Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: heliodor    23/12/2015    1 recensioni
Jack Frost arriva ad Arendelle per indagare su di una misteriosa nevicata. Qui incontra Elsa e i suoi amici, con i quali vivrà un incredibile avventura per salvare il mondo e il Natale...
Finalmente la mia prima Jelsa!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elsa, Kristoff, Olaf, Sven
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Kristoff rotola nella neve. Quando si ferma a faccia in giù, Olaf gli precipita sulla schiena facendolo gemere.
Kristoff si rialza, il viso e i vestiti coperti di neve e si guarda attorno. ― Anna? Elsa? Sven?
Nessuna risposta.
La slitta giace capovolta nella neve.
Le corna di Sven svettano da una soffice collinetta bianca. La renna solleva la testa di scatto ed emette un verso.
― Almeno tu stai bene ― dice Kristoff raddrizzandosi. Con una rapida occhiata individua Elsa e Anna che si stanno ripulendo i vestiti dalla neve. Corre verso di loro.
Vedendo Kristoff arrivare di corsa Anna accenna un leggero sorriso. ― Che volo.
― State bene? Niente di rotto, vero?
Anna annuisce e guarda Elsa, il cui sguardo è rivolto al cielo, dove una gigantesca massa di nubi grigie si sta addensando. Su di loro sembra calare una notte innaturale.
Jack atterra a qualche passo di distanza. Ha l'espressione preoccupata e sembra esausto.
― Jack ― dice Elsa raggiungendolo. ― Che significa tutto questo?
― Stavo cercando di spiegartelo ― risponde il ragazzo. ― È successo un guaio. Un guaio bello grosso.
Sopra le loro teste il cielo è acceso da lampi azzurri che si inseguono tra le nuvole. Dall'alto piovono chicchi di grandine grandi come uova.
― Ne riparliamo dopo ― grida Kristoff prendendo Anna per un braccio.
― Dobbiamo trovare un riparo ― dice Elsa correndo con le mani sopra la testa.
― Lì. ― Kristoff indica la slitta.
Anna ed Elsa si infilano sotto il carro rovesciato, quindi è la volta di Olaf e Sven. Infine Kristoff e Jack si stringono in un angolo. Il suono dei chicchi di grandine che impattano contro il legno li fa sobbalzare.
― Di che guaio stavi parlando? E che c'entra con quello che sta succedendo? ― chiede Elsa a Jack.
Il ragazzo si stringe nelle spalle. ― È qualcosa che hai causato tu, Elsa.
― Io?
Jack annuisce. ― Quando hai parlato con l'uomo della luna...
― Io non ho parlato con lui.
― Uomo della luna? ― chiede Anna.
― È una lunga storia, poi ti racconto ― risponde Elsa.
Anna la guarda accigliata.
― Ora sai come mi sento io alle volte ― dice Kristoff.
― Elsa ― dice Jack. ― Deve averti detto o fatto qualcosa.
― Non ricordo molto del nostro incontro.
I colpi sulla slitta sii fanno più forti.
― Ne sei sicura? Prova a ricordare.
― Non ci riesco ― esclama Elsa disperata.
― D'accordo, la memoria ti tornerà. Ora dobbiamo trovare il modo di andarcene di qui prima che lei sfondi la slitta.
― Lei? ― domanda Kristoff.
Jack si schiarisce la gola. ― La parte negativa di Elsa.
Silenzio.
― In un certo senso è lei che ci sta dando la caccia ― continua Jack. ― In qualche modo tu e lei vi siete divise ― dice rivolto a Elsa. ― Dopo che hai parlato con l'uomo della luna.
― Io non ho parlato ― inizia a dire Elsa con tono di protesta.
Un pezzo di ghiaccio sfonda la slitta e prosegue nella neve sfiorando Elsa e Anna.
Kristoff balza fuori dal nascondiglio. ― Credo che ci abbia trovati.
Tutti gli altro lo seguono fuori. Mentre corrono lontani dalla slitta una pioggia di chicchi di grandine la riduce in mille pezzi.
Kristoff si volta a guardarla con una smorfia. ― Un'altra volta. Non può essere.
