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Autore: carmen16    29/12/2015    1 recensioni
E se Bella ricoprisse il ruolo del vampiro e Edward fosse il fragile umano? e se dovessero incontrarsi nel momento più sbagliato che il destino dovesse scegliere? se dovessero anche risultare nemici?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Isabella Swan | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
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~BELLA

Giunta nel luogo indicatogli con il pensiero da Seth, si fermò, acuendo i sensi. Non era troppo difficile dal momento che era tesa come una corda di violino, anche se non voleva darlo a vedere a Ian. Cercava di sfruttare tutte le capacità extra che possedeva il vampiro che era in lei, la vista, l'udito e l'olfatto. Anche se i licantropi, o meglio i mutaforma, erano avvantaggiati in questo poichè geneticamente erano nati per individuare e combattere i vampiri, perciò per loro la "puzza" era inconfondibile. Per i vampiri riconoscere i loro simili era complesso perchè il loro odore era simile a quello umano ma c'era una fragranza in più, come una freschezza diversa che svelava la loro presenza. Si complicavano le cose se da lì a poco avrebbe dovuto discutere, o peggio combattere,con Ian; ma lei prendeva molto sul serio gli incarichi e le sue missioni e non avrebbe rinunciato ad adempiere ai suoi doveri. Avrebbe anche dovuto andare all'appuntamento con Edward più tardi, ormai non poteva più ritrarsi nemmeno da questo, ma non poteva rischiare di rivelare la sua natura... E se lui era ciò che sospettava che fosse erano nei guai... Ma meglio affrontare un problema alla volta. Restando concentrata su odori e suoni, si rivolse al ragazzo che l'affiancava guardandolo direttamente in quegli occhi azzurri, così rari per i vampiri come loro.

Prese la parola:

- Allora Ian, mi hai detto che le cose non sono come sembrano. Spiegami allora. Non ho avvertito la tua presenza quando sei arrivato. A cosa devo la tua visita? -
Il ragazzo mise le braccia conserte appoggiandosi ad un albero, simulando un'indifferenza e posatezza che in quel momento gli mancavano del tutto.

Modulando il tono della voce disse:

- Bella, mi ferisce il tuo atteggiamento sospettoso. Ci conosciamo da tanti anni eppure non hai perso la tua diffidenza nei confronti del mondo. Non avrei mai voluto interrompere il tuo idillio da "umana" fuori da tutto ciò che riguarda i vampiri, ma a Volterra stanno avvenendo molte cose che non puoi nemmeno immaginare e come ben saprai ti stanno cercando tutti disperatamente. -

Bella represse un sospiro, consapevole che quello che stava per dire avrebbe determinato il destino non solo della loro amicizia ma di tutte le persone che la circondavano e che aveva appena iniziato a conoscere. Si vedeva che Babbo Natale aveva un bel senso dell'umorismo, o era stata molto cattiva quell'anno. Cercò di imitare la sua posizione, scandagliando vigilmente il bosco intorno a loro e ascoltando gli uccelli stormire fra i rami degli alberi e passare con il loro sfarfallio da una pendice all'altra, mettendo in allarme scoiattoli e altri piccoli mammiferi nei dintorni. Sentiva in lontananza lo strisciare sinuoso di un serpente che probabilmente aveva avvistato la sua preda inconsapevole ed ignara di star per morire ingurgitata o asfissiata. Quel mondo era così, e non potevi farci nulla. O eri il predatore o la preda, o uccidevi per sopravvivere o venivi ucciso. O scappavi o inseguivi. Tutto andava in un unico senso e non tutte le strade per arrivarci erano ovvie. Quale avrebbe scelto Ian?

L'avrebbe scoperto subito. Gli chiese:

-Perciò tu sei venuto per avvisarmi o per incassare la taglia sulla mia testa? Se vuoi combattere non mi tirerò indietro. E poi mi conosci; fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Potrebbero averti plagiato e anche se sei venuto con le migliori intenzioni, potresti attaccarmi. Tutto quello che sta macchinando Aro annoiato della sua eternità non mi riguarda più. Ho finito di essere il suo giocattolo di divertimenti, suo e dei suoi colleghi pseudo-scienzati. Sono stanca di essere trattata solo come un topo da laboratorio. Dimmi piuttosto, come hai fatto a trovarmi? Ho confuso spesso le mie tracce durante il mio percorso. -.

