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Autore: OcchidiNiall    20/12/2015    5 recensioni
«Cosa siete voi due?» domandò la signora, senza neanche fissarci.
«Non so, credo che io sia un cane parlante e lui, il mio fedele amico gatto» rispose pronta mia sorella, facendomi ridacchiare.
«Vedo che non ti manca l'ironia, signorina...?»
«Henderson» rispose.
«Ecco a voi le camere, sfortunatamente sono gli unici posti liberi che sono riuscita a trovare, penso che dovrebbe essere vuota. Buonanotte».
«Sì, vaffanculo» sentii blaterare alla bionda al mio fianco.
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Room 158 || Luke Hemmings
 



20.



Come diamine avevo potuto andare a letto con Luke Hemmings? Come?
Sospirai e guardai il fogliettino bianco con la firma della preside, forse fuggire dalla situazione non era la cosa migliore da fare, considerando che non ero una persona che scappava dai propri problemi. Solo che, sicuramente, non appena ci fossimo incontrati, mi avrebbe cominciato a rinfacciare il fatto che son stata io a cedere e non il contrario. E quindi poi avremmo ricominciato a litigare, senza cercare di capire il vero motivo per il quale l'avevamo fatto. E poi, io per lui ero soltanto una scommessa. Come del resto anche lui lo era per me. Quindi... tutto ciò non aveva un grandissimo senso. Forse dovevo provare a parlarne con la persona che mi avrebbe capita nonostante tutto, e questa persona poteva essere solo Ashton, quel ragazzo che con la sua simpatia e dolcezza mi aveva colpita sin dall'inizio. Dopo Luke, ovviamente. Scesi di corsa le scale, attraversai il lungo corridoio e arrivai finalmente alla camera di Ashton, Michael e Calum. Era così strano tutto quello che non potevo ancora crederci. Fino a qualche settimana fa ero così sicura di riuscir a vincere la scommessa ed era così buffo che ora, invece, ero palesemente spaventata.
«Jo?» chiese Ashton, visibilmente stupito di trovarmi lì.
Annuii e gli feci segno di uscir fuori, forse aveva già capito.







«Tutto okay?» mi chiese, sospirando e guardando al di là del cancelletto del collegio.
«In realtà... no.» continuai «e, Ashton, senz'offesa ma... non fare il finto tonto. Secondo me sai già qualcosa...»
Lui ridacchiò e annuì, estraendo il cellulare dalla tasca posteriore e scavando tra i messaggi. Mi porse l'aggeggio e lessi ciò che vi era scritto: "Non posso crederci di esserci andato a letto, Ash. Sarei dovuto essere freddo e distaccato ma, cazzo, quando l'ho trovata lì, davanti a me, io... credo che io mi sia innamorato di lei."
Porca troia.

Soffocai una risata isterica e gli ridiedi il telefono, «cosa ne pensi?» mi chiese allora, bloccando la tastiera e dandomi attenzioni.
Era come se il mio cervello si fosse fermato al "mi sono innamorato", non riuscivo ancora a realizzare il tutto. Insomma, come diamine poteva essersi innamorato di me? Davvero, Luke?
Rimasi un po' interdetta e poi cercai di rispondere, sperando di risultare tranquilla, anche se l'impressione che Ashton ebbe di me fu quella di una pazza.
«Innamorarsi...» ridacchiai nervosa «cioè... è una parola un po' grande... n-no?»
Il riccio sembrò sospirare «qual è il problema, Johanna?»
Sbottando misi le mie mani nei capelli, cercando di tirarmeli per cercare una risposta alla sua domanda. Non sapevo che diamine mi stesse succedendo, non sapevo nulla in quel momento.
«I-io... non lo so.» cominciai il mio monologo, sperando che Ashton mi capisse «senti, io non so davvero cosa provo nei suoi confronti. E... non voglio risultare stronza, ma...»
«Io credo che forse sia meglio che voi due parliate.» mi troncò subito, «non fraintendermi, non è che non voglio ascoltare ciò che ti turba, ma credo che la cosa migliore da fare sia parlarne col diretto interessato.»
Aveva ragione, ancora.
Annuii.






