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Autore: CrisAndree    17/12/2015    5 recensioni
Arriva un momento in cui tutti dobbiamo maturare. Non tanto, ma almeno un pochino! Bisogna tirare le somme e capire dove si vuol andare! E' il caso di questa mia FF. Come sempre, le femminucce sembrano maturare prima dei maschietti. Akane sembra prendere un pò più di coscienza di sé stessa, ma Ranma?
Riguardo il titolo "Unconventional Days" l'ho dato più che altro per segnalare che i personaggi potrebbero risultare leggermente diversi, ma io non sono la Takashi ;)
Buona lettura!
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Altro Personaggio, Nuovo personaggio, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Ranma colpì per l'ennesima volta il wooden dummy che usava per gli allenamenti: a differenza della casa dei Tendo, nell'appartamento affittato da Nodoka l'unico spazio disponibile era il giardino dietro casa.

Ne aveva ricavato tre di quegli avversari di legno, disponendoli a triangolo, in modo da poter creare una sequenza di movimenti fra calci e pugni senza mantenersi statico su un singolo avversario.

Iniziò con movimenti lenti colpendo quello frontale, cercando di mantenere sotto controllo il proprio respiro, per poi passare agli altri in senso orario e arrivare a velocizzare il flusso di colpi.

Dopo tanti anni, mantenere la concentrazione non sarebbe dovuto essere un problema, senza contare che l'irruenza tipicamente adolescenziale era andata scemando. Non molto, si intende, ma abbastanza da permettergli di migliorarsi.
D'altronde, non si può essere bambini per sempre.

Purtroppo, quella mattina non era dell'umore adatto per mantenersi calmo ed efficente.

Ad ogni colpo, ad ogni percezione del legno contro il proprio corpo, l'intenzione di sferrare l'attacco con più rabbia saliva. Saliva tanto da farlo entrare in uno stato di trance.
Dopo un pò che andava avanti, d'improvviso si risvegliava e maledicendosi per la poca concentrazione ricominciava da capo.

Eseguì la sequenza per la centesima volta arrivando finalmente agli ultimi colpi, sferrando una rapidissima tecnica delle castagne e concludendo con un calcio rotante ben assestato che incrinò il collo al povero uomo di legno.

Respirò a fondo mantenendo alta la gamba, portando i battiti ad un ritmo accettabile prima di rilassare i muscoli e terminare il suo allenamento.
Si diresse verso il filo dei panni a cui aveva poggiato l'asciugamano, lo prese e si deterse il sudore.

Analizzò il proprio stato d'animo: solitamente dopo gli allenamenti provava sempre la sensazione di liberazione e di benessere tipico dell'attività sportiva, invece in quel momento si scoprì a provare solo frustrazione.

Pensò ad Akane... di nuovo. Non riuscì ad impedirselo.

Si sentì davvero furioso con la compagna.
Non poteva negare che lui, nel momento in cui Shampoo o altre si mettessero in mezzo, per imbarazzo o per abitudine finiva sempre per risponderle in malo modo, eppure altrettanto innegabile era il fatto che Akane sapesse quanto poco a lui interessassero tutte le altre!

Doveva saperlo!

Quella sceneggiata alla sera era stata eccessiva!

Nonostante avesse concluso che Akane fosse stata la solita esagerata violenta ed isterica, la domanda ormai ronzava senza sosta: quanto poteva durare ancora quel teatrino? Quanto poteva ancora permettersi di giocare sul filo del rasoio senza accettare di essere attratto da lei?

Sapevano entrambi di piacersi ma, anche non volessero dichiararlo apertamente a tutto il mondo, quando avrebbero deciso di dichiararsi fra di loro?

Strinse l'asciugamano con rabbia, l'imbarazzo di quei pensieri nascosto dal rossore per l'allenamento.

-Razza di stupida...

-Se è tanto innamorata di me, perchè non lo dice e basta!

-E perchè non puoi farlo tu?

-Perchè sono un maschio, e queste stupidaggini non le faccio!

-Ti rendi conto di essere egoista, si?

-...........

-...Beh?

-..........

-Ti ha mangiato la lingua il gatto?

Ranma zittì le due Chibi Version facendo scattare l'asciugamano come una frusta e portandoselo dietro le spalle.

