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Autore: fedetojen    22/12/2015    1 recensioni
[Lee Soo Hyuk]
Certe persone non le incontri per caso...ma per sfiga. È meglio tenere la bocca chiusa e dare l'impressione di essere stupidi piuttosto che aprirla e togliere ogni dubbio. Avere la coscienza pulita è segno di cattiva memoria.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Le cose piu’ belle della vita o sono immorali, o sono illegali, oppure fanno ingrassare.”
“Posso resistere a tutto tranne che alla tentazione.”
"Vivere é come mantenere un segreto.. non é per tutti."


8

 
 
“Vieni” mi disse mentre mi accompagnava nel salotto con mobili bianchi, molto elegante.

Si sedette accavallando le gambe, mentre continuava a strofinarsi i capelli con l’asciugamano.
Io, intanto, cercavo di ricordarmi come si respirava. Mi sedetti difronte a lui, mentre posai lo sguardo sulle carte che avevo portato dall’ufficio.

“Signorina James, si rilassi” mi disse con voce affusolata.

Mi vennero i brividi per il tono in cui lo disse: ero un pezzo di ghiaccio, non riuscivo a essere a mio agio, come potevo?
Ero a casa sua, lui era mezzo nudo per colpa della doccia appena fatta: ma dico, ti sembra l’ora di farti una doccia?
Prendendo forza, alzai lo sguardo verso di lui: mi osservava a braccia conserte, mettendo in mostra il suo fisico e i suoi bicipiti, mentre intorno al collo c’era l’asciugamano.

“Come le stavo dicendo stamattina, tutti gli impegni sono stati spostati e ha tutte le giornate piene q-”

“Venga qui, non posso vedere da così lontano i miei impegni” disse interrompendomi, tastando il posto libero alla sua destra con la mano.

Avrei voluto tanto lanciargli i fogli e andarmene, davvero…
Ma, mi alzai e cercando di non rompere nulla sul tavolino in vetro davanti a noi, mi sedetti affianco a lui, a debita distanza.

“Domani avete una conferenza alle 10, riunione verso le 14, meeting sui siti commerciali in produzione…” mi fermai a parlare quando sentii una ventata del suo profumo e il suo corpo avvicinarsi al mio e sporsi per leggere i documenti.

Io ero in stallo: i miei polmoni non respiravano più, i miei occhi erano fissi sul volto del mio capo, le mani salde sulle carte e il corpo ormai diventato di marmo. Vedendo il mio silenzio, Soo Hyuk spostò lo sguardo su di me, guardandomi curioso.

“Evelyn?” mi chiese curioso, inclinando il capo.

“Può…coprirsi?” chiesi con un filo di voce abbassando il capo sulle carte.

“Le disturba il fatto che io sia appena uscito dalla doccia?” mi chiese appoggiandosi con la schiena al divano, provocando un rumore divertente.
Sorrisi, appena lo sentii, ritrovando un po’ di serenità.

“Se il signor Park Bo-Gum fosse stato al mio posto, non le avrebbe dato tanto fastidio” disse con tono severo. Chiusi gli occhi, respirando a pieni polmoni per poi guardarlo.

“Pensa solo a lui? Potrei organizzarle un appuntamento al buio con lui, se vuole” dissi sarcastica.
Un sorriso amaro spuntò sul suo volto, mentre i capelli bagnati ricoprivano la sua fronte.

“Magari lo vuole lei un appuntamento” disse vagando con gli occhi sulla mia figura.
Alzai gli occhi al cielo, sbuffando. Posai le carte sul tavolino vicino a noi, posando le mie mani poi sulle mie gambe.

“Ho capito che non le piace, ma questa è un’ossessione: è mai andato da uno psicologo per parlarne?” chiesi inclinando il capo.
Soffocò una risata, avvicinandosi poi velocemente al mio volto.

“E’ sicura che non serva a lei?” mi disse scrutandomi con precisione.

La tensione, quasi mi fece uscire il sangue dal labbro per quanto lo stavo tormentando.
Voltai velocemente il capo, chiudendo gli occhi e cercando di non pensare a quel bacio passionale all’uscita del locale.

“Forse il ruolo da segretaria non le si addice così tanto” disse tutto d’un tratto rompendo il silenzio.

