Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's
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Autore: GravityZero94    24/12/2015    2 recensioni
Da quando il mondo è tornato alla pace sono passati cinque anni. Con la sconfitta di Yliaster, gli eroi del team 5d's credevano che il mondo sarebbe stato in pace, ma si sbagliavano. Di grosso. Un pericolo minaccia nuovamente il mondo, qualcuno gli da la caccia. Il Cappellaio, la Regina Rossa ed il Fante di Cuori, questi sono i nomi di coloro che vogliono la morte di Yusei e dei suoi amici. Ma ciò che è potrebbe non essere, e ciò che non è potrebbe diventarlo. In un vortice di duelli, lotte senza quartiere e follia, il team 5d's dovrà affrontare il pericolo più grande mai affrontato. Perchè il pericolo più grande potrebbe non essere semplicemente una manciata di folli. A volte, per vedere il proprio nemico, bisogna guardare... attraverso uno specchio!
Genere: Avventura, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aki/Akiza, Carly Nagisa, Jack Atlas, Nuovo personaggio, Ruka/Luna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jack Atlas bevve un lungo sorso di caffè dalla tazza, sbattendola poi sul tavolo con poca delicatezza.
La notizia, recatagli da Yusei con un messaggio, che quello svitato di Divine era nuovamente a piede libero, lo turbava e non poco. Il pensiero che più gli martellava in testa era che il rosso potesse rappresentare una minaccia per Carly che, per fortuna, spesso bazzicava tranquillamente nelle vicinanze di Jack. Come in quel preciso istante.
Il re dei duelli turbo alzò leggermente gli occhi dalla tazza per scorgere la figura di Carly Nagisa nascosta poco abilmente dietro ad un giornale, seduta due o tre tavoli più avanti. Come se lui non avesse la capacità di percepire la sua presenza a venti metri di distanza. Carly Nagisa era sempre in giro e Jack lo sapeva. Non importava quanto lontano lui andasse, in quale paese sperduto fosse il suo prossimo impegno, lei era sempre presente. Ormai, Jack era abituato a pagare sempre una camera in più, lasciando detto di "darla alla tipa strampalata con gli occhiali che si presenterà di qui a poco". E Carly Nagisa sapeva benissimo che Jack la notava, sempre. Eppure, quello strano gioco del VIP e della fotografa scandalistica sembrava divertirli, come un gatto ed un topo si rincorrevano a vicenda, senza mai acchiapparsi.
Jack sapeva benissimo dei sentimenti che la fotografa provava nei suoi confronti, glie li aveva rivelati lei stessa, tanti anni fa, in punto di morte e, anche se lei se ne era totalmente dimenticata, il suo cuore perdeva un battito ogni volta che ripensava al corpo di Carly svanirgli tra le braccia. E si malediceva, Jack Atlas, perchè non riusciva a capire cosa quella donna trovasse in lui. Lui che la maltrattava, la teneva a distanza. Lui che aveva ricevuto la corte di tantissime donne e che se ne era altamente fregato di lei. Eppure, lei c'era sempre, come un'ombra. E, seppur non lo ammettesse, quella presenza era una sorta di costante nella sua vita fatta di viaggi, lusso e duelli a cui non avrebbe rinunciato. Carly Nagisa era così. Era un faro di luce da cui stava lontano, ma che non perdeva mai di vista.
Il biondo bevve un'altro sorso di caffè, pensieroso. Non poteva dire di amare Carly. Forse non era affatto capace di amare davvero qualcuno. Quel che provava per Carly era uno strano senso di appartenenza, la consapevolezza che una parte di se stesso appartenesse a quella donna. Quella donna che era riuscito a cambiarlo, rendendolo una persona migliore, e che gli aveva insegnato quanto si potesse tornare a volare dopo la peggior sconfitta.
E adesso quella donna era in pericolo di vita.
Esattamente come Yusei, anche lei aveva messo i bastoni fra le ruote a Divine nella sua scalata verso il dominio del mondo, arrivando quasi ad ucciderlo. E Divine era un uomo vendicativo, Carly non l'avrebbe passata liscia. A meno che, si ritrovò a pensare Jack, un cavaliere senza macchia e senza paura non avesse fatto ingoiare ogni singolo dente a quel bastardo non appena se lo fosse trovato a tiro corto.
