Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: rupertinasora    07/03/2009    2 recensioni
"Quello che correva assomigliava a un battito. E quel battito apparteneva al suo cuore, che toccava il suo petto e voleva uscirne fuori. Avrebbe voluto bruciare quella prova.
No, si disse. Sta battendo così non perché mi piace, ma perché mi ha fatto paura.
A dir la verità, neanche lei sapeva cosa pensarne."
Draco Malfoy ed Hermione Granger sono il diavolo e l'acqua santa, ma questo si sapeva già. Che fine farà, però, Hermione, se si innamora di due persone diverse? Un certo biondino di nostra conoscenza, e un ragazzo incontrato per caso nel bagno delle ragazze che le sconvolgerà la vita con la sua indecisione.
Hermione non può certo saperlo, però Malfoy ha un segreto, ed è proprio quello a farla andare nel pallone... Buona lettura!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Tainted Love

Capitolo quinto - Halloween

Le feste di Halloween erano le ricorrenze più rinomate tra i giovani inglesi, specialmente se bisognava indossare bei costumi, per quanto belli potessero essere quelle maschere acide e bitorzolute, e i “dolcetti” non erano di certo ammessi.

Ebbene, Hermione non era dello stesso parere.

Tutto quel caos che si sarebbe creato, già lo sentiva rimbombare nelle sue orecchie. Non aveva trovato un buon costume  così decise di vestirsi normalmente: con abiti babbani. Lo trovava un curioso controsenso. In fondo lei stessa era per metà babbana, e cosa poteva terrorizzare di più un Malfoy? Una babbana con i poteri: un Mezzosangue. E se non l’avesse spaventato, si sarebbe accontentata di fargli venire i nervi a fior di pelle.

In realtà non è che Hermione l’avesse fatto volontariamente, ma era a questo che pensava mentre, osservando il grazioso abito sul letto, si stirava i capelli.

- Andiamo, Hermione! Non avrai mica intenzione di farlo davvero?- chiese Lavanda mentre aggiustava il trucco pesante da zucca.

Hermione si limitò ad alzare le spalle.

- Beh-, intervenne Calì mentre si avviava alla porta, vestita da un’impeccabile strega alla McGranitt, - in fondo loro si vestono da streghe, perché noi non possiamo da babbani?-

- Ma è così di poco gusto!- ribatté la ragazza, avvicinandosi a Calì,- Noi andiamo, sei sicura che non vuoi che ti aspettiamo?-

Hermione annuì, e aspettò pazientemente che avessero chiuso la porta. Ascoltò i loro passi allontanarsi e, quando fu sicura che non sarebbero tornate indietro, smise di acconciarsi i capelli e alzò il materasso. Afferrò il diario e lo sfogliò fino alla pagina in cui, qualche sera prima, aveva trovato quel messaggio. Erano poche parole, scritte con una perfetta calligrafia, chiara e leggibile. Peccato che non l’avesse scritto lei quel messaggio. Non sapeva se gioirne, oppure essere spaventata.

Spero che ci vediamo alla festa”, diceva il messaggio, ed era firmato con “Ammiratore Segreto”.

Ora, era più da pensare che lei piacesse davvero a qualcuno, o che qualcuno era riuscito a scrivere nel suo diario, che era protetto da mille incantesimi?

Un brivido le percorse la schiena.

Dopo tanto tempo che l’aveva cercato senza risultati, eccolo spuntare dal nulla. Lei non conosceva chi fosse. Avrebbe fatto bene ad andarci? Sì, e poi, a quanto pareva, era lui a volerci andare perché ci sarebbe stata lei. E inoltre doveva ringraziarlo per le parole della volta scorsa, e ancora voleva informazioni su di lui, come il suo nome, ad esempio. Se però fosse stato lui a non presentarsi, lei avrebbe fatto sicuramente una brutta figura. Si sarebbe sentita male, falsamente illusa. Chi, però, avrebbe mai saputo che aveva un appuntamento se non l’aveva detto a nessuno? E di certo neanche quel ragazzo l’avrebbe detto in giro se, intelligente come pareva, era intenzionato a rimanere nell’anonimato.