-Tsk!!! Io detesto i gatti!!!

Si diresse verso l'entrata dell'appartamento quando dall'angolo comparve Nodoka, radiosa e sorridente come sempre con la sua immancabile katana al seguito.

-Ranma caro, hai terminato gli allenamenti?

-Si mamma. Hai bisogno di qualcolsa?

-Veramente ero venuta solo a vedere a che punto fossi. Guarda chi è venuta a trovarci.

- ...?...

Alle spalle di Nodoka, con il volto basso e un sorriso imbarazzato, comparve Akane.
Lo salutò con un piccolo cenno della mano.

-Ciao Ranma...

-Akane!

Rimase sorpreso; Chibi 1 e Chibi 2 si illuminarono come lui non avrebbe mai osato fare davanti ad occhio umano. Dopo un'intero giorno senza averla vista, passata a rimuginare e rimuginare ancora, averla lì davanti fece svanire tutta la frustrazione come una bolla di sapone.

"Sei Eccessivo!" gli disse una vocina, una terza Chibi Version vestita di rosso con le cornine e il forcone.

"E' solo Akane, sempre uguale e sempre molto poco carina!"

SBONK!

Chibi 2, utilizzando un harisen da guerra tipico giapponese, colpì in pieno il Demonietto Scassa Cavoli lasciando così la possibilità a Chibi 1 di godersi l'apparizione di Akane e a Ranma di non farsi prendere dal sentimento di ripicca nei confronti della compagna.
 
-----------

Akane rimase ad aspettare che Ranma si facesse la doccia nella camera di lui.

Sedette davanti alla scrivania e rimase composta con la schiena dritta, la borsa con i libri e i quaderni poggiata con modestia sulle gambe.

Si sentì sciocca a mantenere quella posizione, quasi non fosse mai stata in camera di Ranma o non ne avesse mai condiviso lo spazio, ma non potè farne a meno.

Era tesa e proprio non riuscì a rilassarsi. Era così dal giorno precedente.

Da quando era andata via dalla Bakery, le note suonate dal fratello di Midori non avevano mai smesso di invaderle la mente. Si sentiva attratta da ogni singola nota, quasi fossero delle piacevoli amiche con il quale dialogare immersi in un bosco oppure in riva al mare, con i gabbiani a far da sottofondo alle onde.

Aveva viaggiato per mille regni e mille mondi nelle ore passate, come sotto un incantesimo, er era così anche in quel momento.

Aveva pensato molto anche agli occhi di Jean, all'intenso colore celeste con il quale l'aveva incatenata al suo sguardo.

Chiuse le palpebre con forza e scosse il capo per cacciar via quei pensieri.

"Io... ce l'ho già un paio di occhi azzurri da guardare!"

-Eccomi, scusa se ti ho fatta aspettare.

Akane sobbalzò quando Ranma entrò in camera; indossava la solita casacca dal taglio cinese e i pantaloni stretti alle caviglie, le braccia scoperte ad eccezione delle polsiere. Aveva ancora i capelli sciolti e lucidi dall'acqua della doccia.

Non era diverso dal solito ma in quel momento Akane non potè negarsi di guardarlo con un occhio di riguardo.

Arrossì vistosamente distogliendo gli occhi.

-Figurati, nessun problema.

Ranma si chiuse la porta alle spalle e avanzò in silenzio fino al letto, ci si accomodò a gambe incrociate e mise le mani sulle caviglie.

Fu il suo turno di osservare di soppiatto Akane.

A differenza di lui, rimasto sempre uguale nel tempo forse perchè il suo fascino gli era valsa la possibilità di non impegnarsi nell'apparire, Akane era innegabilmente migliorata con gli anni: della sedicenne un pò robusta e poco femminile era rimasto ben poco, e i pantaloni attillati che indossava insieme alla camicetta stretta in vita lo aiutarono ad averne conferma. Al collo portava un collarino nero con appeso il ciondolo di un maialino mentre i capelli erano trattenuti composti da un paio di mollette.

A ventun anni aveva finalmente imparato a sistemarsi come si doveva.

Gli risultò affascinante pensare che Akane non si rendesse pienamente conto di mettere in mostra le proprie grazie con una certa abilità.