E, nonostante qualche macchiolina nel curriculum, Jack era un cavaliere e non aveva certo paura di quel duellante psichico da tre soldi.
- Interrompiamo ora le trasmissioni per darvi una notizia importante -
Jack Atlas venne immediatamente incuriosito dal televisore, che stava trasmettendo un talk show, la cui trasmissione si era fermata.
- Il criminale pluri-ricercato Divine, ex-capo del Movimento Arcadia, evaso due giorni fa dal carcere, è stato trovato morto stamattina in una zona malfamata del vecchio Satellite, più precisamente, un vecchio palazzo in rovina nella periferia -
Jack fissò con orrore le immagini del luogo dove era stato, secondo il giornalista, ritrovato Divine. Conosceva quel luogo come le sue tasche, aveva passato lì la sua gioventù. Un piccolo palazzo semi-diroccato, che dava sul mare orientale, esattamente al lato opposto al fiume attraversato da Ponte Dedalo. Quello stesso palazzo dove, tanti anni prima, gli Esecutori avevano festeggiato l'unità del Satellite. Lo stesso palazzo dove Kalin era stato catturato. La vecchia base del Team Azzurro e, successivamente, degli Esecutori.
- La redazione si scusa per le mancate immagini del luogo del delitto, ma esse sono state ritenute troppo crude -
Jack ebbe un brivido.
- La Sicurezza sta ora indagando sui possibili assassini. Attualmente, si sospetta una vendetta personale di vittime dell'associazione criminale creata dall'uomo. L'unica cosa certa è che qualcuno dai forti poteri psichici è in giro per Nuova Domino e non ha paura di uccidere. Finchè il criminale non sarà arrestato, è consigliabile cercare di non rimanere soli per strada. -
Jack distolse lo sguardo dal televisore, preoccupato. Divine era morto. Per quanto questo dovesse essere un sollievo per lui, il fatto che qualcuno lo avesse ucciso, in maniera brutale diceva il telegiornale, gli dava da pensare. Il pericolo non era ancora scongiurato, anzi. Divine era un uomo potente, capace di materializzare le proprie carte per difendersi alla grande. Eppure, era stato ucciso violentemente. Qualcuno di ben più forte di lui era in giro, e la cosa non gli piaceva affatto.
- Jack, devo parlarti -
Il Re si distolse dai suoi ragionamenti, fissando la provenienza della voce femminile che lo aveva interrotto. Una donna dai corti capelli cobalto, vestita con un tailleur scuro lo fissava con aria seria. Jack ci mise un paio di secondi a riconoscere la figura femminile che gli stava davanti, non vedendola da un paio di anni.
- Mikage? - chiese, perplesso, fissando il capo della Sicurezza – E' un pò che non ci vediamo -
- E purtroppo non per buone notizie, temo – annunciò gravemente la ragazza – Devi seguirmi in centrale, dobbiamo parlare -
Jack scoccò un'occhiata alla donna, poi l'occhio gli cadde sulla figura di Carly, che lanciava fuoco e fiamme dagli occhi, rivolti ovviamente alla poliziotta. Sbuffando, si alzò dal tavolo senza protestare, chiamando un cameriere con un cenno della mano.
- Prendi questi – disse, mettendo in mano i soldi al cameriere – Pago anche per la signorina al tavolo tre, il resto tienilo come mancia -
Il cameriere annuì, andandosene contando i soldi.
- Possiamo andare – disse a Mikage, per poi lanciare uno sguardo seccato a Carly – Carly, vieni con noi -
La ragazza provò a nascondersi, ma capì immediatamente quanto inutile fosse la mossa. Così si avviò al suo fianco, senza dire un'altra parola. Jack si sentì a disagio. Tutta quella calma era innaturale quando le due rivali in amore erano così vicine, e ciò lo rendeva ancora più inquieto.




Aki, seduta sulla scrivania del suo ufficio, continuava a fissare il computer, sconvolta. Quando la dottoressa Meyer entrò nella stanza, la trovò con un ginocchio piegato fino al mento, che stringeva in maniera innaturale, tremando come se sentisse freddo.
- Aki, stai bene? - provò a chiedere.
Nulla, la ex-predestinata non sembrava dar cenni di voler rispondere.
