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Autore: Kalahary    08/03/2009    2 recensioni
Dal capitolo 12 "-Male? Oh, Black ha un tappeto rosso sotto i piedi.- (...) Lo guardo allontanarsi tra la folla quando si volta e mi mostra la mano chiusa -Ti aspetto anche per questo!- Inconsciamente porto una mano al mio orecchio, proprio nel punto in cui sta l'altra metà." Buona lettura!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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And happy birthday to me. mi basterà? CAPITOLO 12: Un "Buon Compleanno" mi basterà?

Kalahary

A Gre: Buon Compleanno socia!
(17 anni, per la tua felicità!)
Spero che la storia ti piaccia...
la parte finale (e non il finale!) penso sarà di tua gradimento...

I shouldn't have to say now, baby,                   Non avrei dovuto dirlo adesso, tesoro, 
that I believe in you                                          che credo in te
What took you so long?                                    Perchè ci hai messo così tanto?
What took you all night?                                   Perchè ci hai messo tutta la notte?
What took you forever                                       Perchè ci hai messo un'eternità 
To see I'm right?                                                per vedere che sono quella giusta?

                                       What took you so long - Emma Bunton
6 Dicembre 1975

-Uahh!- sbadiglio, mentre delle voci concitate e fastidiose mi svegliano, e mi metterei a urlare qualcosa di poco gentile se non sentissi subito dopo un coro di auguri e una canzoncina che la maggior parte della gente sopra i quarantacinque anni cerca di evitare. Fortuna che oggi compio solo quindici anni!
Apro un occhio, mentre mi arriva un cuscino in faccia.
-Buon compleanno!- La voce di Lily.
Sorrido a trentadue denti, come non potrei?
-Auguri!- Emmeline e Kelly.
Riesco a focalizzare un attimino le facce che ho davanti. Lily, con una faccia paurosamente bianca e le occhiaie, mi guarda euforica tenendo un cuscino in mano; Emme tiene in mano un piccolo pacchetto in una carta oro; Kelly sembra un cagnolino presso il suo padrone, scodinzolante.
-Grazie, ragazze!- Mi tiro su a sedere.
-Oh, la nostra bimba sta crescendo!- dice Emme, portandosi una mano al cuore. -Oh, rischio di emozionarmi.-
Rido. A dire la verità non sono ancora del tutto sveglia, ma che ci posso fare?
-Dai, apri il nostro regalo!- mi incita Kelly, prendendo dalle mani di Emmeline il pacchetto e passandomelo.
-Ehi, non sono nemmeno sveglia!- esclamo.
-Oh, poche storie, Sanders!- mi risponde a tono Lily, sorridendo -Con tutta la fatica che ho fatto per prendere quel regalo, sono dovuta uscire con Potter e Black, e prendermi pure una sbronza.-
Cosa?! Quindi... lei era uscita con quei due pazzi unicamente per me?! Non so che dirle...
-Oh. Ma... Oh, Lil, non so come ringraziarti!- dico, e scommetto di avere gli occhi sbrilluccicanti.
Lily mi sorride e porta un dito alla guancia, alzando gli occhi -Ecco, potresti uscire tu al posto mio sabato prossimo all'appuntamento con Potter, una parrucca rossa e la gonna accorciata di una spanna e non ci saranno problemi.- dice e scoppia a ridere, chissà se pensa sul serio ciò che dice, generalmente direi di si, che sotto l'ironia c'è la verità, a volte, invece, trovo che nemmeno lei ne sia convinta del tutto.
-Oh, povero James!- esclamo.
Poi Kelly, inaspettatamente, dice quasi casualmente -Per non parlare di Sirius, insomma, è sempre trattato male...-
Emmeline, fortunatamente, risponde al posto mio -Male? Oh, Black ha un tappeto rosso sotto i piedi.-
-Oh, basta! Fatele aprire il suo regalo!-
Sospiro felice e prendo il piccolo pacchetto, tolgo lentamente la carta, in modo esasperante.
-Sbrigati, Ally.- mi esorta Kelly.
Finalmente apro la piccola confezione ed ecco un bel  girocollo argento con una pallina di cristallo come ciondolo, la luce compisce la piccola sfera mandando bagliori colorati.
-Ooh, ma che carino!- e abbraccio le mie tre amiche, fanno di tutto per me.
-Mi stavo dimenticando.- Kelly scende dal letto per prendere dei vestiti dentro a dei cellofan -Questo te lo manda mia mamma.- legge un bigliettino -A una delle mie modelle preferite.-
Rido, Diamond Jacqueline Sheldon, la madre di Kelly, manda sempre due o tre vestiti all'amica festeggiata della figlia; ci aveva conosciuto l'estate del primo anno quando eravamo andate da Kelly.
-Dovremmo compiere gli anni più spesso, per non parlare di andare nel suo atelier..- dice Emmeline.
Prendo i vestiti. Sono tutti magnifici, peccato non faccia nemmeno in tempo a guardarli che Kelly me li porta via -Senti, la ringrazi dopo, ora vestiti, su...-
Sbuffo e guardo l'orologio -Le undici!- dico scandalizzata -Ma quanto ho dormito!? Fortuna che è sabato...-