Ranma si incassò nelle spalle come una tartaruga, non potendo impedirsi di rubarne la figura con gli occhi.

-Allora... che ci fai qui?

Mise il broncio per evitare di sembrare troppo interessato a lei.

-Beh ecco... papà mi ha detto che ieri sei venuto a cercarmi per aiutarti in vista degli esami...

Arrossì: era una scusa veramente patetica e si sentì un idiota ad essere passato per quello incapace a studiare da solo, ma qualcosa doveva inventarsi!

Akane sollevò lo sguardo verso di lui mostrandogli la borsa.

-Così ho pensato di passare e approfittarne per prendere gli appunti delle lezioni a cui sono mancata.

Gli sorrise e lui tacque.

Sistemarono i libri sulla scrivania e Ranma si sedette al tavolo.

Mentre Akane copiava dai suoi quaderni, lui approfittò per legarsi nuovamente il codino.

-Sei consapevole che io non sono un granchè a prendere appunti, vero?

-Lo vedo. Santo cielo, Ranma. Come pensi di passare gli esami se non fai più attenzione alle lezioni... questi appunti sembrano presi con le pause, non si capisce quasi niente!

-Sgrunt! Se volevi gli appunti fatti bene, potevi venire alle lezioni e prenderteli da sola.

Fu la volta di Akane di mettere il broncio.

-Non ne avevo voglia!

-Ma brava, adesso fai anche la presuntuosa che salta l'università quando le pare?

-Chi sarebbe la presuntuosa!?

-Qui ci sei solo tu!

-Ma ti sei mai fatto un'esame di coscienza? Tu mi batti di sicuro a presuzione!

Ranma sorrise beffardo.

-Ah, io ti batto in qualsiasi cosa!

-......

Akane lo guardò fra l'infuriato e il perplesso, sconcertata dal fatto che non si fosse reso conto di essersi dato del presuntuoso da solo. Abbassò gli occhi e continuò a prendere appunti.

-Ma si può essere più stupidi...?

-Che hai detto?!?!?!?

-Niente, Niente.

Ranma tirò su un pugno guardandola talmente male che sperò di farle prendere fuoco.

Rimase in silenzio per una manciata di secondi, quindi a mezza voce le parlò di nuovo.

-In ogni caso, che fine avevi fatto? ... Perchè non sei venuta all'università?

Akane smise di scrivere.

Attese.

-... Allora?

-Io... non me la sono sentita di venire. Ero stanca e il giorno prima non ero riuscita a dormire...

"TU non eri riuscita a dormire, eh?"

Chibi 2 trattenne Chibi 1 per le spalle per evitare che inveisse contro la compagna.

Non parlarono per un pò, Ranma ribollendo nel volerle dire quanto avesse dormito male lui per la sua sceneggiata e lei apparentemente persa in qualche pensiero.

Fu lei la prima a interrompere il silenzio.

-Senti Ranma...

-Che vuoi?

Non riuscì ad impedirsi di risponderle con tono acido.

-Io... volevo scusarmi...

-Eh?

L'acidità scomparve e Ranma si fece attento, le Chibi Version anche.

Akane annuì senza guardarlo.

-Si insomma... per la scenata dell'altra sera.... non avrei dovuto prendermela così tanto...

Chibi 1 fece gli occhi grandi da bambino davanti al barattolo di marmellata aperto mentre Chibi 2 annuì fiero del comportamento della ragazza.
Ranma si limitò ad osservarla, studiandone il profilo dall'espressione dispiaciuta. Il cuore battè più lento e più a fondo: dunque era tutto finito?

Trattenendosi dal sorridere come l'alter ego nel suo cervello, abbassò il viso a sua volta.

-Non fa niente. Non è stata colpa tua, avevi tutte le ragioni per arrabbiarti...

Akane lo guardò di sfuggita: lo scoprì in imbarazzo quanto lei e le fece tenerezza.

-Comunque ho davvero apprezzato i tuoi regali... erano i migliori che potessi aspettarmi. Grazie ancora per averci pensato, Akane.

Si massaggiò la testa con la guardando il soffitto chissà dove.
Akane riconobbe in quel comportamento tutto il lato buono del proprio fidanzato, tutta la tenerezza che poteva nascondere dietro al suo solito carattere presuntuoso e sfacciato.

