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Autore: Goten    08/03/2009    22 recensioni
<< Eddy! Per una volta nella tua noiosa esistenza, buttati! Scegli una dama e balla! >>
Mi voltai verso mio fratello, scettico in volto. << Non chiamarmi Eddy, non lo sopporto. E sentiamo, chi dovrei invitare? Proponi. >>
<< Lei per esempio. >> Indicò proprio la Swan.
Sghignazzai ironico. << Emmett, stai scherzando vero?! >>
<< Perché? Io la trovo bella. >>
<< E' a mala pena passabile, non abbastanza bella da tentarmi. >>
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Wow! Addirittura 20 commenti per il primo capitolo! *_* GRAZIE!! e 46 preferiti! Sono senza parole!
Come qualcuno ha fatto notare, ringraziate la mia scrittrice preferita; Jane Austen per alcune frasi che troverete nella ficci!!

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Capitolo 2

Le ultime dure ore furono un vero e proprio strazio! Alice e Rosalie continuavano a mandarmi insulti d ogni tipo. Alcuni in lingua Eschimese!

Tutto per colpa di quella maledetta mocciosa!

Aspetta che lo sappia Esme!

Era l'ultima minaccia di Rosalie... si era eretta ufficialmente difensore della povera e afflitta Isabella Swan.

Ma non aveva altro da fare mia sorella? No... dovevo suggerire ad Emmett di passare più tempo con lei, magari, mi sarei lasciato scappare quanto si sentisse sola...

Alice continuava a tormentarsi perché non era riuscita a diventare subito sua amica, e ovviamente, il colpevole ero io...

Anche Jasper però, dovevo ricordare anche a lui quanto Alice avesse bisogno della sua continua presenza.

Magari sarei riuscito a levarmele dalle scatole in un colpo solo!

Sbuffai, ancora tre minuti e la scuola, per quel giorno si poteva dire terminata.

Adesso aspetti che arrivi alla macchina e le chiedi scusa!

Neanche per idea lo avrei fatto.

Edward Cullen! Ti farò mettere in ginocchio se sarà necessario! Tuonò Alice nella mia mente.

Dio mio che fastidio. E va bene! Le avrei detto quella dannatissima parola!

Finalmente suonò la fine! Evvai! Adesso, dovevo solo strisciare come un verme da Bella e dirle... dirle... oh cielo! Non poteva essere così difficile dire...

Mi passai una mano fra i capelli scompigliandoli più del dovuto.

Maledette femmine!

S.C.U.S.A. ... Si, potevo farcela, non era difficile, era solo un insieme di lettere... I miei quattro fratelli erano tutti li pronti, aspettavano solo me; il condannato a morte.

Uscimmo assieme dall'edificio, anche se in realtà mi scortarono fuori dall'edificio.

La massa di studenti si era riversata nel parcheggio. Sospirai, allora, dove sei Isabella?... Guardai ovunque. Non c'era...

Anche Rosalie si guardava attorno, ma senza successo. Ci rimaneva solo Alice...

<< Non la vedo... non riesco a vederla. >>

Grande! Non solo non potevo leggerle nella mente, ma a quanto pare, mia sorella non riusciva neanche a vederla nelle sue visioni. Che diavolo di potere extra aveva Isabella?

Salimmo sulla mia Volvo e schizzammo a casa, Carlisle ed Esme, dovevano sapere tutte queste novità.

<< Per quanto ancora avete intenzione di tenermi il broncio?! >> Esclamai leggermente irritato. Non solo mi insultavano mentalmente, ma adesso si rifiutavano perfino di parlarmi! Assurdo!

Fortunatamente arrivammo in pochissimi minuti a casa e, con mio grandissimo sollievo, Esme e Carlisle erano dentro ad aspettarci.

In piedi nel nostro salotto immacolato, avevamo appena finito di raccontare ogni cosa, Esme era stupita e suo marito non era da meno.

<< Ne siete sicuri? >> Domandò per la seconda volta Carlisle.

<< Assolutamente. >> Risposi secco.

<< E' una cosa assurda. E' rimasta sotto il nostro naso per due anni e non ci siamo mai accorti di lei... Incredibile! >> Esme aveva ragione, era incredibile.

