi è a diciotto anni, ha sostenuto l'esame del diploma ed è
sparita >>, spiegò Nishijima.
<< I genitori? >>,
chiese Takeru.
<< Era figlia unica
e, sì, qualcosa abbiamo scoperto >>. Koushiro fece
visualizzare un certificato di morte. << Sua madre è
morta nel
1991, di cuore >>.
<< E suo padre? >>,
continuò Sora.
<< Risulta residente
ancora allo stesso indirizzo del 1985, è in pensione anticipata, è
molto malato. Ho trovato diverse cartelle mediche e conti da pagare
>>.
<< Tutto questo cosa
vuol dire? >>, esclamò Taichi. << Dov'è
finita questa
ragazza? >>.
Nishijima era affranto. <<
Sono preoccupato, molto. È tutto troppo strano... Ho parlato con gli
altri stamane... Sono preoccupati anche loro >>.
<< Questa persona è
ancora viva? >>.
<< Che dici
Tentomon? >>.
<< Ha ragione.
Potrebbe essere morta >>, concordò Agumon.
<< Nel mondo degli
esseri umani non è redatto un certificato quando si muore no?
>>,
ricordò Gabumon.
<< I Digimon hanno
ragione. Non c'è un certificato di morte? >>, chiese
Hikari.
Entrambi scossero la
testa.
<< Quindi è ancora
viva! >>, esordì Patamon, in braccio a Takeru.
<< Può aiutarci a
trovare Daisuke e Ken >>, disse V-mon.
Hikari gli fece una
carezza. << Li troveremo >>.
<< Non possiamo
parlare con suo padre? >>. chiese Yamato.
<< Un’ottima
idea! >>, rispose Koushiro.
<< Peccato che
Tottoro sia a sei ore di treno >>, disse Mimi.
<< Con l'aereo ci
metti un'ora >>, le sorrise Takeru.
<< Facciamo una gita
a Tottoro questo sabato che dite? >>, propose Taichi.
Yamato e Sora si
guardarono.
<< Io non posso >>,
disse lui. << Ho un impegno >>.
<< Neanche io >>,
disse Sora, abbassando lo sguardo.
Il gruppo, Digimon
compresi, guardarono i due, zitti.
<< Uscite insieme?
>>, domandò Joe.
Yamato era leggermente
imbarazzato. << Infatti >>.
Hikari guardò Taichi e
poté sentire il suo cuore farsi in mille pezzi, ogni frammento aveva
un suono preciso, lei conosceva benissimo quella sensazione.
<< Allora buona
fortuna >>, rise Joe.
<< Joe >>,
sussurrò Gomamon, scuotendo la testa e indicando Taichi con un
gesto.
Sora avrebbe voluto
prendersi a schiaffi, non voleva che Taichi lo sapesse in quel modo.
Yamato l'aveva detto con leggerezza, non aveva pensato alla reazione
dell'amico, forse un uomo non arrivava ad avere quella sensibilità.
Taichi cercò di sembrare
normale, ma dentro di sé stava morendo. Aveva aspettato troppo e
Yamato era arrivato prima.
Koushiro batté le mani,
lo sguardo di Taichi aveva detto tutto. << Be', allora
andremo
solo noi, che dite? >>.
<< Certo >>,
rispose Hikari.
<< Ora possiamo
andare >>, disse Taichi. << Ho dei compiti
da fare >>.
Si alzarono tutti e si
salutarono, Nishijima se ne andò anche lui. Giù dall'ufficio Sora
rincorse Taichi.
<< Aspetta! >>.
<< Cosa c'è? >>.
<< Mi dispiace, non
volevo dirtelo così >>.
<< Non capisco di
cosa ti preoccupi >>, disse Taichi.
<< Be', la tua
reazione non era delle migliori >>.
<< Ti piace Yamato.
Fine della storia >>.
La durezza di Taichi la
ferì molto. << Yamato... lui... >>.
<< Si è fatto
avanti, molto semplicemente. Basta così Sora, divertiti sabato
>>.
<< Taichi non fare
così. Siamo amici >>.
<< No >>,
sussurrò, dandole le spalle. << Non siamo amici, non
posso
essere tuo amico. Mi dispiace Sora >>.
Sei anni prima il gruppo
era formato da otto bambini che condividevano una fortissima
amicizia. In ventiquattro ore ben due amicizie erano finite perché
quando il cuore ama, non ci si può accontentare di un'amicizia.
Angolo autrice!
Questo
capitolo non è
stato il massimo dell'allegria ma alla fine questa situazione doveva
smuoversi!
In queste due settimane, fino a gennaio, avrò poco
tempo per scrivere quindi dovrei, forse riuscire a pubblicare un
altro capitolo!
Alla prossima e buone
feste!