- Aki? -
A quell'ennesimo richiamo, la rossa trasalì, distogliendo lo sguardo dal pc.
- Scusa, ero distratta. Dicevi? -
La donna tedesca gli rivolse una occhiata preoccupata, avvicinandosi.
- Nulla, ti ho vista spaventata – disse la dottoressa – E' successo qualcosa? -
La ragazza scosse la testa.
- Ho appena visto su internet una notizia – disse Aki, tesa come una corda di violino – Un uomo, che conoscevo, è stato ucciso ieri sera, a Nuova Domino -
La dottoressa distolse lo sguardo, capendo la preoccupazione della collega.
- Era un tuo amico? - chiese, gentilmente.
Aki fece un sorriso amaro, voltandosi verso la finestra. Chi era Divine? Ma, soprattutto, chi era per lei Divine?
- No, non lo era – disse, seria – Era una persona spregevole, mi ha ingannata per anni, mi ha usata -
Si fermò, per qualche istante, fissando il vuoto.
- Eppure, senza di lui, sarei ancora a piangermi addosso. Mi ha insegnato ad essere forte, a fregarmene di ciò che la gente pensa. Senza di lui non sarei mai diventata "la Strega", ma non avrei mai conosciuto Yusei. Non posso fare a meno di pensare che... devo tutto a quel bastardo-
Aki si morse il labbro, mentre una lacrima scendeva sul volto. Non avrebbe mai pensato di poter piangere per la morte di quell'uomo, ma era così.
- Aki... - provò a dire la dottoressa, senza riuscire a continuare.
In quel preciso istante, il telefono personale di Aki suonò. La ragazza si affrettò a rispondere alla chiamata.
- Parla Aki Izayoi? - chiese una profonda voce maschile.
- Si, con chi parlo? - chiese la ragazza.
- Edwin Muller, comandante in capo della Polizia Internazionale – rispose seriamente – Signorina Izayoi, dobbiamo chiederle di interrompere qualsiasi cosa lei stia facendo e venire in centrale. E' una questione della massima urgenza -




Rua e Ruka erano ancora a scuola, il primo disteso con la faccia nel banco, nascosto abilmente dallo zaino poggiato sul banco, l'altra impegnata a prendere appunti sulla lezione di filosofia in corso. Nessuno dei due riusciva però a concentrarsi sul serio. I due gemelli avevano paura. La morte di Divine, annunciata quella mattina al telegiornale, li aveva scossi. Certo, quell'uomo meritava la morte e non solo quello. Aveva ucciso decine di bambini, provato a fare esperimenti su Ruka e quasi ucciso anche Rua. Ma il fatto che il telegiornale avesse riportato la scena del delitto come "troppo cruda" rendeva il tutto ancor più angosciante. Come si poteva uccidere una persona, fosse esso il peggiore degli uomini, con tanta brutalità? Cosa diavolo avevano fatto per impressionare persino i giornalisti, che di scene crude ne trasmettevano in quantità?
- Rua, sei sveglio? - chiese la ragazza, nervosa.
Un mugolio di assenso fu la sua risposta.
- Tu dovrai andare a Nuova Domino la settimana prossima, giusto? -
- Si, e tu non vieni – rispose il gemello, deciso.
La ragazza gli lanciò uno sguardo preoccupato. Quell'ordine categorico di non accompagnarlo in Giappone aveva un solo significato. Paura.
- Ma certo che vengo! - gli rispose, seccata – E' il tuo esordio nel circuito dei professionisti! -
- Uno come tanti altri – rispose il ragazzo – Non ho bisogno del tuo sostegno, sono un buon duellante e finchè ho Drago Utensile, il resto non ha importanza -
- Ma...- provò a rimbeccare la ragazza.
- Niente "ma" – la fermò il fratello – In giro per Nuova Domino c'è un pazzo che uccide duellanti psichici e che ha probabilmente sbudellato Divine. Tu sei, anche se con poteri scarsi, una duellante psichica. E non sei neanche lontanamente al livello di Divine. Quindi, smetti di fare la bambina capricciosa e statti buona! -
- Allora è questo il problema! - protestò la ragazza – Guarda che...-
La porta della classe si aprì istantantaneamente, facendo zittire i due ragazzi. Tre uomini, in divisa da ufficiale del Royal Army britannico, erano appena entrati nella stanza, sotto lo sguardo allibito del professore di filosofia. L'intera classe era scesa in un silenzio tombale alla vista dei due emissari di Scotland Yard, che si avvicinarono alla cattedra con fare imperioso.