6 Dicembre 1975 - Sera

Davanti allo specchio, con un vestito bianco spruzzato d'oro, lungo fino alle ginocchia vedo una figura che quasi non mi appartiene. Una ragazza alta, dentro a scarpe troppo alte, un viso truccato appena, se non per le palpebre oro, i capelli mossi raccolti. Chi è? Faccio una giravolta sulle scarpe nuove, un sorriso malizioso... o solo felice... sto crescendo.
Qualcuno bussa alla porta e senza chiedere chi sia dico -Avanti...-
Continuo a specchiarmi, aspettando che la persona parli. Niente, silenzio. Mi volto. -Ooh.- E' l'unica cosa che esce dalla mia bocca alla vista di Sirius Black in abito da sera appoggiato allo stipite della porta.
Si tira su e sorride, togliendosi dal viso quella sua espressione indecifrabile. -Ehi.- Vecchio volpone. -Lo sai che sei bellissima così?-
Mi giro verso lo specchio, lo so che i suoi complimenti non valgono. -Che sei venuto a fare, Black?- chiedo, con una voce spenta, ostentatamente fredda.
-Mi hanno mandato a prenderti.-
-Oh, giusto, la mia festa a sorpresa.- sorrido, quanta gente può avere amiche come le mie?
-Ehi, sarebbe gentile da parte tua fingere di non saperlo!- mi rimprovera Black.
-Ooh, lo so, tranquillo.- mi volto e gli sorrido, non perchè mi faccia particolarmente piacere trovarmelo davanti, ma per il semplice fatto che è un complice pure lui della mia festa, o almeno immagino. Guardo il suo abbigliamento, in una mano tiene un bastone con alla sommità una piccola sfera bianca, nell'altra porta un cappello. -Non avrai intenzione di indossare quel cappello, vero?-
Mi avvicino e glielo prendo dalle mani, indossandolo.
-Cos'ha che non va il mio cappello?- e alza le sopracciglia.
-Bè... perchè sta meglio a me.- e gli faccio la linguaccia.
Mi sorride e non dice nulla, si avvicina allo specchio, si guarda un po' intorno, poi prende un pacchettino che prima non avevo notato. -Non lo apri?-
Glielo prendo dalle mani, apro il biglietto: un semplice "Buon Compleanno" scritto elegantemente come il primo che avevo ricevuto non molto tempo fa. La lettera sempre una F. Sorrido e scarto il pacchettino. Un paio di orecchini, uguali al ciondolo che mi hanno regalato le mie amiche. Ma...? Oh, c'è qualcosa che non va.
-Carini.- commenta Black, il viso sopra la mia spalla -Chi te li ha regalati? Sanders? Tutto bene?-
Mi riscuoto un attimo, perplessa ma sorridente. -Si, davvero carini.- Ma chi poteva sapere del ciondolo? Insomma, Lily era da sola quando li ha comprati.
-Non li metti?-
Mi distraggo dalle mie elucubrazioni e mi metto gli orecchini.
-Andiamo, o devi prendere qualche cosa?-
-No, andiamo.- rispondo.
-Aah, prima di andare...- e si sfila la cravatta. Non lo guardo in modo sospettoso, ma... -Girati.-
Per una volta non chiedo nulla e mi giro.
Mi benda gli occhi. -Odio le sorprese.- mormoro stizzita.
-Perfetto. Vedi qualcosa?- mi chiede.
-No, se non buio o nero... vedi tu.- Inizio a camminare, incespico sui tacchi, allora mi prende la mano accompagnandomi e dandomi delle indicazioni.
-Ehi, attenta allo scalino!-
Troppo tardi perchè mi ritrovo con il sedere a terra, abbastanza imbarazzante, fortuna che non vedo bene, eh. -Basta, adesso tolgo la cravatta.- esclamo -La tua idea non era delle migliori!-
