Videogiochi > Final Fantasy - Dissidia
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Autore: DanieldervUniverse    29/12/2015    3 recensioni
La Dissidia è finita, i cicli conclusi, i tiranni sconfitti e i guerrieri tornati nei propri mondi.
Anche Guerriero, che s'avanza fiducioso nel nuovo mondo in cui è giunto alla fine di tutto, fino al palazzo della grande città di Cornelia...
(Risistemati i primi undici capitoli e i momenti OOC, aggiunta scaletta capitoli 34-35).
Genere: Avventura, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti, Warrior of Light / Guerriero della Luce
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dissidia - Kingdom of Light Fantasy'
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A\N: E qui continuiamo. Lo scontro ancora lungo, e la dea non è neanche vicina a cadere.

DII\N: Stringete i denti, che è quasi finita.


In cielo si combatteva una battaglia ugualmente fiera.

Kefka si scatenò, scagliando qualsiasi cosa gli capitasse in mano, incluse le sue stesse scarpe, contro il nemico, causando non pochi grattacapi ai suoi compagni.

Nube Oscura iniziò a scagliare getti d'energia contro qualsiasi tentacolo che avesse osato avvicinarsi.

Nel mentre Golbez e Laguna continuavano ad avanzare, facendo in modo da essere sempre bene in vista, facendo da segnale e guida a tutti i combattenti.

Matheus, dall'alto della sua misericordia, aveva inizialmente optato per recuperare le sue energie, lasciando che fossero gli altri ad andare avanti.

Ex-Death si teletrasportava da un punto all'altro del campo di battaglia, facendo sprofondare nel Vuoto quanto gli capitava a tiro, senza discriminazioni, anche gli attacchi imprecisi e incuranti di Kefka che avrebbero potuto travolgere gli alleati.

I fratelli Kuja e Gidan erano più nella retroguardia, dato la loro valenza come curatori, ma non si dispensavano dallo scagliare Flare e Sancta contro il nemico, spesso portando aiuto anche ai combattenti di terra.

Poi erano arrivati gli incantesimi più potenti.

Ultima, Firaga, Bio, Thundaga, Reflexa, non c'era più modo di condurre la battaglia separati.

Mentre Laguna si sottraeva al combattimento, optando per una via più sicura, Golbez, Kuja, Gidan e lo stesso Matheus scagliarono all'unisono un potente contrattacco, che riuscì per un breve attimo ad annientare l'offensiva nemica.

Fu un effetto breve, e nella foga Ex-Death venne trafitto da un Thundaga, che fece breccia nella sua armatura, seguito da un Firaga.

Nube Oscura gli fu immediatamente al fianco, sparando un potente getto d'energia che raggiunse il gigantesco corpo della creatura al petto.

Golbez vide Cecil travolto dal tentacolo cadere inerme, e preferì giungere in suo soccorso, prendendolo al volo con la sua magia gravitazionale, per poi fargli da scudo contro una sfera di energia.

Kuja schierò un Protega a difesa dell'amico, mentre Gidan andò in soccorso a Kain e Ricard, impegnando il mostro.

Nonostante gli sforzi del Jenoma e la Trance, la creatura si limitò a distogliere lo sguardo, infastidita, prima di ruggire, travolgendo il combattente con un onda sonica che lo mise fuori combattimento.

Intanto Terra si era alzata in volo, reggendo Noctis e Cloud per tenerli al sicuro dall'assalto che sarebbe venuto, ma per sua sfortuna la creatura rigettò un possente raggio d'energia dalla bocca, e la ragazza lasciò andare i due per salvarli e contenere l'attacco con Protega, venendo scagliata lontano nonostante tutti i sui sforzi.

Cloud, furioso, piantò la possente spada in un vicino tentacolo, ma diverse protuberanze appuntite fuoriuscirono, trafiggendolo in diversi punti, tra cui la gola.

Il SOLDIER svenne, precipitando nel vuoto, venendo intercettato da un ulteriore tentacolo che lo allontanò definitivamente dalla battaglia.