- Siamo qui per i due gemelli Rua e Ruka, dove siete? -
I due ragazzi si scoccarono una occhiata preoccupata, poi si alzarono nello stesso istante.
- Eccoci – dissero in coro.
L'uomo dell'esercito annuì soddisfatto alla vista dei due ragazzi.
- Siete pregati di seguirci fino a Scotland Yard, abbiamo una serie di urgenti domande da porvi -
Rua e Ruka deglutirono a vuoto. Erano giorni che percepivano una strana sensazione di disagio e paura, sapevano che stava per accadere qualcosa di brutto. Ed eccolo lì, il pericolo. I due si avvicinarono in silenzio ai poliziotti, che li scortarono fuori dalla classe e per i corridoi. I due gemelli si scambiavano ogni tanto qualche occhiata, per cercare di rassicurarsi a vicenda, ma ciò sembrava impossibile. La preoccupazione era tantissima e la minaccia sempre più pressante.
Vennero fatti entrare nella volante, mentre un poliziotto si sedeva in mezzo a loro, mentre gli altri due nei posti anteriori. Dopo dieci minuti di strada, Rua, ormai con i nervi a fior di pelle, provò a chiedere qualcosa.
- Perchè ci portate a Scotland Yard? - chiese – Noi siamo innocenti di qualsiasi cosa! Non abbiamo assolutamente fatto nulla di male! -
- Nessuno vi ha messo le manette mi pare – gli rispose semplicemente il conducente – Non siete in arresto, state tranquilli -
- Allora perchè tutta questa pantomima? - chiese l'ex-signer, furioso.
Ci furono lunghi istanti di silenzio, in cui Ruka temette che l'impulsività del fratello maggiore li avesse cacciati in un mucchio di guai, ma fu un'altro poliziotto a calmare la situazione.
- Questa "pantomima" si chiama procedura, ragazzo – disse, gentilmente – E nessuno di noi sa il perchè vi abbiano fatti prelevare dalla scuola. Ci è stato solo comunicato che a richiedere questo intervento sia stato il Ministero degli Esteri e l'ambasciata giapponese -
Rua e Ruka rabbrividirono, di nuovo. Quella che fino ad allora era stata una semplice teoria, adesso era una certezza, Divine era la causa di tutto quel trambusto. E loro c'erano dentro fino al collo. Il resto del tragitto lo passarono in assoluto silenzio.
Rua si scoprì il braccio dove, per poco più di un anno, vi era stato impresso il Cuore del Drago Cremisi, il suo marchio da Signer. Il sommo drago aveva ritirato loro quell'immenso potere, i quanto il mondo non ne aveva più bisogno ma, in quel preciso istante, avrebbe voluto davvero che il machio fosse ancora stampato lì. Sapere di avere dalla propria parte una creatura divina come il Drago Cremisi a guidarli. Ma stavolta il loro problema lo avrebbero risolto da soli.
Ruka, invece, fissava fuori dal finestrino. Era delusa. Sperava che, con la sconfitta di Yliaster e la scomparsa dei marchi, la sua vita avrebbe preso una piega "normale". E invece, adesso, qualcosa stava andando storto, di nuovo. E lei non voleva combattere ancora, era stanca di rischiare la vita in continuazione, lei non era come suo fratello. Lei non era una guerriera, lei era semplicemente una ragazza la cui massima ambizione era diventare un medico. Nulla di più, nulla di meno.
- Ruka...-
Una voce bassa e profonda la distrasse, facendola voltare verso la sua sinistra. Lì, a fissarla, vi era una figura spettrale, dalla forma di un grosso leone bianco, la cui criniera arancione ricopriva il sottile muso feroce.
- Regulus...- mormorò a mezza voce la ragazza, riconoscendo lo spirito del Re del regno degli spiriti del Duel Monster – Cosa ci fai qui? -
- Sono venuto ad avvisarti del pericolo, Ruka – disse, tetro, il Leone – Oggi, un umano è entrato nel mio Regno -
- Cosa? - chiese la ragazza, a mezza voce.
