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Autore: orny81    29/12/2015    12 recensioni
Mi prende il viso tra le mani e mi guarda, i suoi occhi sono lucidi ed indecifrabili, lo guardo e qualcosa dentro di me mi fa rabbrividire.
"Andrè tu ameresti mai una donna come me?"
non mi risponde, avvicina il suo viso al mio e mi bacia, dolce e delicato, le sue labbra sono morbide come pesche, il suo odore è forte mi dà alla testa, non capisco più nulla, è il mio primo bacio, non credevo fosse così bello. buona lettura
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Axel von Fersen, Marron Glacé, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo

 
Seduta sul bordo del letto, ripenso a ciò che è successo. Sono ancora sorpresa da quello che è accaduto, non mi capacito ancora che possa vivere il mio amore per Andrè in modo libero.
Accarezzo la coperta mentre i miei pensieri affollano la mente, quando ad un tratto sento qualcosa toccarmi la schiena in modo delicato.
Questa carezza dapprima incerta diventa piano piano più sicura di sè, il letto si muove mentre una mano sposta i miei capelli arruffati verso destra, delle labbra si appoggiano sulla mia spalla risalendo piano piano fino all'orecchio, sussurando:
 
- Buongiorno amore mio, sei mattiniera stamane.
 
Mi giro incrociando il suo sguardo smeraldino e languido, rimanendo senza fiato al solo guardarlo.
 
- Buongiorno Andrè, si mi son svegliata molto presto stamane.
- Perchè non mi hai svegliato?... 
 
Mi giro completamente verso di lui, tirandolo giù verso il letto ed iniziando a baciarlo sul collo e sul mento.
 
- Perchè dovevo farlo?...sembravi stanco.
 
Mentre i baci continuano.
 
- Oscar tu sai che se continui così...
- Ohhh Andrè, basta stai parlando troppo.
- Eccolo il comandante, sempre pronto a dare ordini.
- Ah si?... allora niente, puoi sognarti i miei baci....
 
Mi alzo dal letto imbronciando il mio viso ed incrociando le braccia.
 
- In fondo Oscar solo a me non riesci a darla a bere, puoi comandare un esercito dare ordini e andare in battaglia ma sei e resterai sempre una donna...guardati, tutta imbronciata sembri mia nonna.
- Brutto screanzato...
 
Gli salto addosso.
 
- Ecco questa è la parola giusta, sembri tu sua nipote non io...siete identiche ahahaha
 
Mi tira spingendomi con le spalle sul letto tenendomi i polsi sopra la testa.
 
- Togliti...togliti Andrè o ti mordo.
- Non lo farai mai...
- Ah si?...
 
Gli mordo il labbro facendolo urlare di dolore.
 
- Ecco, sei contento ora?.
- E no Oscar ora me la paghi...
 
Con il labbro sanguinante e pulsante mi bacia con tutto l'ardore che tiene in corpo, le mie mani entrano nella sua camicia cercando i suoi pettorali che amo tanto, cerco di sfilargliela quando ad un tratto bussano alla porta.

- Chi è a quest'ora?...
- Bambina sono io, vostro padre mi ha chiesto di informarvi che tra un paio d'ore dovete dirigervi alla Reggia per un'udienza con la Regina.
- Grazie Nonna...
- Ah per favore, fai presente a quello screanzato di mio nipote che anche se ora ha un titolo sempre un servo è quindi...deve rigare dritto se non lo fa lo attende il mestolo.
- Nonna tranquilla, sono stato buono.
- Lo spero...a più tardi ragazzi.
 
La mattinata passa in fretta, nello studio di mio padre siamo pronti per andare dalla Regina.
 
- Padre, noi siamo pronti per andare.
 
Si alza dalla poltrona e si posiziona di fronte a me.
 
- Oscar tu sai che rivedrai il Conte, questa udienza serve a lui per motivare le sue ragioni spera che la Regina l'appoggi in quello che fa. Ricorda sempre che sei sposata e che non sei sola, verrò anch'io con voi.
- Grazie padre, andiamo si è fatto tardi.
 
