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Autore: Destinycantbechanged    17/12/2015    2 recensioni
Jensen e Misha hanno una discussione dopo aver girato la scena principale della 8x17.
Cosa è successo e come si è evoluto il loro rapporto?
Una storia a capitoli che ci racconta l'amore tra due uomini, che alla fine non possono fare a meno l'uno dell'altro.
Genere: Angst, Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jensen Ackles, Misha Collins
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nota delle autrici.
Ecco a voi il apitolo conclusivo di questa fanfiction a due tastiere. Avvertenza: ROSSA, ROSSA. In pratica solo porno.
Per il resto, grazie a chi leggerà la nostra storia.



Non erano ancora entrati in casa e già si stavano baciando, le mani che vagavano sul corpo dell’altro e si aggrappavano l’uno all’altro come.
Senza staccarsi un momento raggiunsero la camera da letto.

“Misha, so che quello che sto per dire suonerà stupido,  ma sei sicuro?”
Jensen aveva le sopracciglia leggermente aggrottate e si stava inumidendo le labbra con la lingua.
“Jensen mi stai seriamente chiedendo se sono sicuro di voler fare sesso con te?”
Rispose Misha incredulo, senza staccare gli occhi dalle labbra del biondo. “Te l’avevo detto che sarebbe suonato stupido, solo che non vorrei che tu pensassi che sto con te solo per il sesso”
Jensen lo disse tutto di un fiato, quasi imbarazzato.
“Jensen per favore, mi ha dimostrato molto oggi ed inoltre è davvero inappropriato da parte tua.
Prima sei tutto un ‘oh non vorrai sprecare questa occasione’- e Misha stava gesticolando mentre imitava la voce melensa di Jensen nel chiaro tentativo di prenderlo in giro-  e ora ti tiri indietro quando stiamo prendendo al volo l’occasione”
“Ehi ehi, chi ha parlato di tirarsi indietro, volevo solo fare il cavaliere” e il biondo stava palesemente ammiccando.
“Ackles le tue chiacchiere mi hanno stufato, datti da fare” rispose Misha con fare serio e piuttosto sexy.
Jensen si mosse verso Misha e lo circondò con le sue braccia “vieni qui, allora” mormorò al suo orecchio, prima di mordergli il lobo e scendere verso il collo lasciando una scia di baci.
Spinse Misha sul letto e lo segui a ruota, si sistemo tra le sue ginocchia e le mani premute contro le sue guance, Misha infilò le mani sotto la maglietta di Jensen facendo scorrere le mani lungo tutto la schiena di Jensen, provocandogli i brividi.
Jensen baciò con forza le labbra di Misha mentre quest’ultimo cercava di sfilargli la maglietta.
Jensen era riluttante all’idea di staccarsi ma l’altro ora era impaziente, velocemente si staccò e poi tornò ad aggredire le labbra dell’altro.
in poco tempo rimasero solo con i boxer, Jensen roteava il bacino creando sempre una maggiore frizione, il corpo di Misha era scosso dal piacere.
Ma era diverso rispetto al solito non avevano fretta, volevano godersi il momento, volevano godersi il ritrovato equilibrio.
Le loro labbra, che non si erano ancora staccate,  si facevano sempre più fameliche.. La lingua di Misha era quasi completamente nella bocca di Jensen, esplorandola prima di tirarsi indietro, ma Jensen non glielo permise e le loro lingue ora erano un groviglio unico mentre cercavano di imporsi una su quella dell’altro.

La mani di Misha erano aggrappate alle spalle di Jensen, le dita che gli massaggiavano le scapole, sentì il suo corpo rilassarsi e la spossatezza che si faceva sempre più forte, ma cercò di cacciarla.
Jensen, a malapena capì che non si stavano più baciando ma le loro bocche erano semplicemente una sull’altra.
Jensen smise di muovere i fianchi e le mani di Misha smisero di massaggiarlo per stingerlo a se. Prima che potessi spostarsi da sopra Misha si addormentò con la sua guancia contro il mento dell’altro.
 