-No, no, ferma.- rimango immobile, cieca non riesco a fare nulla. Poi sento un suo braccio passarmi sotto le ginocchia e l'altro dietro la schiena, e come se non pesassi nulla mi tira su. Camminiamo per un po'e nel frattempo non si è mai lamentato, fosse solo per il gesto, devo dire che si sta comportando meglio del solito. Alla fine Black batte con i piedi ad una porta, tre colpi e sento i cardini cigolare, Black riprende a camminare e mi pone a terra, ancora bendata.
La porta si richiude e Black mi libera dalla  cravatta e -Buon Compleanno!- più di una quarantina di persone mi fanno gli auguri. Va bene, sono sorpresa, mi aspettavo una piccola festa, non così tanta gente. Il mio stupore è decisamente autentico.
Emme mi si avvicina e mi abbraccia, seguita dalle altre, sono così sorpresa, mi mancano le parole. -Ooh! Ma...oh, che bello!-
Altra gente si avvicina per salutarmi e farmi gli auguri.
La musica si alza, portando tutti lontano da Hogwarts, in un posto che è tutto nostro. Balliamo e beviamo, come ogni adolescente.
Poi arriva la mezzanotte, inesorabile, classica, solita e si, a volte, confortante, un po' per riportarci alla realtà, e un po' per ricordarci che le favole non sono altro che storie vere attraverso gli occhi dei bambini.
All'improvviso mi ritrovo davanti Bones, stringo un po' gli occhi, sarei così maleducata da chiedergli chi è stato ad invitarlo, ma mi trattengo. Muove qualche passo verso di me, cauto ma deciso, si aspetta che urli qualche imprecazione, probabilmente, e ha ragione.
-Allyson.- sorride.
-Bones.- non sorrido, perchè dovrei, è vero che non ci penso più, però non posso certo dire che mi stia simpatico.
-Volevo farti gli auguri.-
-Me li hai fatti. Grazie.- e faccio una smorfia.
-Si, ma... a modo mio.- dice, muovendosi di un passo, tenendo con mano salda un bicchiere di plastica.
Si, certo. -Grazie, Bones, ma sto bene così, non so come siano i tuoi auguri ma non mi piacciono.- Mi volto, pronta ad andarmene quando una mano ferma e forte mi costringe a rigirarmi. -Leva la tua mano dal mio braccio.- sibilo con voce dura, minacciandolo poco efficacemente. Mi sto decisamente arrabbiando.
-Lasciami parlare.- gli occhi gelidi che una volta mi avevano affascinata, ora mi guardano con aria truce, priva di dolcezza.
Mi scrollo di dosso la sua mano con un gesto violento -Sai, Bones, io non sono per le principesse che si fanno aiutare dai principi.- lo vedo arrossire, il ricordo gli nuoce ancora -Preferisco le donne che agiscono di propria iniziativa, aspettare certa gente non vale la pena.- mi allontano di corsa, non sapendo bene il motivo, sicuramente un po' perchè mi spaventa. Mi reco fuori ad uno dei balconi e mi nascondo dietro una persiana, con la coda dell'occhio vedo passare Edgar. Fiù.
Poi un ragazzo si avvicina e si nasconde dietro di me, sporgendo la testa sopra la mia per guardare la sala -Da chi stiamo scappando, Sanders?-
Alzo le sopracciglia, è una situazione troppo strana -Non so te, Black, io da Bones.-
Per una volta torna subito serio -Ti tormenta ancora?- domanda con una voce che per un momento mi fa paura, è fredda, ma è rabbia trattenuta.
-No, c'è...- mi blocco -voleva farmi gli auguri.-