Sentiva ancora la preoccupazione di Seth ai margini della sua mente. Il ragazzo stava valutando se rispettare la sua privacy o intervenire nella situazione. Doveva aver percepito il suo stato d'animo agitato e rammaricato. L'avevano trovata, infine. Prima di quanto avesse creduto. Ricordi dolorosi degli anni passati le scorrevano alla mente senza che lei potesse fermarli. Qualcosa doveva essere trapelata perchè sentiva la tensione di Seth aumentare empre più e quasi riusciva a percepire il suono delle sue zampe che si muovevano con agilità attraverso la fitta boscaglia. Congratulazioni Bella! Sembrava che tutti i suoi propositi dovessero andare in fumo, sia quello di non coinvolgere umani o licantropi nei suoi "affari", sia che nessuno la scoprisse  o la trovase lì... Ma ormai era inutile piangersi addosso; farlo non l'avrebbe aiutata in alcun modo a trovare una soluzione. Doveva assolutamente fermare Seth e farlo allontanare da quella zona. Se fosse scoppiato uno scontro lui di certo sarebbe intervenuto, o il branco... Per non parlare degli umani. Di certo tutto quel trambusto non sarebbe passato inosservato. Da qualunque punto di vista la si vedeva, lei era nei guai. Avrebbe dovuto allontanare in qualche modo Ian da quel luogo, magari convincendolo a seguirla da qualche parte dove nessuno poteva farsi del male o peggio. Con un bel respiro, anche se abbastanza inutile per il suo corpo che non ne necessitava più da tempo, rassicurò l'amico con il pensiero, cercando di far leva sul suo essere una immortale e sul senso del dovere del lupo. Come lei, era molto zelante nel suo lavoro, senza mai ritardare agli appuntamenti o svolgere superficialmente i suoi compiti. Si capivano alla perfezione per quel poco che si conoscevano. Sentì la risposta di lui, vagamente spazientito e impaziente, ma condiscendente. Era meglio così. Risolto, almeno per quel momento, un problema, si concentrò sulla sua prima preoccupazione, che in quel momento la stava guardando con un'espressione molto seria in volto e un pò arrabbiata in verità.

La sua voce le giunse all'orecchio più greve del solito quando disse:

- Isabella Swan, ti stai facendo delle idee assurde. Vivere con gli umani non sta affatto migliorando il tuo senso di diffidenza. Per quanto i passatempi di Aro siano intriganti e a volte anche divertenti, lo ammetto, non mi lascerei mai controllare da essi. Tu e io siamo diversi da dei comuni vampiri, e lo sai. Mi dispiace molto che tu credi tutto questo, ma sono venuto qui oltre che per farti una lavata di capo che non ti dimenticherai per i prossimi cento anni, ma anche per metterti in guardia. Presto inizieranno i preparativi per il rituale, e sai qual'è la chiave mancante. A questo punto Aro sta diventando sempre più potente e pericoloso, non solo per gli umani ma per la nostra stessa razza. - D'improvviso il suo sguardo si addolcì, divenendo di un azzurro scuro, quasi blu, e avicinandosi a lei lentamente, la guardò con uno sguardo adorante e le accarezzò la fronte con reverenza, in corrispondenza della voglia a forma di mezzaluna.

Disse: - Abbiamo bisogno di te. Io ho bisogno di te. Sei sempre stata tu la soluzione a tutto, anche ai miei problemi. Ricordi? Hai sempre detto che ero io che ti ho aiutato sin dall'inizio, ma in realtà tu sei stata la mia salvezza. Mi hai risvegliato alla vita, facendomi provare di nuovo dei sentimenti e trovare un motivo per cui vivere. L'obbiettivo è proteggerti, sempre e comunque, e lo farò. Ho intenzione di rinnovare il mio giuramento -. Così dicendo, si inginocchiò, senza smetterla di guardarla, con un braccio posato sul ginocchio e l'altro con il pugno posato a terra e pronunciò le stesse parole che li avevano legati da almeno un secolo:

-Io, Ian Christopher, giuro solennemente di consacrare la mia vita a te e alla tua salvezza. Il mio unico obiettivo sarà il tuo benessere e la tua protezione. Non anteporrò mai la mia persona alla tua e non ti lascerò mai finchè mi consentirai di stare al tuo fianco. -

Detto ciò si rialzò e le baciò la voglia a forma di mezzaluna e poi la guancia, pericolosamente vicino alle labbra.