I poliziotti la fissarono, sorpresi e confusi dal fatto che la ragazza stesse parlando da sola, ma Rua capì immediatamente cosa stava succedendo.
- Ha fatto qualcosa? - chiese la ragazza, ignorando le occhiate.
- Ha liberato uno dei Draghi di Pura Luce – rispose, serissimo, il Leone – E non è tutto! Non so come, ma è stato visto insieme ad un altro di essi! -
- Draghi di... eh? - chiese la ragazza.
- Antico Drago Fata non te ne ha mai parlato, vero? - chiese il leone – Non mi sorprende, l'ultima volta che furono visti sulla terra fu circa tremila anni fa, quando uno di essi si erse contro la più grande oscurità mai vista, riuscendo a tenervi testa -
- La più grande... stai parlando del Re dell'Inferno, vero? - chiese Ruka.
Rua quasi saltò dal seggiolino sentendo quel nome, che non gli suscitava certo bei ricordi.
- Il Re dell'Inferno... no, Ruka – disse il re degli spiriti – Una tenebra molto più forte, il cui nome fu dimenticato. Ma essa adesso non esiste più e lo spirito di quel drago giace dormiente da qualche parte in questo mondo -
- E gli altri? Hai detto "draghi" -
- Ve ne sono altri quattro, di cui tre riposano nel mondo degli spiriti – disse, serio – Anzi, riposavano. Due dei draghi sono stati evidentemente risvegliati e sono sotto il controllo di quel tipo -
- Quel tipo... - disse Ruka, perplessa – Puoi descrivermelo? -
- Era un essere umano, maschio, abbastanza alto. Era vestito di colori sgargianti e i suoi abiti erano logori e rattoppati. Sul capo portava uno di quei lunghi cappelli che voi umani non usate più -
Ruka lo fissò per un istante, perplessa.
- Questo tipo... aveva DUE draghi? -
Il leone annuì, serio.
- Quindi... quei draghi...- chiese Ruka, cercando di capirci qualcosa – Sono buoni o cattivi? Hai detto che uno di loro ha lottato contro le tenebre, quindi non capisco perchè siano sigillati -
- I Draghi di Pura Luce non sono nè buoni, nè cattivi – rispose seriamente Regulus – Essi prestano la loro forza a chiunque abbia una volontà forte abbastanza per non soccombere al loro potere, sia esso buono o cattivo. Soltanto due di essi si sono mai veramente schierati, e solo per brevissimo tempo -
- In che senso? - chiese la ragazza.
- Due di essi, un tempo concedettero al Drago Cremisi i loro due figli, perchè diventassero suoi servitori – disse il leone – Ma anche così, essi sarebbero capaci di eliminare i loro stessi figli, pur di seguire coloro che li guida -
Ruka fu sorpresa dalla notizia, ma fu comunque incuriosita.
- I loro figli? Di chi stai parlando? -
- Voi li conoscete come Drago Polvere di Stelle e Arcidemone Drago Rosso, i più forti fra i servi del Drago Cremisi -
Ecco, quella era la notizia che Ruka non avrebbe voluto sentire. I due campioni assoluti fra le loro vecchie fila erano figli di creature spaventosamente forti. E, non di meno, due di quei draghi erano nelle mani di uno strano tizio con una tuba.
- Quanto sono forti, quei draghi? - chiese Ruka, preoccupata.
- Ognuno di essi – pronunciò gravemente il leone – E' talmente temuto e rispettato, che persino il Drago Cremisi teme il loro potere -
Ruka si massaggiò la fronte. I guai erano peggiori di quanto avesse immaginato.


Ad attenderli, nella stanza dove i due gemelli furono portati, vi era un uomo sulla cinquantina, dai capelli bianchi e dalla corporatura robusta. I due gemelli non avevano certo bisogno di presentazioni per sapere chi fosse quell'uomo. Steven Samus Slade, Ministro della Difesa e capo del Royal Army britannico.
- Vi ringrazio per essere venuti – disse il ministro, seriamente – Vi chiedo di scusarmi, ma si tratta di una situazione di massima emergenza -
I due gemelli annuirono, fissando i grossi megaschermi davanti a loro. Improvvisamente ognuno di essi si accese, mostrando delle figure a loro estremamente familiari.
