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Autore: Desire88    23/12/2015    0 recensioni
“scusa ma chi sei? Ci conosciamo?”
La ragazza le si avvicino ”ma come non mi riconosci? Potrei offendermi” disse con una specie di ghigno “ sono la stessa ragazza che ti saluto cinque anni fa mentre andavi via e che ti regalo la collana che porti”
Genere: Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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~~Chiedo scusa per non aver aggiornato in tutti questi mesi, ma sono stata un po’ impegnata in varie cose, fatemi sapere che ne pensate di questo nuovo capitolo, intanto vi faccio i miei più cari auguri di natale e felice anno nuovo.
deschi

Quando Vicky apri gli occhi, si ritrovo due occhi marroni che la fissavano...
 “Buongiorno” disse sorridendo
“Buongiorno a te” rispose Emma con un bacio
“E tanto che sei sveglia?”
“Diciamo da un bel po’, non dormo molto la notte” rispose Emma accarezzando il viso della ragazza
Vicky la guardo e noto all’altezza del cuore un tatuaggio “e questo? Non ci avevo mai fatto caso” chiese sfiorandolo con la mano
“L’ho fatto nella mia prima missione in Afghanistan” disse diventando triste in volto
“E l’iniziale di tuo padre vero? Mi spieghi perché dopo tanti anni ti senti ancora responsabile per la sua morte? E stato un incidente, te non centri niente” disse vicky accarezzando il viso della bionda e guardandola negli occhi.
“Te non capisci” disse Emma allontanandosi dalla ragazza e andando a guardare fuori dalla finestra
Vicky si alzò e andò dalla ragazza e dopo averla fatta girare verso di lei le disse con voce dolce “allora spiegami il motivo, io ti ascolto e voglio essere la persona con cui puoi parlare di tutto”.
Emma si passo una mano sulla faccia e guardò la ragazza “ quella sera, dovevo andare ad una corsa e sai che per me quei tempi correre era tutto ero la migliore e volevo continuare ad esserlo, correvo come se fosse sempre l’ultima volta, ho visto perdere la vita di un bel po’ dei miei amici, ma la cosa non mi spaventò mai, anzi mi dava sempre più adrenalina perché volevo essere la migliore e dimostrare che io non sarei finita come loro, nel pomeriggio ricevetti la chiamata che mi avvertiva della corsa, stesso posto stessa ora, solo che mio padre senti la conversazione dall’altro telefono, ti ricordi una volta non tutti si potevano permettere un cellulare, quando riattaccai mio padre venne subito da me e mi chiese che cosa voleva dire quel messaggio in codice, io gli dissi di farsi gli affari suoi e di non impicciarsi, ma lui mi disse che quella sera non sarei uscita da casa e che stavo in punizione finché non gli avrei detto tutto, io gli dissi che non poteva impormi di non uscire che ero grande e potevo prendere le mie decisioni e sbattendo la porta della mia camera urlandogli che lo odiavo.”
Emma si fermo per asciugarsi le lacrime che iniziarono a ascendere sulle sue guance, vicky dopo un po’ Vicky con lo sguardò la incoraggio ad andare avanti, “ quella sera usci di nascosto con la moto, mio padre che era venuto per parlare trovo la mia stanza vuota ed usci per cercarmi e poi il resto lo sai, un camion gli e andato addosso e lui e morto per colpa mia perché se non sarei uscita lui non sarebbe venuto a cercarmi… e l’ultima cosa che gli ho detto e stata che lo odiavo, mentre lo amavo e lo amo ancora più della mia vita” disse piangendo tra le braccia di vicky.
“Io non ti ritengo colpevole della morte di tuo padre e neanche la tua famiglia, capita a tutti i figli di litigare e dire cose che non si pensano, ma non per questo un genitore smette di amarti, io credo che tuo padre sapeva che non lo odiavi veramente ed e venuto a cercarti perché era preoccupato per te, e scommetto che ti amava veramente. Amore mio, tuo padre sa che non lo odi ma che lo ami, ti sei sacrificata in questi anni e non hai mai fatto mancare niente alla tua famiglia, nessuno avrebbe fatto questo al posto tuo, e tuo padre è sicuramente fiero di te e ti guarda dal cielo con orgoglio” le disse vicky asciugando le lacrime dell'altra
Emma le prese la mano e dopo un secondo la bacio, “ti ringrazio, ma non riesco a credere che sia diverso da come la penso io, ora vado avanti con il suo ricordo e con la speranza che lui mi abbia perdonato” disse Emma allontanandosi dalla ragazza per iniziare a vestirsi, “dai andiamo a fare colazione, basta parlare di cose tristi”.
“Sei la solita testarda, ti apri un po’ e poi ti richiudi come un riccio” le disse Vicky seguendo l’altra
“Lo so, ma ti piaccio anche per questo se non sbaglio” le rispose con un sorriso
“Non ho mai detto una cosa del genere”
“Cavolo, e vero, era un'altra che mi diceva cosa” disse la bionda ridendo
“Un’altra? Allora va da lei” disse vicky incrociando le braccia al petto
