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Autore: dramy96123    22/12/2015    18 recensioni
Ciao a tutti!
Questa storia è dedicata a Moony 96
Dal capitolo 16
"Sirius bussò sullo specchio con forza, richiamando l’attenzione su di sé – Voglio sapere cosa è successo tra te e la nostra vittim… Hermione. volevo dire Hermione. –
- Che vuol dire cosa è successo? Non è successo niente! – esclamò Fred sulla difensiva.
Fred vide due sopraccigli inarcati contro di sé e alzò le braccia esasperato.
- Cosa vuoi da me, Sirius? –
- Voglio sentirti dire che ti piace Hermione Granger. Dillo. Dai. Forza, dillo. – davanti al dito puntato di Sirius, Fred non poté fare altro che arrendersi. Bandiera bianca.
- Mi piace Hermione. – ammise, con un sorriso.
- Scusa? Non ti ho sentito. – disse Sirius, mostrando l’orecchio.
“ E dire che ha le orecchie canine…”
- Mi piace Hermione. – ripeté, a voce un po’ più alta.
- Cosa? Non ti sento bene! –
- Dev’esserci qualche interferenza – disse George, scrollando un po’ lo specchio.
“Mi faranno santo.”
- Mi piace Hermione. –
- Scusa? –
- MI PIACE HERMIONE! MI SENTI ADESSO? –
“E tanti cari saluti all’aureola.”
- Uh, davvero? Che bella notizia! – cinguettò Sirius, mentre George faceva seri sforzi per non scoppiare a ridere in faccia al fratello.
- CHI E’ CHE TI PIACE? - Lee Jordan uscì fuori dal muro.
No. Da uno sgabuzzino."
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, Ginny, Weasley, Harry, Potter, Hermione, Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da V libro alternativo
Capitoli:
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Riassunto delle puntate precedenti: I ragazzi hanno passato le vacanze a Grimmauld Place. Il rapporto tra Fred ed Hermione è molto ambiguo, essendosi baciati un paio di volte, ed essendo principalmente il bersaglio nonché OTP della maggior parte, se non di tutti, gli abitanti della casa. Entrambi si sono resi conto di provare qualcosa l'uno per l'altra, ma non ci sono state dichiarazioni o qualcosa del genere. Fred ha dormito in camera di Hermione, e tutto ciò ha provocato un gran trambusto nella casa- Sirius prova a fare addirittura un interrogatorio, che tuttavia non da i risultati sperati. 
Ginny continua ad avere una passione insana per le Api Frizzole, Harry continua ad essere sfruttato dalla gente, Lee continua ad avere una bizzarra simpatia per gli sgabuzzini, e Sirius rimane la comare che tutti amiamo. 
Fine riassunto