- Yusei! - esclamò sorpreso Rua, improvvisamente più felice – Jack, Crow! Ci siete anche voi! -
- Aki! - esultò invece Ruka, fissando l'altro megaschermo – Ci hanno riuniti tutti! -
- Già – disse Aki, sorridendo alla ragazza – Peccato che le circostanze non siano delle migliori -
- Ed è di questo che volevate parlarci – esclamò invece Yusei, nervoso – Ushio mi ha fatto venire qui con la massima urgenza e voglio sapere cosa diamine sta succedendo -
- Con calma, signor Fudo – lo rimproverò un uomo, non inquadrato nel megaschermo – Spero che siate forti di stomaco, perchè potreste anche rimanere impressionati -
Su un terzo megaschermo apparve la figura di un muro, interamente coperto di sangue, disposto in modo da formare una lunga scritta. Accasciato sul pavimento, un corpo orribilmente squarciato giaceva a terra, vestito con la divisa del carcere di Nuova Domino, letteralmente ricoperto dal suo stesso sangue. Ruka ebbe un conato di vomito e dovette girarsi, cosa che fece anche il gemello. Yusei e Jack sgranarono gli occhi, sconvolti, mentre Crow li chiuse, incapace di reggere tanto orrore. Aki, invece, era quella visibilmente più sconvolta. Non tanto per il sangue o per il corpo dilaniato, come dottoressa aveva visto uomini aperti all'altezza dello stomaco, ma quanto dalla figura che riconobbe distintamente. Divine, il suo ex-capo, l'uomo per la quale aveva avuto la sua prima cotta adolescenziale, l'uomo che l'aveva tradita, ma l'aveva anche guidata e resa una donna forte.
- Mi dispiace farvi vedere queste immagini – disse il ministro, in giapponese, così che tutti lo capissero – Ma vi pregherei di concentrarvi sulla scritta -
I gemelli e Crow tornarono a guardare, cercando di non guardare il corpo martoriato dell'uomo, per fissare la scritta.
Il mondo è su un baratro
La sua intera esistenza dovrete deciderla di nuovo
Tra una settimana sul Ponte Dedalo
Affrontate la vostra morte
Team 5d's
- I Veri Predestinati Oscuri -


- O mio dio – disse, sorpreso, Yusei.
- Non è possibile! - ringhiò Atlas, mettendosi in piedi – Abbiamo sconfitto il Re dell'Inferno! Non vi sono altri Predestinati Oscuri! -
- Giusto! E' uno....-
- Scherzo? - commentò sarcasticamente Crow – Ragazzi, non prendiamoci in giro -
Tutti gli altri Signer si zittirono immediatamente.
- Ci sono dei tipi che vogliono ammazzarci e che minacciano di distruggere l'umanità. E hanno già iniziato uccidendo Divine! Solo per mandarci un messaggio! Se non sono Predestinati Oscuri, poco ci manca! -
- Giusto! Non possiamo permettergli di continuare ad uccidere gente! - asserì Rua, determinato.
- E soprattutto...-
Non finì la frase, che una luce immane accecò tutti i Signer. Ognuno di essi fu costretto a parare il proprio volto dalla luce, nonostante fossero in posti totalmente diversi e, ognuno, sentì la stessa identica voce volteggiare per la stanza.
- Vi chiedo perdono, amici miei. Un pericolo che non potevo prevedere sta per abbattersi su questo mondo, ben peggiore di qualsiasi altro male voi abbiate mai affrontato. Per questo, vi chiedo di lottare ancora una volta, per l'ultima volta, al mio fianco. Vi dono ancora i vostri marchi, perchè vi proteggano e vi guidino in questa battaglia. Ma state attenti, il nemico si cela nelle ombre e attende un vostro passo falso -
La luce svanì, lasciando tutti gli ex-Signer sorpresi.
- Lo avete sentito anche voi, vero? - chiese Aki – Non sono impazzita, non è così? -
- Si, io l'ho sentito e...-
Yusei fu interrotto da un urlo di sorpresa di Ruka, che tutti fissarono. Sul braccio coperto solo dalle mezze maniche vi era un marchio scarlatto a loro perfettamente conosciuto. Un artiglio, quello del Drago Cremisi, era stampato sul suo braccio. Immediatamente tutti gli altri Signer scoprirono il loro braccio destro, rendendosi conto con sorpresa, che il marchio era apparso ad ognuno di loro.
