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Autore: Gamora96    16/12/2015    1 recensioni
Mia ed Alec sono due ragazzi molto diversi fra loro, con una sola cosa in comune. Entrambi hanno una smisurata passione per le vecchie leggende, soprattutto quelle sui cavalieri, che rischiavano le loro vite per salvare coloro che amavano! Mia vorrebbe un giorno diventare un cavaliere e creare una leggenda tutta sua, ma alle donne non è permesso entrare nell'esercito ...
Dal testo: "Chi ha deciso che questa è un'arma?"
Aaron prese posto di fronte a lei e scrollò le spalle "È in grado di uccidere, perciò è un'arma"
"Ma non è l'unica cosa che può fare. Posso usare la lama per intagliare, o per difendere una persona. Potrei anche fonderla, per creare qualcos'altro. Siamo noi a decidere cosa farne di uno strumento, perciò siamo noi l'unica vera arma"
È la prima volta che provo a scrivere una storia a capitoli. Sono una dilettante perciò spero di ricevere tanti consigli per migliorare, e spero di non essere troppo male XD
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il sovrano si tenne la testa con le mani. Era seduto sul suo trono, alla fine del grande salone, ed osservava amareggiato quel sontuoso palazzo che da giovane aveva tanto desiderato. Quella notte, tutto quello sfarzo e il potere che lo accompagnava potevano non appartenergli più. Aveva guardato all'esterno la battaglia che infuriava tra le vie della Città Imperiale e ne era rimasto sconvolto. Chi mai avrebbe potuto fare una cosa del genere? Chi poteva essere così crudele da ingaggiare una battaglia tra i civili, pur di conquistare il potere e salire sul trono?
Chiuse gli occhi e sospirò. Lui non era certo un uomo molto buono. Non lo era mai stato. Sin da giovane, aveva sempre desiderato indossare quella corona dorata ed osservare i suoi sudditi inchinarsi al suo cospetto. Quando suo padre, il vecchio sovrano, era morto, ne era stato quasi felice. Finalmente avrebbe potuto prendere il suo posto e governare sull'intera regione. L'unica cosa buona che avesse mai fatto in tutta la sua vita, era Sarah, la sua unica figlia. Questa era cresciuta buona e saggia, con più attitudine al comando di quanto ne avesse mai avuto uno qualunque dei vecchi uomini che si erano succeduti su quel trono.
Nonostante fosse consapevole di questo, però, non l'aveva mai trattata con rispetto. L'aveva sempre denigrata, resa consapevole del suo status di donna. Nessuna donna era mai salita al potere, e non riteneva possibile che potesse mai accadere.
Si alzò in piedi a fatica, camminando lentamente per l'immensa sala del trono, pensieroso. Mentre si guardava intorno, si ritrovò a pensare con orrore che quella poteva essere l'ultima volta che vedeva quelle stanze, e un brivido freddo gli percorse la schiena. All'improvviso si bloccò, sentendosi osservato. Si voltò lentamente, irrigidendosi quando il suo sguardo si ritrovò a fissare gli occhi di fiamma di una donna biondo cenere.
La donna se ne stava ferma alle sue spalle, così vicina da poterlo toccare, sorridendo maliziosamente
"Ci rivediamo, mio re"
L'uomo indietreggiò con orrore, deciso a mettere più distanza possibile tra lui e quella donna maledetta. Ricordava bene quegli occhi. La prima volta che li aveva visti, era stato anni prima, quando Sarah non era ancora che una bambina. Ricordava il terrore che si era impossessato di lui quando quello sguardo infuocato aveva incontrato il suo, entrandogli fin dentro l'anima, e alimentando le tenebre nel suo cuore.
"Gli occhi di un demone ..." aveva espresso il suo pensiero ad alta voce senza rendersene conto, e Lilith si ritrovò a ridere sentendosi chiamare con quell'appellativo
"Anch'io sono felice di vederti"
L'uomo cadde in ginocchio, improvvisamente colto da un forte dolore allo stomaco. Si piegò in due, tossendo con violenza sul pavimento, e guardando con orrore il sangue che usciva dalle sue labbra, macchiando il marmo chiaro.
"Non hai una bella cera" fece Lilith con falso stupore. Si accovacciò di fronte e lui, tenendosi la testa con le mani e osservando l'uomo che, tra un respiro e l'altro, si ritrovava a sputare sangue. Il sovrano alzò lo sguardo, guardando la donna con disprezzo. Si rese conto che c'era qualcuno con lei. Un uomo, o forse un ragazzo, che lo fissava con indifferenza coi suoi freddi occhi chiari. Lilith gli toccò appena il petto, riportando l'attenzione dell'uomo su di sè "Direi che hai regnato abbastanza a lungo. È ora che qualcuno prenda il tuo posto"
Il sovrano urlò, stringendosi il petto all'altezza del cuore. Questo iniziò a battere ad una velocità sorprendente, provocandogli forti dolori e fitte acutissime. La vista gli si annebbiò, e gli mancò il respiro. Sentì con orrore le ossa del suo petto incrinarsi dolorosamente, spingendo verso l'esterno. Lilith sorrise, senza staccare gli occhi dalla sua vittima per un solo momento. Il rumore delle sue ossa che si rompevano era musica per le sue orecchie. L'uomo emise un ultimo lamento, per poi accasciarsi a terra con gli occhi ancora spalancati e pieni di terrore. La corona gli scivolò dalla testa, rotolando a terra e producendo un rumore metallico. La donna si alzò soddisfatta, voltandosi per guardare il suo compagno negli occhi.