Capitolo 21

Con grande disappunto da parte di Sirius, i ragazzi erano tornati ad Hogwarts
C’erano voluti quindici minuti di contrattazioni estenuanti perché Felpato li lasciasse uscire fuori da Grimmauld Place. Inutile dire che Ginny era stata la prescelta per la missione diplomatica. 
Argomento della discussione, ovviamente, il pettegolezzo. 
La verità era che Sirius DOVEVA sapere. Ne aveva bisogno come l’aria. E si era rifiutato di far fare loro un passo nell’atrio, senza adeguate promesse e rassicurazioni. 
George si era rifiutato di rassicurare Sirius. 
E la seconda persona più disposta a contrattare era stata Ginny. Interesse scientifico, diceva lei.
- Tre sessioni allo specchio a settimana. – 
- Una al mese. E’ pericoloso, Sir – 
Lui aveva socchiuso gli occhi, incrociando nel contempo le braccia. 
- Non puoi approfittare di questa… cosa che sta succedendo ad Hogwarts, per non sentirmi. Sono il tuo padrino! –  il pubblico dietro aveva cominciato a borbottare, confuso. 
La ragazza si era limitata ad inarcare il sopracciglio
- Tu sei il padrino di Harry. – 
- Disconosciuto da quando urla ai quattro venti il mio fallimento come rapitore. Dannato spione. – aveva sbuffato lui, distogliendo lo sguardo. Era evidente che gli bruciasse ancora. 
Dietro i ragazzi aspettavano silenziosi i successivi colpi di scena, compresi Hermione e Fred, ormai rassegnati a prender parte alle discussioni sulla loro stessa relazione. 
-  Una sessione a settimana. –   Rilanciò Sirius. Ginny non sembrava assolutamente impressionata dal tono perentorio. 
- Due al mese, Sirius. – 
- Due al mese da un’ora! – 
- Dieci minuti. – il tono lapidario aveva letteralmente sconvolto il povero uomo. 
- COME PRETENDI CHE IO SOPRAVVIVA?! VOI… VOI AVETE BISOGNO DI ME! Stiamo ad un buon punto, me lo sento! Manca poco perché si mettano insieme, i due idioti! – Fred ed Hermione si erano scambiati un’occhiata perplessa.
- Ma si rendono conto che noi siamo qui? – 
- Non mi sembri invisibile. – 
- Mezz’ora. Solo mezz’ora. Alle quattro del mattino! – 
- Morgana ce ne scampi – aveva borbottato Ron, alzando gli occhi al cielo. 
- Scendo a cinque minuti.  –
Sirius era impallidito. Si poteva notare il sudore freddo e il panico che cominciava a farsi sempre più evidente. Scosse la testa. Cominciò a battere il piede sul pavimento, con nervosismo appena celato, poi alzò lo sguardo, con un sorriso assolutamente convincente.
Era un Malandrino. Malandrino batte Weasley. 
- Tre sessioni allo specchio a settimana. Da un’ora ciascuno. – 
Un ghigno aveva preso il posto del pacato sorriso della ragazza. 
- Troppi anni ad Azkaban, è evident- - 
- E ti faccio mandare via gufo una scatola di Api Frizzole. – 
- … - 
- Api Frizzole al miele. –
Ron si era messo una mano sulla fronte.
- …da cinque chili.  - 
- Affare fatto. – 
- MA GINNY! -  
La ragazza alzò le mani, voltandosi verso i ragazzi. 
- E’ stato convincente. Ammettetelo. – 

E così erano riusciti ad arrivare in tempo al binario e a prendere il treno senza grossi danni, non contando quelli psicologici. 
- Potrei fingere di aver rotto lo specchio – borbottò harry, tirando su a fatica il baule per sistemarlo sopra la testa. 
- Divertente. Poi se Felpato lo scopre come minimo ti cuce una sciarpa con su scritto BACIODELPIANTO. – la frecciatina di Ginny colpì in pieno. Harry si limitò a borbottare qualcosa come “A me alle quattro del mattino piace dormire”, prima di crollare al suo posto, massaggiandosi le tempie, da ragazzo provato qual era. 
Ovviamente, prima che George irrompesse senza il gemello al seguito, per scuoterlo con tutto l’entusiasmo che un GeorgeWeasleySelvatico potrebbe avere. 
- Ehi! Sei curioso di sapere quello che ti sto per dire? – cinguettò allegramente. Ron si sedette con la grazia di un Ungaro Spinato ubriaco, grugnendo. 
- Il treno non è neanche partito… - gemette, chiudendo gli occhi. George fece una smorfia – Non parlavo con te, Ronnie. Non mi saresti utile, per il mio malvagissimo e meravigliosissimo piano. – 
“Oh, no. Non voglio essere utile per il malvagissimo e meravigliosissimo piano.”
Harry rabbrividì internamente. 
- Allora, Harry! Vuoi sapere o no? – 
- Guarda, George…- 
- Aspetta, prima di dire che sono un genio! Voglio che tu sia prima a conoscenza di tutto, perché sia un complimento pienamente meritato! – 
- A dir la verità… -
- Non fare complimenti, ero certo che volessi sentirti più coinvolto in tutta questa storia. Gli altri sanno già tutto, ovviamente! Ginny, Lee, Felpato…– 
- Ecco… - 
- Che ragazzo timido e comprensivo! Aspetta, voglio che nessuno ci senta, è un piano troppo malvagio e meraviglioso per le orecchie dei comuni mortali. –
- Ehm… ecco… riunione prefetti! Devoandareciao – Ron ignorò volutamente l’occhiata assassina dell’amico, uscendo quanto più velocemente possibile. 
George si alzò per chiudere la porta dello scompartimento, soffocando così ogni via d’uscita.
- Lee, hai visto mio fratello? – chiese Fred, tenendo in precario equilibrio due bauli eccessivamente colorati nel corridoio. 
Lee scosse la testa, lanciando un’occhiata non troppo furtiva alla porta chiusa, per poi trascinare Fred, nonostante rumorose proteste, borbottando cose tipo “ricatto” e “sgabuzzino” e “pettegolezzo”, oltre a vari “Dannato GeorgesonounaFangirlWeasley”.