Interrogò inconsciamente il suo cervello: fu ben lieta di scoprire che non c'era più alcuna canzone che vi volteggiasse dentro.
Il cuore le si gonfiò. Solo Ranma avrebbe potuto riempirle di nuovo la testa.

Sorrise timida e raggiante nello stesso momento.

-Ne sono contenta. Ora forse è meglio tornare a studiare... finito di copiare qui ripassiamo tutti gli argomenti per domani.

Lei tornò a scrivere, lui si limitò a guardarla per un pò.
Sorrise non visto. Era tutto passato.

---------

Trascorsero la mattinata a studiare e si presero anche qualche ora dopo il pranzo.
Arrivati alla soglia delle tre di pomeriggio, Ranma si dichiarò sconfitto.

-Basta, non ce la faccio più! Questa è l'unica cosa in cui proprio non posso vincere!

-Se ti impegnassi di più a lezione, come ho già detto, non faticheresti tanto.

Le sorrise sornione.

-A che mi serve stare attento, se tanto poi ho te che mi spieghi tutto con calma?

Akane arrossì un pò nonostante il broncio.

-Sei un approfittatore...

-No, sono solo furbo!

Ranma saltò in piedi con malagrazia, tirando su le braccia e stiracchiandosi per bene.

-D'accordo, basta studiare! Ho voglia di uscire! Che ne dici di andarci a fare una passeggiata?

Akane chiuse i libri rassegnata.

-E dov'è che vorresti andare, sentiamo?

Ranma pose i palmi delle mani sulla scrivania sporgendosi verso di lei.

-Tu dove hai voglia di andare?

Apparte la distanza ravvicinata fra i loro volti, Akane arrossì al tono con cui le parlò: sembrò veramente interessato a farla scegliere, senza la solita pigrizia nel voler attivare il cervello.

-Beh... io andrei volentieri al parco, vista la giornata.

Lui annuì sorridendo.

-Bene. Vada per il parco.

Intimamente radiosa all'idea di farsi una serena passeggiata con Ranma, Akane si limitò ad annuire sorridendo quanto bastava.
Sistemarono le loro cose -o per essere più precisi, Ranma lasciò tutto disordinatamente sulla scrivania mentre Akane riprese i suoi quaderni- salutarono Nodoka e il signor Genma, rientrato nel frattempo da una commissione per la moglie, e si avviarono fuori da casa.

Ranma si stiracchiò di nuovo.

-Ahhhhhhh, non c'è niente di meglio che l'aria fresca, di domenica! Dovrebbero vietare i test il lunedì.

-Dici un sacco di stupidaggini, lo sai?

-Sei una secchiona.

-Meglio che essere un asino.

-Puoi ripetere?!

Lei rispose con una linguaccia e scattò avanti, facendosi inseguire e inveire per una manciata di metri.

Il tempo di svoltare l'angolo e, come sempre quando tutto andava bene, qualcosa doveva per forza ad interrompere.
Il tintinnio del campanello nella bicicletta di Shampoo si intromise nei loro finti battibecchi.

-Nihaaaaao Lanma!

-Oh no, un'altra volta! Ma allora è un incubo!

Akane si abbassò per evitare lo sconto e, Inverosimilmente, all'arrivo della cinesina Ranma riuscì a schivare la bicicletta costringendo Shampoo a derapare.
Ranma sorrise trinfante.

-Ah! Stavolta non mi hai preso, Shamp...!!!

Agile come la felina che l'ha maledetta, la Gattina saltò giù dal suo mezzo lasciandolo cadere a terra e raggiungendo il suo "tesoruccio" con un balzo. Gli prese le mani.

-Che cosa romantica incontrarci così per strada, Amoluccio! Stavi venendo da me, giusto Tesolo?

-Da te? E per quale motivo mai? E tu non ti arrabbiare!!

Dal canto suo Akane stava già cercando di capire se infuriarsi o meno: non certo con Ranma, in quel momento, ma con quella maledetta cinese che sembrava avere un sesto senso per rovinarle la vita. Si guardò attorno come in attesa di veder comparire Kodachi e Ukyo.
Si sorprese quando Ranma la chiamò puntandole contro l'indice e anticipando una sua reazione: le lanciò uno sguardo fulminante, ma si concentrò più sull'idea che non si fosse dimenticato di lei nell'istante stesso in cui era comparsa la rogna cinese.