<< Alice, provaci ancora. Concentrati... >> Le chiese nostro padre. Era assurdo anche per lui che non riuscisse a vederla.

Fu un attimo, Alice sussultò, i suoi occhi si fecero vacui. Mi sintonizzai nella sua mente, e la vidi; Isabella Swan.

Era intenta a cucinare e a chiacchierare con Charlie. Gli sorrideva tranquilla, mentre lui rideva, probabilmente per una sua battuta. Sembravano davvero padre e figlia, assurdo pensare invece, che lei, era una predatrice mortale.

La visione cambiò, all'improvviso, vidi Bella vagare nel bosco, gli occhi neri, probabilmente a caccia.

Alice tornò al presente. << L'ho vista... >>

Io potei solo annuire.

<< Ma allora, perché oggi non ci sono riuscita? >>

Era la domanda che tutti si stavano ponendo, me compreso.


Il giorno dopo, a scuola, noi cinque attendevamo, quasi con impazienza, l'arrivo di Bella.

Guai a te, se oggi non divento sua amica! Mi minacciò la piccola nana malefica.

<< Te l'ho già giurato prima, Alice. Non farò nulla che possa intralciare i tuoi piani. >> Le ridissi come una litania, la stessa frase per la millesima volta.

Sbuffò non soddisfatta del tutto, ma proprio in quel momento, il rumore del pick-up di Bella si fece sentire.

Eccola li, con quel rottame che non si poteva nemmeno definire auto.

Scese con grazia dall'abitacolo del veicolo, i jeans neri e la camicia bianca risaltavano le sue forme da diciottenne, mentre appoggiato con noncuranza, il maglioncino marrone giaceva sulle sue spalle.

Si voltò verso di noi, e dopo quello che mi parve un attimo di indecisione, si incamminò verso il nostro gruppo.

<< Buon giorno. >> Ci salutò cordiale.

Alcuni di noi contraccambiarono con un semplice cenno, chi con un semplice ciao.

<< Allora, siete ancora qui fuori perché...? >> Non le sfuggiva nulla a quanto pare.

<< Bella, noi vorremmo diventare tuoi amici! >> Alice non perse tempo. << Ci terrei così tanto!! >> Le prese le mani fra le sue e la guardò con occhi amorevoli.

Il fine sopracciglio di Isabella si arcuò. << Ah si? Come mai? >>

Stavolta Rosalie perse la parola. << Alice è da un mese che sta escogitando il modo di avvicinarti, e adesso che è possibile, non sta più nella pelle. >>

<< Oh, quindi tu volevi diventare mia amica anche se fossi stata umana? >>

La testa nera di Alice annuì convinta. << Non solo io, anche Rose! >>

Gli occhi dorati di Bella la fissarono quasi incredula.

<< Bé, non so che dirvi. Credo che grazie sia dovuto. >>

<< Quindi? >> Domandò impaziente Alice.

<< Quindi adesso, siamo in ritardo per la prima lezione. Ci vediamo a pranzo, va bene? >>

<< Si!! >> Esclamò Alice saltandole al collo. << Oh si! Lo sapevo che saremmo diventate subito amiche!! >>

<< Si, certo. >> La staccò da se e la guardò sorridendo. << Ci vediamo dopo allora. >> Ci salutò con un cenno della mano e sparì dentro l'edificio.

<< Sei contenta adesso?! >> Esclamai felice per lei e per me, finalmente non mi avrebbero più tenuto quel maledetto broncio.

Guarda che non mi sono dimenticata! Le devi ancora dire qualcosa se non sbaglio!

Stupida mente femminile vampiresca!

Alzai gli occhi al cielo. << Lo farò... >> Sospirai vinto.

La prima lezione ebbe inizio, come sempre una parte del mio cervello elaborava quello che il professore stava spiegando, mentre una buona fetta della mia attenzione era rivota alle menti degli studenti.

Ero fissato soprattutto con quella della Stanley, stava seguendo Spagnolo assieme a Bella. I suoi pensieri erano ovviamente ovunque tranne che sulla lezione, ma almeno da lei, potevo avere una visuale ravvicinata della Swan.