Hermione e Ron trovarono un Harry profondamente sfiancato e un George in uno stato di contentezza fuori dal normale, anche per gli standard dei gemelli. 
- Allora hai capito, Harry. – il ragazzo si alzò, stiracchiandosi. Il tono di voce, come al solito scherzoso, non mancava di una minaccia di fondo tristemente eloquente. 
- Ma… - la debole protesta di Harry fu, inaspettatamente, ignorata. 
- Allora a dopo!- e via, anche George si defilò.
Hermione, dall’alto della sua saggezza del “fattigliaffarituoichevaibene” – che, effettivamente, non è che avesse proprio seguito nel corso di cinque anni – decise di non fare domande. 
Ron lanciò un’occhiata di implorante perdono al migliore amico, che si limitò a raggelarlo con un’occhiataccia. 
- I ragni nel letto, la prossima volta. –  borbottò, infilandosi in bocca un pugno di gomme Bolle Bollenti. 
            

A scuola, tutto quello che voleva Fred Weasley, dopo aver rivisto la leziosa faccia della Umbridge, era stendersi sul letto e usare il dormitorio come trincea antimondo, per assaporare quella magica esperienza del son- 
- Fred? –
No. 
- Gemellino? 
Non era umano, tutto ciò. 
- Non vorrai ignorare il tuo fratellino gemellino adorato! –
- Ovviamente non potrei mai. Neanche volendo. – Fred gli lanciò un cuscino, girandosi faticosamente a pancia in su.
- E' uno dei miei punti forti. – George aveva magistralmente evitato il cuscino, sorridendo con aria allegra. – Devo parlarti di una cosa. – azzardò con voce flautata.Fred gemette
Perché ho la sensazione di sapere già di cosa…
- E’ Hermione.  – annuì George, pensieroso. 
Appunto. 
- Granger?  - chiese, giusto per conferma. Il gemello gli rilanciò il cuscino
- Ti prego, dimmi che stai scherzando. – 
Fred sogghignò, ancora ad occhi chiusi. 
-Che c’è, vuoi propinarle un filtro d’amore? No, perché si da il caso che io sia molto fiducioso delle mie capacità seduttive. – 
- ... Certo. – il sarcasmo nella voce di George lo colpì dritto nell’orgoglio – è per questo che a malapena vi parlate, stai solo aspettando il momento giusto – 
Fred alzò gli occhi al cielo, cercando di rimanere serio
- Esattamente. Si chiama essere romantici. E aspettare che l’altra metà sia pronta di fronte al fascino del sottoscritto. – 
- Tra circa ottant’anni, se andiamo avanti così – 
- Ci vorrà così tanto perché si abitui alla mia bellezza? Inaccettabile – 
Incredibile, come George riuscisse a fingere di non aver colto l’ironia del fratello, continuando imperterrito nel suo discorsetto che aveva evidentemente imparato a memoria. Davanti allo specchio. O con Lee. 
- Insomma, non arriverà mai il momento giusto se non coglierai l’attimo! – 
- Potrei cogliere effettivamente l’attimo e dormire. – 
- E’ inaccettabile questo tuo ignorare i miei bisogni primari. Non sei un buon gemello, lasciamelo dire. –  il tono di George sembrava davvero… ferito?-
Nah. Stava fingendo. 
Ma si arrese comunque. 
- E cosa farebbe un buon gemello? – il viso di george da strappacuore si trasformò nel ritratto dell’Aspirante Malandrino che era. 
- Vuoi saperlo, Freddy? Davvero? Sul serio? Lo faresti per me? – chiese, con l’espressione di Hagrid davanti ad un cucciolo di Ippogrifo cannibale. 
Io lo so che sarà una pessima idea. Ma se lo so, perché accetto? 