Alec non mostrava nessuna espressione, come sempre quando vedeva morire una persona di cui non gli era mai importato nulla. Poi si voltò verso il corridoio esterno, guardando con sorpresa la donna in camicia da notte che osservava con orrore il corpo del sovrano riverso a terra, in una pozza di sangue.
Lilith tese la mano verso di lei e la attirò a sè. La donna urlò, mentre una forza invisibile la trascinava al centro della sala senza che potesse avere la possibilità di opporsi. Puntò i piedi a terra, cercando di bloccare quell'avanzata inattesa, ma invano. Quando fu abbastanza vicina, Lilith chiuse il pugno, stringendo con forza. La donna sentì una violenta pressione sulla sua gola. Annaspò in cerca di ossigeno, ma la presa era troppo forte perchè potesse respirare
"Tu devi essere Sarah" disse Lilith senza smettere di sorridere "Come sei cresciuta! Sei diventata davvero una splendida donna" piegò la testa di lato e sospirò "È un vero peccato doverti uccidere proprio ora" si voltò verso Alec "Fallo"
Il ragazzo esitò sorpreso. Guardò Sarah, che lo fissava con sguardo implorante. Era così giovane, così innocente. Come poteva ucciderla? Per la prima volta dopo anni, la sua sicurezza vacillò.
"È proprio necessario?"
"Questa donna è la figlia del sovrano, e futura regina di Vahel. Devi ucciderla se vuoi diventare re" Alec esitò ancora e Lilith si accigliò "Cos'è quell'espressione? Hai forse paura?" il ragazzo non rispose e la donna si spazientì "A quanto pare i tuoi compagni avevano ragione. Sei un codardo, e lo sarai tutta la vita" br /> A quelle parole, Alec perse le staffe. Sguainò la sua spada e gliela puntò alla gola, premendo la lama sulla pelle candida "Non osare"
Lilith lasciò andare Sarah, che cadde a terra in ginocchio, tossendo terribilmente e tenendosi la gola martoriata.
"Vorresti uccidermi dunque?"
"Sai che lo farei"
Sarah si alzò a fatica e corse via, approfittando di quell'attimo di tregua. I due compagni non sembrarono farci caso. Se ne stavano in silenzio, uno di fronte all'altro. Lilith sorrise mostrando i denti bianchi. I canini erano affilati, e contribuivano a darle un aspetto meno umano. Si mosse appena, lasciando che la lama puntata sul suo collo le incidesse la carne
"Fallo allora. Cosa aspetti?" Alec non si mosse e la donna riprese a parlare "Non lo farai vero? Certo che no. I tuoi sguardi pieni di disprezzo non possono ingannarmi. Conosco bene il tuo cuore, perchè è simile al mio" gli toccò il petto e Alec si irrigidì. Quando aveva toccato quello del sovrano, la situazione non era stata certo delle migliori. "Tu hai i miei stessi desideri. Forza, potere, libertà ... tutte cose che senza di me non avresti mai potuto ottenere"
La donna afferrò la lama puntata sulla sua gola e la spinse via con delicatezza, ignorando il sangue che lentamente le attraversava il braccio dalla pelle bianca.
"Certo potresti uccidermi. Ora che hai avuto ciò che volevi, non hai più bisogno di me" lasciò andare la lama, mostrando la ferita profonda che si era appena procurata sul palmo della mano "Ma la verità è che tu ami stare con me, non è vero? Non sei in grado di rimanere solo. Non più"
Alec, suo malgrado, si ritrovò a sorridere "Hai sempre una risposta pronta a tutto"
La donna si chinò, raccogliendo da terra la corona dorata caduta dalla testa del sovrano "Ora decidi. Vuoi restare con me? Governare al mio fianco?" il suo sorriso scomparve per un momento "O preferisci andartene per la tua strada?"
Il ragazzo tese una mano verso la corona, senza badare al sangue di Lilith che aveva macchiato l'oro lucente di quell'oggetto meraviglioso
"Credo tu sappia già la mia risposta"
La porta del salone si spalancò all'improvviso, cogliendo di sorpresa i due compagni. Alec si irrigidì, incontrando lo sguardo di Mia. La ragazza ansimava per via della corsa furiosa. I capelli erano in disordine, la casacca che indossava era decisamente fuori misura e le donava un'aria poco curata e quasi divertente, rendendola ancor più minuta di quanto già era. Nonostante tutto, Alec trovò che fosse bellissima. Aveva una profonda rabbia negli occhi, che gli fece venire i brividi. Non l'aveva mai vista tanto furiosa in vita sua, ma immaginava che lo sarebbe stata.
Lilith incrociò le mani al petto, scocciata "Ma come ..."
"Non è difficile capire l'obbiettivo di una pazza come te" rispose Mia con disprezzo. Lilith si accigliò furiosa, notando con un certo fastidio che l'attenzione della ragazza era tutta rivolta verso il suo compagno
"Credo che vi lascerò da soli per ... risolvere questa cosa" disse rivolta al ragazzo. Si voltò verso il corridoio laterale, che portava alle stanze del palazzo reale "Io mi occuperò di un altro problema"


Angolo dell'autore!!
E finalmente Alec e Mia si rincontrano! Peccato che oramai siano nemici, e naturalmente può esserci un solo vincitore. Purtroppo in questi giorni non ho avuto molto tempo per scrivere, perciò dovrò dividere il capitolo e inserire il fatidico scontro finale nel prossimo XD
   
 
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