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Autore: Sylvie91    26/12/2015    4 recensioni
-Perché il tuo libro ha il nome di Bilbo?-
-Non lo so, ti posso solo dire che il titolo non mi è nuovo… è come se l’avessi già letto, ma quando l’ho aperto ho scoperto che non vi è scritto nulla dentro-
Gandalf apre il libro con aria incuriosita, poi rialza lo sguardo verso di me e dice –C’è un capitolo-
-Cosa?-
- Si è scritto, c’è il racconto dell’incontro tra me e Bilbo, di te non c’è alcuna citazione al riguardo è come se non esistessi-
Gli prendo il libro dalle mani e comincio a sfogliarlo in maniera nervosa, leggendo a salti e in maniera incompleta; alla ricerca del mio nome, perché non è scritto? È come se non esistessi ed allora cosa sono in questo mondo?
... IN REVISIONE!!! MOLTI CAPITOLI CAMBIANO, ALTRI SONO RIVEDUTI E CORRETTI... vi auguro comunque una buona lettura se vi va! le recensioni vecchie non le ho cancellate ma saranno man mano spostate al capitolo corrispondente.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bilbo, Gandalf, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'angolo del nano.'
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La sveglia arriva presto in quelle che sono le segrete del Bosco Atro, le guardie bussano poco educatamente sulle grate delle celle, sono ancora distesa sul mio lettino accoccolata in un morbido tepore ed aprendo gli occhi appena; vedo Fili sul letto dirimpettaio dormire con sopra solo il suo cappuccio.
Ed allora mi accorgo che a coprirmi e a riscaldarmi c’è il suo cappotto, morbido ed impregnato dal suo profumo, immagino che sia grazie a questo sono riuscita a dormire senza soffrire il freddo, ma Fili? Dopo la discussione di ieri si è privato di qualcosa di utile per me…
Mi alzo piuttosto confusa da questo gesto così dolce da parte sua, non me lo sarei mai aspettato ed ora eccomi qui che rimango di sasso tenendo in mano il suo cappotto; guardo Fili che dorme dandomi la schiena, sarà ancora arrabbiato per il discorso di ieri.
E come dargli torto, mi sento così confusa… anche se una parte di me sta cominciando a spingermi verso di lui, facendomi sentire la mancanza di un suo sorriso o facendomi sentire in colpa per quanto ho detto: so che ieri potevo lasciarmi andare a lui, tuttavia mi è davvero difficile rinnegare il mio passato.
Sento battere sulla mia cella e alzo lo sguardo, c’è un elfo moro chinato verso la porta della cella con la mia colazione in mano mi alzo piano e gli sbadiglio in faccia, prendendogli di mano il piatto e salutandolo con cenno di commiato,  non ho affatto voglia di fare amicizia con i nostri aguzzini.
Lo poggio a terra per svegliare il mio coinquilino in modo da dividerci la colazione, mi siedo sul suo lettino e comincio ad accarezzargli i capelli per svegliarlo; sono morbidi quasi oro fuso tra le dita, lui mugola un poco prima di girarsi verso di me con gli occhi ben aperti.
-Grazie per il cappotto.- affermo continuando ad accarezzargli i capelli e facendo scorrere la mano sul volto in una lieve carezza.
-Tremavi dal freddo, non mi piacciono i cadaveri congelati.- afferma scostando la mia carezza e sedendosi sulla brandina affianco a me, mentre io prendo il piatto dove c’è appena un panino e due bicchieri di latte.
Prendo il pane e lo divido in due, ma quando gli passo la sua parte la rifiuta ingollando il latte –Noi nani possiamo resistere molti giorni senza mangiare, voi umani no.-
-Ma non è giusto.- rispondo allungando ancora il tozzo di pane.
-Ci sono davvero tante cose che non sono giuste.- sospira allontanandosi da me e distendendosi sulla mia brandina, sospiro triste e comincio a sbocconcellare il pane, con piccolo morsi guardando Fili che mi da nuovamente la schiena.
