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Autore: pam932    21/12/2015    1 recensioni
ero tornato. ero stato davvero uno stupido a pensare di poter rimanere lontano da lei, nemmeno se questo avrebbe significato tenerla al sicuro.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: New Moon
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Bella passava tutto il tempo che non le occupava la scuola alla riserva. Mi chiedevo se avesse scelto lui, se avesse deciso di stare assieme ad un licantropo invece di un vampiro.
Poi mi convinsi che lo faceva per evitarmi.
A scuola continuava ad ignorarmi.
Poi un giorno, prima di lasciare l’aula di biologia si voltò verso di me e con lo sguardo di una martire mi chiese “Dove vuoi che ci vediamo per fare la relazione?”
Guardava ovunque tranne che me.
“Facciamo da me? Esme muore dalla voglia di salutarti” dissi senza pensarci e subito me ne pentii quando vidi la tristezza attraversarle lo sguardo nel sentire il nome di mia madre.
Poi si ricompose e riprese la sua faccia arrabbiata.
“Dopo la scuola?” chiese impassibile.
“Certo, vuoi un passaggio?
“No. Ci vediamo dopo” E se ne andò.
Non vedevo l’ora. Certo non si poteva chiamare un appuntamento e lei era palesemente restia all’idea di passare del tempo con me ma forse avrei avuto l’occasione di spiegarle. Se te lo lascia fare. Dissi a me stesso.
Quando arrivai all’auto, nel pomeriggio, Alice era più elettrizzata di me. Mi avvicinai sorridendo e Emmett mi chiese: “Che succede fratello? Perché questo mostriciattolo non fa che saltare?” e cercò di tenerla ferma dato che lo stava irritano. Prima che io potessi rispondere lei quasi urlò “Bella viene da noi” Emmett mi guardò così come Jasper e Rosalie e io mi limitati ad un’alzata di spalle salendo in macchina.

Quando arrivammo a casa Alice corse dentro per dirlo ad Esme. Era incredibile quanto riuscisse ad entusiasmarsi e ad essere terribilmente irritante.

Esme mi venne subito incontro. E' vero Edward? Sorrisi ed annuii. Anche lei mi sorrise. Era felice ma riusciva a nasconderlo meglio di Alice. Poco dopo sentimmo un’auto svoltare nel sentiero e capimmo che era quasi arrivata.

Ci guardammo. Jasper attirò la mia attenzione. Io vado via. Vi lascio soli. Tanto avremo tanto tempo. E uscì dalla porta sul retro. Rosalie seguì il suo esempio. Quanta agitazione per un'umana combinaguai.
Emmett rimase spaparanzato sul divano.
Poi udimmo l’auto che si fermava. Bella rimase qualche secondo in macchina prima di scendere e incamminarsi verso la casa.
Salì i gradini del portico e la sentimmo fare un paio di profondi al che ad Emmett sfuggì una risatina. Il gattino è agitato. Si divertiva. Io sbuffai. “Perché non te ne vai?”sibilai.
“Hey ti ricordo che è contenta di rivedere me” disse e io mi rabbuiai. “Okay” disse e divenne una statua.
Poi Bella bussò. Toc toc toc.
Erano dei colpi leggeri e frettolosi. Emmett aveva ragione. Era agitata.
Mi precipitati ad aprire la porta. Bella mi guardò un istante prima di tornare ad abbassare lo sguardo. “Ciao” disse imbarazzata. “Ciao” le risposi facendomi da parte per farla entrare. Si guardò intorno. Tutto era tornato esattamente come prima che ce ne andassimo. Poi il suo sguardo si posò su Esme che la guardava sorridendo.
In un primo momento la sua reazione mi stupì. Le corse incontro e si lanciò tra le sue braccia. Esme le accarezzava i capelli e le asciugava le lacrime. Ero mortificato. Non c’era da stupirsi. Bella adorava Esme. Così come Esme adorava Bella. Ero stato uno stupido. Con la mia decisione avevo fatto del male a tutti in un modo o nell’altro. Speravo solo di avere la possibilità di rimediare.

Dopo che Bella salutò Alice ed Emmett mi avvicinai a lei. “Possiamo andare in camera mia” le dissi.
“Ti seguo” disse ancora senza guardarmi.
La condussi nella mia stanza. Come quando aveva fatto non appena entrata in casa. Si guardò attorno. Questa volta però era imbarazzata. Lei era consapevole che io sapevo dei suoi pomeriggi qui.
Fu lei a rompere il silenzio.
“Prima iniziamo prima finiamo” disse acida.
“Così impaziente di andare via?” le chiesi
Alzò lo sguardo inchiodandomi al pavimento.
“Davvero Edward cosa ti aspettavi?” Era la prima volta che diceva il mio nome. Consciamente.
Cosa mi aspettavo? Certamente non mi sarei aspettato tutto questo rammarico.
“Che almeno ti fermassi ad ascoltare quello che ho da dirti..”
Era combattuta, lo vedevo.
“Sentiamo, che cos’è che avresti da dirmi?” disse guardandomi con i suoi occhi color cioccolato.

 
   
 
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