Laguna e Firion passarono proprio in quel momento, mancando il biondo di poco e sfuggendo ad un attacco di altrettanto.

Davanti a loro il volto della creatura era scoperto, così il ragazzo colse l'occasione e scagliò la freccia, che venne inghiottita da un ulteriore raggio d'energia.

Laguna, vedendo la mala parata, afferrò Firion e saltò nel vuoto, lasciando che il Laguna Rock andasse a schiantarsi contro il volto del mostro, senza riportare grandi risultati.

Shadow balzò e li afferrò al volo, riuscendo a portarli a terra indenni.

Uno sciame di copie di dimensioni ridotte della creatura giunsero caricando dietro di loro, minacciando di sopraffarli, ma Noctis e Noel si intromisero, contenendo l'armata da soli.

-Tutti quanti ripiegate!- gridò Laguna, dirigendosi verso la barriera sicura che Braska, con l'aiuto di Seymour e degli altri maghi, tra cui Arc e Minwu, aveva eretto in protezione dei feriti.

Luneth e il Cavalier Cipolla lottavano in prima fila, correndo da un parte all'altra della linea difensiva, fermando sfere e magie nocive, mentre i G.F., gli Eoni e le evocazioni smembravano i tentacoli in arrivo.

Ma anche quelli erano spossati e deboli, e molti altri cedevano alla stanchezza e ai colpi del mostro.

Un tentacolo eruttò dalla terra tra le due Farron, minacciando di finirle se Kuja non fosse intervenuto con un Flare, che ridusse la protuberanza in cenere.

-Forza, tutti indietro!- continuò Laguna, correndo disperatamente con i compagni al seguito.

Kuja scorse Gidan correre incontro all'orda di cloni e fece per intervenire ma Amarant lo fermò -Sa badare a se stesso, ha alleati capaci a coprirgli le spalle. Pensa a salvare gli altri.

Il Jenoma più anziano piegò gli occhi in una curva truce, prima di vedere Snow svenuto poco lontano.

Ingoiando le sue urgenze familiari si gettò in soccorso del compagno in difficoltà, respingendo una sfera ed insinuandosi tra le spire di un tentacolo, riuscendo a salvare il biondo per un pelo.

Intanto Fang era intrappolata su una sporgenza, la gamba destra sanguinante, maledicendo la mira del nemico.

Un clone le atterrò davanti, minacciando di trafiggerla con gli artigli spiegati, venendo invece spazzato via dalla lancia di Freija, che si caricò la ragazza in spalla e schizzò nuovamente via, evitando un raggio di energia.

La situazione stava peggiorando, e l'orda cresceva sempre più.

Per proteggere la ritirata ai compagni, Gidan, Bartz, Vaan e Tidus si erano affiancati a Noel e Noctis per contener l'orda, ma ogni clone abbattuto veniva sostituito da altri tre.

Nel furore dello scontro non ci volle molto perché Tidus fosse ricoperto di tagli, cominciando a perdere forza e compiendo movimenti sempre più imprecisi.

Vaan aveva esaurito nuovamente i colpi al fucile e si difendeva solo con un coltello, zoppicando vistosamente per una ferita alla gamba.

Noctis e Noel giunsero in soccorso dei compagni, rispettivamente, facendo del loro meglio per tenere i nemici a distanza.

Tidus cadde in ginocchio, e il principe fu costretto a mulinare la sua spada a due mani tutt'attorno, per sfoltire la massa e garantire al compagno il tempo di sollevarsi.

Vann venne gettato a terra e disarmato, ma Noel riuscì a decapitare il nemico, frapponendosi tra il ragazzo e i nemici.

L'aviopirata strinse i denti e a malincuore cominciò a ritirarsi, indebolito.

Bartz si accorse che Gilgamesh era in pericolo, dato che era svenuto, e decise di portarlo in salvo, venendo sostituito dal fido Enkidu, che combatteva come una furia, dilaniando i nemici con la possente bocca e respingendo le magie con la sua pelle coriacea.