Rispose il diario al suo posto, e sospirò. Si diede uno sguardo allo specchio e si vergognò di quanto si era fatta bella. Le guance erano rosse, e le labbra erano risaltate da un velo di rossetto rosso. Sugli occhi non v’era traccia di matita, ma solo un velo di mascara le approfondiva lo sguardo. I capelli ricadevano lisci sul collo.

Si spogliò dell’accappatoio e infilò il vestito, che chiuse con una magia. Si vergognò per l’ardore di quel capo rosso come il sangue, che le lasciava scoperto il collo e le spalle, e le tirava il seno in su, facendolo apparire una quarta abbondante. Le cingeva i fianchi e la vita, ricadendo con dei volant sulle cosce magre. Si fece coraggio e indossò gli stivali neri. Quelli almeno non erano per niente vistosi, poiché arrivavano sotto al ginocchio, e avevano un tacco basso e largo. Almeno così avrebbe camuffato la sua ignoranza nel camminare su tacchi piccoli e vertiginosamente alti.

Però era bella.

Si gettò addosso il mantello della scuola e si avviò alla porta.

Ebbe ancora un ripensamento. Probabilmente avrebbe desistito se non avesse voluto così tanto ringraziare quel ragazzo… e scoprire chi fosse.

 

Camminò a testa alta lungo il corridoio. Per quella sera i corridoi essenziali erano illuminati con delle torce che vincevano l’oscurità. Il resto dei corridoi, a detta del preside e dei professori, era proibito, pena una punizione.

Finalmente trovò la sala della festa, e fece il suo ingresso, vincendo la voglia di voltarsi e scappare via.

Canzoni sparate ad alto volume la colpirono, insieme a un fastidioso odore di sudore in un luogo chiuso. Si voltò attorno, e notò che le finestre non erano chiuse. Era strano, forse le avevano aperte da poco. Cercò con lo sguardo qualcuno che potesse conoscere, ma era davvero difficile riconoscerli mascherati. Per di più neanche conosceva da che si fossero vestiti i suoi amici.

Scorse un cappello verde e da sotto un abito rosso fuoco. Guardò attentamente e riconobbe Ron, vestito da peperoncino, che stava abbracciato a Lavanda. Trattenne a stento le risate. Il volto del ragazzo era difficile da riconoscere, tanto gli stavano bene i colori dell’abito. Sembrava proprio il caso di dire “era tutto un fuoco”.

Si morse il labbro inferiore e scorse in un angolo Harry e Ginny che chiacchieravano.

Corrugò la fronte. Da quando quei due avevano iniziato a frequentarsi?

A prima vista, chi non li conosceva, e non conosceva la loro storia, li avrebbe potuti scambiare per due amici che chiacchieravano liberamente. Ma lei si riempiva il petto nell’affermare che riconosceva una conversazione tra amici da quella tra due più-che-amici. Sorrise, pregustando l’idea di tormentare un po’ la rossa e dandole della doppio-giochista, dal momento che un ragazzo del Tassorosso, che a occhio e croce doveva essere del penultimo anno, giunse da dietro e le cinse i fianchi.

Di certo, però, le avrebbe dovuto fare la predica, per l’ennesima volta.

Se voleva davvero fare colpo su Harry, avrebbe dovuto impegnarsi di più a tenere alla larga i fusti con cui aveva le storie.

Per non parlare di Ron, cosa avrebbe detto?

Distolse lo sguardo, mentre cercava di non pensarci. Non erano fatti propriamente suoi quello che succedeva tra i suoi migliori amici. Lei si limitava a osservare e dare consigli, e così avrebbe dovuto fare.

Non si rese conto fino al momento in cui la spinsero di lato che era rimasta in piedi, ferma, a fissare i suoi amici amoreggiare, accorgendosi in quel momento che c’era una punta di invidia verso di loro. Non erano completi, ma pareva avessero trovato qualcuno che li completasse davvero. Non era sicuro di Ron, in quanto Lavanda era un po’ troppo invadente per i suoi gusti, e ciò non faceva bene all’ego del rosso, che per lei avrebbe dovuto avere un freno. No, non stavano bene insieme.