- E’ una pessima idea, George – sussurrò Harry, sotto il mantello dell’invisibilità. Indossava un pigiama che gli stava due volte, azzurro con le nuvole che si muovevano pigramente.
I ragazzi camminavano per i corridoi scuri del castello, diretti verso l’uscita. 
- Pessima? Pessima? CATASTROFICA. – ringhiò Lee, avvolto in una vestaglia arcobaleno.
scoccò un’occhiata non proprio amorevole nei confronti dei gemelli, che non riuscivano a smettere di sghignazzare nonostante tutto. Indossavano pigiami di un arancione acceso quanto i loro capelli, uno punteggiato da picccole F, un altro da G roteanti. 
Harry aveva il compito di camminare per i corridoi sotto il fidato mantello, e Schiantare eventualmente chiunque si trovasse sulla tua strada. Eccetto Silente – in modo che Fred, George e Lee potessero uscire all’aperto senza problemi. 
- Non essere tragico, Lee. Abbiamo solo infranto sette regole di Hogwarts, è un numero ancora tristemente basso. – lo rincuorò Fred, ancora abbastanza ignaro di ciò che avrebbe dovuto fare. 
“Una passeggiata nel parco” aveva detto George. 
Certo. 
E lui era Ronnie. 
- STUPEFICIUM! – 
- GUARDA. OTTO REGOLE DELLA SCUOLA! OTTO! – 
- Chi hai steso, Harry? –
- Difficile dirlo. – disse la voce soffocata del ragazzo. Si avvicinò cautamente alla figura e gemette. 
- No. No… di tutti… - 
- NON AVRAI SCHIANTATO SILENTE BUON MERLINO COSI’ SALIAMO AD ALMENO VENTICINQUE REGOLE INFRANTE – 
- … non siamo arrivati a venticinque regole infrante neanche quando abbiamo preso quella Nimbus di Zabini e gliel'abbiamo infilata nel- 
- Non voglio davvero saperlo, vero Fred? – 
- … forse no. – 
- Non è Silente. E’ Malfoy. – 
George sbuffò, seccato. 
- E che ci facciamo adesso? – chiese con una smorfia, provando a smuoverlo con un piede. 
sotto la vestaglia verde bottiglia era vestito di tutto punto. 
Dal pavimento si levò un lieve grugnito. Harry alzò lo sguardo, speranzoso
- Potrei proporre…- 
- L’omicidio non è contemplato. – 
- MA GEORGE – 
- No, Harry, quando sarai più grande. – 
- Immagino che dovremo portarcelo con noi – sospirò Fred, prendendolo per le gambe. Lee fece lo stesso con le braccia e insieme lo portarono all’esterno, dove si dilettarono a silenziarlo, legarlo e a fargli coroncine con gli steli d’erba. 
Idea di lee. 


