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Autore: Angels of Slash    09/03/2009    1 recensioni
[Fin dalla nascita, la Luce Divina la quale gli angeli contemplano assegna in custodia la vita di ogni essere umano a un solo prescelto per lui, quello che poi è chiamato comunemente nel mondo ‘angelo custode’. A Cassiel è stato affidato Jack.
Rivelarsi è concesso solo in casi eccezionali; ma il povero angelo non ne poteva più di vedere Jack in quello stato emotivo, ogni giorno era sempre la stessa storia...]
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AE cap. Angel eyes

Il primo abbraccio

Cassiel, mentre studiavano insieme, si sentiva un po’ diverso. Le labbra di Kelly sulle sue gli avevano lasciato una strana sensazione di smarrimento. Non che non sapesse cosa fosse l’amore tra gli uomini e le donne, ma non era mai stato partecipe di una cosa simile. Provava qualcosa di strano, come se si fosse risvegliato da un sogno.

“Allora, ci sei, Cassiel?”

Il biondo annuì, mettendosi poi ad accarezzare dolcemente i capelli di Jack, lisci e morbidi al tatto. Lo aveva fatto tante volte mentre era incorporeo, che quasi gli sembrava incredibile poterlo fare con l’ausilio dei sensi umani.

“Cassiel?”

L’angelo arrossì, rendendosi conto che non poteva farlo così liberamente, adesso. Cosa ne avrebbe pensato Jack?

“Sì...”

Quand’era nel regno della Luce era tutto più semplice...



Passò un po’ di tempo. Cassiel, ogni mattina, aveva preso l’abitudine di fare una passeggiata per la città, mentre ancora Jack dormiva e San Francisco era mezza addormentata, per riflettere un po’. In realtà non aveva bisogno di dormire, né di mangiare o fare tutte cose che per un essere umano erano vitali... dopotutto, anche se era temporaneamente in forma umana, non era veramente uno di loro, giusto? Anche se gli era subito piaciuto lo yogurt alla fragola! Aveva un gusto fresco e morbido, qualcosa di mai provato prima.

Fluttuando lentamente, non visto, salì su un grattacielo, per poter osservare l’alba in lontananza. Sapeva che a loro piaceva molto quel tipo di spettacolo. Si beò della luce del sole, riflettendo sulla completezza totale che avvertiva appena diciannove anni prima, quando tutta la sua vita e la sua gioia era la contemplazione dello Splendente, e ricordando però anche il calore nella propria responsabilità verso quell’essere così piccolo e innocente che era Jack appena nato.

“Jack...” sussurrò all’aurora, tornando poi sui suoi passi.

Lo svegliò con dolcezza: il senso di protezione non era affatto svanito, ma sembrava stemperarsi in qualcosa di più indecifrabile; inoltre aveva già sperimentato un po’ di emozioni alle quali non sapeva dare nome.
I due ragazzi, perché all’apparenza questo erano, andarono a scuola, non senza un breve scambio di truci sguardi tra Jack e Kelly durante la colazione. Non avevano mai fatto veramente pace. Jack, intanto, rifletteva anche su alcune cose che reputava ‘strane’. Ad esempio, dato che Cassiel era un suo lontano parente, perché i genitori non gli chiedevano come andavano le cose a scuola? Insomma, lo ignoravano quasi completamente!

“Sempre insieme, eh?”

“Dowell, è sempre una gioia sentire la tua voce di prima mattina.” ironizzò Jack, seccato.

“Quante storie, Torrence! Perché non lo ammetti? Dillo che sei frocio e che stai con Cassiel! Questo idiota comparso dal nulla!”

I due ragazzi si fronteggiarono con espressioni incattivite, e Robert probabilmente sarebbe anche passato alle mani se Cassiel non si fosse messo in mezzo. Il biondo si stava chiedendo perché l’alone mistico non avesse effetto su quel bulletto tanto ostinato, mentre Robert continuava a domandarsi da dove fosse sbucato fuori l’altro... che arrivava così ‘portandosi via’ Jack. No, un attimo. Cos’aveva appena pensato?!