Scappò via, prima di rendersi conto che era quasi gelosa del suo amico.

Stava scherzando, supponeva. Il suo cuore non poteva di certo battere per un essere così irritante, forse secondo solo al suo acerrimo nemico Draco Malfoy.

E, stranamente, ma non troppo, si riscoprì a cercare con lo sguardo un dio sceso in terra, con lineamenti spigolosi e aristocratici, la pelle color del latte e i capelli tanto biondi da poter sembrare, con la luce che batteva su di essi, addirittura argentei, non però come i suoi occhi. Ghiaccio puro e vivente, capace di tenerti immobile per tutto il tempo che voleva.

Già, in fondo, anche se lo odiava a morte, Hermione era conscia del fatto che il principe dei Serpeverde fosse il ragazzo più affascinante della scuola, e lei e qualche altro pugno di ragazze con il cervello che ancora non era fumato erano le uniche a non essere andate a letto con lui. Tra le ragazze, pareva che anche Ginny avesse fatto visita al “magnifico” (o almeno così dicevano) letto di Malfoy, ma non ci credeva molto. Il biondo era un tipo che disprezzava a morte i Weasley, e appunto per questo non aveva dato molto credito alle voci. Il resto delle ragazze erano troppo piccole e non ancora avevano fatto lo sviluppo, ovviamente.

A occhio e croce, dunque, lei era l’unica che non aveva ancora perso la testa. Bene, perché lei non ne aveva alcuna intenzione.

Intanto lo cercava, anche per la soddisfazione di vederlo cereo per la paura. Era curiosa di sapere cosa avrebbe detto. Sicuro avrebbe detto qualcosa di cattivo, ma sapeva che dentro aveva paura dei babbani, perché nonostante non avessero dei poteri magici, riuscivano a sentire le emozioni più di lui. E voleva dargli anche il cruccio che non si era portato a letto la più bella mezzosangue della scuola. Mai l’avrebbe fatto.

Sentì un soffio sul collo, che la fece rabbrividire.

Forse avevano tenuto troppo tempo le finestre aperte, e ora era arrivato il momento di chiuderle.

Si abbassò per prendere la bacchetta legata con un elastico alquanto sexy alla gamba, rosso come il vestito, e sentì, nel momento in cui si alzava la gonna lunga del vestito, un paio di mani che le cinsero dolcemente i fianchi e la tennero stretta.

Vergognandosi per quella posa facilmente fraintendibile, si tirò quasi di scatto su, arrossendo.

- Merlino, Granger, sei davvero pudica!- sussurrò una dolce sensualmente al suo orecchio.

Lei sentì la saliva mancarle nella bocca, e cercò inutilmente di ingoiare, col risultato di avere la bocca ancora più asciutta. Il filo di rossore aumentò, quando quel ragazzo (perché era sicura si trattasse di un ragazzo) le spostò i capelli su un’unica spalla e avvicinò il volto.

Chiuse gli occhi per un momento, giusto il tempo per inebriarsi di quel profumo che insieme era dolce e deciso. Giusto il tempo per ricordare che era in mezzo a tutta la scuola che la vedeva far cadere il velo di freddezza e serietà che aveva fatto tanta fatica a far riconoscere.

Posò le mani su quelle del ragazzo, e si rese conto che erano davvero tanto lisce. Per un attimo si lasciò crogiolare in quelle sensazioni che mandavano calore ad ogni parte del suo corpo, ma con una forza di volontà degna di una Grifondoro come lei, si allontanò di un passo, spingendo via le mani strette ai suoi fianchi.

Si voltò e vide un paio di occhi verdi che la fissavano. Non c’erano dubbi. Era il ragazzo misterioso.

