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Autore: historymusic    29/12/2015    1 recensioni
un giorno come sempre la pioggia cadeva incessantemente sull'asfalto bagnato di Tokyo rendendolo sempre più luminoso ad ogni goccia che cadeva giù.
La storia di cui vi parlerò inizia proprio cosi con la pioggia che dolcemente bagnava i capelli del ragazzo moro che sarà il nostro protagonista.
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Goku iniziò a raccontare la sua storia:
Sono nato in una zona molto lontana da qui,in un paesino vicino alla  Svizzera.
Nella casa che si trovava nella campagna a contattato con la natura  vivevamo io e mia madre che si chiamava Yuna.
Lei era una bellissima donna con dei lunghi cappelli mossi e i suoi occhi erano particolari perché erano differenti uno d'oro come la terra  e uno blu come il cielo mi sembra che avesse circa 21 anni era molto giovane perché è rimasta in cinta di me alla fine dei suoi 18 anni ad una festa dove aveva conosciuto mia padre che però mori dopo la  mia nascita in un incidente e quindi di lui non mi ricordo molto.
Mia madre era considerata una ragazza molto gentile e buona, sorrideva sempre e con me era sempre gentile e mi voleva molto bene, vivevamo tranquilli e ogni giorno imparavo cose nuove sulla natura.
Ma un giorno arrivò quell'uomo il viso del ragazzo che parlava cambiò la sua espressione e Sanzo se ne accorse perché non aveva mai visto provare dell'odio cosi forte in Goku, le sue iridi doro erano più fredde che mai che Sanzo rabbrividì.
G: continuò quell'uomo si chiamava Dott Jien ma tutti lo chiamavano Jay e iniziò a fare la corte a mia madre lei all'inizio ci stava e con me quell'uomo era sempre gentile anche se gli interessava sopratutto il colore dei miei occhi e quelli della mamma per la sua caratteristica.
Yuna e quel tipo iniziarono a frequentarsi e dopo tre mesi, Jay chiese a mia madre di sposarla, io ero contento perché così la famiglia si sarebbe allargata  e mia madre accettò, così ci trasferimmo nella casa di lui, in un castello con delle mure esponenziali e tutte decorazioni in stile gotico.
Passarono gli anni e la vita procedeva bene Yuna era allegra come sempre e Jay uguale ma non per lo stesso motivo che pensavamo.
Arrivò quella sera come sempre andai a dormire nella mia stanza e li salutai e mi addormentai finché non venni svegliato dalla mia genitrice appena mi svegliai mi accorsi del suo viso era bianco come una fantasma e mi disse di prepararmi che ce ne dovevamo  andare io gli chiesi perché e che stavo bene li, ma lei mi prese e mi portò fuori. 
Quando eravamo fuori dalle mura gli chiesi cos'era successo ma lei non rispose disse soltanto Goku piccolo mio tesoro mi raccomando devi stargli lontano.
Passarono due giorni da quella notte e ci eravamo fermati in un grotta starai pensando perché non eravamo tornati a casa ecco in realtà lo stavamo per fare ma appena a qualche passo dalla nostra casa c'erano degli uomini armati che ci cercavano e così scappammo e ci siamo rifugiati in quella grotta, non seppi mai il motivo perchè cambiò tutto quella notte.
S: scusa ma dove si trova ora tua madre, perchè non è qui con te??
G: lo squadrò poi con un magone che non riusciva ne a mandare giù ne su disse è morta e ti spiegherò tutto si era promesso di non piangere ma mentre raccontava piccole lacrime iniziavano a bagnare  il pavimento in palchè e rigargli il viso poi si riprese e disse continuavamo a scappare per il bosco pensando ormai di essere al sicuro iniziammo a rallentare magari non lo avessimo fatto ad un certo punto si sentono delle urla e si girarono videro l'uomo che chiamava Yuna e dice amore perchè stai scappando e intanto era circondato da uomini armati con fucili e pistole varie.
Lei disse se mi ami perché mi chiedi questo io non posso farlo e mi prese la mia piccola e indifesa mano e iniziammo di nuovo a scappare  ma un uomo armato iniziò a sparare e prese lei, la voce di G si inclinò e continuare sembrava una fatica ma se lo era ripromesso che doveva raccontare tutto alla sua unica luce.
L'uomo si avvicinò e prese in braccio lei e iniziò a piangere non avevo mai sentito delle urla così vicine e forti che mi sembrava di rimanere sordo poi l'uomo continuando a ripetere Yuna “ amore mio, non può finire così, come farò se tu non ci sei...” poi si girò verso di me e mi guardò beh continuerò la mia ricerca con te, io cercai di rispondere ma ero troppo scioccato per dire qualcosa.
Sanzo tu conosci la storia del laboratorio vero??
S: annui.
Diciamo che è iniziato tutto per colpa mia, fui portato via e mi trasferirono in una zona della Russia non ben definita, ma diciamo che ci rimasi per tanti anni quell'uomo che mi prese iniziò a pungermi con le sue punture.
Gli anni passavano ma la storia non cambiava, ormai stavo per arrendermi finché da una piccola finestrella non vidi il sole e decisi che io sarei sopravvissuto per raggiungerlo poi all'età dei ¾ anni conobbi Lunari e poi dopo due anni è successo la confusione sempre per colpa mia.
Sanzo stava per dire qualcosa, ma cosa poteva dire non è colpa tua non posso essere così ipocrita d'altronde lui si incolpava per la morte di suo padre quindi non potava proprio dire niente.
G: riprese il discorso, quel giorno mi avevano preso e iniziarono a farmi degli strani esperimenti punture come al solito ma poi mi volevano addormentare e studiare il mio colore degli occhi, senti la paura che mi soffocava e mi rendeva immobile poi uno prese del combustibile fossile e per sbaglio la stanza prese fuoco, i dottori scapparono lasciandomi li legato ne rimase solo uno il dottor Jay che mi guardava e diceva : tua è la  colpa dall'inizio e adesso ho perso anche questo cosa vuoi portarmi ancora via demone, ma poi non so se impazzì prese un bisturi e cercò di uccidermi per mia fortuna le fiamme stavano divampando così riusci a tagliare le corde con cui ero legato e con uno scatto più veloce del solito presi un coltello e ferì il dottore per riuscire a scappare.
Iniziai a cercare Lunari ma quando arrivai nella stanza vidi solo fiamme e cenere, iniziai a urlare e a chiamare qualcuno ma non ricevetti nessuna riposta ormai stanco di tutto questo movimento  mi imbucai in un tunnel e dopo poco ero fuori, non so per quanto tempo piansi poi dalla finestra dell'edificio vidi dei corpi che scomparivano, cercai di allungare il mio braccio per raggiungerli ma ormai erano spariti, iniziai a correre e caddi in un vagone merci che si dirigeva a Tokyo e li mi addormentai per tutto il tragitto.
Fine 
   
 
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