Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Giulia_Dragon    27/12/2015    1 recensioni
Sono passati mesi dalla sconfitta di Uriel e malgrado la poca voglia per Axel e Kurasa è ora di tornare a scuola. I due si ritrovano in classi separate e questo non piace a nessuno dei due soprattutto quando vengono a sapere che qualcuno trama contro di loro, qualcuno che li vuole separare per sempre
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Dangeros Games saga '
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Narratore esterno

Anscer aveva trovato il portale, ma continuava
a ribadire al suo signore che secondo lui era
una trappola per costringerlo a tornare all'inferno.
Anche Kurasa era d'accordo con il suo braccio
destro, ma Axel aveva bisogno di lui e non poteva
lasciarlo all'inferno. Lo amava tanto e perderlo
non entrava nei suoi calcoli.
-Vengo con te Kurasa- si offrì Anscer.
-No, tu mi servi qui, laggiù ci vado da solo.
É una questione tra me e lui- il principe degli
inferi fece mezzo passo in direzione del portale.
Varcarlo significava tornare al passato là dove
sua madre e sua sorella, suo primo amore, erano
morte per colpa di Michele.
Cercò di non pensarci e superò il portale senza
sentire le parole preoccupate di Anscer.
Oltre non c'era il caldo soffocante dell'inferno
con i suoi fiumi di sangue, e le grida dei dannati
e le risate dei demoni, ma un luogo incolore senza
suoni nè movimenti.
Kurasa iniziò a camminare, ed ebbe l'impressione
di aver dimenticato qualcosa di importante,ma,
per quanto si sforzasse non riusciva proprio a
ricordare.
-Kurasa- una voce, la voce di sua sorella Lydia
lo stava chiamando.
-Lydia- il principe sorrise mentre stringeva
forte la sorella che lo baciava, come se tra
loro non fosse cambiato nulla come se lei
fosse ancora viva.
Si baciarono con forza e passione come non
avevano più potuto fare e Kurasa si sentiva
al settimo cielo.

***
Axel vedeva tutto. Kurasa non poteva sapere
che quello che stava vedendo e provando erano
solo mere illusioni, illusioni che solo Kurasa
stesso può rompere.
-Hai visto piccolo angelo? Il tuo principe
si è lasciato andare a una vecchia passione,
non tornerà da te. Rassegnati sei mio schiavo.-
l'incappucciato rise folle mentre si passava
un pugnale tra le mani.
L'angelo si rannicchiò dentro la gabbia dove
il suo carceriere lo aveva rinchiuso cercando
di non piangere.
-Kurasa tu sei l'unico che si può liberare, ma
non ti costringerò a venire da me se non vorrai-
sussurrò Axel a fior di labbra.

****
Kurasa si svegliò con la sorella tra le braccia.
Non avevano più alcun vestito addosso si erano
amati completamente.
-Kurasa non dovresti restare qui- gli disse la ragazza.
-Cosa vuoi dire?-
-Che questa è un'illusione, tu devi andare all'inferno
Axel ha bisogno di te-
In un attimo Kurasa parve ricordare. Axel.
Quel nome, il suono di quella semplice parola.
Axel. Due occhi azzurri si pararono davanti alle
iridi del demone.
Il suo angioletto.
Kurasa si alzò in fretta. L'incappucciato gli aveva
giocato un brutto tiro. L'avrebbe pagata cara.
In quel momento tutto intorno a lui cominciò
a sbiadire fino a scomparire. Si ritrovò davanti
al palazzo di Lucifero. Sentiva la luce di Axel
vicinissima. Il suo angelo era lì dentro.


 
  
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