Arrivati alla Reggia, attraversiamo la sala degli specchi sotto gli occhi maliziosi di quei nobili che l'affollano.
Arrivati davanti alla porta degli appartamenti privati, ci facciamo accogliere dalla Regina; seduta su un divanetto mentre guarda i suoi cagnolini giocare, viene avvisata del nostro arrivo.
 
- Oh madamigella Oscar...
 
S'avvicina a me con tutta la grazia che la contraddistingue, mi guarda in viso prendendo le mie mani tra le sue.
 
- Che piacere immenso rivedervi, voi...- alle sue dame di compagnia- uscite!
- Generale Jarjayes e Andrè è piacere rivedere pure voi...
- Grazie è un sentimento reciproco vostra Maestà.
-Madamigella o dovrei dire Madame ho saputo ciò che è successo, il conte di Fersen mi ha informato di quello che è accaduto, ma vorrei sentire anche quello che pensate voi.
 
Inizio a raccontare tutto ciò che è successo, delle nozze saltate e del matrimonio fino al rapimento del conte.
 
- Oscar...- mentre si asciuga una lacrima dal viso- non sono riuscita a fermarlo dovevo farlo ma mi è stato impossibile, voleva coprire ciò che c'è tra noi usando voi, non è giusto.
-Maestà voi non avete colpa, io amo Andrè avrei fatto di tutto per sposarlo, il Conte non poteva fare altro.
- Oscar ho chiesto al Conte di andare per un pò via, nel suo paese...- si prende il viso tra le mani- come farò senza di lui.
- Maestà, lui vi ama troverete il modo per andare avanti.
 
La lasciamo lì seduta sul sofà, con le lacrime agli occhi. Uscendo dagli appartamenti, mi trovo davanti lui, il conte.
 
- Oscar, avete saputo la notizia?...per colpa vostra dovrò tornare a casa, non siete contenta?
- Conte di Fersen, non sono stata io a creare tutto questo pandemonio, se s non vi foste intestardito...
- Mph... ormai il dado è tratto vi auguro buona fortuna con quell'uomo, io vi avrei reso felice.
- Mi dispiace deludervi, io sono già felice... addio.
 
Ci avviamo fuori verso la nostra nuova vita insieme.
 
Epilogo
Sono passati diversi anni da ciò che è successo, la mia vita è cambiata radicalmente. Molte cose sono avvenute in Francia a causa della Rivoluzione.
Il Conte informato della situazione grave del paese, aiutò la Regina con la sua famiglia a scappare ma non riusci nell'intento, furono presi e riportati indietro, lui morì anni dopo nel suo paese.
La nostra vita non continuò in Francia, dopo un anno esatto dalle nozze rimasi incinta di un bel bambino di nome Jacques e poi dopo altri due anni di Charlotte, in ricordo della piccola Polignac.
La nonna morì dopo la nascita di nostra figlia, ci trasferimmo in Inghilterra dove noi nobili potevamo vivere in tranquillità le nostre vite ma la Francia resterà sempre nei nostri cuori, se non avessi avuto questa vita...chissà cosa sarebbe successo.
Guardo gli occhi di mio marito e quelli dei miei figli e non vorrei essere in nessun altro posto all'infuori di questo, loro sono la mia casa e la mia vita  non posso più farne a meno.
 
Angolino Orny
Grazie grazie grazie a chi ha seguito con ansia e trepidazione questa mia piccola ff, sono contenta dell'apprezzamento di molti di voi che mi avete seguito.
Mi dispiace per i miei errori grammaticali e sviste varie e di aver traumatizzato qualcuno per via dell'aborto, cerco sempre di migliorare.
Sono molto grata a Pamina che ha insistito sul fatto di continuare questa storia che di partenza era una One Shot, ringrazio Emerald Cecile e tutta la compagnia che mi ha seguito fino ad ora, potete riporre le pale.
Non credo che prossimamente scriverò una long, forse qualche one shot, ma non si sa mai tutto può accadere.
Per il momento vi auguro buone feste e grazie di cuore a chi mi ha seguito con tutto questo affetto. un abbraccio :*
   
 
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