La situazione attuale era un Draco Malfoy spettinato, legato e seviziato da un Harry eccessivamente contento, che continuava a punzecchiarlo con un bastoncino, Lee che elencava le regole della scuola infrante (avevano superato la quarantaduesima da poco) con il tono da cronista che usava per le partite di Quidditch, e George che girava intorno a Fred come un avvoltoio affamato, per una ragione non proprio chiara. 
Avevano cominciato a girare intorno al castello, sino a che non si erano fermati sotto direttive di George. Erano esattamente sotto la torre Grifondoro. George continuava a guardare in alto, con un'espressione pensierosa. Fred decise di imitarlo, mettendosi la mano sotto al mento allo stesso modo. 
- Sembra complicato da fare. - 
- Già. - rispose George, sovrappensiero. 
- L'idea sarebbe di buttarlo giù entro dopodomani- con un paio di Giganti, forse - 
- Troppi calcinacci. - 
- I famosi battitori della squadra migliore di Hogwartss sembrano studiare una tattica di attacco. I capelli rossi brillano alla luce della luna, sembrano temibili da questa prospettiva. Intanto Potter, famoso cercatore, tira pizzicotti alla guancia pallida dell'acerrimo nemico. - 
- Allora costruiamo un enorme camino, e una quantità industriale di metropolvere. E POI BUM, LA TORRE DI GRIFONDORO AL SAN MUNGO. - 
- ... ci serve una chitarra. - 
Fred sbatté le palpebre, inclinando la testa. - No. ci servono dei mattoni e della colla. - 
- E un paio di rose. - 
- Non farai carriera in questo campo. - 
- I gemelli sembrano non arrivare ad un accordo. Potter ha deciso di raffinare la sua tecnica di distrazione, e fa le treccine ai capelli serici del Cercatore Serpeverde. Un gruppo immaginario di ragazze Tassorosso sospira alla vista del bucolico momento tra i due. -
- Jordan, piantala. Questa è la mia vendetta. - 
- Potter esita, continuando ad accarezzare i platinati capelli del ragazzo svenuto. La povera ragazza Chang ha un rivale. - 
- Jordan, giuro che se non ti tappi quella bocca te la chiudo io. - 
- CI PROVA ANCHE COL CRONISTA. PER TUTTI I CALZINI DI MERLINO, HARRY, SEI INSAZIABILE.
- JORDAN.- 
I gemelli stavano bellamente ignorando la scena. George si girò a guardare il gemello, finalmente deciso. Lo squadrò di nuovo, poi annuì tra sé e sé. si abbassò a prendere un bastoncino.
- Bene, Fred.  Spero che tu sia pronto. - 
- Oh, oi, aspetta. Pronto a far cosa? - 
George lo guardò di nuovo, mentre agitava la bacchetta.
Il bastoncino divenne un ukulele in pochi secondi. 
- A fare la serenata alla Granger. - 
- BOMBA SGANCIATA DA PARTE DEL BATTITORE WEASLEY. Anche se sono entrambi Battitori. Ed entrambi Weasley. Okay, da parte di quello rosso. No. Da parte di quello con le lentiggini. INSOMMA, DA GEORGE. - 
Anche Harry si alzò dal corpo inerme di Malfoy per godersi la scena di Fred che inarcava entrambe le sopracciglia. 
- Ehi, amico, no, aspetta. Io non so cantare. Non ho nessuna canzoncina pronta. NON SO NEANCHE COME SI CHIAMA QUELLA CHITARRINA PER BAMBINI. - 
- Improvviserai - replicò spiccio Harry, alzandosi da terra e ripulendosi dal terriccio. 
Lee, Harry e George puntarono la bacchetta contro Fred, che alzò subito le mani, arrangiando un sorrisetto.
- Sapete che con la violenza non si arriva da nessuna parte, vero? Io sono un bravo ragazzo, perché torturare me quando c'è Malfoy a due passi? - 
Colse un'esitazione solo nello sguardo di Harry, che rimase tuttavia fermo al suo posto. 
E un secondo dopo Fred levitava, con in una mano un ukulele e in un altro una rosa rossa, verso la finestra delle Grifondoro quinto anno. 
Abbassò lo sguardo in tempo per vedere George che rideva contento e Lee che agitava i pugni, fiero come un padre alla prima partita di Gobbiglie del figlioletto. 
E Fred non poté fare altro che guardare l'ukulele, provando a ingegnarsi per imparare a suonarlo in quei venti secondi scarsi che gli rimanevano. E a improvvisare un paio di strofe, tipo.


