Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Giulia_Dragon    16/12/2015    1 recensioni
Sono passati mesi dalla sconfitta di Uriel e malgrado la poca voglia per Axel e Kurasa è ora di tornare a scuola. I due si ritrovano in classi separate e questo non piace a nessuno dei due soprattutto quando vengono a sapere che qualcuno trama contro di loro, qualcuno che li vuole separare per sempre
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Dangeros Games saga '
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Kurasa

Lo avevo cercato per tutto il giorno, con
Anscer al seguito, ma non avevo trovato
niente. Nessuna traccia del demone che
aveva marchiato Ax.
Appena io e Anscer ricomparimmo a
casa un forte odore di sangue attirò le
mie narici. Corsi da Axel e notai che
dalla ferita sgorgava del sangue, il
suo sangue. Ma oltre a quello sentivo
anche un'altro odore, quello di un
demone. Quel bastardo era entrato
qui quando non c'ero.
Axel ancora si contorceva nel letto
mi avvicinai e gli sfiorai la ferita che
smise di sanguinare all'instate. Lui
si calmò mentre io lo abbracciavo.
-Ax- lui aprì gli occhi stranito e mi
guardò.
-Kurasa, l'ho sentito era qui- affermò
Axel con la voce tesa.
-Lo so- risposi stringendolo possessivo.
Lui appoggiò la testa al mio petto all'altezza
del cuore.
Era così indifeso in quel momento tra le
mie braccia, volevo proteggerlo. Non
capivo perchè un demone volesse colpire
proprio lui anzichè me.
-Kurasa ascoltami, se quel demone dovesse
tornare lo affronterò dovessi morire provando-
la sua voce mi arrivò in fretta alle orecchie
e subito strinsi la presa sul suo corpo, e
risposi secco -No, non combatterai non
ne avresti le forze! Non puoi lottare contro
colui che ti ha marchiato-
Chi meglio di me poteva conoscere i marchi?
Di norma comunque, un demone non può
marchiare un angelo a meno che l'angelo
in questione non fosse legato ad un demone.
Sentii la mano di Axel posarsi sul mio cuore,
non sapevo cosa volesse fare, ma alla fine non
usò i suoi poteri.
Gli accarezzai i capelli mentre lui tossiva ancora.
Anscer si avvicinò e guardò prima me poi il mio
angelo ancora debole.
-L'hai visto Axel?- la domanda del mio amico, nonchè
braccio destro, non mi sorprese.
-Non in faccia aveva il cappuccio, ho solo intravisto
i suoi lineamenti, sembrava molto giovane- Axel
aveva risposto corrugando la fronte quasi a sforzarsi
di ricordare ogni dettaglio che poteva tornarci utile.
-Ricordo la sua risata era tagliente come una lama
e sentivo che godeva nel vedermi soffrire-
In quel momento Axel si portò una mano alla testa
madida di sudore, gli era salita di nuovo la febbre.
Potevo sentire chiaramente le sue emozioni. Si
sentiva un inutile peso, perchè si era lasciato
marchiare e il senso di colpa lo stava bruciando
dall'interno.
Da quando stavamo insieme sentivamo le emozioni
uno dell'altro e questo non è molto normale.
-Ehi guai a te se pensi ancora di essere un peso!-
lo rimproverai.
-É questo che sono - disse lui con gli occhi azzurri
offuscati dal dolore.
-No non è così- gli afferrai il mento e lo baciai con
forza. Non doveva osare a pensare una cosa del
genere.
Mi staccai mentre vedevo che Anscer stava ridacchiando.
-Non dire niente tu o ti ammazzo!-
-Tranquillo non parlerò-
-Ora dobbiamo trovare il demone-
Io annuii. Sapevo che prima o poi si sarebbe
fatto vivo dovevamo solo aspettare.

 

 
  
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