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Autore: Cicciolgeiri    09/03/2009    1 recensioni
"Guardo mio...figlio, la sua forza, la sua bontà, la luce che irradia ovunque. E ciò non fa che rafforzare, più di ogni altra cosa, la speranza, la fede. Come è possibile che non esista qualcosa di più, per uno come Edward?"
E se quello che hai sempre sperato, un'altra possibilità, esistesse davvero? Fic ambientata dopo Breakin Down, senza alcuno scopo di lucro. Recensite in tanti.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Il debole sole del mattino s’incamminava verso un nuovo giorno; tenevo mia figlia in braccio e lasciavo che l’altalena che Jacob aveva costruito per lei, tra i rami della grande quercia, ci cullasse.
Per non farle sentire freddo, l’avevo avvolta nella trapunta del suo lettino, come facevo con sua madre. Teneva poggiato il viso sulla mia spalla, aveva smesso di raccontarmi quello che aveva fatto durante la mia assenza. Fu una conversazione silenziosa. Quando scivolò nel sonno, la sentii sospirare e chiamarmi piano : “Papà”.
Rimasi immobile aspettando l’arrivo di Jake.

Jacob Black



“OK! Quando vuoi che venga?”
“Adesso. Grazie Jake” rispose.
Chiuse la comunicazione. Rimasi per qualche istante perplesso davanti al telefono.
“Chi era?” la voce di Billy mi raggiunse.
“Edward” risposi.
“A quest’ora?...Problemi, Jake?” si affrettò a chiedere.
“Non lo so” risposi, qualcosa non mi convinceva. Mi diressi verso la camera per vestirmi, mi aveva chiesto di andare con la macchina, non voleva mi trasformassi. Peccato, avrei fatto molto prima e Nessie si sarebbe divertita di più.
Quando arrivai, la porta era aperta, non c’era nessuno ad aspettarmi. Entrai. Sul tavolo del soggiorno una borsa. Immaginai contenesse l’occorrente per Nessie. La presi e mi diressi sul retro della casa. Lo trovai lì, seduto sull’altalena che avevo costruito per sua figlia, mentre si dondolava con lei addormentata tra le braccia. Mi stava aspettando.
“Bene” dissi, “sputa il rospo: cosa succede? Avevi voglia di vedermi, non puoi proprio starmi lontano? Dov’è Bella?” chiesi.
“Dai miei genitori” rispose, senza altri commenti.
“Cos’è, avete litigato e hai bisogno di un baby-sitter che guardi Nessie, per andarla a riprendere?” cercavo di essere pungente.
Adesso rideva scuotendo la testa: “Sempre il solito, vero Jake? Non riesci proprio ad essere un po’ meno caustico?”
Lo guardai con sufficienza: “Forse è questa puzza; non aiuta al buonumore”
“Grazie Jacob. Ti voglio bene anch’io, amico” rispose sarcastico, ma sembrava rassegnato alle mie battute, lo sapevo. Non avrebbe reagito, mi doveva troppo. Non gli sarebbe bastata tutta l’eternità a cui era costretto, per pagare il suo debito con me.
“Dobbiamo andare a caccia, Jake e andremo tutti.”
Si alzò, quasi non me ne accorsi e mi ritrovai con Renesmee in braccio.
“Te l’affido Jake. Sono sicuro che ne avrai cura” mi guardava e aveva sicuramente qualcosa che gli frullava per la testa, ma non riuscivo a capire cosa.
Presi Nessie e mi voltai: “Ci vediamo” gli dissi. “Fammi sapere quando sarete tornati, la riporterò.”
“Grazie” gli sentii dire.
Mi avviai verso la macchina. Ero sicuro che ci stesse osservando andare via, ma non guardai per controllare. Nel seggiolino, Nessie dormiva ancora avvolta nella sua trapunta colorata e tra le mani, un buffo pupazzo dalle orecchie troppo lunghe, forse un coniglio. Sarebbe stata una giornata umida, saremmo dovuti rimanere in casa e sapevo che alla piccola non avrebbe fatto piacere.
Billy mi aspettava curioso: “Allora, cosa succede Jake?”
“La versione ufficiale? O quella ufficiosa?”
“Pensi ti abbia mentito?” mio padre era dubbioso.
