Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Giulia_Dragon    20/12/2015    1 recensioni
Sono passati mesi dalla sconfitta di Uriel e malgrado la poca voglia per Axel e Kurasa è ora di tornare a scuola. I due si ritrovano in classi separate e questo non piace a nessuno dei due soprattutto quando vengono a sapere che qualcuno trama contro di loro, qualcuno che li vuole separare per sempre
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Dangeros Games saga '
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Kurasa

Ironia della sorte fu proprio Anscer a
trovare Axel.
Era a terra, ma non ferito, fu proprio
questo che spinse il mio braccio destro
a chiamarmi. Quando giunsi corsi
verso l'angioletto e compresi subito.
-Nessuna ferita- mi informò Anscer.
-Ax! Ax! Svegliati!- lo scossi, ma lui
non si destò, gli posai una mano sulla
fronte. Era fredda.
No! Non poteva essere morto!
Non poteva avermi lasciato!
-No Kurasa il tuo angelo non è morto,
purtroppo- una voce che non conoscevo
fece sobbalzare sia me che Anscer.
Mi girai verso chi aveva parlato e vidi
un giovane, dal volto coperto da un cappuccio.
Non potevo vederne il volto, ma notai subito
il ghigno malefico sul suo viso.
Intuii immediatamente chi fosse, era quello
che aveva osato marchiare Axel.
Scattai verso di lui, ma lo attraversai.
-É inutile, non sono qui!- scoppiò in una
risata malefica che mi fece infuriare ancora
d più.
-Dove sei bastardo?-
-All'inferno, è qui che devi venire se vuoi
riprenderti l'anima del tuo angelo.- rise
lui.
Axel era all'inferno! Dovevo portarlo via
di lì, la sua luce non riuscirebbe mai a
resitere alla malvagità di quel luogo.
-Stai pur certo che verrò- ringhai mentre
l'altro scompariva.
-Non vorrai scendere all'inferno!- Anscer
mi guardò serio oltre che spaventato.
-Certo! Non lascio Axel nelle grinfie
di quel bastardo- risposi serio e seccato
-Sono anni che non scendi laggiù pensi
davvero che ti lasceranno passare? E
poi è solo un angelo- le sue ultime sei
parole mi fecero imbestialire ancora
di più.
-Axel non è solo un angelo. Lui è il
mio angelo! Se non lo capisci meglio
che taci e poi ci devo andare là!- lo
avevo afferrato per il colletto e lo
guardavo con gli occhi neri di rabbia,
forse fu quella visione a farlo annuire
spaventato.
Lo lasciai e gli voltai le spalle.
-Vedi di scoprire che portale ha usato
quel bastardo per tornare negli inferi-
ordinai mentre prendevo tra le braccia
il corpo di Axel e lo guardavo.
Senza la sua anima era un guscio vuoto,
lo feci scomparire sapendo che lo avrei
ritrovato a casa.
Anscer se ne andò, sapevo che era arrabbiato,
ma non mi importava.

 
  
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