- Il Drago Cremisi...- balbettò Rua, sconvolto.
- Ci ha veramente ridato i marchi – completò tetramente Yusei – E questo significa soltanto una cosa -
- Siamo nuovamente in guerra – completò Jack.




- Jingle bell, Jingle bell, jingle all the way! -
Un ragazzo dai colori sgargianti, con una grossa tuba in mano, canticchiava zompettando per la stanza buia. Gli altri due "coinquilini" lo fissavano con tanto di cipiglio perplesso, chiedendosi il perchè di tale allegria ma, soprattutto...
- Cappellaio...- chiese il ragazzo dai capelli rossi, staccandosi dal PC al quale stava lavorando – Non voglio essere indiscreto ma... mi spieghi perchè canti le canzoni natalizie a Marzo? -
Il ragazzo si fermò, riflettendo un attimo sulla domanda. Poi rispose con una alzata di spalle.
- E tu che ne sai? Magari, da qualche parte nel mondo, qualcuno sta festeggiando il Natale -
- Asuka – mormorò il ragazzo al PC, massaggiandosi le tempie – Lo cacciamo dalla base? A sprangate, possibilmente -
La ragazza alzò gli occhi al cielo, fissando i due compagni con aria furiosa.
- E poi li ammazzi tu Fudo e Atlas? - chiese, sarcasticamente – Non possiamo ucciderlo ora, magari a cose fatte lo strozziamo col cuscino mentre dorme -
- Avete detto ammazzare? - chiese il ragazzo con la tuba – Non si uccide la gente a Natale! -
- Come vuoi...- commentò la ragazza, alzandosi dalla poltrona – Buon Natale, allora -
Il sarcasmo, assolutamente ovvio e palpabile, non sembrò essere colto dal cappellaio.
- Anche a te! Cosa vuoi regalato? - chiese, ghignando.
La ragazza gli rivolse uno sguardo divertito. Era proprio la domanda che voleva sentirsi rivolgere.
- Voglio la testa di Yusei Fudo e di Jack Atlas – disse – Uccidi loro e gli altri non saranno un problema -
Il ragazzo la fissò per un paio di secondi, poi scoppiò a ridere a crepapelle. Si fermò dopo qualche istante, piegandosi con un leggero inchino.
- Come desidera, Regina Rossa! Gli taglierò personalmente la testa! -




Salve a tutti! Qui è DarkWing che voleva cambiarsi il soprannome per tornare GravityZero, ma ovviamente non è stato possibile. In ogni caso, l'ultima parte serve un pò per mostrare i nostri nemici, un pò per inserire un piccolo easter egg natalizio. Si, nella storia sono a Marzo. Che dire sul capitolo? Finalmente sappiamo qualcosa in più sui nostri nemici, i predestinati hanno ottenuto nuovamente i marchi e cominciano i guai. Per quanto riguarda le parti introspettive:


- Jack: Diciamocelo, se fosse innamorato di Carly, lo avremmo visto dichiararsi in maniera sfacciata a Carly. Ma Jack Atlas è troppo egocentrico per amare una donna. Io credo che, in realtà, ci sia qualcosa fra loro due, ma il principino biondo deve calare la cresta per capirlo.


Aki: Aki è un personaggio complesso, forse il più complesso del 5d's. Non posso credere che alla morte di Divine farebbe le grandi danze. Divine è stato comunque una persona importante nella sua vita, ha condiviso con lui tanti momenti e l'ha guidata(certo, con un secondo fine) per tanto tempo. Credo che, in fondo al cuore, un pò di affetto per Divine le sia rimasto(il fatto che a inizio serie fosse palesemente innamorata di lui non fa che confermare la tesi). Ma ormai Divine ha fatto una pessima fine. Pace all'anima sua.


Per il resto, il fatto che a Luna non piaccia lottare non è una novità. Mi scuso con tutti i recensori a cui non sono riuscito a rispondere! Perdonatemi T.T


Non mi resta che augurarvi buon natale, amici miei! Rimpinzatevi di panettone e godetevi i regali! Alla prossima, see you!
  
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