 
Un paio d’ore dopo Jensen era già sveglio.
Guardava il suo uomo dormire – ancora per poco- sotto il peso del suo corpo.
La sua gamba era incastrata tra le gambe dell’altro, la sua guancia ancora sul mento e un braccio sulla spalla dell’altro.
Misha sembrava veramente un angelo.
Jensen accarezzò piano il volto dell’altro, iniziò a depositare baci leggeri, prima sugli occhi, poi sulla bocca.
Misha sembrava non rispondere alle sue attenzioni.
In quel momento Jensen pensò che forse era il caso di  svegliare adeguatamente il compagno.
Spostò la sua attenzione dal viso, al bacino dell’uomo, in un attimo.
Misha stava ancora indossando solo i boxer.
Jensen iniziò a baciargli il membro sopra la stoffa.
Sentì Misha gemere quasi silenziosamente.
Abbassò quel pezzo di stoffa e continuò quello che aveva iniziato.
Quando la sua lingua fu sul membro di Misha, l’uomo spalancò i suoi occhi blu e istintivamente  mosse i fianchi verso l’altro.
“Cazzo, Jensen” fu la risposta – con la voce non più intorpidita dal sonno- di Misha.
Jensen alzò lo sguardo verso il compagno, continuando a leccare, per poi infilare l’intera asta nella sua gola.
Misha era sveglio da due minuti ed era già pronto per venire.
Mise una mano tra i capelli di Jensen, invitandolo a continuare a muoversi in quel modo.
Strinse forte un ciuffo dei capelli e Jensen capì che era al culmine.
Si staccò dal membro e Misha venne sul suo stomaco.
Il petto che gli si gonfiava per l’eccitazione.
Jensen nel frattempo era tornato su, con il volto in direzione del compagno.
 “Buongiorno principessa, dormito bene?” e quel maledettissimo sorriso beffardo di cui Misha – ancora ansimante- non si sarebbe mai stancato.



Misha crollò sul letto, ansimando.
“Wow, è questo risveglio cosa era?” Jensen che si puliva gli angoli della bocca con il dorso della mano era una delle cose più erotiche che avesse visto.
“Immagino di aver fatto un bel sogno”.
Misha ridacchiò “Immagino di si”.
“È il mio turno ora, mi sembra di capire che tu abbia bisogno di una mano li sotto.”
Prima ancora che potesse rispondere la mano di Misha stava già scorrendo verso il basso, strofinando lentamente lo stomaco, andando sempre più in giù.
Misha cominciò ad accarezzare il pene di Jensen, il suo pugno si muoveva su e giù, facendo girare leggermente la punta.
“Oh Dio, Misha” Jensen non poté fare a meno di gemere con le mani aggrappate alle lenzuola e gli occhi strizzati insieme.
I movimenti di Misha si fecero sempre più veloci e la sua mano strinse più forte il pene del compagno
“ed ora immagina cosa potremmo fare se tu non avessi appena fatto venire, le cose che potrei farti.
Immagina che sia dentro di te, le mie spinte che capiscono la tua prostata ogni volta.. Oppure tu sopra di me”
Jensen non poté fare altro che spingere i suoi fianchi verso l’altro assecondando i movimenti di Misha
“Ecco, questo è lo spirito” nel frattempo faceva roteare il pollice sulla punta, “Coraggio, vieni per me”
E Jensen venne nella mano di Misha, con un gemito soffocato.
 
 
I due rimasero a letto ancora un po’ abbracciati, beandosi l’uno della presenza dell’altro.
Misha fece per alzarsi, ma subito Jensen lo bloccò, afferrandolo per la spalla.
“Dove stai andando?” chiese Jensen.
Misha sorrise “Sono tuo prigioniero?”
Jensen non rispose neanche, si limitò a mettere una mano sulla guancia del moro e iniziare a baciarlo appassionatamente.
Misha rispose al bacio esplorando con la lingua la bocca dell’altro.
Presi dalla passione Misha si ritrovò sopra al biondo già ansimante.
Misha dalla bocca si spostò al collo, dando dei piccoli morsi fino a raggiungere i capezzoli, che leccò sapientemente.
Jensen scattò coi fianchi in avanti alla ricerca di maggiore contatto.
“Fai presto Mish” disse l’uomo ansimando.
“Abbiamo tempo Jens” e glielo aveva detto – con voce roca -  mentre con la bocca scendeva verso lo stomaco, lasciando scie di baci.
Misha volutamente non dedicò attenzione all’erezione del compagno, ma preferì baciare tutto intorno – i fianchi, l’interno coscia-  per aumentare il desiderio.
“Misha.. se.. Cazzo… se lo stai facendo apposta non sei simpatico”.
Adesso Misha stava soffiando sull’erezione di Jensen , che faceva fatica anche a pensare.
Dopo una manciata di secondi, che al biondo sembrarono un’eternità, Misha allineò il suo corpo a quello dell’uomo, anche se sembrava un po’ esitante.
 “Che c’è Mish? Qualche problema?”
Misha doveva sbrigarsi o Jensen sarebbe venuto nei prossimi due secondi.
“No è che abbiamo finito i preservativi e io non ne ho.” Rispose Misha tra l’imbarazzo e il piacere.
“Jeans, nella tasca posteriore dovrebbe essercene uno, gli altri sono nella borsa.” La voce era la voce di chi aveva fretta e urgenza di essere soddisfatto.
Misha scoppiò a ridere “Non fraintendermi sono felicissimo che tu li abbia, ma non trovi che sia un pochino presuntuoso da parte tua?”
“Presuntuoso non direi, direi speranzoso, più che altro, e visto che sto per venire con un tredicenne alle prime armi, sei pregato di fare in fretta”.
“Sempre così bisognoso, lasciami fare ti dispiace?” mentre diceva questo roteava i fianchi, provocandolo.
“Per favore”
Misha separò le natiche di Jensen, dando un lieve bacio sulla pelle sensibile, facendo venire i brividi a Jensen.
“Posso?” Chiese più per cortesia, se così possiamo dire, perché Misha sapeva che non si sarebbe sentito dire no.
“Merda, si, per favore”
Misha continuò a baciare e a leccare la sua apertura, felicissimo dei rumori che provenivano dalla bocca di Jensen.
“Sei così reattivo, così sensibile. Fortuna che siamo lontani, altrimenti i vicini potrebbero lamentarsi delle urla. Mentre lo diceva prese il lubrificante, ne mise un po’ sulle dita e inizio a massaggiare l’apertura dell’altro, in maniera delicata.
Jensen mosse i  fianchi in risposta. “Cazzo Mish, stai cercando di uccidermi?”
Abbi pazienza, non mettermi fretta”

