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Autore: Gamora96    28/12/2015    3 recensioni
Talula è una semplice guaritrice, che ha dedicato la sua vita ai malati e agli infermi. Preoccuparsi per gli altri le riesce naturale, ma questo la porta spesso a trascurare se stessa. Quando la sua città verrà distrutta davanti ai suoi occhi, la giovane guaritrice si ritroverà a dover affrontare situazioni del tutto inaspettate
Dal testo: "Riuscì a sentire i forti muscoli sotto le sue squame, il vento che accarezzava le ali sottili ma robuste, il cuore stranamente pacifico della creatura che guardava il cielo con meraviglia, come se lo vedesse per la prima volta. Quella meraviglia crescente, l'amore che l'animale provava per l'aria e la libertà la commosse"
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Talula si sfilò gli stivali prima di entrare nel tempio. I preti odiavano trovare il pavimento in legno sporco di fango, e non avevano certo tutti i torti. Il tempio era molto piccolo, e vi entravano dieci uomini al massimo per pregare gli dei di tanto in tanto. Iaco era uno di questi, e passava la maggior parte del suo tempo in ginocchio sul legno lucido sussurrando frasi che lei non era mai riuscita a capire.
Talula non era una ragazza molto superstiziosa. Non che non credesse negli dei, ma credeva che fossero solo gli uomini gli artefici del proprio destino. Semmai si fosse ammalata, avrebbe preferito affidarsi alle cure dei guaritori che passare il suo tempo a pregare sperando che un dio che non aveva mai visto decidesse di guarirla compiendo un miracolo.
La ragazza si mosse lentamente per non far rumore. Iaco era a terra, a gambe incrociate, con il viso rivolto verso l'alto e gli occhi chiusi. Come sempre, Talula non riuscì a capire le parole di quella sua bizzarra preghiera. Sedette accanto a lui, restando a capo chino in segno di rispetto, e rimase in silenzio ad ascoltarlo, lasciando che la voce dell'uomo si diffondesse nella stanza.
La preghiera andò avanti per quella che le sembrò un'eternità, e la ragazza si lasciò scappare un sospiro contrariato quando si ritrovò con le gambe indolenzite. Iaco si voltò verso di lei accigliato e Talula arrossì. L'aveva sentita sospirare?
"Hai l'aria molto stanca" disse senza aspettare una risposta "È per via del nuovo arrivato?"
Talula assentì con decisione, guardandolo dritto negli occhi. Sin da piccola Iaco le aveva insegnato a guardare sempre negli occhi del suo interlocutore, anche quando questo la metteva in imbarazzo. Era importante che un guaritore mostrasse sempre una certa sicurezza, o il paziente poteva decidere di non fidarsi di lui
"Lo abbiamo trovato un paio di giorni fa. Aveva delle ferite molto gravi ... è un miracolo che sia ancora vivo"
Talula ripensò allo sguardo di Liam e si ritrovò ad arrossire di nuovo. Non ne capiva il perchè, ma guardarlo negli occhi la metteva a disagio. Forse era quel loro colore così innaturale a spaventarla. Erano neri come la pece, così come i suoi capelli, e sembravano privi di luce.
"Sai" disse Iaco amareggiato "Questa situazione inizia davvero a preoccuparmi" la ragazza sgranò gli occhi sorpresa. Iaco preoccupato? Non era da lui! Cercava sempre di mantenere la calma e di rassicurare i suoi compagni come meglio poteva. Sentirlo parlare in quel modo la confuse non poco "Ho un gran brutto presentimento. Non capisco cosa stia accadendo, ma temo che non sia nulla di buono" alzò lo sguardo verso l'alto "Spero solo che gli dei non decidano di abbandonarci"
Talula rimase in silenzio. Quando Iaco parlava in quel modo, non sapeva davvero che cosa dire. La guardò di nuovo, terribilmente serio
"Non lasciare Heilung per nessun motivo. Se c'è davvero qualche pazzo in giro che si diverte a ferire gli abitanti di Vahell, questo è il luogo più sicuro della Regione"

Talula si rigirò inquieta nel suo giaciglio, ascoltando il respiro degli uomini intorno a lei. La sua stanza, come molte altre, era stata utilizzata per accogliere i feriti, perciò lei, ed altri guaritori, erano stati costretti a dormire sul pavimento. Dopo il suo incontro con Iaco, l'uomo le aveva imposto di farsi dare il cambio da Draco, e di riposare. La ragazza aveva protestato naturalmente
"Draco non è in grado di vegliare sui miei pazienti!" aveva detto con decisione "E comunque non potrei mai abbandonare chi ha bisogno di me"
Iaco aveva sorriso, guardandola con affetto "Si. So bene come sei fatta. Sempre pronta a sacrificarti per gli altri" poi aveva incrociato le braccia al petto e l'aveva fissata con severità "Ma si vede benissimo che sei affaticata. Hai bisogno di riposo" sorrise di nuovo "E poi vedrai che Draco se la caverà benissimo. Mi ha detto che il nuovo arrivato sta già molto meglio no?"