Ancora non capivo come facesse a bloccare il mio potere, era assurdo e tremendamente frustrante!

Passai alla seconda lezione e poi alla terza, volevo a tutti i costi capire i meccanismi oscuri della sua mente!

Arrivò la pausa pranzo tanto agognata da Alice, eravamo tutti e cinque seduti al nostro tavolo, le continue occhiate di mia sorella Rosalie all'ingresso della caffetteria mi stavano facendo innervosire.

<< Rose, basta! Adesso arriva! >> Esclamai spazientito.

Mi rivolse un'occhiata velenosa. << Non ti conviene tirare troppo la corda Eddy. >>

Feci un piccolo e basso ringhio. << Non chiamarmi Eddy. >>

La sedia vicino ad Alice si mosse e Isabella vi prese posto, tutta la caffetteria era in fermento, non si era mai visto nessuno sedere al nostro tavolo. Decisamente per almeno dei mesi, la scuola avrebbe avuto di che parlare.

<< Buon giorno a tutti... anche a te Eddy. >>

Stavo per lanciarle un insulto micidiale.

NON PROVARCI NEMMENO! SONO STATA CHIARAAA!!!

L'urlo che sentì nella mia mente mi aveva letteralmente tramortito.

<< Grazie Alice. >> Sibilai.

Bella dava le spalle all'intera scolaresca.

<< Forza, adesso ditemi cosa volete sapere. >> Sorrise cordiale alle mie sorelle.

<< Tutto! >> Esclamò Rosalie.

<< Bé, allora, sono di Forks, sono nata qui nel 1901 e poi mi sono trasferita a Chicago con i miei genitori. Sono rimasta li, finché la Spagnola non li ha strappati a questa vita. Poi sono andata a vivere con dei miei zii a Londra. Avevo diciotto anni quando un vampiro decise di assalirmi, ricordo solo che mi trovai da sola, tre giorni dopo, trasformata e frastornata, con un gran bruciore in gola. >>

Ci guardammo tutti. Che strano, avrei potuto incontrarla, invece il destino aveva deciso di farci incontrare in questa cittadina.

<< Quindi tu hai la stessa età di Edward. >> Sentenziò Alice.

Lo sguardo dorato di Bella si posò su di me. << Abbiamo la stessa età? >> Sorrise.

Annuii. << Si, sono nato a Chicago nel 1901 e morto nel 1918. >>

<< Wow! Pensa, potevamo incontrarci all'epoca. >>

<< Già, pensa che sfortuna, vederti anche li... >> Il calcio di Rosalie mi arrivò dritto nello stinco.

<< Che vuoi dire? >> Mi domandò con gli occhi ridotti a due fessure.

<< Beh, se ci fossimo incontrati, saresti stata senza dubbio una di quelle ochette che mi correvano dietro. Un po come qui... >>

TU SEI UN FRATELLO MORTO! Il ruggito di Alice mi frastornò un attimo.

Isabella prese un bel respiro profondo e fissò i miei fratelli. << Mi dispiace ragazzi, sul serio, la trasformazione deve aver avuto qualche intoppo. Deve essere difficile per voi vivere con un adolescente eterno, sempre schiavo dei suoi poveri piccoli raggrinziti ormoni... >> Con fare teatrale prese la mia mano nella sua accarezzandola sul dorso. << Su Eddy, vedrai, prima o poi troverai una pazza disposta a prenderti con se... >>

Strattonai via la mano. << Non chiamarmi Eddy! >> Scandii ogni parola.

<< Perché no? E' così carino... Eddy. >>

Mi stava facendo saltare i nervi. Strega!!

<< Bella, ti va di unirti a noi oggi? >> Alice arrivò giusta in tempo per evitare che l'assalissi e le staccassi la testa.

Lo sguardo di Isabella tornò limpido e cristallino. << Oggi?... Mmm, non posso, ho un impegno. Però domani sono libera. >>

<< Oh, va bene lo stesso. >> Si intromise Rosalie. << Allora, domani passiamo a prenderti a casa. >>

<< Va bene. >> Le sorrise cordiale la piccola strega.


   
 
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