Guardo Fili riaddormentarsi finchè sento bussare alla parete di Kili, avvicino l’orecchio  ancora con la bocca piena e rispondo con lo stesso segnale.
-Buongiorno!- mi saluta il nano, sembra di buon umore contrariamente a me che sono leggermente triste per l’indifferenza di Fili nei miei confronti, sapendo che dopotutto è solo colpa mia.
Ingoio velocemente il pane che avevo in bocca e rispondo piano per non svegliare Fili –‘Giorno.-
-Non hai dormito bene, ti sento strana.- risponde lui e mi chiedo se Kili e Fili siano telepatici in un certo senso.
-Ho preso solo un po’ di freddo.- ribatto cacciandomi in bocca un altro pezzo di pane.
-Anch’io ho dormito poco, ieri notte era il turno di Tauriel… abbiamo parlato un po’.-
-Mmm- inghiottendo il pane che stavo mangiando, cercando di non soffocare –Davvero? E di che cosa avete parlato?-
-Di voi due, cioè te e Fili.- soffoco… soffoco... prendo il latte e lo scolo in una volta sola, tossendo e battendomi forte al petto.
-Che?-  domando non riuscendo a capire perché un elfo si sia interessato a loro.
-Ha detto che ha visto Fili mettere il suo giubbotto per riscaldarti.- afferma il nano mentre arrossisco violentemente.
-Ahn va bene…- che imbarazzo –Ritornando a Tauriel che ti ha detto?-
-Si vede che mio fratello tiene molto a te. Anaïs, perché non ti lasci andare?... Insomma mi hai confessato che mio fratello ti piace, perché farlo soffrire ancora.-
-Perché prima o poi me ne dovrò andare, e starà peggio.-
-Sì, starà male perché ha perso l’occasione per stare con chi Mahal ha scelto, solo perché tu non sei capace a lasciarti andare.- ribatte il nano con un certo piglio severo.
-Kili... non conosci tutto di me, ho un passato a cui sono legata!- esclama a voce più alta, dimenticando di aver Fili dietro di me ancora addormentato.
-Peccato, che ormai il passato sia passato!-
-No, potrei tornare indietro...e tu lo sai che il mio tempo qui non è lungo.- ribatto cercando di calmare la voce.
-Lo so, ma lui è mio fratello… ho il compito di proteggerlo.-
Mi massaggio le tempie con una mano, cercando di sedare un forte mal di testa pronto a nascere -Buongiorno Kili.- chiudo il discorso buongiornando il nano, come aveva fatto mesi addietro Bilbo con me e Gandalf, chissà che fine a fatto il piccolo hobbit sarà riuscito ad imbucarsi nella corte con il potere dell’anello? Potrei leggere tutto… ma non mi va che una guardia curiosa mi becchi con il libro in mano.
Mi distendo sul lettino aspettando guardando il soffitto sino a quando non sento un fruscio e giro il volto verso Fili che mi guarda, ho come l’impressione che ha ascoltato tutta la discussione  tra me e suo fratello.
-Hai sentito?- chiedo arrivando al punto, lui chiude un attimo gli occhi.
-Scusami, mi è stato impossibile non ascoltare.- afferma lui facendo cadere fra noi uno strano silenzio che rompe con un piccolo sospiro –Io ti piaccio? L’hai detto a Kili.-
-Sì… è vero, mi piaci.- ammetto scandendo le parole, lo vedo accennare un sorriso e le treccina dei baffetti tintinnano una contro l’altra –Tuttavia…-
-Se ci fosse un modo per restare in questo mondo tu lo prenderesti in considerazione?- domanda Fili, bloccandomi e fissandomi in attesa della risposta.
-C’è un modo…-
-Davvero?- la sua voce sembra quasi sorpresa e suoi occhi sgranati sembra quasi un cucciolo, come se una nuova speranza l’avesse raggiunto… ma il problema sono io, che non so proprio cosa farò.