Lo guardò, stupita. Non pensava che potesse essere così diverso dal loro ultimo incontro. La sua pelle era pallida come la luna e i capelli scuri come il manto della notte. Le sue labbra sottili erano tese in un ghigno che le ricordava vagamente qualcuno, ma non ricordava chi.

Non sapeva se sospirare di sollievo, o scappare via.

Sospirare? Perché avrebbe dovuto sospirare?

Sbiancò alla risposta che diede a quella domanda: pensava che fosse Malfoy.

E allora era così? Provava davvero qualcosa per quel tipetto? No, no. Era impossibile.

Eppure quel ragazzo, il suo ammiratore, l’aveva chiamata Granger…e aveva fatto la sua stessa voce.

Però Malfoy l’aveva quasi strozzata, quindi era sicura non potesse essere lui.

Inconsciamente si portò una mano alla gola, mentre il rossore si affievoliva.

- Scusa- disse ancora il ragazzo, piegando la testa di lato – ti ho spaventata Hermione?-

Hermione…l’aveva chiamata per nome.

Non ci capiva molto, d’altronde come avrebbe potuto se la curiosità di sapere chi fosse quel ragazzo l’aveva presa completamente.

Fece no con la testa.

- Non preoccuparti, è che credevo che fossi…- si bloccò prima di dire qualcosa di spiacevole.

Il bruno sorrise.

- So chi pensavi che fossi-, replicò sicuro di sé.

La ragazza sbatté le palpebre e lo guardò senza riuscire a parlare.

- Draco Malfoy- continuò lui, sospirando, quasi falsamente sconfitto.

- No!- esclamò lei, mentre scuoteva la testa, anche se avrebbe voluto dire “sì, è così”. Non l’avrebbe, però, di certo detto, perché avrebbe perso, ne era sicura, anche lei il cervello e prima o poi si sarebbe lasciata trascinare sul suo letto (o come sperava in fondo).

Lui sorrise e allungò la mano verso la sua guancia.

- Sai, mi sei mancata- disse ancora.

Che bella voce suadente che aveva. E quel tocco le fece balzare il cuore in petto.

- Come mai?- chiese, mentre si malediva mentalmente che con i ragazzi, in certe situazioni, pareva una bambina.

Lo sconosciuto fece un passo in avanti, e fece scivolare la mano sulla sua spalla, sfiorando la pelle del collo, e drizzandole i capelli dietro la nuca.

- Me lo chiedi, Hermione? –  chiese, mentre le prendeva entrambe le mani. – Balli con me?-

A quella richiesta, sentì una canzone ballabile partire.

Lei si limitò a sorridere. Sì, le andava. Quel ragazzo era strano. Aveva l’impressione di conoscerlo già, ma era consapevole di non aver mai incontrato nessuno che potesse essere così affascinante, e così gentile.

Insieme si avviarono verso la pista da ballo. E ballarono.

Era consapevole che, intorno a loro, tutti si facevano di lato, per lasciarli danzare, ma lei aveva occhi solo per lui, come sapeva che lui li aveva solo per lei.

L’avvicinò a sé, e lei si lasciò trascinare in quella danza leggiadra e fluida come l’acqua che scivolava tranquilla sul letto di un fiume.

Chiuse gli occhi e appoggiò la testa sulla sua spalla.

Era alto, davvero. Ed era muscoloso. Lo sentiva stretto contro il suo corpo.

Aveva fatto bene ad andare alla festa e a prepararsi così bene. Sapeva che gli occhi di tutta la sala erano puntati su di loro.

- Hermione, stai bene?- chiese il ragazzo contro il suo orecchio.

Lei alzò lo sguardo, un po’ sorpresa per quella domanda.

- Ma sì, certo. E’ ovvio.- rispose, sicura.

- Intendo con me- disse, con un ghignetto divertito.

Lei lo guardò con sguardo indagatore.

- Sì – ripeté sicura.

Smisero di ballare e si scambiarono vari sguardi.

- Io sono un tuo ammiratore, Hermione. Ma se mi conoscerai meglio, soffrirai- l’avvertì.