― Te la ricomprerò ― dice Elsa correndo al suo fianco.
― Lo spero, perché sei stata tu a distruggerla ― risponde Kristoff.
Pezzi di ghiaccio precipitano in tutte le direzioni.
― Ma cosa vuole da noi? ― grida Anna fermandosi un attimo prima che un proiettile la colpisca.
Kristoff la spinge nella neve allontanandola da un secondo proiettile di ghiaccio che si conficca nella neve.
― Non ce la faccio più ― si lamenta Olaf.
Kristoff afferra il pupazzo di neve e se lo carica sulle spalle. ― Tieniti forte.
Davanti a loro si spalanca un dirupo che precipita verso il basso.
― Saltiamo di nuovo? ― grida Anna. ― Cadremo sulla neve.
Kristoff guarda in basso. Sotto i suoi piedi si apre uno strapiombo di cui non si vede il fondo. ― È troppo alto ci faremmo male lo stesso.
Jack si solleva in aria. ― I so volare. Posso portarvi giù.
― Siamo troppo pesanti ― dice Kristoff.
― Devi per forza essere così negativo? ― lo rimprovera Anna.
― Non parlarmi di negatività proprio adesso ― dice Kristoff affrontandola a muso duro.
Un vento improvviso si alza sollevando un turbinio di neve e ghiaccio. La tempesta è così intensa che Anna sembra vagare da sola. ― Elsa. Kristoff. Dove siete?
― Qui ― dice Elsa.
Le due sorelle si incontrano e si tengono per mano.
― È la fine ― dice Elsa.
Un lampo improvviso si accende alle loro spalle. Quando si voltano, notano un globo di luce così intensa da accecare. Immagini confuse ruotano in un vortice che sembra avvolgersi su se stesso infinite volte.
― Che cos'è? ― domanda Anna alla sorella.
Elsa fissa il globo con occhi socchiusi. ― Non lo so.
Due ombre gigantesche appaiono all'improvviso. Esseri pelosi simili a orsi bipedi arrivano di corsa sbuffando ed emettendo dei versi incomprensibili.
Anna li guarda stupita. Ha appena il tempo di aprire bocca prima che il sacco cali prima su di lei e poi sulla sorella. ― Ehi ― esclama.
Buio.
***
Kristoff rotola fuori dal sacco fin sul pavimento, atterrando sul sedere. La parte inferiore di Olaf arriva sgambettando e lo supera dirigendosi altrove.
Kristoff si passa una mano sui capelli scarmigliati, ravvivandoli. Scuote la testa. Vicino a lui Jack si sta rialzando. Gli rivolge un'occhiata.
― So come ci si sente ― dice Jack. ― Fa sempre quest'effetto la prima volta. Poi ci fai l'abitudine e nemmeno te ne accorgi.
Un essere peloso passa vicino a Kristoff sfiorandolo. Lui balza in piedi allarmato. L'essere lo fissa con espressione pensosa.
― Sta calmo ― dice Jack mettendosi tra Kristoff e la creatura. ― Non è cattivo. È solo uno Yeti.
Lo yeti emette un verso di disapprovazione.
Kristoff fa un passo indietro allontanandosi dalla creatura.
― Non gli piace essere chiamato così ― dice una voce con un pesante accento russo.
Quando si volta, lo sguardo di Kristoff incrocia quello di un uomo di mezza età, fisico imponente e braccia spesse come tronchi d'albero. Sugli avambracci ha dei tatuaggi. Uno recita "buono", l'altro "cattivo".
― Nord ― esclama Jack correndogli incontro.
Un vortice di luce si apre all'improvviso nello spazio tra Kristoff e Nord.
Una coppia di yeti emerge dal vortice portando ciascuno un sacco. Un terzo yeti li segue trasportando un sacco più voluminoso.
I primi due rovesciano i loro sacchi sul pavimento e da essi rotolano fuori Elsa e Anna. La regina si ferma ai piedi di Kristoff che l'aiuta ad alzarsi.
Dal terzo sacco emergono Sven e la metà superiore di Olaf.