Non era che non volevo fidanzarmi o altro, anche a me piaceva Luke, e tanto anche. Ma... avevo paura di una possibile relazione perché, alla fine, non ero una persona adatta per quello. Johanna Henderson era una ragazza che amava essere libera, senza alcun peso.
Okay, parlare in terza persona non mi porterà a nulla.
Ashton, comunque, aveva ragione, avevo bisogno di parlare con Luke, solo io e lui, senza nessun'altro attorno.
Mi ripetei in mente mille discorsi per cominciare, ma nessuno di quelli che avevo in testa era buono per un possibile inizio.
Tutti cominciavano con un "io e te... insieme?" o "Luke, non possiamo stare insieme, io sono un'idiota"
Non andava di certo bene così. Forse dovrei lasciar fare al mio cuore, ciò che sarebbe successo mi sarebbe andato più che bene. Aprii la porta e me lo ritrovai davanti, con il volto illuminato ed un piccolo sorriso a contornargli quella barbetta incolta che amavo tanto.
«Luke...» sussurrai, borbottando qualche parolina insensata.
«Dimmi.» rispose, venendomi di poco incontro.
Lo vidi avvicinarmisi di nuovo e pensai alla mattina precedente, ai nostri corpi avvinghiati e alle nostre labbra unite. Eravamo così contenti e così eccitati che il resto non ci sarebbe importato. Forse avevo solo paura che lui potesse tradire la mia fiducia e che avrei sofferto per colpa sua o chi sà, anche per colpa mia. Sospirai e mi lasciai scivolare lungo la porta, portando le ginocchia al petto e la testa abbassata. Non avevo il benché minimo coraggio di guardarlo negli occhi.
«Johanna... se hai qualcosa da dire, dimmela.»
Non osavo rispondere, le mie labbra erano come sigillate e la mia voce era come scomparsa.
«Ehi, è tutto okay?» chiese, accarezzandomi il capo e accovacciandosi quasi sul pavimento.
Scossi il capo, facendogli capire che nella mia testa, in quel momento, c'era solo confusione e nient'altro.
«Io non voglio vederti star male.» continuò, «se c'è qualcosa che devi dirmi, qualsiasi cosa... puoi farlo senza timore, senza paura.»
E fu quella benedetta frase che fece sussultare il mio cuore, facendomi capire che Luke Hemmings non era quello stronzo che mi si era presentato davanti tutti i giorni precedenti, Luke Hemmings, quello vero, era quel ragazzo che ora era dinanzi a me, preoccupato per la sottoscritta. Alzai, quindi, lo sguardo e gli sorrisi leggermente, sospirando.
«E' tutto okay.» e si lasciò andare, avvolgendomi in uno dei suoi meravigliosi abbracci. Il mio cuore veniva lanciato su e giù nella cassa toracica, le mille farfalle nello stomaco si erano liberate ed ora svolazzavano qua e là, libere di andare dove gli pareva. Sorrisi istintivamente e mi accoccolai ancor di più, per inspirare il suo profumo carnale. Sentii poi la sua calda mano accarezzarmi la guancia e, cavolo, quel piccolo gesto mi fece rassicurare tanto da cercar di cominciare il discorso che, nel mio cervello, stavo ormai costruendo.
«Io non voglio fidanzarmi... non sono pronta per cominciare una relazione, io...»
Lui ridacchiò, «non lo sono neanch'io, Johanna. Tu... mi piaci, e tanto anche, ma... non credo di essere pronto. Non so nulla a riguardo, sono...»
«Incompetente su questo piano.» rispondemmo entrambi, guardandoci poi l'uno negli occhi dell'altro per poi scoppiare in una fragorosa risata.
Sospirai, «sono contenta che anche tu la pensi come me, insomma Luke, io... non volevo farti star male...» aggiunsi «sai... non voglio neanche perderti perché mi... piaci.» sussurrai l'ultima parola, sperando che avesse capito e che non me la facesse ripetere un'altra volta.
Lui sorrise malizioso e scosse il capo, «non ho capito, scusami, puoi ripetere?»
Gli feci un terzo dito e avvicinai il suo viso al mio, cercando di baciarlo.
«Avrai il mio bacio quando mi dirai cos'hai sussurrato.» e si alzò, ridacchiando.
Che, forse, anche io mi sto innamorando di te...







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CHIEDO VENIA.

Seriamente, perdonatemi.
Ho avuto un casino di impegni e diamine, non sono neanche sicura che questo capitolo sia uscito bene, perciò fatemi sapere cosa ne pensate.
Inutile dirvi che fra poco si concluderà anche questa storia... mi piange il cuore. Sembrava ieri quando ho cominciato a scriverla.
Beh, che dire?
Spero che vi piaccia e perdonatemi se nel capitolo precedente non ho soddisfatto tutte.
E' solo che, purtroppo, ho dovuto mettere "raiting rosso" perchè c'è stata una ragazza (di cui non farò nomi per privacy, credo) che mi ha detto che, siccome la storia è aperta a tutti (ovvero non ha il raiting rosso, ma arancione) sono dovuta a mettere, per regolamento, un piccolo avviso.

Io ora scappo, vi lascio un bacione grande.


Chiara xxx



 
  
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