-Se strappo le pagine del libro, probabilmente non tornerei più a casa.- confesso abbassando il capo.
-Non voglio che tu scelga tra me e la tua famiglia… perché hai una famiglia, vero? Oltre a quell’uomo.- chiede Fili non facendosi mancare una punta di astio nella voce.
-Si, oltre ai miei genitori, ho una sorella e un fratello minori, mi mancano molto a volte…-
-Ti posso capire, anch’io farei fatica a scegliere…che cosa facevi nel tuo mondo? Cioè avevi un lavoro? Amici? – chiede il nano sedendosi sul letto e con il suo solito sorriso, si vede che vuole conoscere il mio passato dopo quanto ha sentito del discorso con Fili.
-Studiavo, nel mio mondo si studia parecchio, dai sei anni fino ai venticinque ed oltre.- rispondo rimanendo distesa –Io avevo deciso di diventare un dottore.-
-Come Oin?- chiede Fili incuriosito.
-No, diciamo che stavo diventando dottore in legge… mancava poco. Da noi ci sono degli esami da superare prima di diventare dottori.-
-Qui basta lavorare con lui, poi decide Oin se sei adatto o meno.- ridacchia Fili –Sì, il tuo mondo è strano, studiavi e basta?-
-No, avevo un piccolo lavoro mattutino e poi aiutavo a casa.- rispondo pensando ai miei pomeriggi passati a fare da Cenerentola  e al fatto che quel lato della mia vita non mi manca per niente.
Fili ha continuato a farmi domande sino alla sera, ho apprezzato la sua curiosità non trovandola per nulla invadente e sono contenta che non mi abbia pressato per quelle domande che non volevo rispondere; a fermare la nostra chiacchierata è stata bloccata dall’arrivo della cena, cioè un altro panino e un po’ di carne, oltre ad una piccola caraffa d’acqua.
-Perlomeno non sono vegetariani!- afferma più rilassato Fili, cominciando a mangiare un pezzo del panino.
-Ma i nani non potevano resistere giorni senza mangiare.- ridacchio io prendendolo in giro e rubandogli il pezzo di pane.
-Beh, non siamo fatti di roccia.- ribatte Fili cercando di recuperare il panino sottratto e non arrivandoci appena alzo il braccio –Questo non è valido!- esclama il nano cominciando a farmi il solletico sulla pacia, finchè non mi ritrovo distesa a terra e lui che si allunga contro di me recuperando il pane.
Appena si accorge dove si trova mi guarda, ma io distolgo velocemente i miei occhi dai suoi non voglio che ci legga la mia debolezza nei suoi confronti anche se ormai la conosce; si alza appena per non schiacciarmi ma non sufficientemente per lasciarmi andare.
Mi avvicina alla bocca un pezzo di pane, alzo lo sguardo verso di lui e lo vedo serio che insiste con il pane appoggiato sulle mie labbra; vuole proprio che mangi dalle sue mani, devo dire che è una cosa molto strana e ho paura che tra i nani abbia un significato particolare.
Comunque per il momento non mi posso muovere e se anche potrei rifiutarlo con le mani, non voglio.
La mia volontà viene meno, anzi prima di mangiare dalle sue mani, riesco a prendergli un altro pezzo di pane ed appoggiarlo sulle sue labbra, in un attesa che non dura molto poco dopo sento la sua bocca schiudersi ed imprigionare delicatamente le mie dita.
Seguo il suo esempio senza mai staccare gli occhi dai suoi che mi stanno rubando cuore, mente, volontà… mi sento così soggiogata dal suo fascino che sta dimostrando, sento che bacia delicatamente i miei polpastrelli prima di liberare la mia mano ed io faccio lo stesso liberando la sua.