E ci aveva pensato tutto il giorno. Ma perché quell’idiota insignificante di Jack Torrence gli tornava in mente?! Gli faceva salire un nervoso... tanto che non riusciva neppure a prendere sonno; ed erano ore che si rigirava nel letto. Scocciato si alzò, vestendosi e sgattaiolando fuori dalla finestra della propria camera. Aveva bisogno di un po’ d’aria! Come poteva sapere che cosa si sarebbe ritrovato davanti? Aveva appena alzato lo sguardo che...

“Che cazzo... ?” mormorò tra sé e sé, convinto di essere in un sogno.

Ma lì, proprio su un palazzo vicino casa sua, c’era Cassiel, immobile tra i raggi lunari. Non ci si poteva sbagliare: quanti ragazzi avevano i capelli lunghi e ricci? Il colore non si vedeva, ma... colto da una strana sensazione, e inasprito ancora di più dalla presenza di Cassiel, si mise a correre verso la propria meta.



Jack si svegliò in piena notte, a causa di un incubo che però non ricordava affatto. Si tirò su, cercando la familiare figura di Cassiel. Non la trovò. E ciò lo spaventò ulteriormente, amplificando le sensazioni che gli erano rimaste dall’incubo. Stava per alzarsi dal letto, quando un bussare insistente lo fece voltare verso la finestra. Là sotto c’era Robert che lanciava pietre al vetro...

Pietre, Robert, finestre?

Jack ci mise poco a capire che c’era qualcosa che non andava, comunque aprì la suddetta finestra e urlò: “Dowell, si può sapere cosa cazzo vuoi a quest’ora? Adesso anche di notte mi vieni a infastidire!”

“Torrence, scendi immediatamente, ti devo far vedere una cosa!” urlò per ripicca Robert.

Jack sbuffò, quindi si mise i primi vestiti che aveva trovato e scese senza fare altro rumore: non voleva certo svegliare i genitori o quella strega di sua sorella!

“Che vuoi?” domandò al bullo.

“Stavo facendo una passeggiata coi i miei amici, quando alzando gli occhi l’ho visto: stava sul terrazzo di un palazzo e osservava il cielo, quindi ho smollato i miei amici e sono venuto da te.” mentì; non poteva mica dirgli la verità...

“Ma chi cazzo c’è su quel palazzo?”

“Il tuo amichetto!” fu la lapidaria risposta di Robert.

Il cuore di Jack si fermò per lo stupore mentre ancora fissava Robert, quindi incominciò a correre.

“Dove vai? Non sai neanche dov‘è il palazzo.” lo fermò la voce del bullo. “Ti porto io.” propose del tutto inaspettatamente Robert.

Jack annuì, quindi si incamminò seguendo Robert.

Dopo un po’ arrivarono davanti ad un palazzo dove, effettivamente, si vedeva un ragazzo stava sul tetto. Jack seguì l’istinto e corse per le scale antincendio, seguito da Robert. Entrò nel terrazzo.

“Cassiel!”

Il ragazzo si voltò. Ed era proprio Cassiel. Era bellissimo illuminato dalla luce della luna, tanto che Jack ne rimase catturato.

“Cassiel, vieni giù, è pericoloso!”

Jack era seriamente preoccupato mentre osservava Cassiel alzarsi; prima il ragazzo era seduto sul cornicione, ora veniva verso di lui.

Cassiel lo guardò, arrossì impercettibilmente e poi mormorò un tenero: “Mi spiace.”

Jack lo abbracciò. Una cosa che non aveva mai fatto durante il tempo che Cassiel aveva fino ad allora ad allora trascorso con lui.
Jack sentì la mano di Robert sulla sua spalla e si voltò.

“È meglio andare, Torrence.”

La sua voce s’era fatta stranamente dolce, così Jack annuì, quindi seguì Robert via dal palazzo assieme a Cassiel, che non visto lanciò un’occhiata enigmatica a Robert, a sua volta pieno di sospetto e diffidenza.










Ecco il secondo capitolo! Mi scuso se arriva solo ora, la colpa e mia e dei miei malanni XD. Grazie a kyoko94 e rhys89... non giudicate subito Kelly, e poi qui si vede che non è che Cassiel dorma proprio... cioè lui non ne ha bisogno (tanto per chiarire XD).
Eccoci qui, come al solito ringrazio Kyoko94 e Rhys89 per aver commentato e chi ha messo la fanfic nei preferiti ^^


Felicity89 & Mana



  
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