“Non lo so, ma Bella non era con lui.”
Non potevo far sapere a mio padre della caccia, non aveva idea di cosa era diventata Bella, quindi gli rifilai la versione del litigio.
“Potrebbe avere altri motivi per non essere con lui?”
“Che vuoi che ti dica papà, non ne ho idea.”
“Quindi, ti ha chiesto di tenere la bambina. Sua nipote vero? Non poteva portarla con lui a riprendere Bella?” qualcosa non gli quadrava, ma dovevo cercare di sviarlo dal fare troppe domande a cui non potevo dare risposte.
“Forse il problema è proprio lei, non credo che un bambino già bello e fatto sia stato un buon regalo di nozze” conclusi.
“Bella è una brava ragazza, non credo sia capace di tirarsi indietro dopo aver preso un impegno.”
Cominciavo ad essere a corto di argomenti: “Forse pensava che fosse più facile, in fondo è così giovane e nel giro di pochissimo tempo si è trovata moglie e madre e lui sa essere davvero esasperante.”
“Va bene, Jake, mettiamola a letto e cerchiamo di non svegliarla” disse, concludendo la conversazione.
Portai Renesmee nella mia camera e la sistemai nel mio letto. Sembrava tranquilla, decisi di andare in cucina per prepararmi qualcosa da mangiare. Continuavo a pensare all’espressione di Edward.
Per il momento che Nessie dormiva, non avrei avuto granché da fare. Forse in televisione c’era qualcosa d’interessante. Mi sistemai sul divano, e iniziai a guardare a caso. Cambiavo canale: una partita di football, un film, un quiz, un…
Un clik nella mia testa mi svegliò. Qualcosa di strano, come un rumore di fondo che all’improvviso si era spento. Dovevo essermi appisolato, perché mi svegliai di soprassalto. Che stava succedendo?
Era come se qualcosa fosse cambiato dentro la mia testa. Qualcosa di strano. Non avvertivo più la presenza dei vampiri. Possibile fossero partiti tutti? Eppure non c’erano più, ma non era come l’altra volta, quando Edward aveva lasciato Bella e tutti loro avevano deciso di partire. Victoria e company erano rimasti e continuavo a sentire il mio allarme mentale urlare : “Attenzione, vampiri!”, ma adesso era strano era come…
Sentii bussare alla porta: chi poteva essere?
“Seth, che ci fai qui?” Mi spinse da un lato ed entrò.
“Non sento più niente, Jacob, non li sento più. Niente, silenzio assoluto, è come se il radar si fosse spento, come se avesse perso la traccia” Era agitato.
“Niente, neanche io” Lo sapevo, avevo capito che c’era qualcosa.
“Sai se anche per gli altri è lo stesso, Jake?” Non fece in tempo a finire la frase che squillò il telefono. Era Sam: “ Jake, cosa succede? Sono qui con gli altri, sta succedendo qualcosa di strano! Sai se si sono allontanati da Forks. Hanno deciso di andare via?”
“Non so niente Sam, e non credo avessero intenzione di partire, Renesmee è qui con me.”
“Allora è successo qualcosa? Pensi sia come l’altra volta?... I Volturi?”
“Non credo ci avrebbero avvertiti suppongo.”
“A meno che non volevano farci correre dei rischi” Disse Seth.
Ad un tratto d’altra stanza giunse il pianto inconsolabile di Nessie. Corsi da lei. Era seduta sul letto: urlava disperata, le manine tese in avanti come per trattenere qualcosa o qualcuno. In un attimo la presi tra le braccia, ma non riuscivo a calmarla. Era sicuramente successo qualcosa.
Cercai di tranquillizzarla ma non c’era verso, singhiozzava disperata.
“Calma Renesmee, è stato solo un brutto sogno: non piangere, piccola.” Ad un tratto ebbi paura che qualcosa di terribile fosse accaduto e dovevo assolutamente capire cosa.

Ci tengo a ringraziare ancora una volta chi ha recensito (ledyang, ishizu) e, mi raccomando, CONTINUATE A SEGUIRE ^^ Buona lettura da CICCIOLGEIRI!!!
  
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