Mi guarda, come se volesse apprendere la verità dai miei occhi -E allora perchè ti sei rifugiata su un balcone dietro ad una persiana?- Domanda molto retorica, lo so.
-Bè, voleva farmi gli auguri a "modo suo".- Black si sposta per rientrare in casa -Ehi, Black, aspetta!-
Mi parla senza girarsi verso di me -Vado a cercarlo.-
Non voglio scazzottate, non voglio che nessuno si faccia male -E se mi trova mentre sono qui da sola?-
Si volta -Stai con le tue amiche o usa la bacchetta.-
-L'ho dimenticata.- Piccola bugia, ma è a fin di bene. E' indeciso, si vede -Per favore.-
Si avvicina e ritorna sul balcone, ci appoggiamo alla ringhiera osservando in silenzio il lago davanti a noi.
-Grazie.- dico, non per rompere il ghiaccio ma perchè è stato veramente dolce, carino e protettivo, non iperprotettivo, sottolineiamo, perchè solitamente non apprezzo questa caratteristica.
-E di che? Avrei dovuto sistemare una volta per tutte Bones.- Non mi guarda in volto ma so che non è più arrabbiato, agli angoli degli occhi la pelle è  meno tesa.
-No, Bones è un problema mio e me lo risolvo da sola.- affermo con sicurezza, e un po' di spavalderia che non mi appartiene,
-Testarda e piena di sè.- mormora, come per ricordarsi due oggetti della lista della spesa.
-Ehi! Guarda che non sono così! Testarda si, ma lo sono tutte le ragazze, e piena di me proprio no.-
-No, non tutte le ragazze sono cocciute.-
-Dipende dai punti di vista.- ribatto.
-Così è più accettabile.- concede.
Sorrido per averla avuta vinta.
-Lo sanno le tua miche del "problema Edgar"?- questa volta mi guarda in faccia.
Mi chiudo nelle spalle -No, ho detto solo a Lil che Bones ci prova ancora, non le ho detto che... ci prova... così.- concludo, guardando dall'altra parte.
Rimane in silenzio -Va bene, per questa volta, solo perchè è il tuo compleanno non ne parliamo, ok?-
Mi giro verso di lui sorridente e annuisco.
Iniziamo così a parlare del più e del meno, un po' di Quidditch, un po' dei suoi amici, quando una musica ci interrompe, quella musica dolce (esageratamente romantica) e lenta che preannuncia la fine della festa, sulle cui note non si balla ma ci si calpesta i piedi. Non ho mai detto di essere romantica.
-Non vuoi entrare? E' la tua festa.-
Scuoto la testa, si stava così bene fuori con... c'è, a chiacchierare -Mi piace stare qua.-
-Sicura?-
Annuisco.
-Arrivati a questo punto mi sembra giusto chiederti di ballare...- Non arrossisce, ma per una volta non sembra perfettamente a suo agio.
-Perchè ti senti in dovere o perchè ti fa piacere?- domando.
Sorride, come se gli avessi tolto un peso -Perchè voglio ballare con te. Allyson Sanders, vuoi concedermi l'onore di questo ballo?- e mi porge la mano.
La prendo e mi ritrovo così a pochi centimetri dal suo viso. Ha gli occhi castani, color cioccolato, caldi; la pelle bianca, molto pallida, ma ciò che preferisco sono i capelli mossi, sembrano così morbidi che ci tufferei la mano. Ci osserviamo, e certi secondi sono imbarazzanti, non perchè ci sia qualcosa di male o di che, però la situazione non appartiene a noi, la cosa ci sta scivolando di mano...
Poi mi viene da ridere, dai, io e Black che balliamo insieme quella canzone!
-Perchè ridi?- chiede, per niente turbato.
