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Autore: International_Love    16/12/2015    0 recensioni
Salve a tutti! Sono alle prese con la mia prima FF su Harry Potter, cambiando leggermente le vite dei nostri amati protagonisti, aggiungendone anche qualcuno: Alison Martini. Italiana, mezzosangue e nuova Auror del Ministero della magia inglese.
Dal 1° capitolo:
"-Dovrete venire con me e Keaton, tra un ora. Preparatevi.-
-Dove siamo diretti?- chiese beffardamente la ragazza, spinta da una nuova energia per quella inaspettata missione.
-Davanti al Wizengamot.-"
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il Secondo Trio (Neville, Ginny, Luna), Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo, Più contesti
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-Le ho già detto che non lo so!-

Malfoy, dopo quasi due ore di interrogatorio, continuava a ripetere la stessa frase, stanco e provato da tutte le domande che gli erano state poste.

Alison e Keaton si guardarono di nuovo, cercando di trovare un muto accordo sul proseguimento di quella strana interrogazione casalinga. Era oramai mattina inoltrata e, nonostante Malfoy non dava segno di voler rispondere a nessuna domanda o, di non poter rispondere, decisero di continuare, senza interrompere l'interrogatorio. Di solito preferivano stoppare per qualche minuto, lasciando al sospetto tutto il tempo di pensare e riprendersi, ma con Malfoy non avevano il tempo. Sulla sua testa gravava una scadenza che sia il Centro Internazionale sia il Ministero intendevano rispettare, e la squadra di Auror dovevano risolvere quel caso prima che qualcuno dei piani alti incominciasse a fare troppe domande.

Alison, però, non sapeva più come proseguire. Era confusa. Si era preparata quell'interrogatorio per giorni, inutilmente.

Più guardava Malfoy, più si convinceva che qualcosa non quadrava. Mille domande le balenavano in testa, e a nessuna riusciva a trovare una risposta. Poi, colta da un lampo di genio improvviso, si rizzò con la schiena, sporgendosi ulteriormente sul tavolo con le mani.

-Signor Malfoy, mi parli del giorno dell'arresto.- chiese al biondo, appuntando con la penna la data del suo ritrovamento sul blocco scarabocchiato di appunti.

Ella decise di fare un passo indietro e cercare una risposta nelle non risposte che l'indagato aveva deciso di dare. Era una tecnica che non usava spesso, perché la impiegava troppo mentalmente. Cercare di decifrare ogni singola parola e comportamento legata ad essa del sospettato era estenuante, anche per un'Auror di primo livello come lei. Ma, in quel momento, con il biondo che non cavava un osso dal buco e, con un ultimo sguardo d'intesa verso il proprio collega, decise di optare per una strada più difficile ma di probabile riuscita.

-Come prego?- chiese incredulo Malfoy. Dopo tante domande sugli uomini che precedentemente aveva segnato sul foglio, si meravigliò che la ragazza cambiasse argomento, ed Alison se ne accorse.

-Il giorno del suo arresto, è stato l'Auror Potter a trovarla, giusto?-

-Si.- rispose Malfoy, volgendo il suo sguardo verso il ragazzo che tanto aveva odiato per tutti quegli anni.

-Suvvia, Malfoy! Il signor Potter non merita di certo il suo rancore. Anzi, dovrebbe ringraziarlo.- disse Alison, accortasi dello sguardo di fuoco che i due nemici di sempre si lanciavano.

-Ringraziarlo? E di cosa?- urlò in risposta il biondo, irritato dall'evolversi della situazione.

-A quanto ne so, se lui non l'avesse trovata ed arrestata, lei starebbe ancora subendo le torture dei suoi ex compari. Non è così?-

Draco Malfoy, a quella constatazione si zittì. Sapeva che era vero, ma il suo orgoglio lo stava obbligando a non cedere. Tutto il suo corpo si compose rigidamente, mostrando ai presenti la sua fierezza e il suo coraggio. Alison si aspettò una risposta da lui, una negazione del trattamento che aveva subito con il vecchio clan, ma essa non arrivò. Anche se sapeva che l'ex serpeverde era famoso per la sua codardia, in quel momento ella vide solo un uomo che coraggiosamente mostrava il suo volto ai suoi aguzzini. Se non fosse per la persona che aveva di fronte e non avesse letto e sentito la sua storia, avrebbe tranquillamente faticato a credere che quel ragazzo, ormai uomo, fosse uno scarafaggio della peggior specie, anche se qualcosa, doveva pur ammetterlo, non le quadrava. Ma aveva bisogno di risposte e, nonostante cominciava a dubitare sulle molteplici versioni del biondo, cercò di proseguire sulla strada che aveva scelto.

