10 times you said goodbye
4) The fourth – To Padfoot
Sirius l’ha baciato. O meglio, Sirius l’ha baciato e James l’ha respinto. Non sa il perché di quella reazione, ma è cosciente della successiva corsa che ha fatto in giro per il castello, sudato, affranto, lacerato. Si è sempre considerato una persona coraggiosa – è un Grifondoro, d’altronde –, ma in questo momento, mentre corre con le lacrime che scorrono voraci sulle sue guance, l’unica cosa che riesce a sentire è paura. Paura di qualcosa più grande di lui. Paura di perdere il controllo – come se già non fosse successo – su quello che hanno creato lui e Sirius durante gli anni. E continua a correre, James, e continua a fuggire. Corre e non bada alle occhiate delle persone intorno a lui; corre e non pensa alla piega di dolore che il volto di Sirius ha assunto pochi minuti prima; corre e non cura la direzione delle sue falcate. Corre e capisce che, davvero, morirebbe per Padfoot, ma corre, ancora, e capisce che però non riuscirebbe mai a baciarlo davanti alla folla che lo guarda.
E all’improvviso non corre più, James. Si blocca davanti a una folta chioma di capelli rossi.
“Mi spiace, Lily, sono uno stupido”, e stupido pensa di esserlo davvero.
“Stavo aspettando le tue scuse”.
Lei riesce a baciarla di fronte alla folla che lo guarda
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