“Sicuramente prima che arrivasse lei, lavoravo da dio” dissi stizzita con le braccia conserte.
Rise, portandosi la mano vicino al volto, coprendosi così la bocca.
Perché doveva essere così? Ero furiosa, riusciva a farmi arrabbiare in pochi minuti, anche grazie ai suoi sguardi poco normali.
Di scatto mi alzai, percorrendo il corridoio che dava alle altre stanze.

“Cerca il bagno, per caso?” mi disse con tono divertito. Non risposi, attendendo una sua affermazione, che arrivò poco dopo.

“Seconda porta a destra” mi disse e con passo spedito mi fiondai nel bagno, aprendo velocemente il rubinetto buttandomi in faccia l’acqua gelida.
Uscii dal bagno, ritrovandomelo difronte a osservarmi.
Mi diressi in cucina, per prendere un po’ di acqua.

“Posso?” dissi indicando il frigorifero.

“Faccia come a casa sua” disse sorridente.

Presi una bottiglia di acqua e iniziai a cercare per un bicchiere.
Aprii tutti i mobili sopra la cucina, finalmente dopo che li avevo aperti quasi tutti, vidi i bicchieri.
Mi alzai sulle punte, ma nulla, non riuscivo a prenderli. Ho capito che la cucina è a misura sua, però un po’ più bassi no?

Mentre stavo borbottando in mente qualsiasi cosa, sentii una mano sfiorarmi il braccio e prendere il bicchiere di vetro, poggiandolo sul ripiano della cucina. Sentivo il suo respiro sul mio collo e il suo corpo attaccato al mio.

“G-grazie” dissi a fatica versando l’acqua nel bicchiere, con mano tremante. Mi toccò il dorso della mano che era poggiata sulla cucina, e per poco non caddi a terra per le mie gambe molli e non mi bagnai con l’acqua che avevo nella mano tremante.

“Sei ancora dell’idea di uscire con Park Bo-Gum?” mi disse a fior di pelle all’orecchio, facendomi venire i brividi.
Con l’indice, continuava a passarlo sulla mia mano, come a stuzzicarmi.

“Sì” dissi cercando di essere credibile.

“Dillo con più sicurezza” mi disse, appoggiando le labbra sul mio collo.

Come riuscivo a dirlo con sicurezza se avevo le sue labbra sul mio collo?
Avevo l’affanno da parecchio tempo per colpa sua, adesso ero praticamente in iperventilazione.
Chiusi gli occhi e sospirai, cercando di calmarmi ma a peggiorare la situazione erano i baci gentili e lenti che salivano e scendevano per il mio collo.

“Quanto ti odio” dissi in un soffio.

“Come?” chiese fermandosi. Sapeva benissimo cosa avevo detto. Mise l’altra mano sul mio fianco, come ad incitarmi, scaturendo così una maggiore pressione.

“Ti odio” dissi con un filo di voce, ansimante.

“Mmh, lo dicono tutte” disse divertito.

“Tutte?” dissi scuotendo la testa. Non so dove trovai la forza, ma riuscii ad allontanarmi da lui abbastanza da guardarlo in faccia.

“Sì” disse a braccia conserte.

“Quindi non sono la prima?” dissi chiudendo le mani in pugni.

“Credevi di essere la prima?” mi disse divertito inclinando il capo, sorridendomi in modo davvero divertito. Quante segretarie avrà preso in giro?

“Tsk. Park Bo-Gum, è mille volte meglio di lei” dissi a denti stretti.

Appena finii la frase, divenne serio, mentre mi guardava fulminandomi con lo sguardo.
Presi la mia borsa e me ne andai, sbattendo con forza la porta.
Anzi, mi fermai di colpo suonando di nuovo il campanello e con mia sorpresa mi riaprì.

“Sa che le dico? Uscirò con Park-Bo Gum e lei non potrà farci nulla. A lavoro eviti di parlarmi, grazie” dissi voltandomi e andandomene a passo svelto.

Il mio capo sembrava quasi sorpreso della mia piccola sfuriata.
Guardai l’ora al mio telefono: mostrava le 23:30.

“Dio, quasi mezzanotte” dissi mentre camminavo per la strada.



ANGOLO SCRITTRICE: So di essere una brutta persona! Mi scuso immensamente per i miei lettori e lettrici, ma ho avuto da fare :( Spero che questo capitolo vi piaccia :D Aspetto con ansia vostre recensioni!!


Lee Soo-Hyuk

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