Quello la fece sbollire e, intimamente, le fece piacere.

-Shampoo, oggi non ho proprio voglia di stare appresso ai tuoi giochetti!

Chibi 2 annuì fiero.

-Bravo! Così si fa!

Shampoo lo guardò battendo gli occhioni con sguardo interrogativo, come se la capacità di capire toni di voce e occhiatacce non le appartenesse.

-Ma Amole, di che giochetti parli? Sono venuta perchè devi mantenere la tua promessa.

Chibi 2 si fece bianco.
Ranma rimase perplesso.

-Promessa? Quale promessa??

-Si! Quale promessa, Ranma???

Chibi 2 guardò furente Chibi 1, impegnato a cercare di ricordare di cosa stessero parlando sudando freddo.
Shampoo mise un broncetto poco convincente.

-Ma come, Amole, non ricordi più? Hai promesso che se ti avessi lasciato andare il giorno del tuo compleanno, il primo giorno libero saresti stato tutto il pomeriggio con me.

Ranma si fece di pietra.

-Si, in effetti potrei averlo detto...

Chibi 1 si stropicciò le mani, Chibi 2 prese fuoco diventando minaccioso.

-Che cosa hai fatto??!!!

-Dovevo pur liberarmi di loro in qualche modo!!!!

Chibi 2 saltò al collo di Chibi 1 con la seria intenzione di ucciderlo.

Ranma guardò Shampoo ingoiando a vuoto.

-E...ecco, io veramente non credo di averlo mai detto...

Sorrise cercando di essere credibile.

Lanciò uno sguardo alle sue spalle: Akane era ancora lì con espressione indecifrabile.
Shampoo gli strinse maggiormente le mani.

-Si che l'hai detto! Non puoi rimangiarti la parola, Lanma!

-Ma ecco! Io adesso proprio non posso..

-Perchè mai, stai forse andando da qualche parte?

-Si ecco... io veramente avrei un impegno con Akane...

-E tu preferisci quel maschiaccio a me!!!!???

-No! Certo che no! Non è questo!!!

Ah! Incastrato!
L'imbarazzo lo placcò come un giocatore di Rugby impedendogli di andare oltre.
Se fosse dipeso da lui, Ranma non avrebbe saputo se diventare rosso per l'imbarazzo o bianco per la situazione.

Spiò di nuovo le reazioni di Akane che gli apparve pensierosa. Pericolosamente Pensierosa.

Akane stette in disparte.

Cosa avrebbe dovuto fare?

Da copione avrebbe dovuto urlare un pò, arrabbiarsi perchè lui aveva fatto una promessa stupida, andarsene via scocciata, venire inseguita e  bla bla bla.
Fu proprio un "blablabla" quello che arrivò alla fine delle sue riflessioni, l'arrabbiatura che le fuggì di dosso come aria da un palloncino.

Aveva voglia di discutere dopo aver fatto pace un momento prima?

Proprio no. Forse quello che aveva detto a Ranma il giorno del suo compleanno, ossia che fare i capricci iniziava ad essere pesante, avrebbe potuto valere anche per lei.

Quanto meno ci aveva provato a dichiarare che stava uscendo con lei.

Terminò le proprie meditazioni espirando con rassegnazione.

-Ranma..

-Eh?!!!?!?! Si, che cosa c'è, Akane?

Si mise sull'attenti. Sudò freddo.
Lei lo guardò senza un'espressione particolare.

-Dimmi la verità, hai promesso di uscire con lei?

Per Ranma il suo tono fu terribilmente calmo. Troppo calmo. Non seppe se spaventarsi o sorprendersi. Guardò altrove.

-Ecco...

-Sii sincero, per favore..

-Sisi, Lanma ha promesso di stare tutto il giorno con me!!!

La cinesina gli si attaccò al braccio, tutta cuori e stelline. Ranma cercò di staccarsela di dosso. Guardò Akane ancora in attesa.

-........

-........

Abbassò colpevole lo sguardo.