Hermione era letteralmente circondata da libri. Aritmanzia era sulle sue ginocchia, Trasfigurazione Avanzata si era evidentemente moltiplicato, perché ce n'erano tre volumi sparsi tra letto e pavimento. Incantesimi volteggiava vicino alla tastiera del letto, e almeno cinque boccette di inchiostro vuote rotolavano sul pavimento. 
Lavanda Brown e la Patil chiacchieravano sul letto, tranquille, ignorando la ragazza e i capelli di quest'ultima, pronti a produrre scariche elettriche a momenti. 
Era così immersa nei suoi pensieri che ci vollero tre minuti buoni prima che si accorgesse che qualcuno stava bussando alla finestra. 
Poi ci vollero altri due minuti prima che Hermione si rendesse conto che nessuno poteva effettivamente bussare alla sua finestra
Viveva in una torre. 
Nessuno poteva bussare alla finestra.
Poi pensò "potrebbe essere un gufo", e allora si tranquillizzò, riabbassando lo sguardo su Aritmanzia, mentre la Brown si alzava dal letto e andava ad aprire. 
- Buonasera a voi, dolci fanciulle! - 
- AAAAAAH! - 
e la Brown richiuse la finestra, sbattendola sul naso del povero ragazzo. 
Hermione si alzò di scatto, impugnando la bacchetta, poi guardò Lavanda, pallida come un cencio. 
- Granger, credo che il fantasma del tuo ragazzo sia alla finestra. - 
- Non dire stupidaggini. - Hermione fece scansare la ragazza, solo per vedere lei stessa Fred Weasley che volteggiava di fronte a lei, con una rosa tra i denti, una piccola chitarra e un pigiama arancione assolutamente orrendo. 
- Per Merlino. - 
La prese con una sorta di nonchalance che stupì anche lei. si avvicinò alla finestra con calma, poi la aprì. E sorrise. 
Poi cominciò a gridare. 
- CHE DIAVOLO CI FAI IN PIENO INVERNO FUORI DALLA MIA FINESTRA CON QUEL PIGIAMA AVRAI INFRANTO ALMENO TRENTA REGOLE DELLA SCUOLA, BRUTTO IDIOTA!- 
- Per Morgana ubriaca, Granger, fingi almeno di essere piacevolmente sorpresa. Io qui starei gelando, è un gesto romantico. - borbottò con espressione ferita il ragazzo, mettendosi a gambe incrociate. 
- E COMUNQUE SONO QUARANTACINQUE REGOLE - urlò la voce di Lee Jordan dal basso. 
Hermione si passò una mano sulla faccia sospirando. 
- Quanti sono coinvolti in questa pagliacciata? - ringhiò. 
Fred le tese la rosa, con un sorriso compiaciuto. 
- Beh, ovviamente George, Lee, come avrai sentito, Harry e Malfoy. - 
Hermione prese la rosa, distratta, cominciando a rigirarsela tra le dita  - ... prego? - 
- Oh sì, tifa anche lui per il nostro amore. Credo che Harry stia tentando di sedurlo, comunque. E' tutta la sera che gli sta appiccicato. Malfoy però lo ignora. E' molto maleducato da parte sua. - 
- No, Fred, aspetta, cosa... -
- Certo, obbiettivamente è svenuto, quindi non dovrei criticarlo, visto lo stato attuale di incoscienza, ma non è una cosa carina rifiutare così delle avanches... - 
- AVETE SCHIANTATO MALFOY - 
Fred arricciò le labbra - Tecnicamente potrebbe anche star fingendo per evitare le attenzioni di Potter, per quanto ne sappiamo noi. -
- Buon Merlino. - 
Fred si avvicinò alla finestra, sedendosi sul cornicione, e si fece rigirare fra le mani 
l'ukulele. Scoccò un'occhiata ferita a Hermione, che inarcò un sopracciglio. Poi sospirò e si appoggiò con le braccia alla finestra. 
- Guarda, io mi presento qui spontaneamente... - 
- Avrei da ridire - 
- con una rosa e una canzone per te... - 
- Fred, ti prego. - 
- E anche vestito esclusivamente per te in questa tenuta d'eccezione... - 
- Fred Weasley. - 
- E tu pensi solo a Malfoy. Dov'è la giustizia? - 
Hermione scoppiò a ridere suo malgrado. Fred stava letteralmente congelando, con quella chitarra in mano e le gambe penzoloni, e aveva ancora la forza per fare l'offeso. Non poteva non sorridere. 
- Entra dentro e fila in camera tua. - disse tra le risate, cercando di prenderlo per un braccio. Fred si divincolò, scuotendo la testa. 
- No. Finché non hai sentito la mia canzone per te io non mi muovo di qui. Non mi hanno fatto levitare in aria per trenta metri per niente. Non vanificherò i loro sforzi, Granger! - esclamò, battendo i denti. 
- BEN DETTO! QUELLO E' IL MIO RAGAZZO! - urlò George
- LA STESSA COSA CHE HARRY DIREBBE DI MALFOY - gridò di rimando Jordan. 
- STUPEFICIUM - 
Hermione alzò gli occhi al cielo. 
- Non sai neanche suonarlo, quel coso. - 
- ...Sì, beh, vorrei vedere cosa riusciresti a fare tu in quaranta secondi di lezione da autodidatta - rimbeccò Fred, divertito. 
- E va bene! Sbrigati a suonare, così puoi entrare in camera mia! - 
Fred sogghignò 
- E' vero che i musicisti piacciono sempre, allora... - commentò, facendo arrossire leggermente la ragazza. 