Quando le era stato affidato il caso dell-ex mangiamorte, aveva letto un dossier di circa trecento pagine sulla vita di Malfoy, ove non mancava, ad ogni riga, la descrizione di fatti e accaduti in cui non era coinvolto anche l'Auror che aveva di fianco. Irritandosi ancora per quella presenza non gradita in casa sua, si rivolse ancora a Malfoy, cercando di colpirlo dove più gli faceva male: il suo orgoglio.

-So che Potter è molto bravo con i Sectunsempra. Penso di... aver letto qualcosa. Keaton, aiutami, adesso mi sfugge.- Alison girò qualche pagina del suo dossier, fingendo di cercare una frase, nonostante la sapesse a memoria.

L'uomo, dal canto suo, intuendo dove la collega voleva mirare, le diede man forte e stette al suo gioco.

-Si, mi ricordo. Un incantesimo con i contro fiocchi! Io, personalmente, non sarei riuscito a fare di meglio. Mi complimento con lei, Potter. Colpire un proprio compagno, per di più vulnerabile, in un bagno della scuola, è da veri maestri.- completò Keaton, attendendo una reazione spaesata dell'Auror. Quest'ultimo si irrigidì, sentendosi accusato da un collega di vigliaccheria, il quale aveva candidamente ironizzato sull'episodio.

Alison, invece, non staccò mai la visuale dal carcerato, studiandolo in ogni minimo dettaglio. Il viso di Malfoy passò da bianco a bianco cadaverico, e gli occhi grigi gli si accesero improvvisamente.

-Bene! A quanto pare a qualcuno brucia ancora! Allora, Malfoy? Cosa vogliamo fare? Notte? Ho altri programmi per la giornata, quindi perché non fai un favore alla sottoscritta e rispondi alla mia domanda?- tuonò imperiosa ed ironica Alison, attirando lo sguardo furente del biondo.

-Non ho nulla da dire.- rispose Malfoy, dopo un brevissimo silenzio.

-Sei sicuro? Ti ricordi di come quest'uomo – disse Alison, indicando Potter alla sua sinistra – ti abbia quasi sventrato vivo e non ti ricordi di come, sempre quest'uomo, ti abbia trovato e arrestato?-

-LUI NON DOVEVA!- urlò il biondo, alzandosi dalla sedia, con le mani sul bancone e le braccia tese e tremanti.

-A qualcuno è tornata la memoria.-

-Potter stà zitto.-disse Alison, senza smettere di guardare il suo “caso”, ancora in piedi e ancora tremante.

-Signorina Martini...- iniziò a dire Harry Potter in direzione della ragazza, dopo essere stato ripreso.

-Auror Martini, se non le dispiace.... “Signor Potter.-

Egli si risentì di quel richiamo e della risposta pronta della ragazza, senza nasconderlo. Si alzò dalla sedia, furente e si sistemò al meglio gli occhiali da vista, prima di cominciare a parlare.

-Auror Martini, le ricordo che sono qui per conto del Ministero della Magia, e le suggerisco di abbassare i toni, quando si rivolge a ME.-

-E perché mai?- chiese stupita Alison, per niente intimorita dal tono che il suo “collega” aveva usato nei sui confronti.

-Perchè...-

-Da che mi ricordi, IO sono di diversi gradi superiori a lei, Auror Potter, e per quanto mi riguarda, il Ministero della Magia inglese può anche andare a farsi fottere, e se proprio ci tiene le indico anche la strada.- disse Alison, interrompendo Potter nella sua logorante spiegazione del perché il Ministero della Magia si sia intromesso nella sua indagine.

