Dove mi stai portando? .- chiese curiosa Mia seguendo lo stregone lungo un sentiero cespuglioso, ma poco tortuoso. Intanto Gandalf non spiccò parola e ciò rese molto nervosa Mia che era ansiolitica di natura. Giunsero ad una casa grande circondata da un muretto di pietre. Rimarrai qui per un po' di tempo, Mia...- la notizie la preoccupò, ma non poteva dire altro che si poiché da sola cosa avrebbe mai potuto fare? Non sapeva combattere né sopravvivere da sola purtroppo gli anni della puerizia a letto chiusa in casa ...non era molto brava a relazionarsi , ma ciò era dovuta alla sua insicurezza che la perseguita da tempo. Tutta colpa degli amici di Guy che la prendevano in giro per i capelli rossi e le lentiggini! Facile prendersela con una bambina che ancora deve imparare a difendersi. Tu dove vai? - la domanda era più che lecita visto che si era autoproclamato suo tutore. Ho un compito da svolgere, Mia....c'è molto male in giro oggigiorno... - le spiegò non puoi o non vuoi dirmi cosa devi fare? - la richiesta fu talmente ingenua e dal tono preoccupato da far intenerire lo stregone che lesi inginocchiò accanto e le prese entrambe le mani e le disse con fare paterno – Ascoltami bene, Mia sei intelligente quindi sei capace di capire molte cose,giusto? Allora capisci anche che io ho dei doveri...la tua gente mi ha chiesto una mano... qui non ci sono elfi, ma ti farò controllare per una mia sicurezza...una volta conclusasi la mia missione ti porterò a GranBurrone, lì ci sono elfi buoni e gentili che ti educheranno secondo le loro usanze e io ti porterò dei regali...- spiegò ma lei non lo fece finire e lo abbracciò grazie...- si limitò a dirgli mentre l'abbraccio veniva sciolto. Lo stregone le fece una carezza , un piccolo tocco. Possibile che avesse percepito la sua fragilità? Era stato così dolce che avrebbe disarmato un soldato! Di fatto c'era la mancanza d'affetto bella con molte stanze e una libreria con altre tante finestre incorniciate da tende blu e marroni leggermente scolorite. Il legno della casa però sembrava nuovo,ma in fondo cosa poteva mai saperne Mia di costruzioni? Era giunto il tramonto ed era il tempo per Gandalf di partire, a nulla erano servite le suppliche della piccola che ormai doveva restare lì, in una casa da sola, eppure lo stregone le aveva detto che sarebbe venuto qualcuno a farle compagnia. A pensare e ripensare al da farsi, Mia si addormentò, ma non fu un sonno privo di sogni anzi, aveva rivisto la mamma e la loro “ora speciale”. L'ora dedicata alle fiabe ed alla fantasia, il momento più atteso e desiderato dalla piccola Mia. Fu durante una di queste ore in cui Mia scoprì la passione per la lettura : Cenerentola, I tre porcellini, fino ad arrivare a storie via via più complesse ...fino ad arrivare a Tolkien. Mia quella notte sognò il giorno in cui conobbe Arda ed i suoi abitanti, ne era innamorata , ma non dei personaggi , ma dell' armonia che regnava in quelle parole. I suoi genitori l'avevano spinta a scrivere storie o in alternativa un diario personale, ma non li aveva mai ascoltati. Poi avvenne la svolta. Era il suo settimo compleanno quando durante la sua ora speciale Mia ricevette un pacchetto con un bigliettino attaccato ad esso con scritto la frase che non scordò più :Mai giudicare un libro da una copertina, Mai giudicare una persona come una copertina. Poi aprì il pacchetto e sorrise di cuore, rivide in uno squarcio di tempo il sorriso di sua madre Lily, inconsciamente delle lacrime le rigarono il volto. Di sicuro non avrebbe mai voluto far soffrire sua madre,ma con la sua sparizione forse il suo cuore ormai era già bello che rotto.