Emma le prese il viso tra le mani e le disse prima di baciarla “non c’è nessun’altra, mi ci è voluto molto per ammettere quello che provo per te... ora se permetti ti voglio vivere a pieno, ti voglio ora e sempre nella mia vita”.
“Emma io ti …” ma non fini la frase che il suo cellulare inizio ha squillare, prese il telefono e diventando seria rispose andando in cucina.
Emma stupita da quel gesto, segui la ragazza ma rimase ferma fuori dalla porta colpita dalle parole della ragazza.
“Un carico arriva stasera? non può andare Leo come sempre? Io ho da fare stasera e non posso occuparmi di ritirare la Polvere...”
“Ho capito, ho capito, va bene ci vado io va bene, ti avverto quando ho preso il carico, ciao”.
Emma entrò nella stanza e disse” che polvere devi ritirare scusa?”
Vicky facendo un salto si giro e guardando l’altra disse “sai che non si origliano le chiamate? Comunque non sono cose che ti riguardano”
“Vicky, visto che sei tu e nella tua telefonata si parla di carico e polvere, la cosa mi riguarda e molto se non ti dispiace”
“Prima di tutto dovresti fidarti, secondo se dico che non sono affari tuoi non sono affario tuoi!”
“Sai che c’è? Fai come ti pare, ciao!” disse Emma iniziando ad andare verso la porta
“Ciao a te!” rispose Vicky
Quando Emma arrivò davanti casa sua trovo una moto parcheggiata è la sua amica Marta che quando la vide le disse “hey, meno male che dovevamo vederci, e mezzora che ti sto aspettando”
“Perché dovevamo vederci oggi?” chiese Emma guardando l’amica
“Emma, ieri sera prima che scappavi e devi dirmi il motivo, mi hai detto ci vediamo domani, ma se hai da fare vado via tranquilla” disse Marta mettendosi il casco e salendo sulla moto
“Scusa Marta, hai ragione, mi ero dimenticata, senti, perché non entri, mi faccio una doccia al volo e ti offro la colazione, che ne pensi?”
“Va bene, ma non metterci una vita che ho fame”
Quando finalmente arrivarono al bar dopo una mezzora, Marte che si era stancata del silenzio della bionda le chiese “allora? Mi vuoi dire che cavolo hai? Non hai detto una parola per più di una mezzora”
La bionda sbuffo e guardando l’amica disse “niente, ho litigato con Vicky”
“È quindi? E una cosa che fate sempre, che dovrebbe esserci di diverso per farti stare zitta così?”
Emma arrossi tantissimo e disse subito “niente, niente”
Ma Marta che conosceva l’amica benissimo le chiese con un sorriso “ma per caso mi devi dire qualcosa? E successo qualcosa?”
Emma che ormai era stata messa alle strette dall’amica racconto tutto quello che era successo la sera prima e la mattina, e quando fini la sua amica la guardo seria e non disse nulla, cosa che lascio la bionda pensierosa.
” non dici niente? “Chiese dopo un po’
“Sinceramente sono contenta per te e lei, ma non mi convince molto quello che mi hai detto del carico e della povere, non ho bisogno di dirti che se in giro ci sta qualche scarico di tu sai cosa, io purtroppo lo vengo a sapere, quindi su quello puoi stare tranquilla che vicky non sta in giri strani da quello che so, quindi puoi stare tranquilla, ma se vuoi provo ad informarmi meglio.”
“Ancora stai in quei giri Marta? Comunque se ti puoi informare mi faresti un favore, sai che non voglio le succeda niente di pericoloso, poi già ieri ha ricevuto una chiamata e poi ho scoperto che era quella delle corse,se sta facendo qualcosa che non sia legale devo aiutarla”
“Tesoro, una volta che entri è molto difficile uscirne, senti io vado cosi vedo se scopro qualcosa, ci sentiamo dopo” e cosi Marta diede un bacio sulla guancia all’amica ed usci dal bar, ma torno subito sui suoi passi
“hey, Emma!”
 “Dimmi” chiese la bionda
“Grazie per la colazione” le disse facendo una linguaccia alla bionda per poi allontanarsi di nuovo.
Quando Emma finalmente torno a casa trovo sua mamma che stava preparando il pranzo in cucina e i suoi fratelli che stavano ancora giocando con quello stupido gioco in sala
“Ciao mamma” disse dopo averle dato un bacio sulla guancia
“Ciao tesoro, sto facendo un po’ di pasta, mangi con noi oppure esci?”
“Pranzo qui mamma, oggi voglio stare con voi” rispose facendo un sorriso che venne contraccambiato dalla madre
“Oggi non lavori mamma?”
“No oggi casa, ho fatto la notte, ma questa notte hai dormito fuori per caso?”
“Mmm si, ho dormito da Vicky, non ci stavano i suoi genitori e mi ha chiesto se le facevo compagnia” disse Emma cercando di dire una bugia mista con la verità
“Hai fatto bene, e troppo carina come ragazza”
Ma il discorso venne interrotto dal suono del campanello “vado io” disse Emma cosi da togliersi dall’imbarazzo che stava provando nei confronti della madre
Quando apri la porta si trovo il postino davanti
“Buongiorno mi dica” chiese
“Buongiorno a lei, avrei una raccomandata per la signorina Emma Bizzarro”
“Sono io”
“Metta una firma qui e siamo a posto”
“Perfetto, grazie e buona giornata”
Emma guardo il mittente della busta e sospirando torno in cucina per aprire la busta che aveva ricevuto.

 

  
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