Venti a Mezzanotte
Venti storie original, dai temi più disparati.
E m’impegno a scriverle tutte.
01
Sorrisi.
Opal aveva capito fin da bambina, che i sorrisi erano preziosi.
Lo aveva capito guardando mamma e papà, che non si sorridevano mai e guardando le maestre dell’asilo, che sorridevano solo alle mamma e urlavano dietro ai bambini.
Opal aveva capito, anche, che gli urli e gli ordini erano il modo migliore per comunicare.
Lo aveva capito quando papà urlava a mamma di prendere il telecomando, o quando le maestre dell’asilo urlavano ai bambini di fare determinate cose.
Insomma, Opal aveva capito che le cose migliori da fare erano urlare, dare ordini e non sorridere.
Mai.
Opal aveva imparato che portava sfortuna.
Come la pietra di cui portava il nome, lei era candida, piena di sfaccettature e portava sfortuna.
Lo aveva capito quando papà era caduto dalla scala e si era spappolato la spina dorsale, o quando le sue maestre erano rimaste schiacchiate dal crollo dell’asilo, in un giorno in cui lei era rimasta a casa a con l’influenza.
Opal aveva capito che se non voleva che la sua mamma e il suo fratellino avessero problemi, doveva stargli lontana.
Opal spiegava quello che aveva capito a Jack, in un pomeriggio soleggiato d’autunno, sotto gli alberi, mentre con i piedi calciava le foglie gialle, rosse e arancio.
Jack non parlava, la guardava solamente e ogni tanto chiedeva a Dio perché quella bambina avesse dovuto soffrire così tanto.
Ma in fondo, Opal non aveva sofferto un gran che, perché tutti se l’erano meritate.
E anche la mamma si era meritata di cadere dalla scala e rompersi la testa, diceva.
Adesso però erano solo lei e il suo fratellino Jasper con papà, diceva, e il problema era che papà picchiava Jasper, che, poverino, non sapeva difendersi.
E allora lei urlava e papà stava fermo, immobile e lei gli ordinava che doveva restare così fermo.
E allora papà se ne andava, sulla sua maledetta sedia a rotelle, bestemmiando e scomodando dai loro scranni tutti i santi.
- Jack, posso venire a vivere da te?
Domandò Opal, fissandolo.
Jack amava Opal, ma odiava che lo fissasse. Aveva gli occhi vuoti, da rettile, freddi e misurati.
- No, Opal, lo sai che non puoi. Aspetta almeno di essere maggiorenne.
Disse, passandole un robusto braccio attorno alle spalle strette e portandola verso il suo petto e premendocela contro.
- Sei minuscola…
Sussurrò, chinandosi a baciarla sul collo. Opal non era poi così minuscola: aveva quindici anni e il fisico ben sviluppato.
Ma aveva ancora un volto infantile, gli occhi grandi e le labbra a cuore.
Aveva quel tipo di volto che sta bene con un’espressione spaventata e si sposa alla perfezione con le lacrime.
Eppure, non si ricordava di averla mai vista piangere.
- Sei tu che sei enorme.
Jack scoppiò in una risata allegra, con la voce bassa e profonda che ben si addiceva ad un navigato trentenne.
- Crescerai.
- Tu, uomo, crescerai fino a mille anni. Io, donna, crescerò di due centimetri, se ho culo.
Lui la strinse ancora di più, affondando il volto tra le ciocche di ricci neri.
- Com’è quella storia del fidanzamento..?
Domandò mugolando con aria stanca.
- Mio padre ha acconsentito alla richiesta di una sua vecchia amica. Strani patti tra eberi borghesi di New York.
Disse lei, sospirando.
- E io?
- Pensi che me ne freghi nulla di quello che dice mio padre?
- Sei un piccolo demonio.
- Lo so.
Lei sorrise.
Perché Opal aveva capito che quando ami una persona, puoi sorriderle.
E puoi parlarle senza urlarle contro, e senza dare ordini.
E non le porti sfortuna.
E allora, lei non aveva mai amato né la mamma né il papà ne le maestre, ma neanche loro avevano mai amato lei.
E allora, lei amava Jack e Jasper e loro la amavano, perché le sorridevano e non le urlavano e non le davano ordini e lei non portava loro sfortuna.
Jack la baciò, stringendola forte a sé.
E Opal aveva capito che i sorrisi erano molto, molto importanti.
A.Corner___
*-*
Opal e Jack e Jasper sono personaggi di un’altra storia XD
Molti dei personaggi di queste raccolte provengono da altre storia, perché non ho voglia di inventarne sempre di nuovi *-*
Questa storia sembra pedofila ò.o e in effetti, un trentenne che và con una quindicenne è pedofilia, ma…ò.o
ma vabbè ù-ù
E sembra anche una critica sugli ebrei ò.o
Devo dire che non ho la responsabilità di quello che scrivo, e che prima di scrivere bevo?*__________*
Ci credereste?*____________*