-Non avrei immaginato di ballare questa canzone con te, tu no?-
-Non è poi così insolito se ci pensi bene.-
No, non voglio pensarci, assolutamente, l'idea che questa cosa sia stata un po' pianificata e predisposta da entrambi mi spaventa.
Rivolgo lo sguardo verso la sala per non essere costretta a parlare, poi ritorno a Black. Ci osserviamo, ci scrutiamo ambedue in cerca di una qualche risposta. Avviciniamo i due volti, è inevitabile, un po' come due calamite, finchè le sue labbra non si posano sulle mie. E sono dolci, morbide. Socchiudo gli occhi, vedendo lui fare lo stesso. Sento un formicolio nello stomaco, strano, non l'ho mai provato. Poi sento la sua mano dalla schiena passare alla nuca, per non parlare del respiro accelerato, e non è solo mio. Poi  la musica termina e il bacio finisce, rimaniamo comunque vicini e abbracciati. Scommetto di essere arrossita, guardo di lato, quasi spaesata. Sento il suo sguardo sul mio viso, com'è tutto strano. Poi la mano di Black si muove arrivando a mio orecchio -Questo lo prendo io.- e si impossessa di un mio orecchino.
-Eh, no. Dopo mi rimane spaiato. Ed è un regalo, e non so nemmeno di chi è, quindi non posso dartelo.-
Sorride, un misto tra  malizia e il suo fare malandrino -Ah, si, non sai di chi sono?-
Oh, no, impossibile. Divento porpora, ne sono sicurissima. -No, non ci credo... non... puoi avermeli regalati tu.-
-Infatti.- ma la sua espressione divertita dice il contrario: "Sono io! Sono io! Non te lo aspettavi?!"
-Ooh...- rimango con la bocca socchiusa per mezzo minuto prima di ricordarmi di chiuderla.
-Sanders, mettiamola così, la persona che ti ha regalato quegli orecchini non è il ragazzo che vedi tutti i giorni in aula, è un' altra persona, che puoi vedere sul campo da Quidditch con gli amici, fuori in giardino che scherza e si diverte... diverso da quello che può sembrare. Se ti va, un giorno, vieni a conoscermi.- Smette di stringermi, e si gira con grazia, intascando il mio orecchino.
Lo guardo allontanarsi tra la folla quando si volta e mi mostra la mano chiusa -Ti aspetto anche per questo!-
Inconsciamente porto una mano al mio orecchio, proprio nel punto in cui sta l'altra metà. Sorrido, chi aveva pensato a Sirius Black alla sera del ballo? E chi alla mia festa?
E io che credevo di dovermi accontentare di un "Buon Compleanno".

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Salve! Allora....
scusate il ritardo ma ho troppe cose da fare, seriamente.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere.

Ringraziamenti a:
crazy_95: Grazie per i complimenti! Fanno davvero piacere! La mia fic non è nulla di che, a dire il vero, rispetto a molte altre. Fammi sapere se ti è piaciuto questo cap! :) Grazie ancora.
muahah: Wow, sono felicissima che ti piaccia! Uoh, vedo che le canzoni piacciono!..fiù!
Gre Gre: la mia socia! Eheh, sapevo che ti sarebbe piaciuta la parte della Evans ubriaca ;) . Grazie, recensisci sempre, e mi ascolti mentre delirando racconto spoiler. Grazie, ascolatatrice numero 1.
Buon Compleanno! 17 anni, quanta fretta! ;P Niente sindrome di Peter Pan, eh! xoxo
e a tutti coloro che hanno aggiunto la mia fic nei preferiti, grazie.





  
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