― Lo facciamo di nuovo? Lo facciamo di nuovo? ― esclama gioioso il pupazzo di nove agitando le braccia. La parte inferiore del suo corpo gli si avvicina. ― Kristoff. Mi dai una mano?
Anna e Elsa si guardano attorno.
Il gruppo è al centro di una grane sala sovrastata da un globo che riproduce la terra con i suoi continenti.
Una dozzina di yeti si tiene in disparte mentre esseri più piccoli sciamano in tutte le direzioni diffondendo il trillo dei campanellini cuciti in cima ai loro cappelli a punta.
― Okay, questo è troppo anche per me ― dice Anna.
― Ho paura che le sorprese non siano ancora finite ― dice Kristoff guardando Nord e Jack che parlottano tra loro.
Nord annuisce con vigore, poi si avvicina e con un ampio sorriso annunci: ― Benvenuti al polo nord amici. Il mio nome è Nicholas St. Nord, ma voi potete chiamarmi solo Nord se vi fa piacere.
― Lieto di conoscervi ― dice Elsa esibendo un leggero inchino. ― E grazie per averci salvati.
― Non dovete ringraziare me ― dice Nord. ― Ma Jack. Stavo cercando lui quando mi sono imbattuto anche in voi. Anche se voi non potete vederlo, in questo momento è proprio qui accanto a me.
― In verità ― dice Jack. ― Attualmente loro possono vedermi.
Nord lo guarda sorpreso. ― Davvero? Questa sì che è una novità.
― E non è tutto. Ho scopeto cos'è successo ad Arendelle la scorsa estate.
― Ottimo.
― Stavo appunto venendo a dirtelo, quando mi sono imbattuto in un piccolo contrattempo.
Nord si acciglia.
Un rumore di ingranaggi che si mettono in moto li fa voltare verso il globo al centro della sala. Sulla sua superficie è comparso un alone grigio che si estende in tutte le direzioni.
Gli occhi di Nord si posano preoccupati sull'alone che, come una gigantesca nube temporalesca, ha oscurato l'emisfero settentrionale del pianeta. ― E questo cos'è?
― Stavo proprio per parlartene ― dice Jack. ― È la parte negativa di Elsa. E vuole distruggere il mondo. È saltata fuori dopo che lei ha parlato con l'uomo della luna.
Nord lo blocca con un gesto della mano. ― Nel mio laboratorio ― dice rivolto ai presenti.
Gli occhi di Jack si illuminano.
― Tu no, Jack ― dice Nord con voce imperiosa.
― Ma è stato sempre il mio sogno.
― Abbiamo già abbastanza guai. Voi ― dice rivolto a due yeti. ― Tenetelo d'occhio. Infilatelo in un sacco se fa un solo passo.
Le due creature rispondono con dei versi incomprensibili.
― Da questa parte.
***
Il laboratorio è una grande sala ottagonale che si sviluppa su più piani. Su ogni livello ci sono yeti al lavoro su trenini giocattolo, bambole, navi in miniatura, soldatini.
― E così ― dice Nord rivolgendosi a Elsa che cammina al suo fianco. ― Sei stata tu a far nevicare ad Arendelle in piena estate.
― È stato un incidente ― risponde lei imbarazzata. ― Ti assicuro che non capiterà mai più.
― Non ci posso credere ― dice Anna ammirando due yeti al lavoro su un ciocco di legno. Con abili gesti lo trasformano in un burattino, quindi lo passano a un terzo yeti che lo colora. ― È una fabbrica di giocattoli.
Nord annuisce. ― La più grande del mondo. Qui lavoriamo tutto l'anno solo per prepararci al Natale.
― Il Natale? ― domanda Anna.
Nord annuisce. ― La festa più importante dell'anno, anche se il mio amico Calmoniglio avrebbe da obiettare, se ora fosse qui.
― Quindi tu costruisce tutti questi giocattoli per il Natale?
― Non solo li costruisco ― dice Nord fermandosi vicino a una porta. ― Ma li consegno, anche. ― Spalanca la porta e invita gli altri a entrare.
― Quindi lui è... lui fa... ― dice Anna rivolta a Kristoff.
― Lo abbiamo già capito tutti ― dice Kristoff esasperato.