Gidan combatteva solo, ma era il più temibile, sparando Sancta e Flare a tutto spiano oltre che alle sue letali daghe, che ora poteva ingrandire e rimpicciolire a piacimento, e inoltre la sua potenza fisica datagli dalla Trance gli permetteva di liberarsi di molti nemici con pochi colpi, ma ciò nonostante l'orda era inarrestabile.

Noctis venne trafitto al fianco, incespicando, e cadde sopra Tidus bloccando entrambi a terra,

-Noctis-Kun!- gridò Stella, sfrecciando sopra di lui con il fioretto tratto avanti a lei, trafiggendo un nemico al volo.

Subito dopo alla prima ragazza si affiancò la seconda, Luna, in silenzio, riuscendo momentaneamente ad allontanare i nemici con i loro sforzi congiunti.

Le due ragazze erano come gemelle, e lottavano in perfetta sincronia, agitando i fioretti in una sequenza di linee cristalline che spazzavano via qualsiasi resistenza nemica.

Tidus, si rialzò, sollevando Noctis sopra la sua spalla e i due si volsero in ritirata.

D'improvviso le teste dei cloni saltarono, tutte contemporaneamente, lasciando i guerrieri sbalorditi a fissare Cauis, in piedi in mezzo alla mattanza, che reggeva un Ricard semi-svenuto.

-Indietro. Adesso!

Il gruppo non se lo fece ripetere due volte, volgendo le spalle al mostro, correndo a perdifiato.

D'improvviso alcuni tentacoli ancora indenni si scatenarono tutti assieme, allungandosi a spirale verso i fuggitivi, crepando la terra con potenza inaudita.

-Ora!- ordinò Raines, e immediatamente i due gemelli Basch e Gabranth s'interposero, i manici dello loro lame uniti, maciullando in un tripudio di fiamme l'assalto nemico.

-Ci siamo tutti!?- gridò Laguna, una volta al sicuro dietro le difese di Braska -Chi è ancora la fuori?!

-Signore, il comandante Raines e i due giudici stanno ancora combattendo!- gli disse Leo, seduto a terra, senza una bella cera.

-Perché!?- il presidente si volse spaventato, cercando i scorgere il gruppo per richiamarli.

Ma nella confusione dei feriti non riuscì a vedere nessuno.

Seymour aveva una profonda ferita al fianco, ma cercava duramente di rialzarsi, continuando a urlare il nome di Yuna; Cecil era abbandonato sul petto del fratello, entrambi svenuti; Vanille e Fang erano crollate una affianco all'altra, entrambe esauste; Amarant si era rotto un braccio; Zack era incosciente; Steiner era riverso al suolo, con il pettorale annerito; Genesis si avvicinò, portando Artemisia in braccio; Caius le lanciò uno sguardo rancoroso, prima di poggiare Ricard ad una roccia.

E molti altri erano stati feriti durante la battaglia.

Il presidente continuò a farsi largo, cercando di fare meno danni possibili, tra cui il non calpestare un Seifer coperto di lividi, ma quando finalmente giunse al confine della zona sicura, e stava per urlare ai tre di rientrare, realizzò cosa stessero per fare, e si fermò in silenzio.

Ad un cenno di Raines i due gemelli si diressero a sinistra, mentre il veterano andava nella direzione opposta.

I due scagliarono le proprie lame in avanti, mietendo una serie di cloni che si stavano intromettendo nella traiettoria di Sephiroth, e respingendo anche una sfera di energia.

Quindi, dopo aver usato un tentacolo come trampolino, si ricongiunsero al SOLDIER, coprendogli le spalle mentre quello avanzava imperterrito verso il suo obbiettivo, spazzando via tutto con la Masamune.

Dall'altro lato invece Raines raggiunse Jecht, correndo spalla a spalla, travolgendo qualsiasi cosa gli si parasse davanti

I due si scambiarono un sorriso combattivo, poi il veterano si fece indietro, colpendo la parete di roccia con un forte pugno, aiutando Jecht a staccarne un immenso masso, che poi scagliò con tutta la sua forza contro il volto della creatura, che finalmente emise un verso, indecifrabile, mentre il capo veniva scagliato di lato con violenza.