In quell'istante Bella era letteralmente congelata sul posto, incapace di parlare o di muoversi, non faceva altro he seguire con lo sguardo le mosse di quel vampiro che credeva di conoscere meglio di se stessa e che invece l'aveva spiazzata con quel gesto e quel bacio. Cosa voleva significare? Ian era sempre stata la sua guida e la sua protezione... Non poteva essere qualcosa in più... Giusto? Spinse questo pensiero in fondo alla mente per pensarci in un secondo momento. La cosa più importante era che non aveva perso il suo amico e non doveva pepararsi a dover combattere contro di lui o vederlo morire. Era giunto fin lì per lei e avvertirla del pericolo che sapeva di star correndo. Finalmente poteva seguire solo il suo cuore che stava ancora gioendo di averlo visto e di starci parlando. Lo abbracciò incurante della forza sovrumana dei suoi muscoli che doveva star esercitando su di lui, perchè era come lei. Sentì di nuovo il suo odore di fiori e del loro posto segreto, immergendovisi. Il vampiro la strinse a sè con trasporto, rischiando quasi di soffocarla, e anche se non poteva vederlo in volto, sapeva che in quel momento stava sorridendo come un ebete, proprio come lei. Quando si staccarono lui la tenne per mano e iniziarono a camminare lungo il perimetro che le era stato assegnato dai licantropi da pattugliare, iniziando a parlare. Avevano molto da chiarire dopo così tanto tempo.... Non la turbava il fatto che la tenesse per mano, lo faceva spesso quando stavano insieme e lo aveva interpretato come un simbolo del loro profondo affetto.

Trovata la voce per parlare, lo rimproverò bonariamente dicendo:

- Lo sai che non sei vincolato da questo giuramento. E poi mi mette imbarazzo che tu ti inginocchi. La tua esistenza è sacra e non dovresti sprecare tempo a difendere una come me. In ogni caso mi metterò nei guai... Ti ringrazio che tu sia venuto ad avvertirmi, devo trovare una soluzione anche per questo... Immagino che Aro non avrà pace finchè non mi troverà. Sei sicuro che non ti abbiano seguito? Dopotutto è abbastanza prevedibile che tu mi saresti venuto a cercare, non pensi che siano sulle nostre tracce? -

Abbassando il capo, aggiunse:

- Non avevo altra scelta Ian. Non poteva coinvolgerti in questa missione suicida. Era qualcosa che dovevo fare da sola. Non so nemmeno più esattamente cosa volessi dimostrare o ricercare venendo qui. Non c'è più nulla di un tempo, solo quella casa antica e adesso mi stanno braccando. E' questione solo di tempo. -

Si fermò quando sentì un colpo alla testa che di sicuro avrebbe tramortito un umano ma che a lei avrebbe fatto il solletico. Quando si voltò, vide che Ian la stava prendendo a pugni, aumentando la forza. Perchè dovevano finire sempre con il fare a pugni? Le scazzottate non le erano mai piaciute.

Senza smettere di sferrare ganci, che lei puntualmente evitava elegantemente, Ian le rispose:

- Quindi eri consapevole che questa fosse un'impresa suicida e l'hai voluta intraprendere lo stesso? Cos'è, ti sei stancata della vita? Non hai pensato a come potessi sentirmi? Sei tutto ciò che mi mantiene sano di mente dopo ciò che avevo compiuto, Bella! Te lo dissi dopo la missione in Giappone, che ti avrei seguita sempre e dovunque. Quel posto non significa nulla con le sue leggi e le sue ingiustizie... A causa tua ho smesso anche di bere sangue umano. - Terminò la frase con una smorfia di disgusto.

Bella era sconvolta. Per anni gli aveva illustrato quell'idea, vedendosi sempre schernita dall'amico e dal resto dei suoi compagni di squadra, e adesso quando lei se n'era andata, lui aveva cercato di comprenderla, provando a seguire quella dieta per lei. Una cosa senza precedenti... Forse Ian era più legato a lei di quanto credesse...
Anche se avevano ancora molto da chiarire, avevano ripreso un dialogo.
   
 
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