Sia Malfoy, sia Keaton volsero lo sguardo verso Alison. Il primo era stupito. Non riusciva a credere che proprio una donna riuscisse ad atterrare il grande Potter e canzonare l'intero Ministero; il secondo, invece, era più spaventato. Conosceva Alison e sapeva che ponderava perfettamente le parole e le loro possibili conseguenze, ma proprio non riusciva a credere che, nonostante i rapporti quanti stinti tra il Centro e il Ministero, il suo capo volesse proprio inimicarsi quest'ultimo.

-Come osa?- tuonò paonazzo Potter, alzandosi anch'egli dalla sedia e facendo avanzare un passo dei due Auror che presiedevano l'entrata del camino. Alison alzò un mano a mò di stop, bloccandoli sul posto. Keaton, nonostante non fosse certo della situazione che stava volgendo, si gustò la scena, appellandosi anche una tazza di caffè.

Anche se una eventuale rottura tra Centro e Ministero era oramai evidente, la situazione che in quel momento gli stava parando davanti lo divertì. Sembrava essere a teatro, dove l'unico spettatore non sapeva se ridere o piangere.

-Oso! Questa è un'indagine internazionale, e per quanto lei sia importante dalle sue parti, io sono ancora più importante. Quindi, o si mette qui, – disse ticchettando due dita sulla sedia in cui Potter sedeva – buono buono, e si tappa quella dannata bocca, o può prendere le sue chiappe reali e tornarsene dai quei molluschi inutili, che lei chiama ministri e giudici. A lei la scelta, signor Potter.-

Harry Potter avvicinò prepotentemente la mano verso la sua fidata bacchetta ma, nonostante la sua estrema voglia di colpire la donna che aveva di fronte, cercò di tranquillizzarsi e di proseguire nel suo incarico che gli era stato affidato. Si rimise a sedere, allontanando la mano dalla sua “arma”, evitando un incidente diplomatico che non sarebbe riuscito a spiegare al suo capo.

-Bene, ora che il primo bambino ha capito... Signor Malfoy, vogliamo seguire il suo esempio?- si rivolse al biondo, mostrando il suo sorriso più falso, e proseguendo come se non fosse successo nulla.

-Che cosa vuole sapere?- domandò dopo un attimo di confusione il biondo, evitando di guardare l'eroe del mondo magico.

-Il giorno del suo arresto.- proseguì indispettita Alison, mantenendo in quel momento una calma che non le apparteneva.

Il prigioniero, sorprendendo tutti i presenti, abbassò lo sguardo verso le sue mani, come se si vergognasse della sua sventura. Si guardò il braccio, ancora marchiato, e chiuse le palpebre, serrandole, per non vedere ancora.

Alison, accortasi del disgusto che provava il ragazzo verso il suo tatuaggio, provò confusione e si sentì combattuta, dentro se stessa. C'era qualcosa in lui che le suggeriva di non fidarsi di ciò che vedeva, o diceva. Capì che con Malfoy non sarebbe stato semplice dal primo momento che lo vide, esanime, nell'aula dei processi e poi all'ospedale. Lo vide indifeso, da tutti, e non riuscì a non provare un senso di pena per quell'uomo. Era la stessa sensazione che provò quella mattina, quando lo vide dormire nel suo letto.

-Signor Malfoy?- incitò ancora la ragazza, distogliendo i propri pensieri dal ragazzo per tornare a concentrarsi sul suo lavoro.

-Potter mi ha arrestato.-

-Questo lo sappiamo, altrimenti lei non si troverebbe qui. Mi dia più dettagli.-

-Mi ha arrestato.- ripeté convinto Draco, puntando i suoi occhi di ghiaccio proprio sul moro.

-Signor Malfoy, può dirci qualcosa che non sappiamo?- domandò deciso Keaton, sicuro di voler interrompere quella triste commedia che non lo divertiva più.

-Sono certo che Potter può fornirvi i migliori dettagli di questo mondo. Vero, Potter?-

Alison e Keaton si guardarono nuovamente, non capendo come mai il giovane alludesse ancora all'Auror. Entrambi si voltarono verso il loro collega, rimasto fermo.

