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Autore: hermione_jean_granger    18/12/2015    3 recensioni
Love is a drug, so why it doesn't kill me?
[Midez]
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Elio, Fedez
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Erano già le 11.50 del mattino seguente quando la suoneria del telefono di Michael si fece eco nella stanza, interrompendo il tombale silenzio mattutino. Mika alzò lentamente la testa ancora pesante per il troppo alcool consumato la sera precedente e cercò di leggere il nome che si illuminava sul suo telefono.
*Maria Xfactor*

-Pronto? – disse il cantante con la voce roca da appena svegli, ancora sdraiato a pancia in giù sul suo letto
-Ma buongiorno! So che speravi di aver finito con i tuoi appuntamenti mattutini agli studios, ma mi duole avvisarti che ti aspettiamo per le 12.30 per iniziare le prove.
-Okay, arivo.*Chiamata terminata*
Guardò distrattamente l’ora scritta sul telefono e lesse “11. 52”. Doveva muoversi se voleva arrivare in tempo. Cercò di tirarsi su appoggiandosi prima sui gomiti e poi provando a mettersi seduto. La testa stava per esplodergli, aveva le palpebre pesanti e un mal di testa lancinante, gli sembrava di avere 200 tamburi dentro la testa. Scese lentamente dal letto barcollando un po’ prima di arrivare a sedersi su uno degli sgabelli in cucina. Si guardò distrattamente in giro come se cercasse qualcosa che aveva dimenticato o perso, ma appena si rese conto che quella cosa, o meglio quel qualcuno, non l’avrebbe mai più trovato lì in cucina con lui, cominciarono anche le fitte al cuore. Si obbligò a non pensarci oltremodo, quindi si alzò e mise sul fuoco la caffettiera, mentre si avviava verso la doccia; venti minuti dopo aveva finito di lavarsi, di bere il caffè e di mettersi dei semplici jeans e una maglia bianca, ed era pronto per uscire.
Durante il tragitto in macchina verso gli studios di Xfactor, dato che non doveva guidare lui, rimase a fissare il susseguirsi di macchine, case e persone fuori dal finestrino. Pensando alle ultime ore della serata precedente.
Avevano continuato a giocare a “verità o penitenza”, ma avevano dovuto ordinare almeno altri 3 (o forse 4) chupiti a testa. Erano uscite domande sia stupide che interessanti, alcune stronze e altre ancora più stronze, ma alla fine tutti ridevano e nessuno prendeva in giro gli altri. Era stata davvero una bella serata. Erano tutte ottime persone e, forse per la prima volta nella storia dei talent show, tutti e quattro i giudici andavano d’accordo.
Arrivarono agli studios circa una decina di minuti dopo, giusto in tempo per essere considerato “in orario”.
-Ma guarda chi si rivede! Serataccia? – chiese ironicamente Elio.
-Do not comment, tu non sia molto meglio! – Scherzò Mika, ed Elio rispose a sua volta con una grossa risata.
-Bene, giudici, da questa parte! Mettetevi all’inizio della scalinata e, mi raccomando, Fedez, almeno questa volta, cerca di non ammazzarti scendendola. È per questo che facciamo le prove! – Sul volto di Fedez si dipinse un’espressione vagamente imbarazzata e cominciò a diventare paonazzo.
-Ero preso dal balletto!
-Tutte excuses! Io ho fatto perfetto! – rispose subito Michael, prendendosi una piccola rivincita dopo alcune domande imbarazzanti della sera precedente.
-Stronzo – sorrise Fedez.Le prove continuarono per un’oretta abbondante e quando finalmente tutti ebbero imparato a scendere le scale senza cadere, decisero di optare per un pranzo veloce in un bar lì vicino. Come sempre, Skin ed Elio salirono sulla prima auto, mentre Mika e Fedez entrarono nella seconda.
-Dormito bene? – chiese subito il rapper.
-L’alcol aiuta! – rispose Michael sorridendo.
-Si, decisamente! Ti sei addirittura addormentato sulla spalla di uno sconosciuto! – rise Fedez.
-What?!?
-Non ti ricordi proprio nulla, vero? – per pochi secondi Michael cercò di ricordare come dal bar fosse arrivato a casa, ma non ne aveva proprio alcuna idea.
-Nope, nothing! – rispose con un’espressione preoccupata.
-Quando siamo usciti dal bar tu hai cominciato ad appoggiare la testa sulle spalle di chiunque ti fosse a portata per dormirci, quindi Elio ha chiamato subito un taxi e ti abbiamo accompagnato, o forse sarebbe meglio dire “trasportato di peso”, fino al tuo appartamento, dove ti abbiamo praticamente scaraventato sul letto. Ti abbiamo tolto la giacca, perché tutti sappiamo quanto tieni alle tue amate giacche, ti abbiamo messo sotto le coperte e ce ne siamo andati. A proposito, queste sono le tue chiavi – sorrise Fedez, tirandole fuori dalla tasca.
-Grazie, siete stati molto gentile – Disse Michael prendendole e mettendole nella tasca dei pantaloni.
-Mi dispiace che io è stato così, ieri sera – riprese il cantante.
-Sia, Mika. “Che io sia stato così”. Ti prego, impara i congiuntivi – rise Fede, che adorava correggere il suo amico.
-Stronzo! Io conosce tante lingue! Posso sbaliare!
-Sisi, va bene, ma tra un po’ persino Morgan parla meglio di te!Entrambi scoppiarono a ridere e per qualche strano motivo non smisero per almeno altri 5 minuti, finché arrivarono al bar.
Una volta che ebbero ordinato tutti da mangiare e da bere rincominciarono a chiacchierare come vecchi amici. Fedez era l’unico che continuava a scrivere messaggi su Whatsapp.
-Grazie Fedez per la tua partecipazione! – disse Elio.
-Oh, sì scusate. Stavate dicendo? – gli altri 3 giudici risero e Fedez mise subito via il telefono, offeso.
-Adesso tu fa l’ofeso?
-No, ma chi si è oFFeso? – i due si guardarono in segno di sfida e con un sorriso un po’ malizioso.
-You two are so cute! – ammise Skin e improvvisamente entrambi tornarono seri e smisero di guardarsi. Poi arrivarono le pietanze e calò il silenzio, segno che tutti gradivano molto il cibo e che erano parecchio affamati.
-Io ho litigato con il mio ragazzo, è per questo che ieri sera io ho bevuto tanto​– disse Michael quasi con tono di scuse, quando arrivarono anche i caffè. Nessuno si aspettava quella rivelazione spontanea, quindi inizialmente rimasero in silenzio.
-Mi dispiace, Mika, ma vedrai che tutto si sistemerà – intervenne Elio a rompere il silenzio.
-Yes, I think it too, all is going to be okay. Anderà tutto beneh – aggiunse Skin.-Grazie, ma non penso lui vuole fare pace, at least non per ora – il cuore di Michael incominciò a battere più forte e sentì ancora le lacrime che incominciavano a bruciargli gli occhi.“Non penso lui voglia fare pace” pensò Fedez, ma non lo disse. E rimase a guardare l’amico seduto di fianco a lui, senza proferire parola. Michael lo guardò a sua volta, cercando forse uno sguardo d’appoggio o di conforto, ma non lo ricevette. Federico abbassò lo sguardo e fece finta di mescolare lo zucchero che non aveva messo nel caffè.
Quando tutti ebbero finito ed ebbero pagato, salirono sulle due auto e partirono. Destinazione: casa. Nell’auto di Mika e Fedez regnava uno strano silenzio. Michael c’era rimasto male e Fede lo capì subito.
-Mi dispiace per prima… e mi dispiace anche per Andy – cercò di dire, per farsi perdonare.
-Non c’è problema – rispose Michael, forse un po’ più freddo di quanto avesse voluto.
-Dai Mik, adesso non fare tu l’oFeso! – e finalmente un sorriso, anche se flebile, si dipinse sul volto del libanese.
-Sinceramente, penso che dire “mi dispiace che tu abbia litigato con il tuo fidanzato” sia un po’ una stronzata. Dire “mi dispiace” è una stronzata, non serve a niente.
-I know, ma tu è mio amico, dovrebbe dispiacerti!
-Io sono tuo amico, certo! Ma per come la vedo io, se ci sono problemi di cuore, un “mi dispiace” non serve a un cazzo. Si dovrebbe dire “okay, ti porto fuori a bere” – sorrise Fedez.
-Accetto tuo invito – disse Michael, sorridendo a sua volta.
-Questa sera alle 10? – chiese Fedez.
-Passi tu, vero? Io sono quello che deve bere, io non posso guidare.
-Va bene, affare fatto. Ci vediamo dopo – disse infine scendendo dalla macchina. 
Arrivarono le 21.55. Michael aveva passato tutta la sera a mettere e togliere centinaia di camicie e giacche diverse, fino ad arrivare alle 21.55, per disperazione, ad optare per un completo blu, semplicissimo, e una camicia elegante, bianca.
Vibrò il telefono, sullo schermo illuminato si leggeva il nome di Federico che gli aveva scritto un messaggio.
 