Sephiroth balzò avanti, letale, preparandosi a colpire con un Ottacolpo l'obbiettivo davanti a lui, inerme e distratto.

Un sfera minacciò di colpirlo, raggiungendolo alle spalle, ma per sua fortuna Basch riuscì ad interporsi, venendo sbalzato via dall'esplosione e cadendo nel vuoto, prima che il fratello potesse raccoglierlo, eliminando una serie di tentacoli taglienti con le spade

Quindi Sephiroth colpì, con tutta la sua potenza, facendo alzare un hurrà da parte del gruppo dei combattenti.


Lontano dalla battaglia Garland e Guerriero consumavano il loro duello in pace, scambiando colpi su colpi, instancabili e letali.

-Non sei stanco di essere una pedina?- gli chiese Garland, scagliando l'avversario lontano con un fendente della spada.

Guerriero in risposta menò un fendente di luce, che Garland evitò, entrando nella sua Ex-Mode.

-Probabilmente no. Sei sempre stato il burattino preferito della dea- fece l'ex-paladino, partendo alla carica.

Guerriero gli venne incontro, ma la forza dell'avversario gli fu superiore, e si ritrovò a diversi metri di distanza, l'armatura spaccata in due e lo scudo frantumato.

-Sei un debole, lo sei sempre stato. In tutti i cicli in cui abbiamo combattuto hai dimostrato una caparbietà senza pari, te lo concedo- Garland abbassò l'arma verso terra, senza attentare alla vita dell'avversario -Ma non sei mai stato più che uno schiavo, disposto a morire per la sua signora. Non combatti per un ideale, o un aspirazione, combatti per i desideri di qualcun altro.

Guerriero si risollevò in piedi, ansimando: le ferite riportate e la durata dello scontro lo stavano spossando, ma ciò nonostante insisteva a combattere.

Garland voleva evitare di darlo a vedere ma l'EX-Mode stava risucchiando anche e sue ultime forze.

Avrebbe dovuto finirla in fretta.

-Sei un combattente tenace. Nessun uomo ne sarebbe capace. Ma tu non sei mai stato un uomo, vero?

Dette tali parole l'ex-paladino partì all'attacco, mirando a trafiggere l'avversario al petto.

Ma questi improvvisamente venne pervaso da un energia oscura, che si riversò fuori dalle ferite e dagli occhi, un oscurità dilagante o multiforme, mostruosa.

Garland trapassò il petto di Guerriero, ma questi invece di cedere al dolore sembrò indifferente, e altre ombre si riversarono fuori dalla ferita appena inflitta.

L'ex-paladino balzò indietro, evitando un pugno devastante da parte dell'avversario.

-Quel mostro non è ancora disposto a perderti. Se fossi stato più forte non gli avresti mai permesso di controllarti in questo modo- Garland si rivolse a Guerriero, prima che questi potesse tentare di attaccarlo, balzando in avanti e cercando di agguantarlo con la mano libera, colpendo solo aria.

Garland separò la lama dal pomolo, avvolgendo la catena attorno ad un largo masso che sporgeva dal suolo, staccandolo dalla roccia e scagliandolo contro il nemico.

Guerriero riuscì ad afferrarlo al volo, i muscoli del petto completamente scoperti e tirati all'estremo, contratti dall'energia oscura e anneriti dall'aurea del male.

Il volto si era trasfigurato in una maschera di morte, una bocca fatta non per parlare ma per gridare e grugnire.

Garland approfittò della momentanea vulnerabilità dell'avversario per inchiodarlo al suolo con uno scatto -Ho combattuto con troppe creature del tuo genere per permetterti di fermarmi. Sei cent'anni indietro per potermi battere.

La braccia di Guerriero si chiusero con violenza sulle spalle dell'ex-paladino, ma questo piantò gli artigli della propria armatura destra nel petto nemico, proprio sopra il cuore.