La canzone durò trenta secondi. Furono sei strofe quasi sussurrate- le compagne di stanza di Hermione sentirono solo la melodia dell'ukulele. 
Alla fine della canzone non ci furono commenti, Fred si limitò ad entrare dalla finestra, per poi uscire, dopo aver accennato un inchino alle ragazze e un occhiolino ad Hermione. 
- Oh, come vorrei che il mio Ronnie cantasse una canzone anche per me - mugolò lavanda, portandosi le mani al petto. Calì annuì con espressione sognante. 
Hermione si limitò a scuotere la testa con un sorriso, per poi tornare ai suoi libri continuando a rigirarsi la rosa tra le mani. 


Molti metri più in basso, due ragazzi ululavano alla vittoria, saltellando sopra due corpi inermi. 
- E' PROPRIO MIO FRATELLO, VISTO COM'E' STATO INTRAPRENDENTE! - 
- E' ENTRATO NELLA SUA CAMERA, NELLA SUA CAMERA - 
- COME DIAVOLO FACCIAMO A TORNARE NELLA TORRE GRIFONDORO CON QUESTI DUE COSI'- 
- NON NE HO IDEA - 
e continuarono a saltellare felici. 


Draco Malfoy si svegliò con una terribile emicrania. 
si passò una mano tra i capelli, e un paio di steli d'erba caddero sulle sue gambe. E le sopracciglia si inarcarono immediatamente. 
Si trovava di fronte all'entrata di Serpeverde, ed era appoggiato alla parete. si stiracchiò, entrò nella Sala Comune e arrivò al bagno della sua camera. 
E lì, davanti allo specchio notò le coroncine. 
E le treccine. 

E per la Sala Comune risuonò il virile grido di Draco Malfoy. 


- ... E quindi è andata bene, no? - 
- Bravissimo, George. Sono dannatamente fiero di te e di Harry e del malvagissimo e meravigliossissimo piano. Non vedo l'ora di dirlo a Beccuccio! - 
- A proposito di Harry, Felpato... - 
- Che c'è, ha baciato un'altra ragazza e quella è annegata nelle sue lacrime? - 
- Credo si sia innamorato di Malfoy. - 
- Malfoy quello biondo? - 
- Sì. - 
- Quel ragazzino stupido e vanesio? - 
- Lui, proprio lui. - 
- Quello Serpeverde che odiamo tutti? - 
- Sì, Felpato, lui. - 
- ... una volta che abbiamo finito con questi due la prossima coppia sono loro, eh. - 
- Sì, Felpato, lo immaginavo. - 
- Bravo ragazzo. - 







Ebbene, salve a tutti ragazzi!
sono imperdonabile. 


Ma spero comunque che vi sia piaciuta il capitolo!
Proverò davvero ad aggiornare più di frequente, la mia è una solenne promessa! O almeno, non passerà un anno. 


baci
dram




   
 
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