Lei non riusciva a capire quello che voleva dirgli.

- E’ per questo che questo sarà il nostro ultimo incontro- continuò il ragazzo.

- No!- esclamò Hermione, mentre corrugava la fronte, e metteva in moto il cervello.

Che voleva dirgli quel ragazzo? E perché aveva paura che finisse quell’incontro così tanto a lungo atteso.

Scosse la testa.

- Quando scoprirai il mio nome, saprai perché.- sussurrò, mentre faceva scivolare una mano dietro la sua nuca, avvicinandosi con le labbra al suo viso. – Sappi però che mi avrebbe fatto piacere conoscerti più… a fondo-

Lei arrossì, mentre le labbra del ragazzo scivolarono sulle sue.

In quel momento per lei non aveva importanza. Il nome. Aveva detto che doveva conoscere il suo nome. Doveva scoprirlo lei stessa. Per ora, però, conobbe solo il dolce sapore della sua lingua, che si intrecciava alla sua.

Avrebbe tanto voluto che quel bacio continuasse. Sentiva il sangue scorrerle più veloce del normale ed era calma. Era come se conoscesse già quelle labbra, quei modi sensuali che le mordevano le labbra e le succhiavano. Era come se conoscesse quella lingua dal sapore dolce e un po’ amaro. Conosceva il suo modo di condurre. L’aveva sognato tante volte, troppo spesse.

Quando lui si scostò da lei, per far svolazzare il mantello e sparire nella folla, sbiancò. Le gambe sembravano non reggerla più.

Aveva sognato che fosse Draco Malfoy a baciarla a quel modo.

Arrossì per quel ricordo che pensava di esser riuscita a sotterrare, ma la sua mente ricordava, sempre e comunque, nel bene e nel male.

Afferrò la gonna del vestito, e uscì di corsa dalla festa.

Maledetta festa, non avrebbe dovuto andarci, perché ora la sua testa era davvero inutilizzabile, mentre non faceva altro che pensare a quell’ultimo incontro. E più lo faceva e più sovrapponeva il viso di Malfoy a quello del giovane ragazzo bruno.

No, era impossibile che fossero la stessa persona. Eppure le sensazioni che le davano erano molto simili, davvero simili.

Era attratta da entrambi, non poteva negarlo. Era scritto così anche sul libro che aveva preso dalla biblioteca qualche mese prima, quello che si intitolava Una strega può distinguere l’amore dall’attrazione. E anche se era sicura di non amare nessuno dei due, era attratta da entrambi: uno stronzo e un fuggitivo.

Le vennero le lacrime agli occhi per la disperazione.

Si fermò in un corridoio, che tra le lacrime non riusciva a distinguere, e si voltò verso una finestra, che lasciava trapelare un fascio di luce bianca, illuminando pochissimo lo scuro corridoio. Di sicuro era finita tra i corridoi che quella sera erano proibiti. E, per come stava, una punizione era l’ultimo dei suoi pensieri.

Si affacciò e lasciò che le lacrime le rigassero il viso.

- Perché proprio a me?- sussurrò, delusa.

Era sicura di aver trovato qualcuno che potesse davvero amarla, e invece aveva trovato solo uno che le aveva rubato il suo primo bacio ed era scappato via. E di certo lei era troppo orgogliosa per seguirlo. E con tutta probabilità, si era dissolto come in quei giorni aveva fatto.

Rimase a guardare la luna, chiedendole aiuto e conforto.

Chiedo davvero scusa a chi ha dovuto aspettare molto per leggere il continuo di questa fan fiction. Bene, la storia vi dico che è a buon punto, ma il tempo libero per poter scrivere gli altri capitoli è carente, avendo degli esami a breve. Vi prego di darmi un po' della vostra pazienza e capirmi.

Ringrazio comunque quanti hanno commentato e stanno seguendo questa fan fiction. Siamo arrivati a più di 40 preferiti! E' un record! Speriamo che continui così. Continuate a recensire. Baci baci,

***Rupi***

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: rupertinasora