-È finita!

Poi tutto divenne azzurro.


Sephiroth si alzò in volo, sconvolto, respingendo con la sua spada l'ennesimo raggio di energia.

Quella creatura era infinitamente possente, se riusciva a resistergli in quel modo.

-Sephiroth muoviti, idiota! Non puoi restare li indietro per sempre!- gli gridò Jecht, portando Cid, Basch e Gabranth sulle spalle, senza manifestare cenni di fatica.

-Non posso, non ancora!- gridò di rimando il SOLDIER, scagliando una lama di luce che spazzò via tre tentacoli che si stavano facendo pericolosamente vicini al combattente.

-Se tu muori muoio anche io, hai capito!?- gli gridò il guardiano in risposta.

-Lungi da me!- replicò Sephiroth, con urgenza nella voce.

Una serie di sigilli di Matheus apparvero tutt'attorno alla creatura, assieme ad uno stormo di frecce magiche di Artemisia.

-Ritirati, ora!- gli gridò Laguna.

Il SOLDIER eseguì l'ordine del suo superiore alla lettera allontanandosi immediatamente, mentre dietro si propagava un'esplosione di proporzioni incredibili.

-Restate vicini!- ordinò Laguna -Tutti quelli che possono ancora combattere in prima fila, i feriti aiutino gli altri feriti, e se a qualcuno avanza ancora uno straccio di Energia, se la conservi per la battaglia!

D'improvviso la terra attorno a loro tremò, mentre un immenso schermo di energia pura li intrappolò in un immensa sfera.

I corpi dei combattenti iniziarono a fluttuare, come in assenza di gravità, e la sfera stessa cominciò a sollevarsi, dirigendosi verso le mani protese della creatura, intenta a rialzarsi.

Alcuni, cercarono di aprirsi la strada all'esterno, ma senza successo.

-Siamo intrappolati!- esclamò Sephiroth, fissando gelido l'impedimento.

-Cosa vuole fare?- chiese Beatrix, cercando di rimettersi in posizione a mezz'aria.

-Annientarvi- fece il mostro, finalmente parlando -Sono stanca dei vostri continui tentativi futili di opporvi a me. Più della metà dei vostri guerrieri sono stati abbattuti, e quelli di voi che ancora possono combattere non avranno la forza di schiacciarmi, mai. Ora vi ho tutti nel palmo della mia mano, finalmente.

-Ci hai radunati qui per farci diventare carne da macello!- gridò Leon, sconvolto.

-Ci siamo finiti dentro come tanti allocchi!- esclamò Fang, spedendo occhiate di fuoco attorno a se.

-Come ho potuto non capirlo?- Matheus si passò una mano sulla fronte tersa, sentendosi svenire.

-F-F-Ferma!- esclamò una piccola, pallida e debole voce, amplificata dalla magia.

-Vivi!- esclamò Gidan -Dove sei!?

-G-G-Gidan! N-non t-t-t-temere stiamo a-arrivando!

-Stiamo?- chiese Firion -Qualcuno non è stato catturato dalla sfera?

-Esatto- replicò un tono glaciale, sostituendosi a quello di Vivi -Da qui in poi ci pensiamo noi. Tu pensa a coprirci le spalle, va bene?

-V-v-va bene!- esclamò il maghetto, con molta enfasi.

Squall fissò la sfera, dritta davanti a lui, riportando il Gunblade sulla spalla.

Alla sua destra Cloud si tolse lo spadone dalla schiena mentre Yuna reinseriva i caricatori.

Sulla sinistra Terra rientrò nella Trance, facendo scrocchiare le nocche, e Kain roteò la lancia.


A\N: Altro capitolo molto lungo e molto confuso. Ho cercato di far fare qualcosa tutti, ma senza eccessivo successo.

DII\N: Ma non ve la prendete a male, i prossimi saranno più lenti, e poi saranno gli ultimi.

A\N: Alla prossima. Ciao.

  
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