― E tu che non credevi in lui ― dice Anna con tono di rimprovero. ― Non volevi nemmeno vestirti come lui.
Kristoff si stringe nelle spalle. ― Non ho mai detto di non crederci. Solo che non volevo indossare quel ridicolo vestito.
― Non c'è niente di ridicolo nel modo in cui mi vesto ― dice Nord con voce imperiosa.
Kristoff deglutisce a vuoto. ― Mi scusi, non volevo offenderla.
Elsa ridacchia.
Il gruppo si accomoda attorno a un tavolo circolare. In un angolo della stanza fa bella mostra di se un abete decorato con palline color rosso e oro. Una candela consumata a metà arde al centro della tavola spandendo una tenue luce rossastra attorno a se.
Due elfi passano di corsa tra le gambe di Kristoff. Olaf emette un gridolino e li insegue.
― Lascia in pace gli elfi tu, piccolo pupazzo di neve ― dice Nord.
― Elfi? ― chiede Elsa.
― Sono i suoi aiutanti ― sussurra Anna alla sorella.
Nord sbuffa. ― Tutti pensano che lo siano, ma in realtà fanno più danni che altro. Li tengo con me perché ci sono affezionato.
Olaf inciampa nella piega di un tappeto e ruzzola fino al camino, dove arde un fuoco. Subito se ne allontana preoccupato.
― Carino il tuo giocattolo ― dice Nord indicandolo a Elsa. ― Come fate ad animarlo?
― Olaf è vivo ― dice Elsa divertita.
― Vivo?
― È una lunga storia.
― Interessante. E ora spiegami cosa ti ha detto Manny.
― Manny? ― dice Elsa sorpresa.
― L'uomo della luna.
― In verità, non mi ha detto niente.
― Cos'è che gli hai chiesto di fare?
Elsa scuote la testa. ― Non gli ho chiesto niente. Volevo solo non sentirmi più così sola. E triste.
Nord la fissa per qualche istante, poi si rivolge a Kristoff e Anna: ― Potete lasciarci da soli per qualche minuto?
Kristoff apre la bocca per dire qualcosa, ma Anna lo afferra per il braccio e lo trascina via. ― Possiamo vedere il tuo laboratorio?
― Certo. Ma state lontani dagli yeti. Sono piuttosto gelosi del loro lavoro.
Anna e Kristoff escono dalla porta.
― Ma non vuoi sentire cosa dicono quei due? ― chiede Kristoff mentre si allontanano.
― E quando ci ricapita quest'occasione? ― risponde Anna con tono entusiasta.
Quando si ritrovano da soli, Nord inspira una boccata d'aria. ― So quello che hai passato, Elsa.
― Tu sai?
― So tutto quello che riguarda i bambini. E so che quando eri una bambina hai sofferto molto per motivi di cui non hai alcuna colpa.
― Sono nata con questi poteri.
― E non è una cosa meravigliosa?
― No ― risponde Elsa disperata. ― Non lo è affatto. Mi hanno rovinato la vita.
― Elsa, non sono i tuoi poteri a definire che persona sei, ma ciò che fai. O non fai.
― La mia parte negativa vuole distruggere il mondo. Io non l'avrei mai fatto.
― Perché in fondo sei una brava persona, ma come tutti hai una parte negativa e una positiva. ― Le mostra i tatuaggi sugli avambracci. ― Buono e cattivo. È una nostra scelta.
― Che cosa devo fare?
― Non lo so, ma forse parlare con Manny potrebbe aiutarci.
Il palazzo viene scosso come da un terremoto. Le pareti vibrano, l'abete si inclina come se volesse cadere e il fuoco che arde nel camino viene spento da una folata di vento.
Nord balza in piedi ed esce, seguito da Elsa.
Due yeti si avvicinano e urlano qualcosa all'indirizzo di Nord.
L'espressione di Nord si fa preoccupata.
― Cosa succede? ― chiede Elsa.
― Torniamo alla sala del globo.
***
Appena li vede tornare Jack balza in piedi, ― L'avete sentito anche voi?