→FEDERICO:
21.57 Mika ho avuto un contrattempo, arrivo in ritardo, ma arrivo.
21.57 Tieniti pronto!
 
 
→MIKA:
21.58 Okay, no problem!
Per quasi un quarto d’ora Michael rimase a guardare il telefono, seduto sul braccio del divano, mentre gli tornavano in mente alcuni ricordi.
Era seduto su un divano, molto lontano sia per chilometri, che per tempo. Stava aspettando un giovane ragazzo, il quale da lì a poco sarebbe diventato qualcosa di molto più che un semplice amico. Dovevano andare al cinema a vedere uno di quei film romantici e strappalacrime che piacevano a lui, ma anche in quell’occasione, il ragazzo che stava aspettando tardò ad arrivare.
Quando si risvegliò da quel ricordo tanto lontano quanto vicino e ancora vivido nella sua mente, cominciò ad affiorargli un pensiero in testa.
Stava per uscire a bere con Fedez, che era esattamente ciò per cui Andy l’aveva lasciato. Non poteva uscire con Fede. Era una cosa sbagliata, era appena stato lasciato! Non poteva uscire con un altro ragazzo soltanto un giorno dopo essere stato mollato. Soprattutto quando era proprio quel ragazzo la causa della fine della sua relazione.
 
→MIKA:
22.14 Fede tu arrivi?
 
Decise di non curarsi di quei vari pensieri e di ricacciarli in fondo alla sua mente. Non avrebbe lasciato che il ricordo del suo ex gli impedisse di uscire a bere con un AMICO per cercare di dimenticarlo.
 
→FEDERICO:
22.23 Dammi 10 minuti e arrivo.
 
→MIKA:
22.23 Se tu non può oggi, noi possiamo fare domani.
22.24 O anche un altro giorno.
→FEDERICO:
03.48 Scusami tantissimo… è successo un casino.
03.49 Mi farò perdonare, prometto.

Michael era ancora sveglio, prese il telefono e cercò di leggere i messaggi, ma le lacrime che gli colmavano gli occhi rendevano tutto sfocato. Si asciugò le lacrime con le maniche della sua giacca, non gli importava se così si sarebbe rovinata, lesse i messaggi e poi lanciò il telefono contro il muro. Si distese di nuovo sul divano, con una bottiglia ormai quasi vuota di Jack Daniel’s in mano.
   
 
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