Talula aveva sbuffato. Non le piaceva dover seguire gli ordini in quel modo. Quelli erano gli unici momenti in cui si ritrovava a desiderare di diventare donna. Se fosse stata maggiorenne, avrebbe potuto decidere per sè, senza ascoltare gli ordini di Iaco. Ma in fondo sapeva che tutto ciò che l'uomo diceva era per il suo bene.
Nonostante le varie proteste, Talula si era addormentata all'istante, felice di essersi potuta finalmente rilassare. Aveva dormito tutto il giorno, alzandosi solo per l'ora di cena, sentendo lo stomaco brontolare per la fame. Ora che era calata la notte, però, non riusciva più a dormire. Migliaia di pensieri affollavano la sua mente, costringendola a restare vigile.
Al centro dei suoi pensieri c'era il nuovo arrivato, Liam. Sin dal primo momento che l'aveva visto non aveva potuto fare a meno di pensare che in lui ci fosse qualcosa di molto strano. I suoi occhi, del colore delle tenebre, i suoi modi di fare, sempre sulla difensiva, e poi quella spada ...
Non riusciva a togliersela dalla testa. Si guardò il palmo della mano, osservando il leggero rossore che si era formato laddove aveva toccato l'elsa della vecchia lama. Riusciva ancora a sentirne il calore. Era durato solo un momento, eppure era stato incredibilmente forte.
Si mise a sedere, passandosi le dita tra i riccioli luminosi e sistemandoli meglio che poteva dietro le orecchie. Voleva rivederla. Voleva toccarla di nuovo. Rivedere quello splendido bagliore.
Non riusciva a capire da dove provenisse quello strano desiderio, eppure era lì, presente nella sua mente, e la spinse ad alzarsi.
Indossava una specie di tunica, molto semplice e pesante, che le arrivava fin quasi ai piedi. Tutti i guaritori la indossavano. Ad Heilung non c'era alcuna distinzione tra uomini e donne e gli abbigliamenti erano molto poveri.
Talula si mosse sulle punte del piedi, cercando di non fare rumore. Se Iaco l'avesse vista lasciare il suo giaciglio durante la notte per far visita ad un paziente si sarebbe arrabbiato molto. Per non parlare poi della vera ragione che la spingeva a fargli visita! La sua spada. Perchè ne era tanto ossessionata?
Si diresse verso la sala del feriti, tastando la parete e tenendo gli occhi spalancati per vedere bene nell'oscurità. Si sorprese del silenzio che regnava. Eppure di solito, il respiro dei feriti era pesante e rumoroso. Poi si bloccò, avvertendo qualcosa di viscido sul pavimento. Si ritrasse con una smorfia. Aveva calpestato qualcosa! Si accovacciò a terra, cercando di capire cosa fosse. Sollevò una mano verso l'alto, pronunciando alcune brevi parole, e sorrise quando un piccolo globo di luce di accese davanti ai suoi occhi, volteggiando appena sulla sua testa. La luce illuminò il pavimento, dove Talula poté chiaramente notare una macchia di sangue sporcare il legno lucido.
Si sollevò allarmata. Che qualche ferito si fosse sentito male?
Accelerò il passo, sperando che Liam stesse bene, stupendosi subito dopo per aver pensato al nome di Liam prima di quello di chiunque altro. Spalancò la porta a muro che separava il lungo corridoio dalla sala dei feriti, e quello che vide la lasciò senza parole. In quel momento, desiderò non essersi alzata affatto.
I feriti che negli ultimi giorni si erano dati tanta pena di curare erano stati fatti a pezzi. Erano tutti riversi a terra, immersi nel loro sangue, ammassati gli uni sugli altri in ordine scomposto. I loro occhi erano vuoti, privi di vita. Molti di loro avevano la bocca spalancata, come se avessero urlato a lungo, eppure Talula non aveva sentito nulla.
La ragazza si piegò in due, reprimendo un conato di vomito. Gli occhi le si riempirono di lacrime di fronte a quella scena di morte. Chi mai aveva potuto fare una cosa del genere?
   
 
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