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Autore: LittleDarkAngel    26/12/2015    0 recensioni
Jenny è solamente una semplice ragazza come tutte. Con sogni, ideali, ambizioni... Eppure...
Le manca qualcosa. Non riesce ad essere felice. Nessuno riesce a capirla e per questo è costretta a reprimere tutto dentro.
Ma non ce la fa più. Tutte queste sue ansie, paure che la consumano giorno dopo giorno...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Cap-1

Guardò l’ora sul suo cellulare, erano già le 11:00; si incamminò verso casa, anche se avrebbe preferito rimanere fuori ancora un po’; non le piaceva stare in casa, tranne quando era da sola nella sua stanza. Arrivata a casa notò che ancora i genitori non erano rientrati, quindi si recò in camera sua buttandosi un po’ sul letto ad ascoltare un po’ di musica. “Quanto vorrei saper cantare anch’io “ pensò;  amava molto la musica, aveva la sensazione che la comprendesse a pieno, e lei aveva un così disperato bisogno di essere compresa; ma a nessuno importava. Tutti con i loro problemi da risolvere e lei che doveva starsene zitta da una parte a fare la “ psicologa”  altrui, ma mai nessuno che avesse fatto lo stesso per lei.

Le scese una lacrima lungo il volto. Aveva voglia di piangere, non lo faceva quasi mai. Neanche piangere le era permesso. << E’ infantile ! >> le dicevano.  Cercò quindi di fare un respiro e di soffocare tutte le altre lacrime che volevano uscire.  Il petto le faceva male, quasi le mancava l’aria tutte le volte che lo faceva; anche se ormai era quasi una routine.  Senza che se ne accorgesse erano già le 12:00, la madre rientrò in casa recandosi velocemente verso la camera della figlia, aprì violentemente la porta : << Cosa ci fai ancora sul letto a poltrire?! Muoviti scendi giù in cucina e inizia ad apparecchiare!!! >> le disse con violenza, tanto che la ragazza ebbe anche i sensi di colpa, ma non riuscì a controbattere. Tanto non l’avrebbe ascoltata, l’avrebbe solo rimproverata ancora di più; quindi chinò la testa e si recò in cucina mentre la madre continuava a lamentarsi : <<  Ma che devo fare con te?! Sei una fannullona e basta ! Ecco cosa sei ! Sempre in camera tua a dormire mentre qui l’unica che si spacca davvero la schiena sono io ! >> continuava a ripetere, ignorando tutto quello che Jenny faceva per aiutare. Puliva le stanze, lavava il pavimento, certe volte aiutava in cucina, insomma, faceva quel che poteva. M a tutto quello che riceveva da sua madre erano tutt’altro che gratificazioni.

<< Ah ! Se almeno fossi come tuo fratello Daniel ! O anche solo la metà ! >> continuava a ribattere mentre Jenny apparecchiava la tavola silenziosamente intenta a subire. “ Eccola che ricomincia con quei dannati paragoni ! “ pensava , << Lui si che è davvero un bravo figlio ! A scuola ha sempre preso ottimi voti, frequenta una prestigiosa università di ingegneria meccanica, e addirittura lavora adesso ! …. >> e continuava , continuava ma Jenny si era stufata di ascoltare e finito di apparecchiare si recò silenziosamente  nel bagno  sedendosi sul pavimento aspettando qualche minuto. Appena sentì che sua madre si era calmata, si lavò le mani ed uscì dal bagno.  Si sedettero entrambe.  Sua madre aveva acceso la TV ed era troppo impegnata a guardare il telegiornale piuttosto che avere un dialogo con la figlia.

<< Papà  lavora oggi ? >> chiese Jenny, << si. >> rispose seccamente lei. In sostanza fu un pasto molto silenzioso a parte qualche domandina qua e là. Jenny provava tutte le volte ad iniziare un argomento ma la madre la zittiva di colpo o si fingeva interessata. Ma non solo lei, praticamente tutti i familiari. Per questo motivo spesso e volentieri era molto taciturna; tanto che se un pomeriggio invitava qualche amica a pranzo dopo la scuola i genitori si stupivano e le facevano domande con voce sarcastica tipo: << Accidenti ! Sembri logorroica oggi, ma che ti è successo? >> e presa dall’imbarazzo smetteva immediatamente di parlare.  E col tempo anche di invitare persone a casa.  Diceva sempre che i suoi genitori non volevano ma in realtà era lei a non volere , dato che ogni volta veniva sminuita e presa in giro che senso aveva? Stava già abbastanza male per conto suo e non voleva stare male anche in compagnia di quei pochi amici che aveva.  

Finito il pranzo Jenny aiutò a sparecchiare , dopodiché si rifugiò nella sua stanza.

   
 
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