Rimaniamo a fissarci per un poco, finchè lui si avvicina facendo sfiorare i nostri nasi –Non mi muoverò Anaïs da te, voglio sentire il tuo corpo vibrare per i miei tocchi e voglio sentire le tue labbra sulle mie… sappi che da oggi ci apparteniamo reciprocamente.-
Io respiro affannosamente, sentendo la mia ragione lottare contro la tentazione di baciare quelle labbra sottili e leggermente piegate in un sorriso tentatore; la sua voce così vicina e roca mi da alla testa, chissà quante altre donne ha fatto cadere ai suoi piedi in questo modo. Troppe.
E il mio orgoglio non vorrebbe unirsi a loro.
-Alzati.- sussurro –Alzati da me!- ripeto poi a voce più alta spingendo contro il suo petto solido che sembra non voglia schiodarsi.
-No! Hai diviso il cibo con me, vuol dire tanto e si può fare solo con una persona.- ribatte spingendo contro le mie mani tanto che i nostri petti si sfiorano ad ogni respiro, io ufficialmente non ce la faccio più appoggio le labbra alle sue che subito si socchiudono per non lasciarmi andare.
Le mie mani corrono dal petto ai capelli tirandolo sempre di più contro di me, lo sento sorridere contro le mie labbra mentre mi conquista delicatamente, una mano al lato della mia testa per non schiacciarmi, mentre l’altra accarezza delicatamente il mio corpo quasi sovraeccitato.
-Sei così morbida, bella…- mi sussurra all’orecchio, mentre io cerco di recuperare l’aria persa nel bacio.
-Stai zitto.- gli rispondo facendolo di nuovo concentrare sulla mia bocca bisognosa di attenzioni, lasciandomi andare a questa passione malata e di cui sicuramente me ne pentirò appena ci staccheremo,  se ci staccheremo.
Mi ero quasi dimenticata com’era un suo bacio ed ora non voglio sentir altro che le sue labbra sulle mie, quando sento la sua mano percorrere la mia gamba per farsi spazio, non riesco a non guardarlo mentre si sistema e sento a livello dell’inguine anche la sua di eccitazione.
-Fili… Fili…- mi stacco chiamandolo piano e depositando sui lati della bocca altri piccoli baci –Non voglio qui.-
Lui sorride incassando la testa sulla mia spalla inondandomi con i suoi capelli biondi –Hai creato un bel problema ora, lo sai?- mi chiede divertito non alzandosi da me.
-Credo che il tuo problema più di saperlo, lo sento.- affermo arrossendo indicando con gli occhi le nostre gambe intrecciate.
Lui ridacchia sollevandosi da me, non senza prima darmi un bacio a fior di labbra e lo vedo subito darmi la schiena probabilmente per nascondere il problema piuttosto evidente che ho fatto sorgere; guardo un attimo attorno cercando di non concentrarmi sulla figura del nano e noto che mentre ci baciavamo abbiamo fatto cadere sia la caraffa dell’acqua che il rimanente cibo per terra.
-Vorresti dormire con me, oggi?- mi chiede Fili sedendosi sul mio lettino, mentre io rimango un po’ titubante sul pavimento –Giuro che non farò niente, al massimo ti darò dei calci nel sonno!- ridacchia lui divertito.
-Sì, va bene.- affermo arrendendomi e sedendomi al suo fianco, ma nel giro di poco mi ritrovo distesa con lui dietro che mi stringe possessivamente la vita e con un senso di sicurezza che mi riscalda e mi coccola.
-Fili, quello che abbiamo fatto prima… cioè il mangiare dalle tue mani ha un certo significato per il tuo popolo?- chiedo incontrando la sua mano con la mia.
-Sì, una sorta di fidanzamento… ecco… diciamo che non ti volevo incastrare, considerati comunque libera… anche se io non mi sentirò tale.- mi risponde un po’ titubante il nano.
Sospiro, bene sono in mezzo a due fidanzamenti… 
   
 
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