-Ecco... si insomma, potrei averlo detto senza pensarci..

-Hai visto che ti sei ricordato!!! Amoooole, ci divertiremo un sacco insieme!!!

-La vuoi smettere per un secondo Shampoo! Io non ho alcuna intenzione di uscire con te! L'ho detto solo perchè non volevi lasciarmi in pace! Akane ascolta, io non volevo...!

Akane sospirò di nuovo e gli diede le spalle.

-Non ti preoccupare, non fa niente. Esci pure con Shampoo. Usciremo un altro giorno.

A Ranma non piacque per nulla la sua voce: troppo tranquilla... troppo colloquiale.
Cercando ancora di liberarsi della piovra cinese la inseguì.

-No Akane, aspetta un secondo!

Lei si fermò e si voltò permettendogli di raggiungerla

-Dimmi Ranma, cosa c'è?

-Ecco....

"Perchè diamine è così tranquilla???"

Ranma mise il broncio, Shampoo attaccata ad una sua gamba come una cozza.

-Come... come mai non sei arrabbiata?

-....Dovrei esserlo?

-N...no, non è questo E MOLLAMI!!!!! Insomma, a questo punto di solito tu...

Akane piegò il capo da un lato.

-Preferiresti che mi arrabbiassi?

-Aehm.... aaah....

Persino Chibi 2 ebbe difficoltà a rispondere a quella domanda, figuriamoci Chibi 1 e Ranma.
Gli diede nuovamente le spalle.

-Prima o poi dovrai cominciare a prenderti le tue responsabilità, non credi? Noi usciremo un'altra volta. Mi raccomando però, non fare troppo tardi se no domani dormirai in classe, come sempre.

-Brava Akane! Vai a casa e riposati! A non far fare tardi a Lanma ci penserò io...

Shampoo sottintese chissà quali cose nella propria mente, disegnando circoletti sul petto di Ranma.

-Cosa, non scherziamo! Akane!! Aspetta, dove stai andando!

Lui cercò per l'ennesima volta di liberarsi dalle spire cinesi ma Shampoo lo trattenne abbastanza da farlo cadere per terra e avvinghiarglisi contro.

Mentre Ranma schivava il  nuovo assalto di Shampoo alle suelabbra, Akane si fermò un momento pensierosa.

-Sai... Credo che andrò a prendermi un'okonomiyaki da Ukyo. Bé, ci vediamo Ranma!

Accelerò il passo nell'andarsene ed a nulla valsero i richiami di Ranma, lasciato lì a combattere da solo.
Sapeva benissimo che Shampoo non l'avrebbe mai convinto a portarla fuori, se non di malagrazia: più probabilmente avrebbe tentato la fuga quanto prima.

Avvisarlo del suo desiderio di Okonomiyaki era stato un sottile modo per fargli sapere dove avrebbe potuto trovarla.

Sapeva anche che l'avrebbe cercata.

In quel momento però, una domanda le passò per la testa: se per scappare a Shampoo le aveva promesso un'uscita... per riavere i biglietti della serata alla palestra che lei gli aveva regalato, cosa poteva mai aver promesso a Ucchan?
Con quel quesito svoltò l'angolo, sparendo definitivamente dalla vista del compagno.
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Ben arrivati fin qua!

Approfitto sempre per ringraziare chi ha recensito, scusandomi oltremodo per non aver ancora risposto a tutte! ^^''' Voglio essere sincera, non ho risposto personalmente perchè un pò mi sento in imbarazzo... è molto che non scrivo e siscuramente non è la mia miglior dote e rispondere solo con un grazie mi sembrava davvero sciocco.

Grazie quindi a LadyChiara93, PolpettinaFritta, Valerie_85, Kodocha, Gabele11, PazzaDiLui e Ahlena83

Vorrei anche ringraziare Miss Hinako per la sua recenzione critica e invito tutti coloro che mi leggono a non farsi remore a segnalarmi errori o eccessivi discostamenti dalla storia! E' vero che le ff nascono per condividere un idea che si ha, ma se posso migliorare ed evitare di farvi perdere tempo a leggere una cosa fatta male sono più felice!!!!

Alla prossima per chi ci sarà!!! ^a^//
   
 
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