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Autore: Antokia    21/12/2015    3 recensioni
Dal primo capitolo:
“Freddo eh?” Chiese Fedez all’amico che intanto, stravaccato su di lui, sembrava sul punto di addormentarsi.
“Sì, forse è per questo.”
“Per questo cosa, Mik?”
“Per questo che voglio stare vicino a te.”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Fedez
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mika si risvegliò, infastidito dalla troppa luce che invadeva il salotto. Aprì piano gli occhi. Sentiva la bocca impastata e il sapore dell’alcol che gli procurava una leggera nausea. Decise che era arrivato il momento di alzarsi. Si tirò su e si avviò verso il bagno.  La casa era in condizioni disastrose, pensò, mentre cercava di fare il punto della situazione: quel pomeriggio aveva un volo che lo aspettava, doveva prepararsi per la partenza e sistemare il suo appartamento quantomeno ad un livello di decenza umana. Poggiò le mani sul lavabo e si guardò allo specchio. Aveva una faccia davvero stanca. Le occhiaie violacee che gli erano comparse sul viso lo invecchiavano di almeno un paio d’anni.

Gli ci volle qualche secondo prima di ricordare cosa fosse accaduto la notte precedente. La verità era anche che non voleva pensarci, ma i ricordi lo trafissero come lame taglienti. L’immagine di Federico, il suo Federico, che scappa via inorridito era quasi impossibile da sopportare. Scosse la testa, cercando di scacciare via quel pensiero. Non poteva permettersi di sprofondare così, per quanto facesse male, aveva degli impegni importanti da mantenere. Si sfilò i vestiti sgualciti della sera prima e fece per entrare nella doccia. Il getto d’acqua che gli colpì la faccia lo fece immediatamente riprendere dall’intorpidimento della notte. Amava la sensazione dell’acqua calda che gli scivolava addosso e lo purificava da tutto, da ogni problema. Per sua sfortuna era dannatamente in ritardo e non poteva concedersi il lusso di rilassarsi più di quanto non avesse già fatto.
 

Fedez sentì qualcuno entrare in casa. Subito dopo vide sua madre piazzata davanti a lui con il suo solito atteggiamento militaresco. “Dov’è Giulia?”

“Non lo so. Ha detto che aveva un impegno ed è uscita.”

“E tu che stai facendo? Sono le tre di pomeriggio e stai seduto a guardare…”  Si voltò per vedere cosa ci fosse nella traiettoria dello sguardo del figlio “La televisione spenta.”

“Mamma, ti prego, non è un buon momento.” La implorò il rapper, prendendosi il viso tra le mani. La donna colse immediatamente la serietà nella sua voce. Gli si sedette accanto e cominciò a carezzargli la schiena. “Fe, che succede? Se mi spieghi come mai ‘non è un buon momento’ posso provare ad aiutarti.” Fedez si fidava della madre, era la sua migliore amica, eppure non riusciva a spiccicare una parola. Era congelato. “Federico, hai litigato con Giulia?”

“No, no, non con lei…” Ribadì immediatamente il ragazzo. Stava davvero a pezzi. “Cosa faresti tu, se riconoscessi di essere stata una totale imbecille?”

“Cercherei di rimediare all’errore.”

“E se non fosse possibile?” Chiese Fedez. Tatiana non riusciva a sostenere lo sguardo afflitto del figlio.
“Amore, non c’è nulla di irrimediabile… Senti, se non me ne vuoi parlare va bene, ma almeno cerca di capire da solo qual è la cosa giusta da fare. Sei intelligente. Rifletti e agisci di conseguenza. Vedrai che si sistemerà tutto.” Gli consigliò la madre, che lo avvolse in un caldo abbraccio in cui Federico si perse. “Grazie.” Fedez apprezzava molto questo aspetto della madre. Era capace di essere la donna più insopportabile del mondo, ma quando era necessario diventava così amorevole e materna. La donna rimase in sua compagnia per un po’, evitando di parlare del lavoro e cercando di farlo distrarre e stappargli un sorriso, infine lo salutò affettuosamente e andò via.
 