Nord guarda il globo. Le nuvole coprono tutta la terra ma attorno al polo nord sono più spesse e di colore nero. ― È qui ― dice con sguardo cupo.
― Chi? ― domanda Anna.
Elsa fissa le nuvole. ― La mia parte negativa.
Nord richiama l'attenzione di uno yeti. ― Questo posto è sicuro, non riuscirà a entrare.
― Che cosa vuole? ― chiede Jack.
― Me ― risponde Elsa. ― Sono l'unica che può controllarla. Tolta di mezzo me, avrà via libera.
Anna si stringe a Kristoff.
― La tempesta è in tutto il mondo ― dice Nord osservando il globo. ― Rovinerà il Natale. Se non consegno i regali, i bambini smetteranno di credere in me.
― Cosa possiamo fare?
― Combattere ― dice Nord deciso. ― Elsa, te la senti?
― Non ho più i miei poteri.
― Non ti servono i poteri per fare la cosa giusta.
Elsa annuisce. ― Allora sono con voi. Cosa facciamo?
― Per prima cosa ― dice Nord marciando fuori dalla sala ― Prendiamo la mia slitta. Non mi farò chiudere in un angolo come un topo in trappola.
***
La caverna è ampia abbastanza da accogliere un migliaio di persone. Al centro di essa, sorvegliata da mezza dozzina di yeti, c'è una slitta dipinta di rosso e oro. Attaccata ad essa cinque renne scalpitano e sbuffano ansiose di mettersi in marcia.
― Incredibile ― dice Anna guardandosi attorno.
― Fantastica ― le fa eco Kristoff fissando la slitta. Dietro di loro, Elsa e Jack, quindi Olaf in groppa a Sven.
― Magnifica ― dice Kristoff trasognato. ― Sono renne magiche, vero?
Nord ride. ― No di certo, almeno non lo erano l'ultima volta che le ho usate. È la slitta a essere magica.
― Mi farebbe comodo una così.
― Buone, buone ― dice Nord passando accanto alle renne. ― Un momento, c'è qualcosa che non quadra. ― Fa un cenno a uno degli yeti.
L'essere si sbraccia e urla dei versi.
― Ho capito, ho capito. Non è colpa vostra ― dice Nord.
― Cosa succede? ― chiede Elsa preoccupata.
― Sono solo cinque ― dice Nord indicando le renne. ― La slitta è magica ma serve comunque un tiro da sei per trainarla. Senza rischiamo di sfracellarci.
― Ma tu hai altre renne, no? Ho visto un recinto pieno l'ultima volta che ho volato da queste parti ― dice Jack.
― Di solito sì, ma la tempesta le ha fatte scappare tutte. Ho già mandato i miei yeti e recuperarle ma ci vorranno delle ore.
― E adesso che si fa?
Nord scuote la testa. ― Non lo so.
― Dove la troviamo una renna da queste parti, ragazzi? Non è che si trovano come al mercato.  ― dice Olaf. ― Dico bene, Sven?
Sven emette un verso di approvazione.
Nord e gli altri fissano Olaf.
― Ho detto qualcosa di strano?
― Il tuo pupazzo è un genio ― dice Nord avvicinandosi a Sven. ― Un genio. ― Prende la renna e l'accompagna verso la slitta. Con abili gesti la lega al tiro, accanto alle altre.
Sven rivolge uno sguardo intimorito alle altre renne. Quella accanto a lui gli rivolge un'occhiata sprezzante, le altre scalpitano e sbuffano.
― Non farci caso ― dice Nord. ― Fanno sempre così con  nuovi arrivati. Andiamo, si è fatto già tardi.
Elsa e Jack saltano sulla slitta.
― Vorrei che tu rimanessi qui, al sicuro ― dice Kristoff rivolto ad Anna.
― E perdermi un volo sulla slitta di Babbo Natale? ― risponde lei indignata. ― Neanche per sogno.
Kristoff l'aiuta a salire. ― Almeno ci ho provato ― dice rivolto a Elsa, che lo ricambia con una risatina. Quindi siede accanto a Nord, che ha afferrato le redini.
― Pronti? Reggetevi forte, si ballerà parecchio.
La slitta parte con uno scatto.
  
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