Di cupidi biondi, caramelle dalla dubbia legalità e astinenza
Ovvero: i metodi di nonna Trafalgar per far passare il mal di testa
 

Di come Sanji si improvvisò Cupido di turno
 

Aprì gli occhi, intontito e con la sensazione di avere dei dolorosi cuscinetti d’acqua che comprimevano il cervello, nei pressi della nuca.
La luce, anche se fioca lo colpì in pieno, costringendolo a stropicciarsi gli occhi con le mani.
Cercò di sedersi, ma un forte capogiro lo prese alla sprovvista facendogli scuotere meccanicamente la testa con ancora i palmi premuti sugli occhi.
-Oh, ti sei svegliato pigrone! – sbottò con un sorriso sghembo Sanji, appostato alla finestra dove un bellissimo arancione ondeggiava sinuoso tra i palazzi di periferia proiettando il medesimo colore anche sulle bianche pareti dell'appartamento.
-Uhmm… che è successo? Perché sono qui? – Domandò il piccolo Mugiwara, ancora intontito e con un gran e pulsante mal di testa –Mi fa male la testa – si lamentò infatti.

-ma niente di che… ti sei drogato e io ti ho salvato il culo e la faccia –

Zoro spuntò dal nulla, sedendosi sul divano accanto a Luffy e poggiando di malagrazia gli scarponi sul basso tavolino, beccandosi un occhiataccia da Sanji (era pur sempre casa sua quella).
-COSA!? – Luffy sembrava incredulo –COME… MA… M-Ahi! – sentenziò portandosi le dita alle tempie.
Era raro che stesse male così ma la cosa che ora lo preoccupava maggiormente era come cavolo aveva fatto a drogarsi senza accorgersi di nulla e dove era andato spontaneamente a prenderla.
- Come ho fatto?? Cioè… ho comprato io quella roba? Davvero!? –
Era leggermente preoccupato, non aveva mia avuto la necessità o il desiderio di fare uso di droghe e quindi non riusciva proprio a spiegarsi come avesse potuto prenderla di sua iniziativa.
-Il cespuglio parlante voleva dire che TI HA drogato e tirato una spada in testa facendoti svenire prima che tu potessi scoparti il gatto che tanto agognavi- Spiegò pacato il cuoco non staccando gli occhi da quei maledetti e schifosi scarponi; aspirò forte il fumo della sigaretta che teneva tra le dita –Fa molto male la testa? – domando con una leggera punta di preoccupazione nella voce.

Oh… qualcosa stava venendo a galla: una pastiglia, che ricordava molto una caramella tra le mani dell’amico e la sua richiesta di poterla avere, per gola… Zoro gliel’aveva data, ma stava parlando al telefono per qualche altra consegna e sembrava che non lo stesse veramente ascoltando.
-Era quella caramella? – chiese, rivolto a Zoro, per avere una conferma alla sua idea.
-Si, non mi sono neanche reso conto di avertela data. Ma potevi anche pensarci eh! Quando mai mi sono portato appresso delle caramelle? -
-ma sembrava davvero un dolcetto, cavoli- si difese Luffy e un’altra fitta lo prese alla sprovvista facendogli serrare gli occhi.
-E lui scemo che gliela fa mangiare pure! Pusher del cazzo! È colpa tua che non stavi attento!  Un po’ di cervello ogni tanto!? – ringhiò il biondo verso lo spadaccino, poi si rivolse al poveretto, squadrandolo da capo a piedi –Sarà meglio portarti da Trafalgar, non si sa mai che quel gorilla verde non abbia fatto qualche danno troppo grave-

La voce di Sanji sembrava solo leggermente preoccupata, più che altro pareva pensierosa e scrutava Luffy come se fosse un problema di matematica da risolvere, finché non gli fece un occhiolino, ci mise un po’ a collegare ma alla fine esclamò: -Da Torao?? – Luffy drizzò le orecchie, con uno scintillio negli occhi. Da quant’è che non lo vedeva… tre? Quattro settimane?
Da tanto tempo comunque, dalla sparatoria che gli aveva fatto quasi rimettere una mano… dopo quei due, tre giorni passati da lui non era più riuscito a contattarlo o ad andare a trovarlo. Ora aveva una specie di scusa.

-Ma che cazzo dici? Non sono io che gli ho fatto così male, saranno le conseguenze della pasticca! Non dare sempre e solo la colpa a me! –
Abbaiò Zoro, con le braccia incrociate, rivolto al coinquilino.
-ma sta zitto!- Sanji alzò gli occhi al cielo –tu stai qui? – gli domandò poi.
-Se posso scroccare un passaggio fino a Water 7 Sreet allora vengo se no, ho la moto – borbottò questo alzandosi.
-Allora prendi la moto e se ti perdi ti arrangi – sentenziò il biondo –Andiamo Luffy-
-Evvai! Grazie Sanji! – Sorrise il corvino prima di essere bruscamente rallentato da un'altra fastidiosa pulsazione alla nuca che nonostante fosse un po’ più leggera delle precedenti faceva comunque male.

Il cuoco ricambiò il sorriso, complice, alzandosi dalla sedia e prendendo le chiavi della macchina.
 Eh sì, lui era uno dei pochi da Luffy conosciuti che poteva permettersi un auto, da quando il ristorante stava iniziando a riempirsi e le loro “piccole avventure” fruttavano più di quel che si aspettavano i guadagni arrivavano e con gli interessi. –Andiamo capo! Tu, Palla d’alghe, stai lì e se rompi qualcosa ti prendo a calci sulle gengive finché non schiatti-
-Fottiti, ti ho detto che esco pure io-

E dopo questo Sanji uscì, con un Luffy dal sorriso stampato in faccia alle calcagna.
Grazie al suo cuoco preferito avrebbe rivisto Torao!
Era in estasi, nonostante il mal di testa…
 









*diario di bordo*

ECCOMI!
Allora, servono spiegazioni, si u.u
Diciamo che ho deciso (siccome mi hanno chiesto un seguito, mannaggia a chi l’ha fatto <3) che questa Lawlu da due capitoli sarà il seguito di “Come drogare il povero ed ingenuo Mugiwara ed uscirne indenni”
All’inizio volevo fare un unico lungo, infinito capitolo ma poi mi sono detta che un po’ di suspense non fa male a nessuno ;)
Questo capitolo è fiacco, scialbo e per niente interessante ma… ehi Arancio mica per niente quel quadratino lassù eheheh *ghigno sadico*
Alla prossima

L.K. <3

Sono ben accette recensioni, GPS per Zoro (a Wanter 7 Street sicuro che non ci arriva) e caramelle VERE.
P.S.: il prossimo capitolo è scritto a metà… dovrete aspettare un po’ però… ops <3