Faceva freddo e pioveva quel giorno a Milano. Mika odiava le giornate come quella. Non gli era mai piaciuta la pioggia, sin da bambino si lamentava del fatto che la pioggia fosse triste, e lui non voleva essere ‘contagiato’ dalla tristezza. In quel momento, tuttavia, si sentiva terribilmente in simbiosi con le condizioni atmosferiche milanesi. Sì ritrovò ad osservare per un’ultima volta la città dall’interno del taxi che lo stava portando all’aeroporto. Non riusciva nemmeno ad apprezzare le vetrine illuminate e le decorazioni natalizie che adornavano le strade. Di solito lui adorava questo genere di cose, ma quel giorno riusciva a notare solo il grigiore causato dal tempo uggioso, che rendeva tutto piatto e privo di vitalità. Una volta arrivato, scese dall’auto, ringraziò cordialmente il tassista e si diresse frettolosamente all’interno dell’aeroporto per evitare di bagnarsi troppo.

Il cantante guardò il display dell’orologio digitale. Mancava ancora mezz’ora prima dell’imbarco. Ne approfittò per riposarsi un po’ e godere di un buon caffè italiano. Seduto al tavolo del bar cominciò a pensare all’Italia: quel magnifico paese che gli aveva riempito l’anima di migliaia di esperienze bellissime, e che in un attimo gliel’aveva strappata via e gettata in un pozzo di cui non riusciva a vedere la fine. Odiava l’Italia, o perlomeno, il suo lato irrazionale l’odiava. Quel lato che non accettava che, più che cosa, fosse chi odiava. Sì, perché lui lo aveva deluso troppo per poter fingere che non fosse successo nulla.
 
Fedez, rimasto solo, si sdraiò sul divanoletto e prese il suo smartphone, fissò lo schermo per qualche istante, poi lo gettò via. Perché quando si trattava di Mika non sapeva mai che fare? Quell’uomo gli friggeva i neuroni. Non riusciva ad immaginare cosa l’amico stesse pensando di lui in quel momento. Voleva parlargli? Mh, forse in quel momento preferiva essere lasciato in pace. Lo odiava? Probabile. Di certo non poteva essere felice del suo comportamento. Riprese in mano il cellulare e cercò di comporre un messaggio adeguato; roba del tipo ‘Hei, Mik, sai, non volevo non baciarti.’, oppure ‘Amico, scusa se ti ho dato l’impressione di non volerti. È che sto un po’ in crisi sessuale.’ Dannazione, non era mai stato bravo in questo genere di cose, e a dire il vero, non ne aveva mai avuto bisogno. Lui non era il tipo da scuse, semplicemente lasciava che i rapporti si chiudessero, perché non li riteneva indispensabili.

Dopo il quindicesimo tentativo di scrivere un messaggio sensato, decise che sarebbe stato meglio chiamarlo e lasciare che fosse la spontaneità a guidarlo. Voleva urlargli contro fiumi di parole, dirgli che se c’era una cosa che lo faceva stare bene, questa era il suo sorriso tutto denti. Voleva dirgli che teneva al loro rapporto più di quanto lasciasse trasparire perché, come il novantanove per certo delle volte, si lasciava frenare dall’insicurezza. Voleva dirgli che quando lo abbracciava si sentiva a casa, nel luogo più sicuro dell’universo, e non c’era niente, niente, di equiparabile alla felicità che provava quando lui gli faceva un complimento  o gli concedeva uno sguardo di approvazione. Si sentiva il più forte.

Questi pensieri gli avevano dato la carica necessaria per affrontare la situazione. Compose velocemente il numero del cantante e aspettò. Dopo pochi secondi, sentì la voce meccanica della segreteria telefonica: ‘la informiamo che il cliente da lei chiamato è al momento irraggiungibile…’ Merda, guardò l’orologio e si accorse che erano le cinque passate. Si ricordava che Mika gli aveva detto che sarebbe partito il giorno seguente alla finale, ma gli era completamente sfuggito di mente.
 

Mika aspettò fino all’ultimo, sperando di ricredersi, di vederlo arrivare e stringerlo a sé prima di partire. In cuor suo ci credeva. Credeva in Fedez e alla bellissima persona che aveva dimostrato di essere. Dopo l’ultimo invito ad imbarcarsi degli altoparlanti, Mika chiuse gli occhi e inspirò tutta l’aria che aveva nei polmoni. Era ora di andare.

“Oh, you idot. Why did I fall in love with you?”


Angolo autrice:
Ok, eccomi qui con il nuovo capitolo che spero vi piaccia. C'è un po' di incomprensione tra i due.. Prometto che le cose miglioreranno ahah. Mi sono sentita ispirata da Rain di Mika stavolta. Ci tengo a ringraziare tutti quelli che hanno utilizzato il loro tempo per leggere la mia storia, commentare e metterla tra i preferiti, mi fa molto piacere :)
 
  
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