-Perché il signor Potter dovrebbe conoscere più particolari?- chiese curiosa Alison.

Malfoy appariva calmo, forse troppo. Spostava i suoi occhi spenti da una persona all'altra, senza fidarsi di nessuno. Alison seguì i suoi movimenti, stando bene attenta a ciò che avrebbe potuto fare.

-Mi aveva garantito che mi avrebbe lasciato libero.- disse infine il biondo, lasciando i due Auror ancora più interdetti.

-Signor Malfoy, perdoni la mia ignoranza ma.... Come?-

Keaton non poteva credere di aver sentito bene, e la domanda gli venne spontanea. Alison stava cercando di dare un senso a quella frase, non trovandolo. Si accorse solo che Harry Potter, stranamente, non guardava più fiero il suo carcerato, ma era ipnotizzato da una cartolina appiccicata al muro.

-Potter...- chiamò Alison, invitandolo a dare spiegazioni.

Egli, sentendosi con le spalle al muro, dovette voltarsi verso i suoi colleghi.

-Era un accordo.- disse semplicemente, abbassando le spalle, come se si fosse liberato di un grosso macigno sulla schiena.

-Un accordo?- chiese Keaton, più curioso che mai.

-Si. E' stato Betrall a volerlo.-

-Betrall?- Alison non sapeva chi egli fosse, sfogliando velocemente il dossier che aveva per cercare quel nome che non aveva mai sentito.

-Non penso che lo troverai lì dentro. Doveva rimanere segreto.- disse Potter, guardando il malloppo di fogli che la ragazza aveva sparso per tutto il tavolo.

-Betrall era il responsabile del Dipartimento della Giustizia del Ministero. E' andato in pensione..... ora che ci penso è andato in pensione pochi giorno dopo il suo arresto.- commentò Keaton, indicando il biondo ma rivolgendosi alla sua collega.

-Come fai a saperlo?- chiese Alison, spiazzata da quella conoscenza di cui lei non era al corrente. Conosceva ogni persona della vita del suo collega, e quella rivelazione la fece sentire a disagio. Poi si ricordò che il collega, prima di lavorare per la sua squadra, ha lavorato per il Ministero inglese e, nonostante si sentiva ancora a disagio anche se non ne capiva il motivo, tornò a voltarsi verso Potter.

-Che accordo era?-

-Malfoy era libero se ci consegnava suo padre.-

-Ma suo padre era già in carcere quando avete preso lui. Che diavolo di accordo è questo?- Alison non ci stava capendo nulla, e nemmeno Keaton.

-Mi hanno ingannato!- urlò Malfoy, facendo sussultare ogni presente.

-Si calmi, signor Malfoy. E' indubbio che lei è colpevole, come è anche indubbio che lei sia stato incastrato. Quello che non mi spiego è perché.-

-Forse è il caso d'interrompere.- disse Keaton all'orecchio di Alison, facendo in modo che solo lei potesse sentirlo.

Essa acconsentì con la testa e rimandò l'interrogatorio alla mattina dopo. Congedò Potter, e la sua squadra di scagnozzi, tirando un forte sospiro di sollievo quando anche l'ultimo Auror sparì dal camino.

-Finalmente soli.- esclamò Keaton, ancora seduto al tavolo.

-Si, era ora. Signor Malfoy, - disse Alison, tornando anch'essa al tavolo – che ne dice se la smettiamo di giocare e comincia a vuotare il sacco?-

 

 

Angolo Autrice:

Eccomi di nuovo qui! Sono stata via per tanto tempo, senza ispirazione, purtroppo....

Non so come sia venuto questo capitolo, pensavo venisse meglio in realtà, ma potete tranquillamente dirmi cosa ne pensate nelle recensioni... :)

Vediamo intanto cosa è successo: Alison e Keaton stanno interrogando Malfoy insieme a Harry Potter. Ci sono alcuni battibecchi e alla fine scoprono che il povero Draco è stato incastrato. Perché lo volevano in carcere? E perché Harry è così diverso e... molliccio???

 

 

 

 

   
 
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