There is no future for me, just the past steadily accumulating.
― Haruki Murakami
Il primo Natale insieme era stato povero e silenzioso. Ancora soffiava la tramontana del lutto: impossibile – davvero – spendere parole che non paressero già usate. Per quelli come loro, del resto, la disperazione era sempre uno straccio di seconda, forse terza mano.
“Una casa ce l’hai, Stewie.”
Gli aveva detto questo?
Non ricorda bene, se non l’impaccio di poche sillabe.
A quei tempi, Steve era uno spaventapasseri rachitico, eppure mai una lacrima, mai un singhiozzo. Teneva stretto il coraggio nelle ossa e ti guardava dritto in faccia, con la spavalderia degli eroi.
Quella, in fondo, che gli ha permesso di ritrovarlo.