Con un gemito Jensen lascio cadere la sua testa all’indietro sul cuscino. Era duro come il marmo e già c’erano tracce di liquido pre-eiaculatorio, era vicino anche se di concreto non era successo ancora nulla.
Quando il dito di Misha lo penetrò emise un gemito ma non gli importava, il dolore diminuì rapidamente rimpiazzato dal piacere.
Mentre muoveva, delicatamente, il dito avanti e indietro, con l’altra mano gli accarezzava il fianco, la gamba quasi come se volesse rassicurarlo. Jensen si lasciò sfuggire un lamento quando Misha tolse il dito, si sentì vuoto, ma quella sensazione durò poco.
Misha infatti ora stava per inserire un secondo dito, come prima Jensen sibilò per il dolore ma questo durò anche meno rispetto a prima.
Misha aveva trovato la sua prostata e continuava a massaggiarla, lasciando sul punto di venire. Afferrò la base del suo pene per evitarsi di venire.
“Misha per favore, scopami sono così vicino”
“No, non sei ancora pronto”
Si sentì di nuovo svuotato. “Mish” stava per dire quando senti le dita di nuovo dentro di lui, stavolta erano tre.
Un paio di spinte più tardi, Misha si sedette sulle sue ginocchia, infilò il preservativo sulla sua lunghezza e spalmò una generosa quantità di lubrificante.
Mise una mano sull’anca di Jensen mentre con l’altra mano allineava il pene all’apertura e poi si spinse dentro, in un unico movimento.
“Cazzo, muoviti”
“Amo il tuo essere per nulla docile, nonostante ti stia penetrando”
“Sta zitto e muoviti.”
Anche se avesse voluto Misha non sarebbe stato in grado di dire una parola. Tutto ciò che fuoriuscì dalla sua bocca furono ansimi e gemiti.
Jensen non era messo meglio, ansimava e gemeva quanto lui, crogiolandosi nell’immenso piacere dato dalla continua stimolazione della sua prostata.
Non poteva più trattenersi, con la mano raggiunse la sua erezione e comincio a pomparla. “Sto per venire, vieni con me Mish, sono così vicino”
Misha diede altre due o tre spinte prima di venire, nel preservativo. Jensen estasiato del pulsare del pene di Misha dentro di lui, venne pochi istanti dopo, svuotandosi sul suo stomaco e sporcando anche quello dell’altro mentre urlava il suo nome.


“Cazzo” disse appena ebbe recuperato il respiro e la capacità di muoversi, “dovremmo litigare più spesso”.
Misha lo guardò con il suo solito sguardo indecifrabile, inondandolo con il blu dei suoi occhi.
"Ti amo " disse guardandolo negli occhi.
"Lo dici solo perchè ti faccio pompini da urlo" disse Jensen mentre nascondeva il suo viso nell'incavo del collo del compagno, sussurrando "anche io " e Misha lo abbracciò.
   
 
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